Mangini Alda

Alda Mangini

(Milano, 13 luglio 1914 – Roma, 19 luglio 1954) è stata un'attrice e cantante italiana.

Biografia

Nata a Milano nel 1914, già da adolescente inseguì il suo sogno di lavorare nello spettacolo, dotata di una bella voce da mezzosoprano: seguì corsi di canto, sino al debutto in piccole parti liriche in teatri romani, orientando poi il suo indirizzo artistico nelle compagnie di rivista della capitale, dove in poco tempo diventerà una apprezzata soubrette, aiutata dalla sua naturale simpatia e brillante comunicatività.

Alla fine degli anni trenta recitò in spettacoli radiofonici dell'EIAR, nella compagnia di Radio Roma.

Subito dopo la guerra fu scritturata per il primo film: Vanità, insieme a Walter Chiari. Successivamente sarà accanto a Totò in numerose pellicole: lavorerà diretta da registi come Mattoli, Comencini, Steno, Monicelli, Soldati.

La morte la colse appena quarantenne, mentre stava girando un altro film. Aveva sposato il cantante e compagno di lavoro Alfredo Clerici. Alda Mangini è sepolta presso il Cimitero Verano di Roma.

La sorella minore, Wilma Mangini, fece parte del Trio Primavera dell'EIAR e recitò in due pellicole.

La rivista teatrale

W le donne, di Marcello Marchesi, con Ugo Tognazzi, Erika Sandri, Virgilio Riento, Alda Mangini, Fausto Tommei (1945).
Il congresso si diverte, di Garinei e Giovannini, Nelli e Mangini, con Carlo Campanini, Alda Mangini, (1946)
Snob, di Michele Galdieri, con Carlo Dapporto, Edmea Lari, Alda Mangini, Silvana Blasi, Giulio Marchetti. (1950).


Galleria fotografica e stampa dell'epoca

1942 12 12 Il Piccolo delle ore diciotto Alda Mangini intro

1942 12 12 Il Piccolo delle ore diciotto Alda Mangini f1E’ ben raro — se non addirittura unico — il caso di trovare in una Compagnia di riviste, sia pure di grande formato, un'artista piena di temperamento e di grazia, che al tempo stesso riassuma in sè le doti di una cantante di ben superiore livello, per bellezza della voce non meno che per la maestria canora.

Salutiamo in Alda Mangini, la simpaticissima e valorosa «diva» della radio e della Compagnia Navarrini, la brillante incarnazione di questo autentico.... fenomeno.

La gentile artista, che ha cominciato molto felicemente la sua carriera nella opera seria — e basta sentirla per convincersene — s’è un bel giorno decisa di cedere alle lusinghe della piccola lirica, verso la quale la spingeva un po' anche il suo vivace temperamento. E non tutti sanno che il primo passo in questo campo destinato a darle tante soddisfazioni, lo ha fatto nella vicina Abbazia, dove era stata prescelta a interpretare, nella festosa cornice del memorabile Festival dell’operetta le parti di soprano brillante nel «Sì» di Mascagni diretto dall'illustre autore e nello «Zingaro barone» di Giovanni Strauss.

Il suo successo fu così pieno e convincente, che poco dopo veniva assunta dall'«Eiar», diva del microfono fra le pili care al vasto mondo dei radioamatori italiani. E appunto con una «formazione» di «divi» ella è già stata fra noi anni addietro, raccogliendo i più cordiali consensi del pubblico trie
stino sulle stesse scene del Politeama Rossetti, dove oggi accanto a Nuto Navarrini seralmente incontra tutte le simpatie ed il fervido plauso degli spettatori.

Dotata di una bellissima voce, armoniosa e squillante, modulata con una perizia che rivela in lei la cantante di razza — (quale agilità e intonazione ad esempio nella gustosa parodia della «Traviata!») — Alda Mangini emerge nel fantasioso «Cortometraggio d'amore» di Navarrini, anche per il suo brio, la disinvoltura e la spontanea comicità.

Ha avuto ancora una volta la mano felice, Nuto Navarrini nel metterla al suo fianco. Glielo dice del resto ogni sera il nostro pubblico al Rossetti, festeggiando cordialmente Alda Mangini nella pittoresca e divertente rivista, che oggi si replica all’ora solita e domani domenica sarà rappresentata nel pomeriggio e di sera.

