LA GIOSTRA DELL'AMORE

(1929)

Scheda dell'opera

Titolo originale La giostra dell'amore

  • Testo: rivista di Bixio Cherubini in ventotto quadri
  • Interpreti: Totò, Angela Ippaviz, Dino Lugara, Mario Panchetti, Minnie Lises, Cappelli, Alfredo Orsini, Riccarda Dal Cigno, Rita Marucco, Elsa Ferri, Alba De Rubeis, Adriano Marchetti, Giulio Marchetti, Cesare Barbetti, Manfrino, Sister Isabet, Adelina Fioretti, Elodia Maresca, Cappelli, Cremonini, Proietti, Gargano, Romigioli, De Pra, Eller
  • Musica: diretta dai Maestri Armando Fragna, Franco Coglitore e Luigi Rizzola, scritta da Cesare Andrea Bixio
  • Scene: Paolo Reni
  • Compagnia: Compagnia di Achille Maresca

Sketch, quadri e notizie

Tutto è fantastico, l'amore e rivisitato nei suoi diversi aspetti, dal sentimentale, al brutale, al dinamico. Quest'ultimo è l'amore moderno, contro il quale fin dal principio si inizia una lotta per far trionfare la «Dea Castità» nei più svariati paesi del mondo, con costumi diversi e personaggi molto famosi. La Castità non ha fortuna e alla fine vince l'amore moderno.

Al termine della tournée la compagnia parte quindi per Napoli, dove ripete le riviste fin qui menzionate fino all'anno 1929, e quindi per il nord Italia dove, a La Spezia, Totò viene scritturato per conto di Eugenio Aulicino nella compagnia stabile Molinari al Teatro Nuovo di Napoli: deve sostituire Gennaro Di Napoli, da poco deceduto.


Così la stampa dell'epoca

1927 07 13 Il Popolo di Trieste Compagnia Maresca intro

Il tema principale dell’attuale stagione marescana al Fenice è indubbiamente la «rivista», tema d’altronde, che impera presentemente sui più importanti palcoscenici italiaini e dell’estero.
La «rivista» tuttavia, per le nostre scene non può dirsi veramente uno spettacolo di novità assoluta, in quanto il nostro teatro conta già molte riviste, che da tempo percorrono con successo i maggiori palcoscenici rappresentate da parecchie compagnie del genere.

La «rivista italiana» non è di oggi ed è ancor vivo in molti il ricordo delle belle riviste dell’anteguerra, prima tra le quali «La turlupineide», nell’esibizione della Compagnia Città di Milano, e di quello del dopoguerra, ad esempio le riviste, molto attraenti, della Compagnia Riccioli che furoreggiò nel «Barbapedana». E poi altre riviste ed altre ancora, che videro e vedono i nostri teatri, ottenendo un lusinghiero successo e riscuotendo la piena soddisfazione del pubblico.

Tuttavia, la «rivista italiana» presenta pur sempre un sapore di novità nel campo teatrale, nel senso che — molte essendo le riviste già lanciate sulle scene — s’è potuto costituire un «repertorio di riviste» che va di giorno in giorno arricchendosi di nuovi lavori del genere.

La novità quindi consiste nell’avere la rivista dato origine a un suo teatro proprio, al «teatro della rivista», il quale potrebbe anche definirsi come «la fusione del teatro di varietà nel teatro d’ope-
retta».

