Polacco Cesare
(Venezia, 14 maggio 1900 – Roma, 2 marzo 1986) è stato un attore e doppiatore italiano.
Nacque da una famiglia ebraica. Esordisce nel 1920 nella compagnia teatrale di Emilio Zago, con la quale interpreta gran parte del repertorio goldoniano, da La casa nova a Il burbero benefico. Successivamente entra a far parte del gruppo veneziano di Gianfranco Giachetti, che spazia dal repertorio in lingua a quello in dialetto veneto. Nel 1928 si trasferisce a Roma dove recita nella compagnia di Alda Borelli e poi in quelle di Tatiana Pavlova e Virgilio Talli. La sua carriera artistica, a causa delle leggi razziali fasciste del 1938, subisce un drastico rallentamento costringendo l'attore ad operare sotto falsa identità. Nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, riprende a lavorare , soprattutto alla radio.
Pur con una lunga gavetta in teatro e nel cinema rimane ai margini in entrambi i settori, relegato inesorabilmente anche dal suo fisico asciutto, non da giovane primattore, a ruoli marginali di secondo o terzo piano, senza poter accedere alla notorietà, richiesto per incarnare quasi sempre esseri spregevoli, viscidi, assassini su commissione, traditori, vigliacchi, falsi, tutti resi con grande senso della misura e adesione al ruolo, tanto da farlo considerare uno dei caratteristi più apprezzati del cinema e del teatro italiani. Dopo una lunga militanza in compagnie teatrali di prim'ordine, nella seconda metà degli anni sessanta fa parte del prestigioso Piccolo Teatro di Milano, recitando in alcune opere dirette da Strehler come Coriolano (1957), Platonov (1959), La visita della vecchia signora (1960) e in quattro spettacoli brechtiani di grande successo quali L'anima buona di Sezuan (1958), L'opera da tre soldi (1960), Vita di Galileo (1963), Santa Giovanna dei Macelli (1970)
Così come sono secondari i ruoli sostenuti nel cinema in numerose pellicole di genere bellico o avventuroso, talvolta comico-brillanti. In possesso di una bella voce si dedica pure al doppiaggio, prestandola per attori di ottima tempra e caratteristi stranieri come Howard Da Silva ne La dalia azzurra, Chill Wills ne Le ragazze di Harvey, Jack Carson in Palcoscenico, Louis Calhern in Notorious - L'amante perduta, Richard Boone ne L'uomo senza paura, senza dimenticare Aldo Silvani, ottimo doppiatore a sua volta, ne La strada, probabilmente voluto da Fellini per assicurarne la cadenza veneta. La popolarità giunge per Cesare Polacco nell'interpretazione, con molto umorismo e ironica partecipazione, dell'ispettore Rock in minuscoli gialli nei Caroselli girati tra il 1957 e il 1968, dove alla fine, in risposta al suo fedele assistente (interpretato dall'attore Giuliano Isidori) che gli dice stentoreo: "Lei è un fenomeno, ispettore. Non sbaglia mai!", Polacco si toglie con studiata lentezza il cappello facendo vedere il suo cranio calvo e pronuncia una frase rimasta celebre nella storia della pubblicità televisiva: "Non è esatto! Anch'io ho commesso un errore, non ho mai usato la brillantina Linetti".
In televisione appare anche come attore, sempre in ruoli marginali, in sceneggiati come La figlia del capitano di Leonardo Cortese (1965), I promessi sposi (1967), Le mie prigioni (1968) e I fratelli Karamazov (1969) tutti diretti da Sandro Bolchi, oltre all'episodio Il tredicesimo coltello diretto da Camillo Mastrocinque per la serie Le avventure di Laura Storm (1966).
Sposato con l'attrice Eugenia Zorn dalla quale ha tre figlie, rimasto vedovo nel 1940, sposa in seconde nozze Clelia Bernacchi, anche lei attrice ma più nota nel doppiaggio per aver prestato la voce ad attrici straniere, dalla Lauren Bacall dei primi film come Il grande sonno e Chimere, a talune interpreti di secondo piano come Gail Patrick in Palcoscenico o Virginia Grey ne La banda dei tre stati.