«Il Piccolo delle ore diciotto», 12 dicembre 1942


1942 Assi e stelle della Radio Alda Mangini intro

Chi ricorda la divertente parodia del « Poeta contadino » è logico che sia curioso di conoscere qualche notizia sulla graziosa interprete. E noi lo accontentiamo subito. Alda Mangini è nata a Milano; ha cantato nella lirica e in operetta; alla radio ha esordito nel 1936 e ancor oggi ci delizia con le sue canzoni e, qualche volta, partecipando al complesso operettistico.

E' moglie (frenate i palpiti del cuore, o ammiratori) di Alfredo Clerici.

«Assi e stelle della Radio», 1942


Roma 20 luglio, notte.

A quarant’anni, nella sua abitazione, ha cessato di vivere l'attrice cinematografica Alda Mangini, da qualche tempo gravemente inferma. Dopo un esordio teatrale, negli spettacoli di rivista, da qualche anno la Mangini dedicava al cinematografo la sua attività Aveva cominciato accettando parti di scarso impegno nel film comici. da Vanità a Fifa e arena, all’Imperatore di Capri, a Totò cerca casa, a I cadetti di Guascogna, ad Atto di accusa a E’ arrivato il cavaliere, a Nerone e a Totò e le donne. Ma la parte che l’aveva messa in luce, di recente era quella, sgradevole e fortemente caratterizzata. di una insinuante mezzana, in una pellicola di Mario Soldati, La provinciale. L’esuberanza del suo fisico e della sua gesticolazione, la tipica espressione del suo viso, ma specialmente l'impegno che ella poneva nella colorita definizione del personaggi avevano dato risalto al suo lavoro.

«Corriere della Sera», 21 luglio 1954


1954 07 21 La Stampa Alda Mangini morte intro 

«La Stampa», 21 luglio 1954 - La morte di Alda Mangini

1954 07 21 La Stampa Alda Mangini morte

Alla radio, sul palcoscenico e nel cinema aveva un brio inesauribile: era attenta, studiosa, felice di poter recitare - A Venezia tra un mese l'ultimo suo film

(Nostro servizio particolare) Roma, 20 luglio.

Nella sua abitazione, al quartiere Parioli, si è spenta ieri pomeriggio la nota attrice della radio, della rivista e del cinema Alda Mangini, all'età di soli 40 anni. L'ultimo suo lavoro è stato la partecipazione al film La Romana, che apparirà per la prima volta sullo schermo della Biennale veneziana fra un mese. Già durante le riprese di questo lavoro essa soffriva del terribile male che doveva portarla alla morte. Un difficile intervento operatorio — che essa sopportò con grande coraggio, tanta era la sua sete di vita, il suo desiderio di ritornare sul palcoscenico — non è valso a salvarla. La sua tempra forte e vitalissima è stata piegata dal cancro che la minava, a sua insaputa, da vario tempo.

Iniziata giovanissima la carriera come cantante e quindi come attrice « di carattere » nell'avanspettacolo, essa si era affermata, una quindicina di anni fa, alla radio, presso la quale fu scritturata lungo tempo. In lavori di rivista portò il suo brio, la sua verve inesauribile, nella creazione di «tipi» e di «macchiette» femminili.

Era attenta, studiosa, di applicazione tenace. La sua voce era nota a tutti gli ascoltatori per quella particolare caratteristica di vivacità e di intensità nelle parti brillanti. La radio le schiuse il palcoscenico della grande rivista — fu con Carlo Dapporto e con Walter Chiari — e finalmente il campo del cinema. Partecipò a moltissimi film comici con Totò, con Macario, con altri. Ma era suo desiderio arrivare dallo «schìzzettone» alla «parte» vera e propria, al personaggio impostato e condotto lungo tutto il film: Zampa glie ne offrì l'occasione con il ruolo della «femmina di lusso» di Anni facili. Le doti rivistaiole di Alda Mangini — controllate e dosate nelle varie sequenze — ebbero un notevole spicco. Essa, forte di questa affermazione e della parte assegnatale ne La provinciale, sognava una sua compagnia di riviste ove, accanto ad un comico dalle doti complementari, potesse dire finalmente la sua parola nel teatro leggero.

