Gallerie fotografiche e rassegne stampa


Totò

Multim Stampa

📸 L’Iconografia Totoniana: reliquie, rullini e rivelazioni

In un angolo segreto del tempo, nascosto tra la naftalina delle memorie familiari e la carta ingiallita delle riviste d’epoca, prende vita questa galleria fotografica non convenzionale. Non si tratta semplicemente di “foto” di Totò – no, troppo facile – ma di un tesoro visivo, un baule digitale di meraviglie (e non stiamo parlando per metafora: c’è davvero un baule!), degno di Indiana Jones… se Indiana Jones fosse napoletano e indossasse il cilindro con l’inclinazione giusta.

🧳 Il baule delle meraviglie

La collezione che ci viene qui offerta in pasto visivo non nasce da un’operazione commerciale, da un archivio di Stato, né da un intellettuale in pensione col vizio della classificazione. No, signore e signori: è un dono della famiglia Clemente, e già questo meriterebbe un applauso (contenuto, però, ché siamo in un sito e non a teatro).

Federico Clemente – figlio di Eduardo, cugino, amico, segretario, complice, confessore del principe – si fa carico del sacro testimone: il celebre baule di scena di Totò. Non una valigia qualunque, ma un vero scrigno degli incantesimi artistici, l’Arca dell’Alleanza del Varietà Italiano, contenente tutto ciò che resta tangibile del genio de Curtisiano.

📰 Dall’800 a oggi: Totò in tutte le salse (editoriali)

Accanto agli scatti domestici e ai cimeli di famiglia, spuntano articoli e fotografie pescate a piene mani dalla stampa specializzata, in un viaggio iconografico che inizia alla fine dell’Ottocento (sì, proprio l’Ottocento, quando si rideva ancora con i baffoni e si applaudiva con i guanti) e arriva ai giorni nostri, dove le immagini sono digitali, ma il cuore resta analogico.

Non manca nulla: pose plastiche in abiti di scena, sguardi malinconici da camera spenta, sorrisi autentici e battute congelate in bianco e nero, quando anche la risata sembrava più elegante.

🧠 Dietro ogni foto, un romanzo non scritto

Ogni fotografia è un frammento di un dialogo interrotto, un retroscena da ricostruire con lente d’ingrandimento e un pizzico di fantasia: Totò che si prepara nello specchio, Totò che gioca con un cane, Totò che probabilmente sta per dire “ma mi faccia il piacere” anche a un parente ignaro.

E c’è da scommettere che tra quei documenti ci sia anche la lista della spesa per una tournée, qualche biglietto d’amore mancato, e il manuale segreto per mettere d’accordo lo spirito guascone del comico con la malinconia regale del poeta.

🧬 Un archivio che respira (e sussurra)

Questo non è un archivio nel senso polveroso del termine: è un organismo vivente, un mosaico di memorie che si allunga, si aggiorna, si espande come un universo in eterno movimento. Ogni foto caricata è un piccolo miracolo laico, un tassello che rende più umano (e più immortale) il mito di Totò.

🎭 Totò, l’album di famiglia di un’intera nazione

In fondo, questa galleria non è solo il diario di un uomo, ma lo specchio ironico e struggente di un secolo italiano. Le immagini di scena, le caricature sui giornali, le istantanee rubate nel backstage della storia parlano anche di noi: dei nostri nonni che ridevano di cuore, dei nostri genitori che citavano Totò nei brindisi, e di noi che oggi lo guardiamo su YouTube ma con lo stesso rispetto di chi lo ha visto dal vivo.

💾 Conclusione in jpeg (ma con l’anima analogica)

Navigare in questa sezione del sito significa fare un tuffo tra i pixel della memoria, in un mare dove ogni fotografia è una battuta pronta a risuonare, dove ogni sguardo è un monito contro la dimenticanza. Grazie al contributo generoso della famiglia Clemente, e al lavoro meticoloso di chi ha digitalizzato questi scatti con l’amore che si dedica alle reliquie, possiamo oggi sbirciare nel retroscena eterno del Principe.

E forse – tra una foto in frac e un’altra in pigiama – ci scappa anche una lacrima. Ma è una lacrima che ride, come solo Totò sapeva farci fare.



Altri artisti e altri temi

Gallerie Fotografiche Rassegna Stampa Altri Artisti

🗞️ Ritagli di carta, brandelli di epoca: l’arte si racconta a colpi d’inchiostro

Benvenuti nell’antro cartaceo dell’approfondimento, nella sezione del sito dove le parole d’altri diventano pezzi di un puzzle gigante sulla storia dello spettacolo italiano — e, ça va sans dire, sulla saga umana e teatrale del principe Antonio de Curtis. Qui non si collezionano francobolli, ma ritagli di memoria, trafiletti impolverati e articoli che hanno il profumo delle rotative e il gusto dolciastro della carta ingiallita dalla storia.