Decisamente la «rivista italiana» — poichè è in grado di farlo — sta attualmente prendendo possesso di buona parte delle nostro scene, per il fatto che rappresenta qualche cosa di nuovo che corre con i tempi e che interessa e, quel che più conta, che diverte realmente, sia essa la rivista mordace e pungente quale una satira, sia quella brillante quale una esibizione di tipi e macchiette, o sia quella attraente e suggestiva quale un’esposizione di figurini alla moda, più o meno arditi, d’indovinata creazione.
La «rivista» è pertanto il genere teatrale del giorno e diverse sono le compagnie che ne hanno fatto oggetto del proprio repertorio, che risulta perciò composto dallo «riviste» più in voga e destinate ali migliori successi. Nel particolare, una di tali compagnie è ben quella del cav. Achille Maresca, il quale, con fine intuito artistico, ha dato impulso alla «rivista italiana», allestendone parecchie — le più graziose e interessanti — con bellezza, ricchezza e proprietà di messa, in scena, degne certamente di far epoca nel «teatro della rivista».

«Il Popolo di Trieste», 13 luglio 1927


1929 03 16 Il Messaggero La giostra dell amore intro

Gran folla ieri sera per lo spettacolo in onore di Totò con la rivista: «Girotondo». L'ilarità fu continua e Totò, che fece sfoggio della sua speciale comicità, ebbe grandi feste. Stasera replica. Domani il teatro rimarrà chiuso per la prova generale della nuova rivista: «La giostra dell’amore», che andrà in sacena sabato.

Questa rivista, allestita con magnifica messa in scena, e alla cui esecuzione la Compagnia Maresca ha consacrato le maggiori cure, è dovuta per il libretto al noto poeta Bixio Cherubini e per la musica al maestro Fragna e a C. A. Bixio.

«Il Messaggero», 16 marzo 1929


1929 03 16 L Impero La giostra dell amore intro

Questa sera il Teatro Adriano farà riposo per la prova generale della nuovissima rivista «La Giostra dell’Amore» che andrà in scena domani sera, sabato, alle or 21. Questa nuovissima rivista è dovuta alia penna del ben noto e delicato poeta romano Bixio Cherubini, che ha avuto a collaboratori per la parte musicale C. A. Bixio e il maestro Frangia.

1929 03 16 L Impero La giostra dell amore f1

«La Giostra dell'Amore» è stata inscenata col massimo storico dalla compagnia Maresca, la quale si presenta in questa nuova rivista in una abbagliante fantasmagoria di scene e di costumi che sono stati disegnati e creati appositamente. Nella «Giostra dell'Amore» figureranno i più recenti portati dalla tecnica teatrale, e questa sarà forse la prima rivista italiana che potrà reggere al paragone di quanto di meglio si sia fatto all'estero in questo genere, che oramai ha conquistato i più grandi teatri i migliori pubblici.

«L'Impero», 16 marzo 1929


1929 03 17 L Impero La giostra dell amore intro

Questa sera avrà luogo al Teatro Adriano l'attesa prima rappresentazione della nuovissima rivista di Bixio Cherubini «La Giostra dell'Amore» musicata dal maestro Fragna e da C. A. Bixio. La nuova rivista, per la quale la compagnia Maresca ha dedicato le massime cure, è stata montata con sfarzo parigino, sia per le scene e i costumi ideati ed eseguiti appositamente, che per i meccanismi di carattere eccezionale.

In questa «Giostra deirAmore» sono concentrati tutti i perfezionamenti che in tal genere sono stati esperimentati finora: per il corpo di ballo sono state scritturate delle figure speciali, e per le luci sono stati studiati tali adattamenti per ottonere gli effetti piu fantasmagorici. Da quindici giorni il buon cavaller Maresca non riposa più, a furia di prove a riprove, per assicurare alla rivista la massima fusione di masse; e lo spettacolo, ce lo auguriamo, corrisponderà alla buona intenzione e agli sforzi dell'audace impresario.

Angela Ippaviz nelle diverse manifestazioni della «Giostra dell'Amore» moltiplicherà se possibile, le sue belle qualità di danzatrice perfetta e di cantante deliziosa; e sarà certamente ben coadiuvata da Totò e da Orsini.

Dirigerà l'autore maestro Fragna.