Muore a Roma il 2 marzo del 1986, in seguito alle complicazioni di una broncopolmonite, e viene sepolto nel cimitero ebraico della capitale.
Video, galleria fotografica e rassegna stampa
Carosello - Pubblicità della "Brillantina Linetti" del 1962
Cesare Polacco, simpatico attore caratterista, è morto ieri in clinica a 66 anni per i postumi di una caduta. Un'enciclopedia dol cinema, delineatane la carriera, ricorda che lo aveva reso «abbastanza popolare» una serie pubblicitaria televisiva. Quanto pudore, e quanto imbarazzo nel redattore. E' vero, per tutti e per le ultime generazioni in particolare, Cesare Polacco era l'infallibile ispettore Rock. Doveva risolvere i casi più controversi nel minuto e mezzo concesso dalle regole commerciali di Carosello. VI riusciva sempre, con perspicacia e sintesi tali da suscitare l'entusiasmo del suo assistente, l'attore Isidori, il quale esclamava: «Ma lei, Ispettore, non sbaglia mai». À questo punto l'Ispettore si cavava la lobbia che mascherava una calvizie trionfante e con serenità annunciava: «Non è vero. Anch'io ho commesso un errore. Non ho mal usato brillantina Lineiti». Era un'Italia piccola quella degli Anni Cinquanta, ma assai meno pretenziosa che adesso e, nel gusto, meno corrotta. Una battuta clamorosa ripetuta senza complessi conferiva la prestanza e l'originalità d'una maschera. Oggi però è giusto ricordare Polacco anche come infaticabile doppiatore, interprete di prosa da Calò a Strehler, vilain nel cinema d'anteguerra: fu Il maligno El Fennek in Squadrone bianco di Genina.
E' morto ieri mattina a Roma l'attore Cesare Polacco. Era nato a Venezia nel maggio del 1900. Da tempo era ricoverato in una clinica a causa di una caduta. L'esordio di Cesare Polacco era avvenuto nel 1920 nella compagnia del famoso attore veneto Emilio Zago, col quale recitò quasi tutto Goldoni, dalla «Casa Nova» al -Burbero Benellco», dimostrandosi, pur cosi giovane, un caratterista di razza. Ben presto entrò a far parte di un gruppo del quale era capocomico il fiorentino Giantranco Giachetti che rappresentava, alternandole, commedie in lingua («Pensaci, Giacomino» di Pirandello) con altre in dialetto veneto («Barulle Chlozzotte» di Goldoni, «Famegla del Santolo» di Gallina).
Polacco ottenne un successo personale in «Nina, non far la stupida» di Rossato e Gian Capo, per la quale, divenuta popolare alla vigilia degli Anni Trenta, lo stesso Giachetti aveva composto lo musiche. Trasteritosl a Roma, Polacco passò a recitare prima con Alda Borelli, poi con Tatiana Pavlova tinche le leggi razziali imposte dai fascisti, essendo egli di origine israelitica, lo costrinsero a interrompere bruscamente l'attività. Cesare Polacco aveva nel frattempo recitato anche in cinema, apparendo in numerosi film di Totò e in altri diretti da Carmine Gallone e da Augusto Genina («Squadrone Bianco» - 1936).
Fu intatti l'allora direttore di cinecittà, Luigi Freddi, a comunicargli che era costretto a imporgli di allontanarsi dai set cinematografici cosi come dai palcoscenici. Amareggiato, Polacco raggiunse Bari, in quello che egli definì un «esilio», dove ebbe tuttavia I' occasione di prendere parte ad alcune recite al teatro Piccinni al fianco di Ubaldo Lay. Altre esperienze di Cesare Polacco: la -Compagnia del Teatro Nazionale» di Guido Salvini, una volta rientrato a Roma dopo la liberazione, con la quale fece la parte del padre di Giulietta in una edizione della tragedia scespiriana in cui Vittorio Gassman interpretava Romeo: il Piccolo Teatro di Palermo affidato alla direzione di Vincenzo Tieri, attore e critico teatrale, padre di Aroldo: il teatro Sant'Erasmo di Milano. Poi nel 1957 l'incontro con Giorgio Strehler, che lo accolse al Piccolo di Milano, affidandogli ruoli in lavori di Goldoni e di Brecht («L'anima buona di Sezuan»).
