UN ANNO DOPO
(1945)
Scheda dell'opera
Titolo originale Un anno dopo (1945)
- Testo: Oreste Biancoli, rivista in due atti
- Regia: Oreste Biancoli
- Scene: Umberto Onorato
- Interpreti: Totò, Mario Castellani, Lucy D'Albert, Vidali, Locchi, Galeazzo Benti, Guglielmo Sinaz, Vittorio Caprioli, Alberto Bonucci
Sketch, quadri e notizie
Spunto narrativo: ad un pubblico malato dramma popolare, commedia, opera lirica bon fanno altro che proporre triangoli corrugali. Meglio tornare alla rivista come dice il prologo: «Tante bellissime / Ragazze tante Un bravo Comico / Una cantante / La diva eccentrica / Un fantasista / Alzati pubblico /C'è la Rivista!». Si tratta soprattutto di satira politica sugli argomenti del momento, sul passaggio di poteri, sulle viltà e le miserie dell'epoca, in cui trova spazio qualche pezzo classico di Totò.
Alcuni quadri: Totò soffre di «polisimilia», e cioè ha la proprietà di trasformarsi in quelli che avvicina. Oltre che di trasformismi, siamo in clima di scioperi, Totò viene scambiato per Pietro Nenni e arrestato. Scambiato per capo dell’IDA, a sua volta scambia la sigla, che appartiene a un partito, per il nome di una donna. Come Cyrano si chiede: «cos’è un ba.. , un ba.., un bagno? Una vera chimera se non trovi il sapone nemmeno a borsa nera e un rubinetto aperto che offre delusioni / perché di questi tempi ci hanno rotto i sifoni E un sogno che tormenta i cittadini stanchi / da quando gli alleati siedono da Cobianchi. / È una meta felice che non raggiungerai. / Ma poi che cos’è un bagno? / E chi l’ha visto mai!».
Totò si presenta come Andrea Sperelli, il protagonista de II piacere di D’Annunzio e canta una parodia della canzone di Armando Gill, Come pioveva. Quindi è Cyrano che non riesce a sguainare la spada e chiude il primo atto nei panni della Colomba. Come Passator cortese gli si lascia, a soggetto, di spogliare le donne in platea...
Roma è occupata dalle truppe alleate ormai da dodici mesi. Totò festeggia con Lucy D’Albert e Mario Castellani portando al Quattro Fontane Un anno dopo, un testo di Oreste Biancoli, prossimo cosceneggiatore di Ladri di biciclette. Senza Galdieri e la Magnani, però, la stella del comico sembra essersi appannata. A ottobre, su «Star», il futuro sceneggiatore Ruggero Maccari dedica all’attore un pezzo in punta di penna, immaginando che il Principe abbia la possibilità di salire al governo della nuova Italia. È un giochetto che ha già fatto con altri comici: Totò viene addirittura penultimo, prima di Nino Taranto e dopo Fanfulla, Fabrizi, Macario, Rascel e Dapporto.
La rivista prende spunto dall’anniversario della liberazione di Roma per inserire diversi sketch in cui Totò, malato di “polisimilia”, assume all’istante le caratteristiche di chi gli sta vicino, come farà successivamente il Woody Alien di Zelig. Nel cast della Rivista figurano, oltre a Castellani, Galeazzo Benti, Alberto Bonucci e Lucy D'Albert. Biancoli come autore costituisce un esperimento nuovo per Totò. Aveva lavorato per Macario ed è autore invece per Anna Magnani della serie Cantachiaro 1945. Torna anche qui il duetto della cammesella» e non manca neppure la scena in cui Totò si finge pazzo per non essere sorpreso dal marito dell’amante. Né la rivista, né i personaggi che Totò vi interpreta sono destinati ad aggiungere qualcosa ai successi precedenti. C’è un tono di medietà, di realismo, di tono minore che partecipa dei tempi difficili e incerti da fine epoca.
Lucia d'Alberti, Lucy D'Albert - 1938
Così la stampa dell'epoca
Un anno dopo (1945) - Rassegna stampa
Ehi, della Gonda, quale novità?
L'assalto alla linea Totò e Wanda Osiris alla riscossa
«Il Messaggero», 31 maggio 1945
«Il Tempo», 2 giugno 1945
Un anno non è bastato ad esaurire gli argomenti dell'attualità politica, sociale ed economica che la liberazione di Roma ha messo a disposizione degli estensori di riviste: ed anche questa, che viene presentata proprio un anno dopo l'arrivo degli alleati, ripete più o meno quanto ha formato pretesto di scherzo, di satira o di ironia negli spettacoli che l’hanno preceduta. Simile ripetutone di temi, per quanto mascherata con una certa abilità di variazioni, ha finito per dare un’aria alquanto monotona alla rappresentazione.
Per fortuna la presenza di Totò con le risorse della sua personalissima comicità, ha valso a sollevare il tono dei quadri ai quali partecipava e a portare felicemente in porto lo stanco spettacolo. Al quale hanno validamente collaborato Lucy d'Albert, elegantemente briosa, la Vidali col suo bel canto, la Locchi, il Benti, il Sinaz, il Castellani e tutti eli altri sotto la regia di Biancoli. Fantasiosa le scena di Onorato. Cordiali applausi ad ogni quadro ed alla fine della rappresentazione. Da ieri sono cominciate la repliche.
«Il Giornale del Mattino», 4 giugno 1945
«Il Tempo», 2 giugno 1945
La rivista che domenica è stata presentata al pubblico del 4 Fontane non a nè migliore nè peggiore di tante altre allestite finora. Essa tuttavia sta a dimostrare che senza un artista d'eccezione quando il testo non soccorre, questi componenti non reggono. E senza Totò questa rivista avrebbe il fiato grosso. Totò dunque la conduce in porto. Allora si dovrebbe fare un certo discorso su Totò, e lo faremo prossimamente. La rivista moralmente è condannablie.
«Il Popolo», 5 giugno 1945
«Quarta parete», 27 dicembre 1945
Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane
TITOLO DELL'OPERA | TAPPE |
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Un anno dopoRivista in due atti di Oreste Bacoli Compagnia Totò-D'Albert |
Roma, Teatro Quattro Fontane, 1 - 29 giugno 1945 |
Riferimenti e bibliografie:
- "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
- "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
- "I film di Totò, 1930-1945: l'estro funambolo e l'ameno spettro" (Alberto Anile), Le Mani-Microart'S, 1997
- "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
- "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Il Messaggero», 31 maggio 1945
- «Il Tempo», 2 giugno 1945
- «Il Giornale del Mattino», 4 giugno 1945
- «Il Popolo», 5 giugno 1945
- «Quarta parete», 27 dicembre 1945