PICCERELLA NAPULITANA (PICCERELLA PICCERÈ)

Antonio De Curtis - M. Cuzzoli, 1961

Ragazzina napoletana

Si nata comme a me napulitana
ma 'mpietto tien' 'o core furastiero,
mo c' 'o blue-jeans fai l'americana
e t' he 'mparata a ddì pure "i love you".

Piccerè, piccerè,
tu si nata dint' 'o vico 'e Scassacocchio,
Piccerè, piccerè,
nun te credere ca i' sò nu battilocchio.

I' te saccio e te strasaccio,
tu si 'a figlia 'e Mastu Ciccio
ca venneva int' 'a Arenaccia
pesce fritto e baccalà .

Mo vuò fà Miss Universo,
tu si nata 'o mese 'e marzo,
sient' a me ca è tiempo perzo,
va, vattene addu mammà.

Piccerè, piccerè,
cagne strada, cagne strada,
siente a me.

Vuò fà tremila cose ogne mumento,
c' ' o motoscafo 'o sci pe 'ncoppa all'acqua,
'o sabato po' vai a fa' 'o week-end
e te trattiene fin' 'o lunnedi.

Piccerè, piccerè,
tu si nata dint' 'o vico 'e Scassacocchio,
Piccerè, piccerè,
nun te credere ca i' sò nu battilocchio.

I' te saccio e te strasaccio,
tu si 'a figlia 'e Mastu Ciccio
ca venneva int' 'a Arenaccia
pesce fritto e baccalà .

Mo vuò fà Miss Universo,
tu si nata 'o mese 'e marzo,
sient' a me ca è tiempo perzo,
va, vattene addu mammà.

Piccerè, piccerè,
cagne strada, cagne strada,
siente a me.





La canzone di Totò che doveva andare a Napoli

Il popolare principe-attore aveva presentato al Festival «Piccerella, napulitana», ma la commistione di lettura non l'ha inclusa nel programma della manifestazione. Insieme a quella di Totò, è stata "bocciata” anche una canzone di Peppino De Filippo.

Lyno Giusti, «Sorrisi e Canzoni TV», n.25, 21 giugno 1959


La figlia Liliana racconta del ritrovamento dei nuovi testi. «Non avevo mai ascoltato questi brani scoperti dai canadesi. Da noi si conosce solo “Malafemmena"»

Con l'estate, gli schermi tv tornano a farci sorridere con i film dì Totò. Ma il Totò più nascosto, un vero cantautore malinconico e introverso che trovava sfogo attraverso la musica e che regalò un gioiello come «Malafemmena», è tuttora di difficile accesso. Quattro sue canzoni inedite chiuse in un cd di proprietà canadese intitolato «Totò Lost Lyrics» e cantate da una bionda lettrice di inglese all'Università romana di padre napoletano, Alessandra Valente, aspettano con pazienza di trovare la strada dell'ascolto collettivo. Che non sarà necessariamente quella dei negozi né di Internet, ma forse una distribuzione privata, un bonus di qualche Azienda ancora illuminata in questi tempi bui. In un percorso rocambolesco che sembra preso da uno dei film d’avventura del grande Principe, le edizioni erano state acquistate in un negozio di Napoli dalla società canadese: poi i brani sono stati riarrangiati e attualizzati, senza stravolgerli, dal musicista torinese Guido Marcone nei suoi studi vicino Lucca, e la Valente scelta dopo numerose audizioni. «N' ce so' caduto» e «T' aggio lassa'» sono belle canzoni romantiche e malinconiche, che in qualche modo rimandano a «Malafemmina», «Piccerella napulitana» e «Dai dai bambina» sono invece più giocose. Ma la novità vera ora è che la figlia dell'attore, Liliana de Curtis, coinvolta da Marcone in questa operazione, è decisa e convinta a riportare a galla, a partire dall'autunno, l'intero patrimonio musicale di Totò.

Signora de Curtis, lei sapeva dell'esistenza di questi brani?

«Ho sempre detto a tutti che mio padre ha sempre depositato ciò che creava alla Siae. Il signor Marcone ha trovato il materiale in queste specie di negozi napoletani dovi vendono di tutio, spartiti compresi: ha adattato la musica, le parole sono quelle: ha fatto una cosa musicalmente splendida. Sono brani inediti perchè mai cantati, la gente non li ha mai sentiti, è bellissimo che siano finiti in un cd».

Lei aveva mai ascoltato questo materiale?

«Io mai. Papà ha scritto tantissimo, qualcosa come 45 canzoni. Continuiamo a sentire "Malafemmena" che è un inno nazionale, perchè non le altre? Questo è un primo passo, importante e bellissimo»

La ragazza che canta? «Intanto è una brava ragazza, cosa già molto difficile con i personaggi da cui siamo sovrastati; la voce poi è perfetta nella situazione attuale, moderna».

Trovare gli altri inediti sarebbe anche un grande business.

«Ma basta andare alla Siae o da me, che li ho tutti. Debbo solo riordinare un po' le mie cose, questo è un periodo difficile perché mia madre s'è rotta il femore e sono molto occupata. Bisognerà fare un controllo, soprattutto per vedere se siano mai stati incisi; ho desiderio di andare fino in fondo»

Coma ricorda suo padre musicista?

«La musica era forse la cosa che amava di più: tirava fuori la sua anima e infatti di canzoni allegre ve no sono poche. Gli venivano di getto, scriveva su qualunque cosa avesse in mano, anche sui pacchetti delle sigarette. Suonava il pianoforte con due dita, lui, incideva con il Geloso che io conservo e poi la mattina ci faceva ascoltare; il primo a sentire era Carlo Cafiero, il nostro autista di sempre. Era una cosa molto tenera: canzoni e poesia facevano parte della vita privata di papà».

Il musicista Guido Marcone sta ora lavorando a un musical del vecchio leone della discografia Ennio Melis da mettere in scena a Montreal; dal suo studio di Lucca spiega: «Alcuni brani sono la logica conseguenza di "Malafemmina". "N'ce so' caduto" è stato scritto prima, il più complicato e "T’aggia lassà"; "Piccirella napulitana" era stato cantato da Nino Taranto e gli altri provati, ma non con questi spartiti. Sappiamo anche con chi Totò aveva composto con un suo amico, Mario Gozzoli, di cui non troviamo eredi e non sappiamo nulla ma sugli spartiti ci sono le sue correzioni, era un trascrittore molto bravo, delle idee di Toto. Il giro armonico è simile a quello di "Malafemmena", perchè ogni autore è appassionato a certi "giri", da Gerry Mulligan a Totò.

Marinella Venegoni, 7 agosto 2000


Riferimenti e bibliografie:
  • Marinella Venegoni, 7 agosto 2000
  • Lyno Giusti, «Sorrisi e Canzoni TV», n.25, 21 giugno 1959