Fu con un lavoro brechtiano, «Santa Giovanna del macelli», che Cesare Polacco, nel 1970, diede I' addio alle scene. Sarebbe apparso successivamente in televisione, diretto, tra l'altro, da Sandro Bolchi nei "Promessi Sposi» ed In «Anna Karenina». Se nella trasposizione televisiva del romanzo di Manzoni, Polacco aveva lasciato un segno nei panni del conte zio, non minore era stato l'impegno col quale aveva accettato di indossare quelli del popolare ispettore Rock per fare pubblicità, In una serie di «caroselli», a una nota brillantina. Dotato di "humour", ammetteva che la brillantina aveva reso il suo volto e la sua voce più familiari al pubblico di tanti personaggi interpretati per mezzo secolo. I compagni di lavoro lo ricordano come un uomo onesto, di rara dirittura morale. Cesare Polacco lascia la seconda moglie sposata nel '47, Clelia Berrnacchi, spesso al suo fianco come attrice di doppiaggio. Lascia anche tre figlie, Elena, Arduina e Maona, nate dal suo primo matrimonio. I funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 nel cimitero israelitico di Roma dove egli sarà sepolto, anche se avrebbe preferito che le sue spoglie tornassero nell'amata Venezia.
p. per., «Stampa Sera», 3 marzo 1986
ROMA — E’ morto ieri mattina a Roma l'attore Cesare Polacco. Aveva 85 anni, essendo nato a Venezia nel maggio del 1900. Da tempo era ricoverato in una clinica a causa di una caduta.
Cesare Polacco, che aveva recitato tra l’altro in «La congiura» di Giorgio Prosperi, accanto a Tino Buazzelli, ai tempi d’oro del «Carosello» era noto al pubblico televisivo facendo la reclame a una brillantina nei panni dell’ispettore Rock. L’esordio di Cesare Polacco era avvenuto nel 1920 nella compagnia del famoso attore veneto Emilio Zago, col quale recitò quasi tutto Goldoni, dalla «Casa Nova» al «Burbero benefico», dimostrandosi, pur così giovane, un caratterista di razza.
Trasferitosi a Roma, Polacco passò a recitare prima con Alda Borelli, poi con Tatiana Pavlova finché le leggi raziali imposte dai fascisti, essendo egli di origine israelitica, lo costrinsero a interrompere bruscamente l’attività. Cesare Polacco aveva nel frattempo recitato anche in cinema, apparendo in numerosi film di Totò e in altri diretti da Carmine Gallone e da Augusto Genina («Squadrone bianco» - 1936).
Altre esperienze di Cesare Polacco le ebbe con la «Compagnia del teatro nazionale» di Guido Salvini, una volta rientrato a Roma dopo la liberazione, con la quale fece la parte del padre di Giulietta in una edizione della tragedia scespiriana con Vittorio Gassman. Nel 1957 rincontro con Giorgio Strehler, che lo accolse al «Piccolo» di Milano, affidandogli ruoli in lavori di Gol-doni e di Brecht. Fu con un lavoro brechtiano, «San Giovanna dei macelli», che Cesare Polacco, nel 1970, diede l’addio alle scene.
Sarebbe apparso successivamente in televisione, diretto, tra l’altro, da Sandro Bolchi nei «Promessi Sposi» ed in «Anna Karenina». Se nella trasposizione televisiva del romanzo dì Manzoni, Polacco aveva lasciato un segno nei panni del conte zio, non minore era stato l’impegno col quale aveva accettato di indossare quelli del popolare ispettore Rock per fare pubblicità, in una serie di «caroselli», a una nota brillantina.