«L'Impero», 17 marzo 1929


1929 03 17 Il Messaggero La giostra dell amore intro

La viva aspettativa del pubblico, che ieri sera affondava l’Adriano per questa nuova rivista, non andò delusa. Tutti i quadri che la componevano, nel numero di ventotto, riuscirono piacevolissimi per il brio, la gaiezza che trasfondono nell'azione di una vera bizzarria, dove tutto è fantastico e dove si svolge un argomento quanto mai suggestivo, cioè l'amore nei suoi diversi aspetti: dal sentimentale, al brutale, al dinamico. Quest'ultimo è l'amore moderno, contro il quale fin dal principio si inizia una lotta per far trionfare la «Dea Castità».

L'azione ne riproduce le varie fasi, con episodi che sono caratteristici, per paesi dai più variati usi e costumi e si vedono sulla scena personaggi molto noti. La Castità però non è fortunata e alla fine riesce vittorioso l'amore moderno. Non vi mancano situazioni comiche, allietate da tipiche macchiette e da un dialogo che ha spesso battute spiritose e vi sono pure inframezzate danze e canzoni.

I ballabili anzi costituiscono la parte più attraente, e sono composti felicemente con maggior brio, con l'accompagnamento di una musica divertente di grande effetto. Anche le canzoni sono graziose perché intessute di motivi sentimentali che carezzano dolcemente l'orecchio.

Tutti i quadri hanno un allestimento scenico assai decoroso e sono più belli i costumi. La rivista ieri sera piacque moltissimo. I bis furono senza numero ed i finali - sempre vertiginosi - ebbero molte repliche tra il maggior godimento del pubblico, che promuoveva in applausi interminabili.

L'esecuzione riuscì brillantissima da parte tutti gli artisti, fra i quali riportarono i maggiori onori la Ippaviz, cantante e danzatrice felicissima; Totò che fu comicissimo, l’Orsini sempre pieno di grande efficacia, la Lisies, il Panchetti, un tenore dalla voce simpatica, il Cappelli, il Lugara.

Oggi si inizieranno le repliche, alle ore 17 e alle 21 

«Il Messaggero», 17 marzo 1929


La vicenda si svolge su una serie di quadri gai dove ci si presenta con fantastica abilità l'amore nei diversi aspetti, brutale, sentimentale e specie l'amore dinamico che è quello moderno dei nostri giorni. La lotta contro l'amore si svolge con la Dea Castità che vuole trionfare a tutti costi, ma non ci riesce. E la giostra gira gira continuamente facendo risultare primo e vincitore l'amore moderno . [...] Totò sostiene con la solita abituale verve e comicità le parti di Adone e Castruccio [...].

«Il Piccolo», 18 marzo 1929


Ricchezza di scenari e di costumi , musica buona, ma qualche volta monotona per abuso di ripetizioni; esecuzione volenterosa ed accurata.[...] Dei tre atti che compongono [...] questa fantasia di Cherubini, musicata dai maestri Fragna e Bixio, il primo è senza dubbio il più agile e vivo ; e ad esso, infatti pubblico che affollava in modo inverosimile la platea e i palchi dello spazioso teatro, ha tributato le maggiori accoglienze. [...] Angela Ippaviz ha sostenuto, con bella grazia e molto brio, la parte di S.M. l'Amore; Totò è stato irresistibile nei suoi contorcimenti[...].

«La Tribuna», 19 marzo 1929


1929-03-19-L-Impero-La-giostra-dell-amore

Sabato sera la Compagnia Maresca ha dato la «prima» dell'annunciata super rivista «La giostra dell'amore», ventotto quadri frenetici e romantici, grotteschi e sentimentali, nuovi e vecchi, ossia originali e «rivisti», insomma di tutto un po' ma un «pot-pourri» nell'insieme piacevole ed anche divertente.

Si aggiunga una serie di scenari e di costumi alcuni dei quali veramente indovinati, ed una interpretazione briosa ed affiatata, e si avranno i maggiori coefficienti del vibrante successo rii pubblico. Inoltre le musichette del maestro Fragna hanno incontrato il pieno favore del pubblico per la loro spontaneità fresca e melodiosa. Bis da non si contare, applausi per tutti e una sfilata, quindi, di repliche in vista. Angela Ippaviz, la instancabile, Totò, Orsini, Riccarda del Cigno, Minnie Lyses, la Marucco, il Lugara ed altri si diviselo, equamente gli applausi.

«L'Impero», 19 marzo 1929


1929 08 11 Il Lavoro La giostra dell amore intro

«Superfantasia» ha definito l'autore questa «Giostra d'amore», che la Compagnia del cav. Marasca ha inscenato ieri sera in decorosa cornice al «Genovese», ma essa ha tutta l'inquadratura e l'andamento della rivista, e non le manca quindi nessuno degli ingredienti propri di questo genere di produzione: dagli effetti coreografici all'mmancabile... passeggiata a ogni fine d'atto, con relative richieste di bis.

Una vicenda vera e propria dei lavoro non esiste: si tratta di una successione di quadri — dirò meglio, di « canzoni sceneggiate» — non legate fra loro da nessun filo conduttore e senza sorpreso di sviluppi sostenute da un dialogo svelto e allietato qua e là da sprazzi di comicità sana e garbata.

Il maestro Armando Fragna — già noto fra noi come direttore d’orchestra e come autore di un'operetta, «La stella del Charleston» rappresentata l’anno scorso con successo su queste stesse scene — e C. A. Bixio, vi hanno applicato una musica facile, senza pretese e in parte già nota, istituendo una specie di gara musicale fra i motivi sentimentali e patetici e il chiasso moderno, e riuscendo così a contentare il pubblico, che ha battuto frequentemente le mani e ha voluto anche parecchi bis. L'esecuzione è apparsa sciolta e brillante.

Angela Ippaviz ha sfoggiato con prodigalità la sue qualità di soubrette elegante e briosa, e ha danzato con elastica grazia facendosi calorosa mente applaudire insieme all'Orsini — agile ballerino e comico signorile e divertente. Nino Eller ha suscitato la più clamorosa ilarità nelle varie raffigurazioni: è apparso persino sotto le vesti di una... lattaia! Deliziosa per canto e per scena Elodia Marasca; briosa e spigliata la Lises, Adriano Marchetti, il Lugara, il Panchotti la De Pra, il Cappelli, il Cremonini e gli altri artisti hanno collaborato al felice esito dello spettacolo diretto con salda bacchetta dal maestro Coglitore.

Affiatato il corpo di ballo e applaudita la coppia danzante Adelina Fioretti e Giulio Marchetti,

«Il Lavoro», 11 agosto 1929


1929 12 16 La Stampa La giostra dellamore T L

«La Stampa», 16 dicembre 1929


TEATRO MAFFEI Un pubblico affollato ed elegantissimo ha decretato un vibrante successo alla nuova rivista «Giostra d'amore», di Cherubini, Fragna e Bixio, sontuosamente e brillantemente presentata dalla Grande Compagnia del cav. Achille Maresca. Particolarmente festeggiata l'indiavolala soubrette Angela ippavz, Elodia Marasca, i comici Eller e Orsini, ia Lyses, le innumerabili girls. Ammiratissima la sfarzosa messa in scena. La divertente rivista inizia le sue repliche, che rappresenteranno certamente altrettanti successi ed altrettanti esauriti.

«La Stampa», 18 dicembre 1929



Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

La giostra dell'amore

Rivista di Bixio Cherubini in ventotto quadri

Compagnia Maresca

Roma, Teatro Adriano, 16-21 marzo 1929

Genova, Politeama Genovese, 10-12 agosto, 14-15 agosto 1929

Torino, Teatro Maffei, 16-20 dicembre 1929


Riferimenti e bibliografie:

  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
  • "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999

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