Maestri Anna

(Mantova, 7 gennaio 1924 – Trento, 4 marzo 1988[1]) è stata un'attrice cinematografica e attrice teatrale italiana.

Biografia

Studiò all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma diretta da Silvio D'Amico fino al 1941, quando si trasferì a Trento con il padre ed i fratelli, Cesare e Giancarlo.

Esordì sul palcoscenico nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, con Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare e Spirito allegro di Noel Coward al fianco di Rina Morelli e Paolo Stoppa.

Molto attiva anche al cinema, interpretò numerosi film di genere brillante, soprattutto al fianco di Totò, Gino Cervi e Valentina Cortese.La sua partecipazione più significativa è stata nel film Riso amaro del 1949. Nel 1963 le venne conferito il premio San Genesio come migliore interpretazione femminile in Otto donne di Robert Thomas.

Da ricordare, infine, le sue apparizioni in trasmissioni televisive RAI, fra cui quelle nello spettacolo musicale Biblioteca di Studio Uno diretto da Antonello Falqui (1964), nello sceneggiato Buio nella valle di Giuseppe Fina (1984) e nel famoso sceneggiato Che fare? di Giianni Serra (1977). Aveva fatto parte anche del secondo sceneggiato trasmesso dalla televisione italiana nel 1955, Piccole donne, con la regia di Anton Giulio Majano.

Frequenti, a partire dal dopoguerra, furono anche le sue partecipazioni a programmi radiofonici RAI sia nel varietà che nelle commedie e radiodrammi.

Morì a 64 anni causa insufficienza renale, dopo un lungo ricovero all'ospedale di Trento.

MORTA IERI L' ATTRICE ANNA MAESTRI

E, morta ieri, nell' ospedale "Santa Chiara" di Trento, l' attrice Anna Maestri. Era ricoverata dall' agosto dell' anno scorso nel reparto di nefrologia per insufficienza renale. Ad assisterla c' erano i fratelli: Cesare, celebre scalatore e Giancarlo, attore e doppiatore. Figlia d,arte, era nata a Mantova il 7 gennaio 1924: 64 anni "tutti passati in palcoscenico", diceva, essendo nata nell' intervallo tra il primo e il secondo atto di "La maestrina" di cui sua madre, Maria Rosa Botti, era protagonista. Il padre, Toni Maestri, era attore popolare nel cinema muto. Nel 1941, Anna Maestri si era trasferita a Roma e si era iscritta all' Accademia d' Arte Drammatica, dove aveva avuto come primi maestri Tommaso Salvini e Wanda Capodaglio. Subito dopo il diploma, esordì con la compagnia di Vittorio Gassman, recitando in seguito con attori come Benassi, Gandusio, Randone, Morelli, Stoppa. Dopo la guerra fu Arlecchino di Roma con Buazzelli, Panelli e la Valeri, ma le sue capacità la faranno approdare anche al teatro di rivista con Tognazzi, Dapporto, Delia Scala. I suoi momenti più importanti sono legati a Visconti ("Un tram che si chiama desiderio") e a Strehler ("Arlecchino servitore di due padroni" e "Il campiello"). Il pubblico televisivo ha spesso avuto modo di apprezzare le sue qualità ("Il mulino del Po", "Vino e Pane", ecc.), un' interprete piena di professionalità e di passione, che riusciva a dare carattere anche ai ruoli di secondo piano che generalmente le attribuivano. La sua grande delusione di non aver potuto interpretare il film dal romanzo "L' Agnese va a morire" per ragioni di cassetta, poichè ricordava di aver combattuto in montagna durante la liberazione e sosteneva di "continuare quella lotta in scena, con le mie armi, con la capacità di far ridere, perchè se si ridesse di più si ucciderebbe di meno". I funerali di Anna Maestri si svolgeranno lunedì 7 marzo al cimitero di Trento.

(Fonte: la Repubblica, 5 marzo 1988)


Sketch comico con Pietro De Vico e Anna Maestri, tratto dal varietà "Milleluci", trasmesso dalla RAI nel 1966


Galleria fotografica e stampa dell'epoca

1988 03 05 La Stampa Anna Maestri morte intro

L'attrice è morta ieri a Trento: aveva 64 anni - Figlia d'arte, fu portata in scena piccolissima - Le sue massime prove con Strehler

TRENTO — L'attrice Anna Maestri è morta ieri mattina nell'ospedale S. Chiara di Trento dove era stata ricoverata nell'agosto dèlio scorso anno; al suo capezzale erano t fratelli Cesare, famoso scalatore, e Giancarlo, attore e doppiatore. Anna Maestri era nata a Mantova il ? gennaio 1924 e nel 1941, trasferitasi a Roma, si era iscritta all'Accademia d'arte drammatica «Silvio D'Amico». I suol primi maestri furono Tommaso Salvini e Wanda Capodaglio.

Anna Maestri era nata in scena, quasi alla lettera. Suo padre e sua madre erano attori. La sera in cui lei venne al mondo, recitavano a Mantova nella Maestrina di Niccodemi. Lo spettacolo non giunse al tera'atto, fu interrotto e sostituito alla brava con una farsa, tanto per non scontentare il pubblico. Anna crebbe, in compagnia fino ai sette anni. Quando c'era bisogno di un neonato, c'era lei; quando, più tardi, occorreva in scena un maschietto o una femminuccia, c'era sempre lei. Più tardi ricorderà che il suo primo, importante maestro fu suo padre, molto più degli insegnanti dell'Accademia.

Fu lui, ricordava, a inculcarle quello che lei credeva il segreto del recitare: partire dall'istinto e giungere all'analisi. Definiva un «solenne imbroglio» catarsi nel personaggio e, a riprova, citava un episodio del '47, quando interpretava il personaggio di Anna nell'Albergo dei poveri di Gorki diretto da Strehler. Raccontava: «Una sera mi sentivo depressa. Cosi quando Anna muore anch'io credetti, per un momento, di morire. MI ero immedesimata, ma non ero piaciuta».

Anna Maestri compi le sue grandi prove d'attrice al Piccolo. Fu una memorabile Donna Catte nel Campiello di Goldoni. Il suo vitalismo e il suo aspetto così particolare la rendevano insuperabile nelle parti di caratterista, in ruoli fortemente sottolineati e spesso venati di malinconia. Recitò i classici, naturalmente, ma anche Bernard Shaw (Candida) Garda Lorca (La casa di Bernarda Alba) Lavorò spesso con Squartino, che fu suo compagno d'Accademia. Con Visconti («il mio primo amore, come regista»; recitò in Delitto e castigo, subito dopo la guerra, e quell'esperienza fu per lei incancellabile, poiché, finalmente, imparò a ridere. Compi innumerevoli sforzi, ma inutilmente: Visconti interruppe le prove «e dedicò cinque ore per insegnarmi a ridere. Ci riuscì, naturalmente, e alla fine mi fece una carezza sui capelli e mi disse: "Brava Anna". Poi aggiunse: "Portate un cognac alla Maestri". Cosi imparai a ridere sulla scena, perché nella vita, confesso, non so ancora ridere».

o. g., «La Stampa», 5 marzo 1988

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Filmografia parziale

Stasera niente di nuovo, regia Mario Mattoli (1942)
Arrivederci, papà!, regia Camillo Mastrocinque (1947)
Riso amaro, regia Giuseppe De Santis (1949)
Totò cerca moglie, regia Carlo Ludovico Bragaglia (1950)
Donne senza nome, regia Géza von Radványi (1950)
La roccia incantata, regia Giorgio Morelli (1950)
Accidenti alle tasse!!, regia Mario Mattoli (1951)
Il padrone del vapore, regia Mario Mattoli (1951)
Incantesimo tragico (Oliva) di Mario Sequi (1951)
Vendetta... sarda, regia Mario Mattoli (1952)
Perdonami!, regia di Mario Costa (1953)
Totò, Eva e il pennello proibito, regia Steno (1959)
Lui, lei e il nonno, regia Anton Giulio Majano (1959)
Marco Polo, regia Piero Pierotti (1962)
Follie d'estate, regia Edoardo Anton, Carlo Infascelli (1964)
Europa: operazione streep-tease, regia di Renzo Russo (1964)
Viaggio di nozze all'italiana, regia Mario Amendola (1965)
Non cantare, spara, regia Daniele D'Anza (1968)
W le donne, regia Antonio Grimaldi (1970)
Armiamoci e partite!, regia Nando Cicero (1971)
Tre nel Mille, regia Franco Indovina (1971)
Il tuo piacere è il mio, regia Claudio Racca (1972)
Abbasso tutti, viva noi, regia Gino Mangini (1974)
Le due orfanelle, regia Leonardo Savona (1976)
Occhei, occhei, regia Claudia Florio (1984)

Prosa teatrale

Le baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni, regia di Giorgio Strehler, prima al Teatro Lirico di Milano il 29 novembre 1964.

Prosa radiofonica Rai

Angeli e colori di Carlo Linati, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 18 maggio 1950.

Prosa televisiva Rai

Il mercante di Venezia di William Shakespeare, regia di Mario Ferrero, trasmessa nel 1955.
Quel signore che venne a pranzo, regia di Alessandro Brissoni, trasmessa il 22 dicembre 1961.

Note

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