Dotato di humour», ammetteva che la brillantina aveva reso il suo volto e la sua voce più familiari al pubblico di tanti personaggi interpretati per mezzo secolo. I compagni di lavoro lo ricordano come un uomo onesto, di rara dirittura morale.
«Il Piccolo», 3 marzo 1986
ROMA — E’ morto all’età di 88 anni l’attore Cesare Polacco. Da un mese era ricoverato In una clinica romana, a causa di una lussazione all’anca per una caduta; non si era più ripreso. Mancava dalle scene (e dal set) da una decina d’anni.
Aveva recitato per oltre mezzo secolo, nel cinema e nel teatro; era stato un eccellente comprimario. Tuttavia il pubblico lo ricorda soprattutto per un Carosello televisivo: quello deir«Infallibile ispettore Rock». Uno spot pubblicitario felicissimo, fatto di Ironia c di simpatia. Erano racconti gialli «in pillole». L’Ispettore Rock era chiamato a risolvere un caso poliziesco. Rapidissimo interrogatorio degli indiziati, quindi l’Ispettore scopriva il colpevole. D suo collaboratore (l'attore Giuliano Isidori) a quel punto, immancabilmente, diceva: «Ispettore, lei è un fenomeno, non sbaglia mal!». E l’Infallibile immancabilmente rispondeva: «Non è vero, anch’io ho commesso un errore, non ho mai usato la brillantina Linetti». Ciò dicendo, si toglieva il cappello scoprendo il cranio pelato.
Quello slogan è diventato proverbiale; tuttora è frequentemente usato da chi è in vena di una facile facezia. E quella testa pelata divenne più popolare (una popolarità fatta di simpatia) di quella di Yul Brynner.
Ma Cesare Polacco non è stato soltanto un fenomeno di popolarità «pubblicitaria». Era un bravo attore; un professionista di grande esperienza. Nato a Venezia nel maggio del 1900, a soli diciannove anni aveva incominciato a recitare, nella compagnia teatrale di Emilio Zago, Goldoni, Giacinto Gallina, Pirandello. Fu in scena con Gianfranco Giachettl, con Alda Borelli, con Tatiana Pavlova.
Nel cinema apparve in numerosi film con Totò e in altri diretti da Carmine Gallone e da Augusto Genina. Ricordava volentieri - Squadrone bianco», che Genina realizzò nel 1938; vi faceva la parte di un meharista.
Più avanti le leggi razziali (era ebreo) lo costrinsero a mettersi in ombra. Dopo la guerra tornò alla ribalta in «Giulietta e Romeo» con Gas-sman; ma soprattutto ebbe una decennale, felice esperienza con Giorgio Strehler, che lo fece recitare in allestimenti di Goldoni e di Brecht.
Al lavoro nel teatro alternava l'attività del doppiaggio. In Tv apparve, diretto da Sandro Bolchl, nel «Promessi sposi» e in «Anna Karenlna». Cesare Polacco lascia la seconda moglie, Clelia Bemacchi, che spesso lavorò con lui come attrice di doppiaggio, e tre Agile nate da un primo matrimonio. I compagni di lavoro lo ricordano come un uomo profondamente onesto, di rara dirittura morale.
I funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 nel cimitero israelitico di Roma.
