Totò e la televisione
Non ho alcuna intenzione di bruciare la mia carriera in poche ore di trasmissione televisiva. Il video è una buona cosa soltanto per i giovani che devono farsi conoscere.
Perché poi la televisione? Perché mi sono arreso a un genere di spettacolo che ho sempre guardato con sospetto e che mi ha visto sempre di passaggio? Ogni volta dicevo di no perché quel rettangolino luminoso che ci fa entrare nelle case di tutti è un coltello a doppio taglio: può dare, quando va bene, un'immediata popolarità, ma può anche tagliare le gambe. E a me, scusatemi, chi me lo fa fare di correre questo rischio? Avessi ancora venti o trent’anni, e dovessi cercarmi un mio pubblico sarebbe un’altra cosa.
Totò, «La Settimana Incom Illustrata», a.XIX, n. 18, 1 maggio 1966
Per me la televisione non esiste, è una diavoleria, come l'aereo: non mi fido.