Milo Sandra (Greco Salvatrice Elena)

Pseudonimo di Salvatrice Elena Greco (Tunisi, 11 marzo 1933), è un'attrice e conduttrice televisiva italiana.

Con la partecipazione a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Il giorno più corto, Giulietta degli spiriti e soprattutto 8½, premiato con l'Oscar, è stata tra le protagoniste del cinema italiano degli anni sessanta.

Biografia

Nata a Tunisi da padre siciliano, trascorse l'infanzia a Vicopisano, borgo medievale poco distante da Pisa. Esordì al cinema accanto ad Alberto Sordi in Lo scapolo (1955). Riconoscibile per le sue forme esuberanti e vistose e per la voce ingenua da bambina, divenne una maggiorata del grande schermo e prese parte a numerosi film di genere. A 15 anni, nel 1948, sposa il marchese Cesare Rodighiero. La Milo rimane incinta, ma il bambino morirà alla nascita a causa di un parto prematuro[1]. I due si separano dopo 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l'annullamento dalla Sacra Rota[2].

Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de Il generale Della Rovere, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica. Un ruolo analogo fu quello ricoperto in Adua e le compagne (1960) di Antonio Pietrangeli. Si aprì così per la Milo una felice stagione di film d'autore.

Nel 1961 è protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni di Fantasmi a Roma, diretto da Antonio Pietrangeli.

Nello stesso 1961 la sua carriera conobbe una brusca interruzione dopo la stroncatura al Festival di Venezia di Vanina Vanini, tratto dall'omonimo racconto di Stendhal e ancora una volta firmato da Roberto Rossellini. Il film, e soprattutto la recitazione della Milo, vennero accolti con aspre critiche e l'attrice fu sarcasticamente soprannominata Canina Canini.

Nel 1962 torna al cinema con Il giorno più corto di Sergio Corbucci, dove recita al fianco, tra gli altri, di Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, Jean-Paul Belmondo, Ugo Tognazzi e Aldo Fabrizi.

Cruciale fu l'incontro con Federico Fellini, con il quale incomincerà anche una relazione clandestina durata 17 anni[3]. Nei due capolavori di Fellini 8½ (1963) e Giulietta degli spiriti (1965), Sandrocchia (così veniva affettuosamente soprannominata dal regista) è una femme fatale ironica e disinibita, che oltre a incarnare l'immaginario erotico del regista, viene spesso messa in contrasto con le mogli, donne dall'aspetto più dimesso e dalla mentalità più borghese. Per entrambi i film vinse il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista.

È stata anche diretta, fra i tanti, da Luigi Zampa in Frenesia dell'estate (1963), da Dino Risi in L'ombrellone (1965), a fianco di Enrico Maria Salerno, da Antonio Pietrangeli in La visita (1963), sicuramente la sua caratterizzazione più complessa e riuscita.

La sua burrascosa vita sentimentale, il matrimonio con Moris Ergas (da cui nacque Deborah, giornalista televisiva) e una successiva unione con il Dottor Ottavio De Lollis (con la nascita di Ciro e poi di Azzurra), misero in secondo piano la sua attività cinematografica, che interruppe definitivamente in favore della famiglia. Solo nel 1979 tornò al cinema, in alcune commedie di genere come Riavanti... Marsch!, di Luciano Salce e Tesoromio di Giulio Paradisi e per alcune apparizioni (Grog di Francesco Laudadio e Cenerentola '80 di Roberto Malenotti), ma intanto si delineava già la sua nuova carriera televisiva.

L'esperienza televisiva

La partecipazione come conduttrice di un ciclo di cinque puntate di Studio Uno nel 1966 e l'intervista concessa a Luigi Silori per Uomini e Libri nel 1962 esauriscono le sue esperienze RAI della sua giovinezza artistica.

Dopo più di vent'anni invece, aiutata dalla vicinanza con Bettino Craxi, tornò alla conduzione televisiva su Rai 2, rete televisiva all'epoca controllata dal PSI secondo gli schemi della lottizzazione della RAI durante la Prima Repubblica, prima conducendo una rubrica di costume all'interno del programma d'approfondimento Mixer di Giovanni Minoli nel 1983 e poi, a partire dal 1985, Piccoli fans, una trasmissione pomeridiana per bambini (antesignana di programmi come Ti lascio una canzone ed Io canto), che condusse fino al 1989 e che a suo modo ha lasciato un segno nella storia della TV italiana: la conduzione esageratamente ingenua e bambinesca della Milo (anche per la sua voce in falsetto) e una serie di situazioni grottesche la resero nuovamente famosa al pubblico italiano, tanto da riuscire a eclissare la stagione di successi cinematografici degli anni sessanta.