🎭 Amici, compari, comparse e comici: i satelliti dell’universo Totò

Il cuore pulsante di questa raccolta di trascrizioni non è solo Totò, ma anche l’ecosistema che gli orbitava intorno, un sistema solare di attori, attrici, impresari, cantanti, registi, costumisti, tecnici delle luci, mariti gelosi, mogli pazienti, e portinai che di mestiere spiavano le prove. Gli articoli selezionati parlano degli uomini e delle donne dello spettacolo, quelli che hanno condiviso con il Principe un palco, una scena, o anche solo un caffè e una sigaretta nei corridoi dei teatri.

A volte erano amici sinceri, a volte avversari con il sorriso stampato, più spesso complici ignari di un’epoca irripetibile.

📚 Una stampa che non parla solo di Totò (ma che lo pensa sempre)

Questi articoli non si limitano a tessere le lodi (o le critiche piccate) di Totò e dei suoi sodali: no, spaziano con disinvoltura tra i misteri del teatro, le alchimie del cinema, i costumi della società e le turbe morali del tempo. È una stampa che indaga, scrive, insinua, deduce, censura, riabilita, riflette, e a volte prende cappuccino con la notizia. In particolare, si prende molto sul serio quando si parla di censura artistica: e chi meglio di Totò ha conosciuto sulla pelle – e sotto i baffi – il bisturi dei censori italiani?

🚫 La censura: quella dama arcigna col fischietto tra i denti

Ah, la censura: nemesi e musa di ogni artista libero, la vestale del "buon costume", l'algida fustigatrice della risata troppo larga e della battuta troppo insinuante. Nella raccolta non mancano articoli che documentano le acrobazie morali degli anni '50, i colpi di forbice su copioni troppo audaci, i silenzi imposti a interi spettacoli, e gli occhiolini con cui Totò riusciva comunque a passare messaggi più corrosivi di mille editoriali, anche mentre cantava di miseria o ballava col frac.

🧾 Una banca dati in continua evoluzione (ma con lo charme dell’antico)

Il bello di questa sezione? È un organismo vivente, che cresce, muta, si espande, si moltiplica – come gli aneddoti nei camerini. Non è una raccolta cristallizzata nel tempo, ma un archivio in perenne aggiornamento, che si nutre di nuove scoperte, acquisizioni, digitalizzazioni, e, perché no, anche ritrovamenti miracolosi nel fondo di una soffitta dimenticata.

🌍 Fonti nobili, archivi cosmopoliti e collezionismo sentimentale

I documenti non arrivano soltanto dai soliti noti (l’Archivio Centrale dello Stato, le teche Rai, le biblioteche con l’odore di noci moscate e pergamene), ma soprattutto da collezioni private. E qui la faccenda si fa commovente: siamo di fronte a una filiera di affetto, a ritagli custoditi gelosamente da generazioni che hanno ritenuto degno di salvezza il trafiletto sul debutto teatrale di un giovane comico napoletano, o la stroncatura velenosa di un critico che Totò probabilmente faceva ridere anche senza volerlo.

🕰️ Dal 1900 all’eternità (che fa anche rima)

La copertura temporale di questa rassegna stampa è imbarazzante per quantità e onorevole per ampiezza: dagli inizi del Novecento (quando l’Italia ancora andava a teatro con la marsina e le carrozze), passando per le guerre, la fame, il boom, la tv, fino ad arrivare a oggi, quando Totò compare nei meme con Dante e la post-verità si confonde con i copioni della Rivista.

Ogni articolo è un occhio puntato su un’epoca, uno zoom sulla cultura, un colpo di flash su un’Italia che cambiava e rideva, e poi rideva e cambiava di nuovo.

💡 Lettura consigliata a chi cerca risposte (ma trova soprattutto domande)

Chi legge questa sezione troverà tante certezze, qualche rivelazione, e un’infinità di domande: chi erano davvero gli amici di Totò? Come venivano accolti i suoi spettacoli fuori Napoli? Quale rapporto aveva con la censura, il pubblico, i giornali? E soprattutto: si può capire un uomo – e un artista – anche dai trafiletti scritti su altri?

Spoiler: sì. Eccome.

📌 In sintesi (ma nemmeno troppo)

Questa raccolta di trascrizioni non è un semplice compendio di articoli, ma una macchina del tempo cartacea, una cattedrale dell’effimero, un taccuino collettivo del secolo scorso, che ci ricorda quanto sia labile il confine tra cronaca e poesia, tra recensione e romanzo, tra il pubblico e l’intimo.

Totò ci attraversa anche qui, in controluce, non sempre protagonista ma mai davvero assente. Perché chi è stato anima del suo tempo, resta in filigrana in ogni sua parola stampata. Anche quando parla d’altri.