Amatulli Angelo
E' stato microfonista di scena in ambito cinematografico.
Sono microfonista tutt’ora, iniziai nel 1957. Con Totò ho fatto tre film, dei quali due come sostituto per una o due settimane, dei quali uno era “Totò, Peppino e la dolce vita”. Per intero feci “Rita, la figlia americana”, filmetto economico, prodotto da Capucci (l’attore), Marchetti e Vivarelli. Vivarelli era anche il regista e direttore di un mensile musicale. Girato in 4 settimane e mezzo o 5, alla Titanus Appia, con una seconda troupe a Fiumicino per la scena all’aeroporto. Totò non faceva più 3 o 4 film all’anno, si lavorava all’orario regolare, compreso anche il mattino. Parte fu girata anche nella villa di una contessa, posta dietro Piazza Bologna, verso la caserma della guardia di finanza. I tre produttori volevano terminarlo, ma essendo in difficoltà, chiesero aiuto alla Distribuzione Titanus.
La Titanus di Lombardo in realtà si appoggiava ad altri nomi (per esempio la Ultra di Vasile), perché era ormai gestita dalla Banca Nazionale del Lavoro. Ben prima de “Il Gattopardo”, fu con “Sodoma e Gomorra”, costato sei miliardi all’epoca, che si affossò la Titanus. Noi non usavamo microfoni nascosti, ma solo la “canna” (una sorta di “giraffa”, ma più piccola). Totò girava in presa diretta e per lui si usava una macchina diversa. Qui non si doppiò e temeva l’imitazione di eventuali imitatori. Arrivava senza baffi e poi gli appiccicavano “baffi di scena”. Le sue beneficenze, ufficialmente celate, erano comunque rese note nell’ambiente da qualcuno. Qui non aveva più la Cadillac, ma una Senator, che era l’ammiraglia della Opel, di moda all’epoca, non ricordo di che colore fosse.
Angelo Amatulli
La Titanus di Lombardo in realtà si appoggiava ad altri nomi (per esempio la Ultra di Vasile), perché era ormai gestita dalla Banca Nazionale del Lavoro. Ben prima de “Il Gattopardo”, fu con “Sodoma e Gomorra”, costato sei miliardi all’epoca, che si affossò la Titanus. Noi non usavamo microfoni nascosti, ma solo la “canna” (una sorta di “giraffa”, ma più piccola). Totò girava in presa diretta e per lui si usava una macchina diversa. Qui non si doppiò e temeva l’imitazione di eventuali imitatori. Arrivava senza baffi e poi gli appiccicavano “baffi di scena”. Le sue beneficenze, ufficialmente celate, erano comunque rese note nell’ambiente da qualcuno. Qui non aveva più la Cadillac, ma una Senator, che era l’ammiraglia della Opel, di moda all’epoca, non ricordo di che colore fosse.
Angelo Amatulli
Riferimenti e bibliografie:
- Intervista rilasciata a Simone Riberto, alias Tenente Colombo, il 27 settembre 1999