Sandra Milo è entrata nella storia della televisione italiana anche per un celebre e malvagio scherzo telefonico messo in pratica ai suoi danni: lunedì 8 gennaio 1990, durante la trasmissione pomeridiana L'amore è una cosa meravigliosa che condusse su Rai 2 nella stagione 1989-90, una telefonata anonima di una voce femminile in diretta informa la presentatrice che suo figlio Ciro è ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito ad un incidente stradale. La Milo non riuscì a trattenere le lacrime e scappò disperata dallo studio. La notizia dell'incidente era falsa, ma le urla della sconvolta conduttrice vennero poi riprese molte volte da trasmissioni come Blob, Striscia la notizia e Target, rendendole tanto popolari da essere citata prima nella canzone La strana famiglia di Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, scritta nel 1991, e poi successivamente ispirò il titolo di una trasmissione satirica di Italia 1, Ciro, il figlio di Target. L'autrice della telefonata non fu mai individuata (si era presentata alle centraliniste con il nome di Maria Ramondio, che però si rivelò essere una falsa identità) ma fu individuato il telefono dove era stata fatta, che si trovava all'interno di un locale pubblico ubicato in Via del Corso a Roma.

Lasciata la RAI, nella stagione 1991-92 la Milo approda alla Fininvest (l'attuale Mediaset) per ereditare da Enrica Bonaccorti la conduzione del quiz Cari genitori, in onda dal lunedì al sabato nella fascia mattutina di Rete 4. In seguito fu protagonista sulla stessa rete di una parodia musicale a puntate della telenovela La donna del mistero intitolata La vera storia della donna del mistero, al fianco, tra gli altri, di Patrizia Rossetti e i Ricchi e Poveri; sempre su Rete 4 ha poi presentato, nella stagione 1992-1993, il varietà domenicale Giorno di festa.

L'attivismo socialista e il legame con Craxi

Negli anni ottanta Sandra Milo fu amante di Bettino Craxi, allora leader del Partito Socialista Italiano[4]. Vicina a quel mondo di nani e ballerine che circondava la classe dirigente politica italiana che faceva riferimento al PSI di Craxi, Claudio Martelli e Gianni De Michelis[5], partecipò attivamente a diverse campagne elettorali posando anche per manifesti [6].

Vicende giudiziarie

Nel 1999 Sandra Milo patteggiò una pena a tredici mesi di carcere e a un milione e 300.000 lire di multa per aver concorso, assieme all'allora compagno Giuseppe Lo Presti, a una truffa immobiliare ai danni di tredici privati e otto banche per l'ammontare di circa 3 miliardi di lire. I due facevano firmare false procure a persone interessate a vendere immobili di ingente valore per poi acquistarli e con essi ottenere mutui presso istituti di credito[7].

Gli anni 2000

Durante il Festival di Sanremo 2001 è opinionista fissa de La vita in diretta e nel 2002 recita al fianco di Giampiero Ingrassia e Anna Mazzamauro nella fiction di Canale 5 intitolata Ma il portiere non c'è mai?. L'anno successivo torna al cinema con il film Il cuore altrove di Pupi Avati e nel 2005 partecipa al reality show Ritorno al presente, classificandosi seconda.

Nel 2005 diretta da Giacomo Rizzo partecipa all'intervista-spettacolo La mia vita uno spettacolo, sotto la direzione artistica di Arnolfo Petri. Sarà premiata per questo spettacolo con la Nike per il Teatro. La collaborazione con Arnolfo Petri prosegue nel 2009 quando realizza un contributo video per lo spettacolo teatrale Madame B.

Dal 2006 è in tournée nei teatri italiani con la commedia 8 donne e un mistero, tratta dall'omonimo film francese, mentre nel 2007 è una delle protagoniste, assieme a Barbara d'Urso e Maurizio Micheli, della commedia teatrale Il Letto ovale diretto da Gino Landi. Del 2008 la partecipazione al film Chi nasce tondo... di Alessandro Valori con Valerio Mastandrea.

Per la stagione teatrale 2008/2009 porta in scena, con Caterina Costantini, Eva Robin's e Rossana Casale, Fiori d'acciaio (tratto dall'omonimo film di Herbert Ross) per la regia di Claudio Insegno.[8].

È protagonista di uno dei cinque episodi del film Impotenti esistenziali di Giuseppe Cirillo, uscito nelle sale nel marzo 2009.

Nel 2009/2010 è in tournée con Caterina Costantini con la pièce American Gigolo.

È stata tra i concorrenti del reality L'isola dei famosi 7, in onda dal 24 febbraio 2010, eliminata in semifinale. Nello stesso periodo esce nelle sale cinematografiche la commedia di Gabriele Salvatores Happy Family che annovera la Milo tra i protagonisti.

Da gennaio 2011 è in tournée con Il Club delle Vedove per la regia di Caterina Costantini. A marzo 2012 torna a recitare in teatro in Last Minute diretta da Silvio Giordano.

Nel 2013 è protagonista della commedia teatrale Federico... Come Here, scritta da Nicola Bonimelli, regia di Walter Palamenga. Dal 2013 al 2015 è in Tour con Harry & Sally 9 mesi dopo , regia di Claudio Insegno.

A ottobre 2016 recita nella commedia teatrale "Una fidanzata per papà" con Stefano Antonucci, Savino Zaba, Angela Melillo.

Nel febbraio 2017 viene imitata da Virginia Raffaele durante la penultima serata del Festival di Sanremo 2017, imitazione che però la Milo non ha gradito, ritenendola lesiva della sua immagine.

Curiosità

Grazie a un miracolo riconosciuto dalla Chiesa cattolica alla figlia Azzurra, che pareva morta alla nascita, ma tornata inspiegabilmente in vita, è stato portato a compimento il processo di canonizzazione di Maria Pia Mastena[9].
Lunedì 8 gennaio 1990, durante la trasmissione pomeridiana L'amore è una cosa meravigliosa che condusse su Rai 2 nella stagione 1989-90, una telefonata anonima di una voce femminile in diretta informa la presentatrice che suo figlio Ciro è ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito a un incidente stradale. La Milo non riuscì a trattenere le lacrime e scappò disperata dallo studio. In seguito la notizia dell'incidente sirivelò falsa.
L'11 febbraio 2007, durante una intervista nel corso del programma di intrattenimento domenicale Buona Domenica di Canale 5, ha raccontato[10] di aver contribuito molti anni prima ad alleviare le sofferenze della madre in fin di vita, schierandosi apertamente a favore dell'eutanasia. Nel racconto l'attrice ha raccontato che la madre "si stava consumando con un dolore immenso e senza fine". "Così, mi chiese di aiutarla a morire" ha proseguito la Milo, piangendo. "Mi ha fatto uscire dalla stanza, ed è morta, sola, come lei voleva. Non credo che sia vero quando si dice che tutto questo è falsa pietà. So che c'è molta gente a favore e molta contro, ma bisogna provarlo, come si fa a dire 'no, continua a soffrire', se sai che quella persona non avrà scampo a causa del male che l'ha colpita? La gente deve poter morire con dignità."
Durante la trasmissione Porta a Porta del 29 ottobre 2009 ha dichiarato di essere stata per 17 anni l'amante di Federico Fellini.
È stata coinvolta con l'allora marito, il Dottor Ottavio De Lollis e la figlia Azzurra, senza conseguenze, nella strage di Fiumicino nel 1985. L'attrice era presente al check-in nei tragici momenti della sparatoria che ha visto 13 vittime per mano dei sicari del terrorista Abu Nidal[11].
Nel 1995 ha dichiarato a una televisione privata iraniana di avere una collezione di mutandine di circa 60 000 esemplari. Tale dichiarazione suscitò la reazione del Governo di Teheran, che le stracciò il visto turistico per il transito nel paese.


Seduttori si nasce e Totò modestamente... lo nacque, ma non tutte le donne subirono il suo fascino. Sandra Milo, per esempio, conoscendolo sul set del film Totò nella luna rimase profondamente delusa. “Gli andai incontro con entusiasmo, gridando il suo nome, ma lui mi gelò con un saluto formale che chiudeva la porta a ogni confidenza: ‘Buongiorno, signorina, lieto di conoscerla’, racconta. “Quasi non ci credevo, ma il comico straordinario che mi faceva ridere più di Charlot, era un gentiluomo distaccato, chiuso in una specie di torre d’avorio. Che peccato! Conoscevo la sua fama di sciupafemmene, ma non ne fui in alcun modo coinvolta perché io ero innamorata pazza di Totò, mentre ero indifferente al principe Antonio de Curtis.”

Totò e Sandra lavorarono insieme in altri due film, Le belle famiglie di Ugo Gregoretti e Premio Nobel, per la televisione, in cui la Milo aveva il ruolo della signora che si spoglia nello sketch del vagone letto. Nemmeno la vista della sua bellezza ammansì l’attore, il quale, ricorda Sandra, la criticò per un cappello, secondo lui, tanto grande da intralciare i movimenti suoi e dei compagni di lavoro. Insomma, il comportamento di Totò nei confronti della biondissima Milo testimonia ancora una volta la sua predilezione per le brune. Tra loro non ci fu alcun feeling, eppure a Sandra è rimasta impressa l’eleganza di Totò che indossava calze lunghe di seta nera di fabbricazione inglese, simili a quelle del duca di Windsor.

Durante la lavorazione di Premio Nobel l’attrice provò una stretta al cuore nell’accorgersi che Totò, ormai completamente cieco, lavorava con grande fatica. E un giorno, mentre giravano una scena in un boschetto, per evitare che inciampasse, insieme a un macchinista, gli spianò la via strappando le erbacce e togliendo i rami secchi dal suo percorso, irritata dall’indifferenza degli altri componenti della troupe. Per strano che possa sembrare, in quel momento avvertì un forte trasporto verso Totò. Perché, spiega, in quell’uomo anziano che viveva con tanta dignità il suo dramma, ritrovò il “suo” Totò, quello con la faccia da ladro onesto, tanto ammirato in Guardie e ladri. Se lui non fosse stato sempre così freddo, certo lo avrebbe abbracciato, confessa, ma gliene mancò il coraggio. Eppure, se il principe fosse stato al corrente del suo gesto gentile per evitargli uno scivolone, le sarebbe stato grato per sempre, ma questo Sandra non poteva saperlo.

Liliana de Curtis


Oggi voglio raccontarvi una storia. Nel 1958, durante la lavorazione di "Totò nella luna" di Steno, il primo giorno di set che avrei dovuto condividere con lui, gli corsi incontro a braccia aperte gridando "Totò" tanta era l'emozione di ritrovarmi al suo cospetto e lui mi gelò dicendo "Buongiorno Signorina". Da allora non ebbi mai più il coraggio di manifestargli il mio affetto, la mia ammirazione, la mia stima e, pur girando ben tre film, mantenni sempre il distacco e gli diedi del Lei, chiamandolo "Principe", nella convinzione di non andargli a genio. Quando ci ritrovammo nel nostro ultimo film insieme "Le belle famiglie" di Ugo Gregoretti, il Principe de Curtis aveva già problemi di vista e, durante le riprese di una scena ambientata in un castagneto dalle parti dei castelli romani, tale era il rispetto che avevo per lui che, con l'aiuto di un attrezzista, per paura che inciampasse lungo il sentiero accidentato, lo sgombravamo dai sassi e dai rametti senza farcene accorgere. Qualche anno fa, mi ritrovai a pranzare in un ristorante in Veneto e il proprietario gentilmente mi regalò una vecchia copia del settimanale Oggi che all'epoca non lessi mai, nella quale c'era fra le varie testimonianze anche quella di Totò che riporto integralmente:

"Ho conosciuto Sandra Milo cinque, sei anni fa quando interpretammo insieme Totò nella luna. Prima non avevo mai avuto occasione di vederla. Me la presentarono già truccata e vestita per la scena in cui doveva essere la protagonista: aveva un abito nero, aderentissimo, i capelli raccolti, di un biondo leggermente più scuro di quello che ha adottato negli ultimi tempi, e un immenso cappello di gusto ottocentesco. Era una visione indimenticabile: una delle poche donne che mi sia capitato di conoscere e avvicinare in grado di portare con grazia disinvolta, pari a quella delle dame di un secolo fa, un cappello così squisitamente frivolo e romantico. Appena aprì bocca la sua voce mi lasciò un pò perplesso, tutto quel cinguettare in falsetto mi fece pensare immediatamente: "Questa ci fa", cioè vuol fare la furba, la falsa ingenua per attirare si di sé l'attenzione. Poi mi sono reso conto, invece, che la sua voce è autentica, come lo è il personaggio della svampita. E se anche ogni tanto Sandra carica le dosi con un pò di civetteria intenzionale, niente di male: il risultato, a mio giudizio, è estremamente gradevole. Adesso lavoriamo nuovamente nel programma che sto registrando per la televisione, Sandra Milo è la protagonista dello sketch del vagone-letto. Sono lieto di riaverla al mio fianco. Sandra non è soltanto una gran bella donna, è anche una creatura buona, dolce, sensibile, la cui sola presenza basta a dare anche all'ambiente di lavoro qualcosa di teneramente dolce e familiare. Che cosa mi è più rimasto impresso di lei, al momento in cui me l'hanno presentata la prima volta? Signori, io sono napoletano e da buon napoletano, cui piacciono le donne adeguatamente provviste di curve, lascio immaginare la risposta".

Il titolo della sua testimonianza recitava così: "No, non posso proprio scrivere ciò che penso di lei. Ne deduco che fosse riferito alla sua ultima frase. E io che credevo di essergli quasi antipatica. Rimasi sorpresa e al contempo profondamente addolorata per non aver saputo comprendere cosa pensasse realmente di me. Se fosse ancora qui, vorrei tanto chiedergli scusa!

Sandra Milo, dal suo profilo ufficiale Facebook, post del 12 settembre 2021


Galleria fotografica e stampa dell'epoca

Sandra Milo, raccolta di articoli di stampa

Sandra Milo 1063 U. d. F., «Tempo», anno XVII, n.38, 22 settembre 1955

Sandra Milo vuol convertire lo «scapolo» Sordi

Sandra Milo vuol convertire lo «scapolo» Sordi Sandra Milo è una delle tre donne che in un nuovo film si daranno da fare per convincere Alberto Sordi ad abbandonare il celibato, ma la vicenda potrebbe ripetersi nella vita reale. Roma, settembre…
Sandra Milo 233 «Tempo», anno XVIII, n.11, 15 marzo 1956

Sandra Milo farà la monaca di clausura

Sandra Milo farà la monaca di clausura Roma, marzo Sandra Milo ha cominciato da poco a fare del cinema. Ha debuttato accanto ad Alberto Sordi nel film Lo scapolo diretto da Antonio Pietrangeli considerato uno dei pochi registi di riserva capaci di…
Sandra Milo 632 Stelio Martini, «Tempo», anno XVIII, n.34, 23 agosto 1956

La grande occasione di Sandra Milo

La grande occasione di Sandra Milo L’attrice milanese l’ha saputa cogliere superando ogni genere di ostacolL Alla fine Jacques Becker le ha detto semplicemente: “Sono contento di lei”, un complimento importante per una giovane recluta del cinema…
Sandra Milo 377 H. S., «Tempo», anno XIX, n.31, 1 agosto 1957 (Fotografie di Paolo Costa)

Sandra Milo dovrà affrontare Maria Schell

Sandra Milo dovrà affrontare Maria Schell Sandra Milo ha davanti a sè un intenso programma di lavoro: scrive un romanzo, ordina una collezione di francobolli e si prepara a interpretare un film di André Cayatte, “Il giorno e la notte”, che…

La prima è Sandra Milo

Sandra Milo 743 F. V., servizio fotografico di Franco Fedeli, «Tempo», anno XX, n.10, 6 marzo 1958
La prima è Sandra Milo Con un busto e due statuette dell’attrice ultimati in questi giorni, Francesco Messina ha iniziato una serie di ritratti femminili tipicamente italiani e destinati ad…

Sarà l'anno di Sandra Milo

Sandra Milo 313 A. D., «Tempo», anno XXII, n.11, 15 maro 1960
Sarà l'anno di Sandra Milo Mentre stanno per arrivare dalla Francia due suoi film importanti, l’attrice ne prepara quattro italiani da girarsi nel 1960: scopriremo in lei un personaggio…

Sandra Milo, la finta sprovveduta

Sandra Milo 552 A. D., «Tempo», anno XXII, n.40, 1 ottobre 1960 (Fotografie di Angelo Frontoni)
Sandra Milo, la finta sprovveduta Sandra Milo, che ha riportato a Venezia un notevole successo personale nel film "Adua e le compagne”, posa a sciocca e svanita, ma in verità è proprio…

Sandra Milo, la vamp spiritosa

Sandra Milo 92 Maria Maffei, «Noi donne», anno XXI, 1966
Sandra Milo, la vamp spiritosa Per chi l'ha vista in «Giulietta degli spiriti», così fantastica, irreale, simbolica, spumeggiante, la prima cosa che sorprende, andando a trovare Sandra…


1957 04 04 La Gazzetta di Mantova Sandra Milo intro

«Gazzetta di Mantova», 4 aprile 1957


1957 08 01 La Gazzetta di Mantova Sandra Milo intro

Quando non «gira» l'attrice milanese si dedica ad una sua segreta attività letteraria: attualmente e intenta alla redazione di un libro i cui protagonisti sono una giovane donna, un attore e uno scrittore.

