I grandi artisti del Varietà
La comicità prima del cinema e della televisione: quando il riso si sentiva in platea
🎭 L’Olimpo degli Sgarrupati Illustri
C’è una nobiltà nascosta, misconosciuta e mai sufficientemente celebrata, nel cosiddetto teatro “minore”. Minoritario per definizione, ma maggiorenne per impatto. È l’universo parallelo in cui nasce, cresce e si moltiplica il gene della comicità italiana più viscerale, quello che Totò avrebbe poi ereditato come una reliquia sacra (o forse come una camicia di forza ben stirata).
In questa pagina web — che meriterebbe un sipario di velluto a ogni refresh — si snoda un elogio funambolico ai grandi misconosciuti, agli eroi del loggione, ai patriarchi del teatro del popolo. Da qui, da questo caravanserraglio di maschere sudate e battute fulminanti, si dipana il vero filo rosso della comicità nostrana: più che un filo, un laccio di scarpa usurato ma resistente, come quelli delle scarpe giganti di un clown.
🕰 Da Scarpetta a Sordi: la Stirpe dei Fabulanti
Comincia tutto — come in ogni mitologia che si rispetti — con una famiglia. La dinastia Scarpetta, capostipiti del riso partenopeo, impianta il seme del "teatro dell’anima" nel cuore del Vesuvio e nei polmoni del popolo. Non contenti di aver creato un impero comico, danno anche i natali (letterali e artistici) ai fratelli De Filippo, i demiurghi della scena del Novecento.
Segue Gennaro Pasquariello, con le sue romanze lancinanti e la voce da innamorato seriale in pensione, e poi Raffaele Viviani, cantore tragico dell’umana commedia napoletana, quello che metteva in scena il sottoproletariato prima che andasse di moda su Netflix. Poi arriva Ettore Petrolini, anarchico del gesto e delle consonanti, l’uomo che poteva mandare a monte un’opera lirica con una sola smorfia.
🎩 Gustavo De Marco: il Totò prima di Totò
E qui, proprio qui, si fa il nome che ogni totologo dovrebbe tatuarsi sul cuore (o almeno sulla cover del telefono): Gustavo De Marco, il proto-Totò, il beta testing della maschera che avrebbe poi conquistato Cinecittà. Fu lui, col suo corpo elastico e le sue battute impazzite, a plasmare la grammatica fisica e surreale che il Principe della Risata avrebbe portato all’apice. Un Totò ante litteram, insomma, quando ancora la lettera era scritta a mano con l’inchiostro del guitto.
🎬 La Compagnia dei Giganti Smarriti
La carrellata non si ferma qui, perché il teatro minore è un fiume carsico che riaffiora nei luoghi più impensati. Così arrivano i contemporanei, quelli che hanno preso il testimone e ci hanno aggiunto il Technicolor: Renato Rascel, piccolo uomo dal cuore sterminato; Alberto Sordi, romano universale e maschera nazionale; Aldo Fabrizi, monumento al sarcasmo col grembiule da cuoco; e ovviamente i De Filippo, che più che attori erano oracoli popolari.
E non ci si dimentica di Macario, l’uomo che rideva anche con le sopracciglia, e di tutti gli altri — “e tutta la grande Compagnia” — formula elegante per dire: quelli di cui ci siamo scordati il nome ma senza i quali il sipario non si sarebbe mai alzato.
📜 Conclusione: la Gloriosa Armata dei Dimenticati
Insomma, questa pagina è più di una semplice raccolta biografica: è una parata affettuosa e fracassona che attraversa due secoli di teatro e comicità. È un inchino collettivo a quegli attori che facevano ridere i ferrovieri, piangere i portinai e riflettere — tra una battuta e l’altra — anche i filosofi in incognito.
È un omaggio a quella materia viva, sudata, a tratti puzzolente, che è il vero DNA del riso italiano. Una materia che Totò non si è inventato, ma ha saputo elevare al rango di arte nobile con titolo baronale (e bombetta annessa).
Riferimenti e bibliografie:
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Il Dramma», 1920-1980, Teatro Stabile Torino
- «Comoedia» , 1919-1934, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
- «Cafè Chantant», successivamente "Varietà" Napoli, anni 1900-1930, Biblioteca Nazionale di Firenze
- «Il Secolo Illustrato della domenica», 1905-1929
- «La Tribuna Illustrata», 1890-1949
- «La Domenica del Corriere», 1899-1950
- «Tempo», 1940
- La Stampa
- La Nuova Stampa
- Stampa Sera
- Nuova Stampa Sera
- Il Messaggero
- Corriere della Sera
- Corriere d'Informazione
- Il Piccolo di Trieste
- Il Piccolo della Sera
- Il Piccolo delle ore diciotto
- L'Unione Monregalese
- Il Giornale dell'Emilia
- Reggio Democratica
- Film
- Film d'Oggi
- Noi donne
- Settimo Giorno
- Radiocorriere TV
- Il Lavoro