Era in trattative, aveva ormai il necessario finanziamento, si trovava alle soglie di realizzare il suo sospirato disegno. Il destino le ha impedito di realizzarlo. Era molto brava nelle scene di forte e densa comicità della rivista, nei «quadri» che si richiamavano al deciso grottesco e alla sapida parodia. Scompare con la Mangini una delle caratteriste più brave e dotate del nostro teatro leggero, poiché, sebbene ancora giovane d'anni, apparteneva, come figlia d'arte, ad una vecchia tradizione che si va esaurendo. La sua repentina morte ha commosso tutto il mondo teatrale.

a., «La Nuova Stampa», 21 luglio 1954


1954 08 Radiocorriere TV Alda Mangini morte

«Radiocorriere TV», agosto 1954



Filmografia

Ecco la radio!, regia di Giacomo Gentilomo (1940)
Vanità, regia di Giorgio Pastina (1947)
Fifa e arena, regia di Mario Mattoli (1948)
Totò al giro d'Italia, regia di Mario Mattoli (1948)
L'imperatore di Capri, regia di Luigi Comencini (1949)
Totò cerca casa, regia di Steno, Mario Monicelli (1949)
I cadetti di Guascogna, regia di Mario Mattoli (1950)
Atto di accusa, regia di Giacomo Gentilomo (1950)
È arrivato il cavaliere, regia di Steno, Mario Monicelli (1950)
O.K. Nerone, regia di Mario Soldati (1951)
Totò e le donne, regia di Steno, Mario Monicelli (1952)
La provinciale, regia di Mario Soldati (1953)
Lasciateci in pace, regia di Marino Girolami (1953)
Anni facili, regia di Luigi Zampa (1953)
Ivan, il figlio del diavolo bianco, regia di Guido Brignone (1953)
In amore si pecca in due, regia di Vittorio Cottafavi (1954)
Canto per te, regia di Marino Girolami (1954)
Il paese dei campanelli, regia di Jean Boyer (1954)
Pellegrini d'amore, regia di Andrea Forzano (1954)

Bibliografia

Le attrici, Gremese editore Roma 1999
Il Radiocorriere, annate varie
Almanacco Bompiani 1975.


UNA STORIA DI FAMIGLIA: MARCO CLERICI E ALDA MANGINI

Alfredo Clerici nasce a Vigevano il 29 maggio 1911 da umile famiglia.
Comincia a cantare per gioco possedendo una voce calda e melodiosa senza alcun studio musicale e vocale. Un’amica nel 1938 lo iscrive per scherzo al primo concorso per giovani voci indetto dall’E.I.A.R. di Torino (diventerà poi RAI) e dalle orchestre Angelini e Barzizza. Parte per Torino, viene pagato a giorno, e non torna a Vigevano, poiché supera tutte le selezioni fino a rimanere in 12 che verranno scelti tra le due orchestre ; Alfredo sarà assunto dal Maestro Enrico Cinico Angelini – e sarà la sua fortuna – .

Nel dicembre del 1938 gli autori Mascheroni e Mendes scrivono per lui la mitica FIORIN FIORELLO che diventa un successo mondiale tradotto in tutte le lingue. Dopo di lui incideranno questa canzone con successo Claudio Villa e Luciano Pavarotti. Lo stesso autore Mascheroni con Panzeri scriveranno per lui, due anni dopo nel 1940, FIORELLIN DEL PRATO altro grande successo. Nel 1940 Alfredo Clerici conosce e sposa Alda Mangini, mezzosoprano lirico, che nel 1937 canta al fianco di Beniamino Gigli in Boheme. Alda nel 1952 vince “La passerella d’oro” insieme a un giovanissimo Raimondo Vianello e molti premi come caratterista.

A differenza di Alfredo dotato naturalmente, Alda compì studi di pianoforte e canto lirico e il bell’aspetto la porterà ad entrare anche nel mondo del cinema tanto che, trasferendosi a Roma Cinecittà, girerà alcuni tra i più importanti film di Totò (vedi Fifa e arena, Totò cerca casa, Totò principe di Capri) e Gina Lollobrigida (La provinciale). Alfredo e Alda insieme a Navarrini fonderanno una compagnia di “avanspettacolo” che girerà l’Italia con successo e permetterà ad un giovane Valter Chiari di mettersi in luce. Valter rimane molto legato ai due coniugi tanto che sarà padrino di cresima del loro figlio Dario. Purtroppo Alda muore a soli quarant’anni nel 1954 a Roma mentre sta girando un altro film.