«Credo che la soluzione migliore sia quella di far fuori lei: altrimenti come si fa? Debbo trovare però il sistema migliore per toglierla di mezzo. La disgrazia non mi piace e neppure il suicidio. Vediamo un po'... ». Questi dubbi torturano il cervello di u-na giovane e nota attrice italiana. In un primo momento si potrebbe pensare alla mente di una esaltata o di un pazzo criminale che stia studiando il sistema di uccidere qualcuno.

Quando si sa poi che tra questi angosciosi interrogativi si dibatte Sandra Milo, la meraviglia raggiunge il culmine: non è impegnata la giovane attrice nella lavorazione di qualche film, su qualche spiagga alla moda o in qualche rustico paesaggio di montagna? l a risposta è negativa, Sandra Milo ha terminato da qualche tempo di girare un film nel quale ella appare nelle vesti di una donna che raggiunge il suo amore a bordo di una barca proveniente dal mare. Prossimamente incomincerà a lavorare in un film ambientato in luoghi di villeggiatura, prevalentemente nella riviera ligure. Per tutto il film Sandra Milo indosserà un costume da bagno,

La sua attività cinematografica le ha lasciato però una breve pausa: la si può vedere allora sdraiata sul terrazzo della propria abitazione, nel cuore dei Parioli, con la penna in mano e una pioggia di fogli bianchi di carta sparsi dappertutto. In un lato, però, vi sono quelli già riempiti di una scrittura un po’ incerta e timida: sono le prime centocinquanta cartelle del romanzo giallo che la Milo ha iniziato a scrivere, nelle ore che il cinema le lascia, raramente, a disposizione.

«Ho avuto sempre il desiderio di scrivere, dice la bionda attrice, sin da quando ero bambina. Non ho potuto inseguire i miei «fantasmi» letterari per altri motivi: sono diventata una stella del cinema e questo mi ha imposto notevoli sacrifici, come quello di rinunciare alle « opere d’inchiostra». Tuttavia spesso la penna mi tenta abbastanza, Incomincio a scrivere quello che sento. Così ho messo mano a questo libro che credo non pubblicherò mai».

Conoscendo il temperamento dell'attrice si potrebbe pensare che soggetto del romanzo sia costituito da un’avventura sentimentale. Invece bisogna ricredersi ascoltando la Milo quando parla del finale del libro. Vuole per forza far morire la protagonista, vuole che la vicenda si concluda drammaticamente, senza lieti fini e per questo studia trattati criminologici.

La storia che l’attrice milanese sta narrando è quella di una ragazza di origini modeste, ma pervenuta ad una brillante posizione grazie al suo lavoro. La giovane è combattuta dall’amore per due uomini, un attore ed uno scrittore. Sandra Milo non vuole rivelare maggiori particolari della storia, che, secondo lei, non è destinata alla pubblicazione. Anche a Fregene l'attrice è stata vista riempire lunghe cartelle bianche. La raffinata ed elegante folla che popola la spiaggia romana è rimasta sorpresa del ! fatto. Mentre infatti altre attrici si lanciavano con gridolini di ostentata gioia nell’acqua, inseguite da torme di fotoreporters prendere un bagno al barboncino bianco, o si adagiava sulla sabbia nella variopinta, cornice degli ombrelloni e delle sedie a sdraio, sempre sotto l’occhio vigile degli la protagonista de «Lo scapolo» continuava a starsene appartata.

«La letteratura è una cosa seria», diceva a chi l'avvicinava. «D’altra parte potrò godermi a sufficienza il mare. Fra pochi giorni dovrò percorrere tutte le località della riviera Ligure in costume da bagno. Non per per divertirmi, ma per girare un film nel quale ricorrono i soliti elementi estivi del caldo, del mese di agosto, delle mogli in vacanza e dei mariti in città»

Ma Sandra Milo è abituata ormi a sostenere ruoli che la vogliono vicino o addirittura dentro il mare. Recentemente ha terminato di girare «La donna che venne dal mare», un film ambientato in Spagna e nel quale appare quale protagonista maschile Vittorio De Sica. Per questo Sandra Milo si è guadagnata ormai indiscutibilmente il titolo di «attrice umida»

Manuela Ciuffa, «La Gazzetta di Mantova», 1 agosto 1957


1963 12 05 La Gazzetta di Mantova Sandra Milo intro

«Gazzetta di Mantova», 5 dicembre 1963


1964 07 09 La Gazzetta di Mantova Sandra Milo intro

«Gazzetta di Mantova», 9 luglio 1964


1999 12 09 CDS Milo Mastroianni Fellini intro

«Corriere della Sera», 9 dicembre 1999



Filmografia

Cinema

Lo scapolo, regia di Antonio Pietrangeli (1955)
Eliana e gli uomini, non accreditata, regia di Jean Renoir (1956)
Mio figlio Nerone, regia di Steno (1956)
Moglie e buoi, regia di Leonardo De Mitri (1956)
Le avventure di Arsenio Lupin, regia di Jacques Becker (1957)
La donna che venne dal mare, regia di Francesco De Robertis (1957)
Lo specchio a due facce, regia di André Cayatte (1958)
Totò nella luna, regia di Steno (1958)
Erode il grande, regia di Arnaldo Genoino e Viktor Turžanskij (1958)
Vite perdute, regia di Roberto Mauri (1959)
Appuntamento con il delitto, regia di Edouard Molinaro (1959)
Furore di vivere, regia di Michel Boisrond (1959)
Il generale Della Rovere, regia di Roberto Rossellini (1959)
La giumenta verde (La jument verte), regia di Claude Autant-Lara (1959)
Asfalto che scotta, regia di Claude Sautet (1960)
Adua e le compagne, regia di Antonio Pietrangeli (1960)
Gli scontenti, regia di Giuseppe Lipartiti (1961)
Fantasmi a Roma, regia di Antonio Pietrangeli (1961)
Vanina Vanini, regia di Roberto Rossellini (1961)
Il giorno più corto, non accreditata, regia di Sergio Corbucci (1962)
8½, regia di Federico Fellini (1963)
Chi vuol dormire nel mio letto?, regia di André Hunebelle (1963)
La visita, regia di Antonio Pietrangeli (1963)
Frenesia dell'estate, regia di Luigi Zampa (1963)
Le voci bianche, regia di Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa (1964)
Amori pericolosi, - episodio "Il generale" di Alfredo Giannetti (1964)
Ho una moglie pazza, pazza, pazza, regia di Jean Boyer (1964)
...poi ti sposerò, regia di Philippe de Broca (1964)
Le belle famiglie, regia di Ugo Gregoretti (1964)
La donna è una cosa meravigliosa, - episodio "Una donna dolce dolce" di Mauro Bolognini (1964)
Giulietta degli spiriti, regia di Federico Fellini (1965)
L'ombrellone, regia di Dino Risi (1965)
Gli amanti latini, regia di Mario Costa (1965)
Come imparai ad amare le donne, regia di Luciano Salce (1966)
La notte pazza del conigliaccio, regia di Alfredo Angeli (1967)
Per amore... per magia..., regia di Duccio Tessari (1967)
Bang Bang Kid, regia di Giorgio Gentili e Luciano Lelli (1967)
T'ammazzo!... Raccomandati a Dio, regia di Osvaldo Civirani (1968)
Riavanti... Marsch!, regia di Luciano Salce (1979)
Tesoromio, regia di Giulio Paradisi (1979)
Doppio sogno dei Sigg. X, regia di Anna Maria Tatò (1980)
Grog, regia di Francesco Laudadio (1982)
"FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?", regia di Renzo Arbore (1983)
Cenerentola '80, regia di Roberto Malenotti (1984)
Camerieri, regia di Leone Pompucci (1995)
Il cuore altrove, regia di Pupi Avati (2003)
La perfezionista, regia di Cesare Lanza (2007)
Chi nasce tondo..., regia di Alessandro Valori (2008)
Sleepless, regia di Maddalena De Panfilis (2009)
Impotenti esistenziali, regia di Giuseppe Cirillo (2009)
W Zappatore, regia di Massimiliano Verdesca (2009)
Happy Family, regia di Gabriele Salvatores (2010)
Flaiano - Il meglio è passato, regia di Giancarlo Rolandi (2010) Film documentario
Mai senza - L'amore e la sessualità nella terza età, regia di Ciro Zecca (2011) Film documentario
Baci salati, regia di Antonio Zeta (2011)
Impepata di nozze - Sposarsi al sud è tutta un'altra storia..., regia di Angelo Antonucci (2012)
Una notte agli studios, regia di Claudio Insegno (2013)
Ballando il silenzio, regia di Salvatore Arimatea (2013)
Con tutto l'amore che ho, regia di Angelo Antonucci (2014)
Camminando nel cielo, regia di Angelo Antonucci (2015)
Prima di lunedì, regia di Massimo Cappelli (2016)

Televisione

Studio Uno (Programma Nazionale, 1966)
Ci vediamo stasera (Programma Nazionale, 1967)
Tam Tam (Rete 1, 1977) - settimanale del TG1
Mixer (Rai 2, 1983-1984)
Piccoli fans (Rai 2, 1985-1989)
Automia (Rai 2, 1988)
L'amore è una cosa meravigliosa (Rai 2, 1989-1990)
Cari genitori (Rete 4, 1991-1992)
La vera storia della donna del mistero (Rete 4, 1992)
Giorno di Festa (Rete 4, 1992-1993)
Ma il portiere non c'è mai?, regia di Ugo Fabrizio Giordani (2002) fiction TV
Ritorno al presente (Rai 1, 2005) partecipazione
L'isola dei famosi 7 (Rai 2, 2010) partecipazione

Teatro

La mia vita uno spettacolo, regia di Arnoldo Petri (2005)
8 donne e un mistero, regia di Claudio Insegno (2006)
Il letto ovale, regia di Gino Landi (2007)
Fiori d'acciaio, regia di Claudio Insegno (2008-2009)
Madame B, regia di Arnoldo Petri (2009)
American Gigolo, regia di Caterina Costantini (2009-2010)
Il Club delle Vedove, regia di Caterina Costantini (2011)
La vita è una cosa meravigliosa, regia di Fausto Massa (2011)
Last Minute, regia di Silvio Giordano (2012)
Federico... Come Here, regia di Walter Palamenga (2013)
Harry & Sally 9 mesi dopo, regia di Claudio Inseno (2013-2015)
Una fidanzata per papà, regia di Piero Moriconi (2016)
100mq, regia di Siddartha Prestinari (2017 - in corso)

Discografia parziale

Singoli

Le favole di Sandra Milo
Ma si che ce la fai/Marinai marinai (con Gianni Dei)
1984 - Come si fa/Il mondo è tutto una canzone
1987 - Il ballo del "che cos'è?"/Il ballo del "che cos'è?" (strumentale) (con i Piccoli e grandi fans)

Opere letterarie

Caro Federico, Milano, Rizzoli, 1982.
Amanti, Napoli, Pironti, 1993. ISBN 88-793-7087-1.

Doppiatrici

Adriana De Roberto in La donna che venne dal mare
Lydia Simoneschi in Le avventure di Arsenio Lupin
Rosetta Calavetta in Totò nella luna
Fiorella Betti in Vite perdute, Il generale Della Rovere
Maria Pia Di Meo in Erode il grande
Elda Tattoli in Furore di vivere
Blanche Cardinale in Per amore... per magia...

Riconoscimenti

Nastro d'argento

1961 Adua e le compagne Migliore attrice non protagonista - Candidatura
1964 8½ Migliore attrice non protagonista - Vinto
1965 La visita Migliore attrice protagonista - Candidatura
1966 Giulietta degli spiriti Migliore attrice non protagonista - Vinto

Note

  1. ^ La vita di Sandra Milo a Domenica 5: dal figlio morto a 16 anni all'aver aiutato la madre a morire :: VIP
  2. ^ In Versilia amori e tormenti La Milo: Tentarono di stuprarmi - Regione - il Tirreno
  3. ^ Io e Fellini Sandra Milo racconta la storia d' un amore
  4. ^ Con Bettino l'amore aveva più gusto, La Stampa, 16 novembre 2007
  5. ^ Curzio Maltese, Nani e ballerine almeno cambiarono la tv, Corriere della Sera, 21 gennaio 2006
  6. ^ Sandra Milo racconta la sua storia con Bettino Craxi - YouTube
  7. ^ Sandra Milo, un giorno in Pretura: condannata a 13 mesi di carcere, Corriere della Sera, 9 febbraio 1999
  8. ^ Articolo tratto da SudEst.it dell'11 marzo 2009
  9. ^ www.bottomfioc.net > comunità creativa > rassegna stampa
  10. ^ La Milo: ´Ho aiutato mia madre a morireª - Corriere della Sera
  11. ^ Avevano un ordine: uccidere senza pietà, La Repubblica, 28 dicembre 1985

Riferimenti e bibliografie:

  • Manuela Ciuffa, «La Gazzetta di Mantova», 1 agosto 1957