Paul Gloria

(Londra, 28 febbraio 1940) è un'attrice, cantante e danzatrice britannica, naturalizzata italiana, dove giunse nel 1961 a ventun anni, per le sue interpretazioni tanto nel cinema quanto in televisione.

È ricordata per il bellissimo fisico da pin-up, messo in evidenza in diversi film, e per essere stata prima ballerina e soubrette in diverse trasmissioni di varietà.
Figlia di un giornalista del Financial Times e di una cantante lirica, comincia a danzare all'età di tre anni. Frequenta la scuola di ballo abituandosi fin da piccola a calcare il palcoscenico e vincendo numerosi concorsi che la qualificano come giovane di talento.

Gli studi al collegio la costringono ad interrompere i corsi di danza classica ma, poco dopo aver finito le scuole superiori, inizia la carriera di ballerina nel famoso balletto Tiller Girls a Londra. Viene quindi ingaggiata tra le Bluebell Girls al Lido di Parigi e diventa la Prima ballerina della compagnia argentina Alaria Ballet.
Giunta a Roma nel 1961 in tournée con l'Alaria Ballet, è subito sommersa dalle proposte di lavoro. Lascia quindi la compagnia di balletto ed inizia la carriera cinematografica (in totale girerà più di 20 film) apparendo al fianco di grandi interpreti, sia internazionali che della Commedia all'italiana.

Fornita di fascino e d'indubbia presenza, viene preferita nel genere della commedia, in cui solitamente rappresenta il prototipo di donna bella e irraggiungibile. Lavora in diversi film con i comici più in auge del momento: Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Totò (in Totò, Peppino e... la dolce vita - 1961 e nel film TV Don Giovannino - 1967), con Walter Chiari, Lando Buzzanca e col duo comico siciliano Franco e Ciccio, a cui rimarrà particolarmente affezionata, interpretando assieme a loro diverse pellicole tra cui: I due evasi di Sing Sing (1964), Due mafiosi contro Goldginger (1965) e I due figli di Ringo (1966), in cui si esibisce anche in un balletto.
Si afferma acclamata vedette in parecchi grandi spettacoli musicali italiani, riscuotendo un gran consenso in teatro accanto a Renato Rascel (Enrico '61), Walter Chiari (Buonanotte Bettina), Erminio Macario (Le sei mogli di Erminio V111), Aldo Fabrizi (Baci, promesse, lusinghe d'amore).

Nel 1965, favorita anche dal suo bilinguismo, tenta la scalata ad un più ampio successo nel cinema internazionale. Torna in Inghilterra e interpreta The Intelligence Men, film comico con Eric Morecambe e Ernie Wise, appare in due episodi del Benny Hill Show ed è poi in lizza per il ruolo di Domino nel famoso film Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono (1965), ma perde la sfida con Claudine Auger e deve "accontentarsi" di tornare al fianco di Franco e Ciccio nella loro parodia di Agente 007 - Missione Goldfinger, intitolata Due mafiosi contro Goldginger (1965).
Ci riprova nel 1970, quando viene scelta da Blake Edwards (La pantera rosa, Colazione da Tiffany) per la parte di Crêpes Suzette in Darling Lili, film avente per protagonista la neo sposa del regista Julie Andrews, nella parte di Lili, affiancata da Rock Hudson. Curiosamente in Italia la pellicola giunge col titolo di Operazione Crêpes Suzette, favorendo la visibilità del ruolo interpretato da Gloria Paul, la quale si produce anche in un spogliarello sexy. Il film, purtroppo, ha uno scarso successo al botteghino.

Si consola quindi col piccolo schermo, che la vede ancora partecipe di numerose trasmissioni televisive di successo, come Senza Rete (1976).
Per il Teatro Verdi (Trieste) nel 1971 è Bessie Worthington ne Il fiore di Haway di Paul Abraham con Daniela Mazzucato, Sergio Tedesco e Sandro Massimini nel Teatro Stabile Politeama Rossetti.
Alla fine degli anni settanta le occasioni cinematografiche iniziano a latitare, ma non scompare comunque dal grande schermo e saltuariamente recita ancora accanto al compagno di tanti film, Franchi, sia nella mini-serie TV Un uomo da ridere (1980), che nell'ultimo film del comico siculo, Tango blu (1989). Le sue ultime pellicole sono invece Fratelli d'Italia (1989) di Neri Parenti e Esercizi di stile (1996) di registi vari.

Nello stesso anno del suo ultimo film, il 1996, rimane vittima di un grave incidente domestico nella sua casa a Roma. Una triste esperienza da lei raccontata anche in una puntata del Maurizio Costanzo Show: mentre si sta facendo la doccia, il controsoffitto del bagno cede improvvisamente, trascinando nel crollo anche un pesantissimo boiler che le rovina la schiena frantumandole alcune vertebre e in più punti le ossa di quelle sue famose gambe, lesionandole irreparabilmente la colonna vertebrale. Ripresasi dopo una lunga e faticosa degenza, è costretta a vivere su una sedia a rotelle, paralizzata dalla vita in giù.
In seguito, riappare come ospite in varie trasmissioni TV, testimoniando puntualmente il suo coraggio e la sua voglia di vivere: in Maurizio Costanzo Show e Conversando (con Maurizio Costanzo), Ci vediamo in TV (con Paolo Limiti), Novecento (con Pippo Baudo), Domenica In (con Mara Venier), ancora Domenica In (con Pippo Baudo), Cominciamo bene (con Pino Strabioli), Porta a porta (con Bruno Vespa) e, nell'ottobre del 2008, alla trasmissione I migliori anni, condotta da Carlo Conti.


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1959 Epoca Gloria Paul intro

La più giovane delle sedici piumate bluebell che, ogni sera, danno spettacolo al «Lido» dei Champs Elisées di Parigi chiama Gloria, e ha sedici anni. Era una timida alunna della Mayfay school dancing di Londra quando la maestra, dopo averla a lungo ammirata, le disse: «Tu sei proprio una bluebell». Gloria arrossì interdetta. Frequentava ancora i banchi del liceo e non aveva mai sentito parlare delle bluebell che sono fra le più belle e le più alte ballerine del mondo. Spinta, però, dalla curiosità e dal desiderio di viaggiare per il mondo, convinse la madre a presentarla a mister Leibovici, istitutore e guida del balletto. L’esame durò solamente pochi minuti. «Il giorno in cui esordii con le bluebell», racconta Gloria, «ero letteralmente impaurita. Mi sembravano tutte più brave, più belle e più alte di me. E, ora, eccomi qui», conclude con un sorriso splendente di grazia e di giovinezza.

«Epoca», 1959


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Non si può ancora dire se Gloria Paul abbia imparato, oltre il ballo, anche a cantare e a recitare, ma è certo che quando compare in scena il pubblico dimentica ogni perplessità

«Ah, quei tali», diceva sospirando la ballerina con la faccia infastidita, «che mi dicono sempre: "Ma come sei alta!... Ma come sei alta!...”’». Se volete riuscire subito antipatici a Gloria Paul, fatevi accorgere che la sua statura vi mette in imbarazzo; e, magari, lasciatevi scappare un’ esclamazione di stupore di fronte al suo ragguardevole 1,75. Non 1 che, tradotto in corpo e, sopratutto gambe, questo spettacolo non sia stupefacente; ma la Paul non gradisce essere riguardata come un fenomeno. Se invece volete guadagnarvi un incantevole sorriso, ignorate la sua statura e rilevate la sua puntualità. Se infine desiderate che essa vi butti le braccia al collo, fate fìnta di capire tutto quello che dice, come se si esprimesse nel più perfetto italiano. L’altezza è stata fino a 16 anni, (e in parte lo è anche oggi), il cruccio più grosso della "lungona” della Compagnia di Rascel.

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Non tanto per le difficoltà di trovare un vestito già fatto; o per le acrobazie che deve compiere quando va in macchina, («ho sempre — dice sorridendo — le ginocchia in bocca...»); quanto per la noia che le procura tirarsi dietro per strada dei treni d’ammiratori, i quali, fatti secchi dalla sua bellezza, approfittano del suo punto debole per perseguitarla con i loro complimenti. La puntualità è il suo hobby. Mi aveva dato appuntamento alle 8 davanti all'ingresso attori del teatro Sistina; e l’orologio spaccava le 8 quando via delia Purificazione cominciò a ondeggiare intorno al suo armonioso ancheggiare. «L’ ho fatta aspettare molto?...», mi domandò mentre attraversavamo le quinte del teatro, già frementi per i preparativi del prossimo spettacolo; ed era pura civetteria, perchè sapeva benissimo d’essere stata puntuale.

«Sì, io amo — ammise mentre si sfilava dal collo le crocchianti "noci” color arancione — di essere, come si dice?... appuntuale...». La lingua italiana è la sua croce quotidiana. Eccettuate poche espressioni fondamentali che pronuncia in modo corretto, l’italiano di Gloria è un idioma sui generis inventato da lei, unendo insieme con disinvoltura parole tradotte letteralmente dal francese e dall’inglese, pronunciando all’inglese una parola italiana e viceversa, mischiando i generi e gli accenti in un pasticcio colorito e divertentissimo, che ha una sua logica prettamente umoristica. Se per esempio essa dice: ”il mio papa...”, invece de: ”il mio papà...”, non è senza logica nè senza humour che quando parla del Papa, essa trasformi la parola da maschile in femminile e dica: ”La Papa...», per non confonderla con l’altra.

Così, anche quando parla sul serio, fa ridere; e se dice una cosa da ridere, fa ridere il doppio. Mi parlava per esempio del censore della TV, quello che si accanì tanto contro di lei e contro le sue gambe ai tempi della rubrica "Volubile”. Argomento serio, dunque, o quasi serio. Ma sulla bocca di Gloria censore era diventato ascensore, («una settimana prima di andare in onda — diceva — l’ascensore decise che i miei pantaloni lunghi erano troppo stretti... — oppure — l’ascensore non voleva che, inginocchiandomi per terra, si vedesse un po’ di gamba...»), e di colpo tutto ciò che diceva, con quell’ascensore di mezzo, diventava improbabile ed estremamente buffo.

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Capelli morbidi e lunghi, occhi lucenti, dita affusolate su cui spicca un anello di fidanzamento, bocca larga e sottile, percorsa da un mezzo sorriso, fra ironico e infantile, Gloria Paul è nata 21 anni fa a Londra, in piena guerra, pratica-mente sotto le bombe della Luftwaffe. Sedici anni più tardi avrebbe riscosso i primi applausi a Piccadilly. La sua carriera è stata una naturale composizione di doti artistiche ereditate dalla madre e dal nonno e di doti fisiche ereditate dal padre.

A 16 anni era già così alta da soffrirne. Si sentiva osservata, criticata, presa in giro, troppo diversa dai suoi coetanei. E la prima scrittura nel balletto delle Tiller Girls fu una vera liberazione da questo "complesso” che l’ossessionava. Là era fra sue pari, l’altezza media si aggirava sugli 1,73, chi doveva sentirsi in difetto rispetto a loro era il mondo di tutti gli altri. Eppure anche là dominava per la sua statura, tanto che, un fiocco in testa e un paio di pantaloni di seta, l’avevano messa a far la parte di uomo. Finché una sera un distinto signore l’avvicinò e le disse: «Figliola mia qui ti utilizzano male assegnandoti parti di maschietto. Tu staresti molto bene fra le Bluebell al Lido di Parigi...». Era Peter Beker, l’impresario del famoso corpo di ballo; il suo consiglio equivaleva ad una proposta di ingaggio.

Gloria accettò di corsa; e per quanto a Parigi, lontana dalla sua famiglia e dal suo Paese, soffrisse di spleen, il lavoro le piaceva. Lo spleen scomparve del tutto quando dal Lido passò al famoso balletto argentino Aliarla; non solo perchè ne divenne la vedette ma perchè direttore del balletto era un giovane bruno, simpatico, allegro, dal cuore d’oro, l’attore argentino Luis Piloni. Gloria Paul e Luis Piloni sono fidanzati da tre anni, ma il loro è ancora un amore bollente. Tre mesi fa Piloni stava girando un film in Argentina quando, tramite i giornali, gli è arrivata l’eco dei successi della sua fidanzata unita alle voci di suoi pretesi flirts (Gassman compreso); ha piantato tutto, ed è corso a Roma. «Naturalmente — dice Gloria scuotendo la testa — non c’era nulla di vero. Gassman è stato soltanto uno dei tanti italiani che si voltano».

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Però Piloni è rimasto. «Sì, è rimasto — dice, Gloria Paul lusingata, e, col suo tono fra dolce e ironico — ha pensato — aggiunge — che era meglio restarmi vicino...». E le ha chiesto pure di seguirlo in Spagna, dove dovrebbe recarsi a girare un film. «Oh, ma questo non so proprio se potrò farlo: l’Italia è diventata per me molto importante...». Quando lasciò il Lido per unirsi al balletto Allaria, che doveva compiere una tournée in Italia, Gloria Paul attraversò un momento di crisi. Le sembrava di allontanarsi troppo dal suo Paese, dai suoi genitori. Suo padre soprattutto, che è molto attaccato a lei, non voleva che accettasse.

Temeva la lontananza, aveva paura che le potesse succedere chissà che cosa. Adesso anche ”il suo papa” è contento. Giorni fa è venuto a trovarla, ha visto che ha fatto strada, che tutto procede bene. «Chissà poi di che cosa aveva paura..». La storia di Gloria Paul la storia di tutte le ballerine professioniste tipo bluebell: molta gavetta, una disciplina rigorosa, faticose tournées, orari scombinati, un gran lavoro per tenersi in forma, per raggiungere quella perfezione quasi naturale che sorprende il pubblico. Una storia con i suoi piccoli incidenti di scena, un bottoncino che salta, un nastro che si slaccia, una bretellina che cede, e, magari, due cuscinetti di gommapiuma che saltano fuori dal pagliaccetto a lustrini. Da cinque mesi circa "Enrico ’61” registra quasi ogni sera un tutto esaurito.

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Da cinque mesi, il pubblico applaude Gloria Paul e i giornali tessono le sue lodi. I critici, hanno saccheggiato per lei l’archivio dei superlativi. "Danzatrice di classe”, "due gambe indimenticabili”, "prima ballerina d’alto rango”, "una freccia lanciata dall’arco”, e così via. Nella rivista di Rascel c’è poco posto per le esibizioni personali. Ma ogni volta che Gloria Paul entra in scena, senza sciupare la democrazia dell’insieme emerge su tutti. E’ l’immagine stessa della danza; il cui segreto contraddittorio consiste tuttavia in qualcosa di più, del saper ballare.

M. S., «Tempo», anno XXIV, n.18, 5 maggio 1962


Filmografia

Cinema

La ragazza di mille mesi (1961)
Cacciatori di dote (1961)
Pugni pupe e marinai (1961)
Totò, Peppino e... la dolce vita (1961)
Copacabana Palace (1962)
Napoleone a Firenze (1964)
Le tardone (1964) (episodio 40 ma non li dimostra)
Le sette vipere (Il marito latino) (1964)
I due evasi di Sing Sing (1964)
Veneri al sole (1965) (episodio Intrigo al mare)
The Intelligence Men (1965)
Due mafiosi contro Goldginger (1965)
Per qualche dollaro in meno (1966)
I due figli di Ringo (1966)
Le 7 cinesi d'oro (1967)
I fantastici 3 Supermen, regia di Gianfranco Parolini (1967)
Due rrringos nel Texas (1967)
Sigpress contro Scotland Yard (1968)
3 Supermen a Tokio (1968)
Revenge, regia di Pino Tosini (1969)
Operazione Crêpes Suzette (1970)
Tango blu (1987)
Fratelli d'Italia (1989)
Esercizi di stile (1996)

TV

Giardino d'inverno (1961) (Varietà televisivo RAI)
Biblioteca di Studio Uno: I tre moschettieri (1964) (Parodia musicale televisiva RAI ad episodi)
Biblioteca di Studio Uno: Il dottor Jeckill e mister Hide (1964) (Parodia musicale televisiva RAI ad episodi)
Za-bum n.2 (1965) (Mini-serie TV)
The Benny Hill Show (1965) (Serie TV - 2 episodi)
Police: Friend or Foe? (1965)
Episode #6.2 (1965)
Gideon's Way (1966) (Serie TV - 1 episodio)
The Reluctant Witness (1966)
Tutto Totò (1967) (Mini-serie TV)
Don Giovannino (1967) (Film TV)
La vedova allegra (1967) (Film TV)
Valentina, una ragazza che ha fretta, regia di Vito Molinari (1977) (Film TV)
Un uomo da ridere (1980) (Mini-serie TV)