Alfredo continua la carriera e con prestigiose orchestre gira il mondo, Cuba, Messico, Olanda e Germania. Alla fine degli anni sessanta si ritira nella sua Vigevano insieme alla seconda moglie Lucia dove nutre la passione per la pesca e l’orto. Verrà invitato come ospite d’onore a tante feste patronali e rionali cittadine. Nel 1998 accetta l’invito di Paolo Limiti che lo ospita su RAI 2 nella trasmissione “Ci vediamo in Tv” ove gli dedica un’intera puntata e lo mette in contatto telefonico con la cantante Lina Termini in un momento di ricordi molto toccante. Muore a Vigevano il 3 marzo del 1999 all’età di 88 anni con la patente di guida rinnovata.

Il nipote Marco Clerici lo ricorda spesso in vari spettacoli televisivi e non cantando le loro canzoni e parlando delle rispettive carriere.

PENSIERO DI MARCO CLERICI IN MERITO AI NONNI ALFREDO CLERICI E ALDA MANGINI

Essere il nipote di Alfredo Clerici e Alda Mangini è sicuramente una fortuna per me che amo la musica poiché posso contare su un esempio raro e valido di quel mondo dello spettacolo pulito ove emergevano solo i veri talenti.
Tradizione familiare che ha saltato una generazione poiché mio padre, figlio di Alfredo e Alda, non era molto portato per la musica anche se credo che dietro ciò si nascondesse un po’ di rabbia nei confronti dello spettacolo che lo teneva distante dai suoi genitori impegnati in radio o nell’avan spettacolo presso teatri di tutta Italia.
Io invece sono cresciuto con i racconti di mio nonno Alfredo (Alda purtroppo non l’ho conosciuta essendo prematuramente scomparsa nel 1954) che, vivendo di ricordi, mi raccontava la sua carriera, la fortuna con la quale cominciò quel lontano 1938 quando, per scherzo, venne iscritto al primo concorso per voci nuove (circa 3800 partecipanti provenienti da tutta Italia) che l’E.I.A.R. di Torino indisse e che vinse insieme ad altri 12 cantanti scritturati poi dalle due orchestre più famose di allora; quella del maestro Enrico “Cinico” Angelini e del maestro Pippo Barzizza.
Mio nonno cantò per sette anni come prima voce della radio nazionale nell’orchestra Angelini. Fiorini Fiorello è un successo mondiale che Alfredo lanciò nel dicembre del 1938 scritto per lui dagli autori Mascheroni e Mendes. Questa canzone tradotta in tutte le lingue è stata incisa negli anni a seguire anche da artisti del calibro di Claudio Villa e Luciano Pavarotti. E’ con questa canzone che “Al Mica” – come veniva soprannominato il giovane ciabattino vigevanese Alfredo Clerici – divenne un divo della canzone italiana. Dico divo poiché – mi raccontava sempre mio nonno – allora non esisteva la televisione di conseguenza la più famosa casa discografica “FONIT CETRA” organizzava degli eventi mirati in tutta Italia ove i cantanti si presentavano al loro pubblico firmando autografi e dischi. In questo modo i fan potevano vederli finalmente in volto. Mio nonno rimase una persona molto semplice, con i piedi per terra e non dimenticò mai le sue origini tanto che a fine carriera si ritirò nella sua città natale.
Il filo che collega la sua esperienza con la mia è sicuramente il ricordo. Io ho cominciato a cantare, prima di intraprendere lo studio della lirica, proprio per ricordare Alfredo Clerici in vari spettacoli di beneficenza organizzati in città; le canzoni che più mi richiedevano, e ancora oggi mi chiedono, sono Fiorin Fiorello, Fiorellin del prato e Incantesimo. Quando ho cominciato ad appassionarmi mio nonno diceva che, se volevo essere un bravo cantante, dovevo studiare la musica, essere capace di leggere le partiture ed essere così facilitato nell’apprendimento di nuove canzoni. Lui non aveva avuto la possibilità di studiare arrivando dalla povertà, era un talento naturale, e di conseguenza doveva imparare le canzoni a memoria o attraverso un pianista che strimpellava la melodia fino alla noia per raggiungere lo scopo. Io gli ho dato retta, studio canto e ho sostenuto l’esame di teoria e solfeggio presso il Conservatorio di Novara.

Marco Clerici


Riferimenti e bibliografie: