CON TE!

Antonio de Curtis, 1953

Sapessi com' è dolce
amarti, amore mio,
quello che provo io
tu non lo puoi saper.

Quando ti stringo al petto
un fremito m'assale
fino a sentirmi male
un male ch' è un piacer.

Vorrei vivere con te,
con te, con te tutta la vita
vorrei fremere con te,
con te, con te gioia infinita.

Vorrei perdermi con te,
con te, con te nel fuoco ardente
vivere e morir d'amor
con te, con te, con te.

M'incantano quegli occhi,
mi struggono i tuoi baci,
se piangi, ridi, o taci
sei tanto bella, amor.

Racchiusa nel mio cuore
porto con gelosia
te che sei tutta mia,
unico mio tesor!

Vorrei perdermi con te,
con te, con te nel fuoco ardente
vivere e morir d'amor
con te, con te, con te.




Flo Sandon's ricorda "Con te" brano scritto da Totò, ha partecipato al Festival di Sanremo del 1954.






Partitura originale “Con te” cantata da N. Otto, L. Morosini, A. Togliani (Antonio de Curtis), 1954


“Con te” (Totò, 1954) cantata da N. Otto, L. Morosini, A. Togliani

Approfondimento: vai all'articolo Un dilettante a Sanremo. Rassegna stampa, foto dell'evento, curiosità.


L'edizione n. 4 del Festival di Sanremo del ‘54 fu caratterizzata dall’assenza della Regina del Festival, Nilla Pizzi, che si rifiutò categoricamente di partecipare. Tra le canzoni presentate, spicca “Con te” cantata da Achille Togliani e Natalino Otto con Flo’ Sandon’s, il cui autore era il Principe de Curtis, “Totò”. Alcuni ritengono che il grande attore abbia scritto quella canzone come dedica alla moglie, dalla quale era separato, ma ancora innamorato. La canzone supera la selezione della prima serata e accede così alla finale classificandosi, però, solo al nono posto.

Totò fu soddisfatto, in ogni caso, del risultato ottenuto e dell’interpretazione del brano da parte dei cantanti, tanto che con il suo fare tra serio e faceto, ebbe a dire: “La canzone non è un gran che, ma per il Festival può andare bene!”. Successivamente “Con te” fu incisa anche da altri cantanti come Aurelio Fierro e Teddy Reno.


Tre ladri e una canzone

Da parecchio tempo a questa parte si parla di Totò come autore di canzoni. dopo la famosa «Malafemmina», in cui pubblico ha creduto di ravvisare la storia di un amore infelice del nostro grande comico, il momento più critico per la sua posizione di compositore si ha avuto certo al Festival di Sanremo dove il principe De Curtis si è presentato quest'anno con la canzone «Con te», e, naturalmente, con la sua bella fidanzata Franca Faldini. Anche se non ha ottenuto da parte della giuria il successo che forse il suo autore si aspettava, la canzone di Totò è piaciuta al pubblico, specie femminile.

Ci diceva Achille Togliani, subito dopo Sanremo, che l'interpretazione - veramente notevole - di quella melodia gli aveva procurato un enorme afflusso di corrispondenza da parte delle ammiratrici.
Quelle due parole, estremamente “attaccaticce” che partendo dal titolo si ripetono nel testo, per ben quattordici volte, come fu contestato dalla critica, fino all'ossessione, hanno costituito per il pubblico femminile è un punto molto favorevole nella quotazione della canzonetta. E una valanga di posta piena di Con te, Con te, Con te ha fatto eco a quelle note, così dolcemente abilmente modulate, dalla calda suadente voce del nostro ammiratissimo Achille.

Al festival di Napoli pare che De Curtis non abbia avuto altrettanta fortuna. Ma Totò che è un compositore tenace ed ha il vantaggio di poter comporre e lanciare una canzone tutta da sé, si rifà a questa «Tapioca», una samba che tre ladruncoli si provano a danzare...
Ascoltata da un regista la danza fu inserita in un film e sarà lanciata proprio dal nostro irresistibile comico in «Tre ladri», il cui soggetto cinematografico è stato tratto dal romanzo omonimo di Umberto Notari.

La canzone «Tapioca», che ha lo stesso nome del personaggio principale del film, nacque una sera in casa del principe De Curtis in presenza di Bixio. Totò al pianoforte accennò il motivo che piacque subito a Bixio per la sua spontanea freschezza per la sua popolarità. anzi il musicista ne fu tanto conquistato che... per l'occasione diventò poeta. E si mise lì per lì a suggerire i versi che hanno completato la bella canzone. Possiamo oggi offrire ai nostri lettori in assoluta esclusiva la musica e le parole di «Tapioca» dateci dal maestro Bixio.

La trama del film è tenue, ma è basata su una storia di ladri, di infedeltà e di un processo sensazionale. Tutti elementi validissimi ad attrarre ed incatenare l'attenzione del pubblico.
Nel 1910, all'alba di un giorno di fame, Tapioca, un ladruncolo sfortunato è costretto a fuggire e a nascondersi in un appartamento vuoto. Qui incontrò una vecchia conoscenza, un suo ex allievo Cascarilla (che ha fatto una carriera assai più brillante della sua) appostato per rubare dieci milioni che dovrebbero “arrivare” di lì a poco col padrone di casa, il commendatore Ornano.

Dopo strani avvenimenti, arresti e ricatti, non solo Cascarilla fugge, ma resta libero anche Tapioca e si dimostra ladro anche il commendatore Ornano, che, con la scusa del furto, ha truffato i suoi soci. I tre ladri si ritrovano, passato qualche tempo, a Parigi in un'agenzia di operazioni di borsa che porta una targa dorata «Ornano - Cascarilla e Tapioca S.A. Paris, New York, Londres»! Dopo, si capisce, aver lanciato la nuova danza: «la Tapioca che il cuore t’infuoca, ballando la Tapioca si gioca con l'amor!...»

Vi lavorano con Totò noti attori come Jean-Claude Pascal (Cascarilla), Simone Simon (Noris), Giovanna Ralli e Gino Bramieri (Ornano) che ne sono gli interpreti. Vi partecipano anche Memmo Carotenuto, Renato Navarrini, Camillo Pilotto, Pina Renzi, Virgilio Riento ed altri, tutti bravissimi.

G.Beri, «Sorrisi e Canzoni TV», 14 giugno 1954


Per una canzone Napoli contro Totò

La sua partecipazione come autore al festival di San Remo ha scatenato le più accanite polemiche sui giornali napoletani.

Emilia Granzotto, «La Settimana Incom Illustrata», Anno VII, n.5, 30 gennaio 1954


Riferimenti e bibliografie:

  • G.Beri, «Sorrisi e Canzoni TV», 14 giugno 1954
  • Emilia Granzotto, «La Settimana Incom Illustrata», Anno VII, n.5, 30 gennaio 1954