r.s., «Corriere della Sera», 3 marzo 1986
Filmografia
Attore cinematografico
Teresa Confalonieri, regia di Guido Brignone (1934)
Freccia d'oro, regia di Piero Ballerini e Corrado D'Errico (1935)
Amo te sola, regia di Mario Mattoli (1935)
Lo squadrone bianco, regia di Augusto Genina (1936)
Fermo con le mani!, regia di Gero Zambuto (1937)
Il fu Mattia Pascal, regia di Pierre Chenal (1937)
Stasera alle undici, regia di Oreste Biancoli (1937)
Animali pazzi, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1939)
Ballo al castello, regia di Max Neufeld (1939)
Il fornaretto di Venezia, regia di Duilio Coletti (1939)
Mille lire al mese, regia di Max Neufeld (1939)
Torna caro ideal, regia di Guido Brignone (1939)
L'ultima fiamma, regia di Benito Perojo (1939)
Il ponte dei sospiri, regia di Mario Bonnard (1940)
Il signore della taverna, regia di Amleto Palermi (1940)
Manon Lescaut, regia di Carmine Gallone (1940)
Melodie eterne, regia di Carmine Gallone (1940)
L'assedio dell'Alcazar, regia di Augusto Genina (1940)
Kean, regia di Guido Brignone (1940)
Boccaccio, regia di Marcello Albani (1940)
Il bazar delle idee, regia di Marcello Albani (1941)
La forza bruta, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1941)
Il prigioniero di Santa Cruz, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1941)
Marco Visconti, regia di Mario Bonnard (1941)
Il mercante di schiave, regia di Duilio Coletti (1942)
Fedora, regia di Camillo Mastrocinque (1942)
Noi vivi, regia di Goffredo Alessandrini (1942)
Addio Kira!, regia di Goffredo Alessandrini (1942)
O sole mio, regia di Giacomo Gentilomo (1945)
L'adultera, regia di Duilio Coletti (1946)
Aquila Nera, regia di Riccardo Freda (1946)
Furia, regia di Goffredo Alessandrini (1947)
Fifa e arena, regia di Mario Mattoli (1948)
Il grido della terra, regia di Duilio Coletti (1948)
L'ebreo errante, regia di Goffredo Alessandrini (1949)
La sepolta viva, regia di Guido Brignone (1949)
Il trovatore, regia di Carmine Gallone (1949)
Totò cerca casa, regia di Mario Monicelli e Steno (1949)
Al diavolo la celebrità, regia di Mario Monicelli e Steno (1949)
Totò sceicco, regia di Mario Mattoli (1950)
Clandestino a Trieste, regia di Guido Salvini (1951)
La prigioniera di Amalfi, regia di Giorgio Cristallini (1952)
La campana di San Giusto, regia di Mario Amendola e Ruggero Maccari (1954)
Rigoletto e la sua tragedia, regia di Flavio Calzavara (1954)
Tipi da spiaggia, regia di Mario Mattoli (1959)
L'impiegato, regia di Gianni Puccini (1960)
Rosmunda e Alboino, regia di Carlo Campogalliani (1961)
I due della legione, regia di Lucio Fulci (1962)
Il Teatro di prosa
Detective story, tre atti di Sidney Kingsley, regia di Luigi Squarzina, prima al Teatro Valle di Roma il 30 gennaio 1951
Attore televisivo
Biblioteca di Studio Uno, regia di Antonello Falqui (1964)
La figlia del capitano, regia di Leonardo Cortese (1965)
Le avventure di Laura Storm, episodio Il tredicesimo coltello, regia di Camillo Mastrocinque (1966)
I promessi sposi, regia di Sandro Bolchi (1967)
Le mie prigioni, regia di Sandro Bolchi (1968)
I fratelli Karamazov, regia di Sandro Bolchi (1969)
Il leone di San Marco, regia di Aldo Grimaldi (1969)
Anna Karenina, regia di Sandro Bolchi (1974)
Prosa radiofonica
Rai
Romeo e Giulietta, di William Shakespeare, regia Guido Salvini 1951.
Il destino di chiamarsi Zadig di Antonio Passaro, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 18 giugno 1956
Il re degli uomini di venerdì di Michael O'Molloy, regia di Sandro Bolchi, trasmessa il 16 agosto 1956
Il furfantello dell'Ovest di John Millington Synge, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 27 novembre 1957
Daniele fra i leoni di Guido Cantini, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 28 aprile 1958
Pronto chi spara? di Carletto Manzoni, regia di Nino Meloni, trasmessa nel 1960
Prosa televisiva
Rai
Gli interessi creati di Giacinto Benavente, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 22 aprile 1955 L'annuncio a Maria di Paul Claudel
Doppiaggio
Cinema
Ward Bond in Via col vento, Sfida infernale, La croce di fuoco, Un uomo tranquillo, Johnny Guitar, Sentieri selvaggi
Anthony Quinn in Il mondo nelle mie braccia, Contro tutte le bandiere, Seminole, Cavalca vaquero!
Chill Wills in Le ragazze di Harvey, Il cucciolo, Rio Bravo
Douglas Spencer in Il tempo si è fermato, Un posto al sole, Il mago Houdini
Aldo Silvani in Abbasso la miseria!, Due lacrime, La strada
Boris Karloff in Scarface - Lo sfregiato, La moglie di Frankenstein
Mike Mazurki in Gli invincibili, Le vie della città
Buster Keaton in Viale del tramonto, Luci della ribalta
Reginald Owen in La signora Miniver, Pomi d'ottone e manici di scopa
Howard Da Silva in I forzati del mare, La dalia azzurra
Louis Calhern in Notorious - L'amante perduta
Morris Ankrum in Gli amanti della città sepolta
Kurt Katch in La bandiera sventola ancora
Robert Barrat in La carica dei seicento
Alexis Chesnakov in Il terzo uomo
Alan Reed in Viva Zapata!
William Haade in La via dei giganti, L'isola di corallo
Clinton Rosemond in Il carnevale della vita
Dooley Wilson in Casablanca
Wryley Birch in È arrivata la felicità
Anthony Warde in La finestra sul cortile
Anthony Ross in Romantico avventuriero
John Ducette in Il selvaggio
Finlay Currie in Il giro del mondo in 80 giorni
Lew Payton in Figlia del vento
Neville Brand in Stalag 17 - L'inferno dei vivi
Arthur Hunnicutt in La linea francese
Raymond Greenleaf in L'ultima minaccia
Everett Glass in La maschera di porpora
Henry Hull in La fonte meravigliosa
George E. Stone in A qualcuno piace caldo
Bert Freed in Pietà per i giusti
Jay Adler in Rapina a mano armata
Reginald Sheffield in Duello sulla Sierra Madre
Eduard Franz in La lancia che uccide
Howland Chamberlain in Forza bruta
Arthur Aylesworth in La conquista del West
Julius Harris in Shaft colpisce ancora
Lewis Martin in L'asso nella manica
John Dierkes in Il cavaliere della valle solitaria
Mario Siletti in La città è salva
Max Baer in Il colosso d'argilla
Robert J. Wilke in Come le foglie al vento
Houseley Stevenson in La fuga
Charles Dingle in Lo stato dell'Unione
Tom Fadden in Partita d'azzardo
Al Bridge in Sul fiume d'argento
Edgard Kennedy in San Francisco
Tom Kennedy in Il compagno B
Murvyn Vye in La magnifica preda
Lon Chaney Jr. in Giubbe rosse
Ray Teal in Il grande Gatsby
Grant Mitchell in Mr. Smith va a Washington
Guinn Williams in I pascoli dell'odio
Jacques Mancier in Il capitano della legione
J. Carrol Naish in Perdutamente
William Conrad in I gangsters
Chief Yowlachie in Il fiume rosso
Walter Long in Muraglie
Aristide Garbini in La fornarina
Tommaso "Maso" Cerisola in La spiaggia
Nicola Maldacea in Ecco la felicità
Cesare Chiantoni in Gente felice
Fortunato Arena in ...E poi lo chiamarono il Magnifico
Peppino De Martino in Don Camillo
Lionel Stander in C'era una volta il West
Richard Cramer in C'era una volta un piccolo naviglio
Russ Brown in Anatomia di un omicidio
George Tobias in La città del peccato
Voce narrante in Un uomo tranquillo
Film d'animazione
Gongolo in Biancaneve e i sette nani (doppiaggio originale del 1938)
Postiglione in Pinocchio
Corvo 4 in Dumbo - L'elefante volante
Araldo in Alice nel Paese delle Meraviglie
Denteduro in Le avventure di Peter Pan (doppiaggio originale)
Torta di Luna in Le 13 fatiche di Ercolino