Matania Clelia
(Londra, 28 marzo 1913 – Roma, 13 ottobre 1981) è stata un'attrice italiana.
Biografia
Quando ho fatto il primo film con Totò, Il ratto delle Sabine, dicevo a tutti: io preferisco Totò in cinematografo, Totò è per il cinema. Certo, in teatro è meraviglioso, però è un peccato perché molta gente nei paesi di montagna può andare al cinema, ma non ha la possibilità di andare a teatro, bisognerebbe sfruttare Totò in cinema. E allora mi dicevano: no, no, per carità, Totò è per il teatro, non è per il cinema. Infatti c 'è stato un periodo che Totò non ha fatto più niente, perché non è stato compreso.
Clelia Matania
La rassegna stampa
Nella divertente rivista di Michele Galdieri, «L’Orlando curioso», che si sta rappresentando con vivo successo sulle scene del Politeama Rossetti, uno dei ruoli di primo piano è sostenuto dalla giovane diva dello schermo Clelia Matania, da poco entrata nel teatro della rivista. Graziosissima, briosa, effervescente, la Matania, che è fra le 'più belle stelline della cinematografia italiana, nel campo rivistaiolo fa sfoggio di sorprendenti mezzi vocali e di una singolare attitudine alla danza, così da guadagnarsi compieta-mente la simpatia delle folle. Al fianco di Totò, la leggiadra Clelia è un complemento preziosissimo e le scene alle quali prende parte acquistano un singolare sapore artistico che è molto gradito agli spettatori, che sempre le sono prodighi di applausi.
«L’Orlando curioso» questa sera si replica, con inizio alle 20.45. Domani, al divertente spettacolo, saranno aggiunti alcuni nuovi attraenti quadri.
«Il Piccolo di Trieste», 3 febbraio 1943
Le cinque parti mancate della «soubrette» di Totò
Tutta colpa della raucedine? Clelia Matania, nota attrice del varietà, avrebbe debuttato nella compagnia Totò, al Lirico, se una seria forma di tracheite con forte mal di gola e conseguenze e raucedine, non avesse cambiato le vie del suo destino artistico? Clelia è sicura di no: si protesta vittima di soprusi e di ostracismi, impugna il proprio contratto e a mezzo del suo legale, avv. Renato Tardivo, chiama in giudizio l'impresario teatrale comm. Luigi Romagnoli per il risarcimento dei danni: la cifra non è iperbolica, ma tuttavia rispettabile: un milione e 100 mila lire.
Clelia Matania, già appartenente alla compagnia Rascel e favorevolmente conosciuta soprattutto nell'Italia centro-meridionale, desiderava di buttare in un grande teatro milanese era in rapporti con il Romagnoli il quale la scrittura per la compagnia Totò, in qualità di prima attrice assoluta, con un contratto di 4 mesi è la paga di 9 mila lire al giorno. Le fu dato da leggere un copione di rivista per la scelta delle parti a lei più gradite e della manifestò la sua preferenza per 5 quadri. Poi intervenne quella noiosa tracheite, constatata dai medici prof. La Cava e prof. Della Vedova e la soubrette si trovò nell'impossibilità di debuttare per la serata inaugurale, fissata per il 5 marzo, e ne diede avviso l'impresario. ma l'esordio della compagnia Subì poi un rinvio e la matania, guarita prima del previsto, si presentò in teatro per la recita. ma, ormai, le parti erano già state assegnate a 3 attrici la Wars da Giusti e la casa grande.
Nell'esposto presentato all'autorità giudiziaria la Matania fa la storia della propria Odissea, praticamente conclusasi a suo danno punto donde da richiesta di risarcimento in seguito a violazione di contratto per colpa dell' impresario.
«Corriere della Sera», 27 marzo 1947
Come avvenne che a Totò fu cambiata la prima attrice
Conclusa una contesa giudiziaria fra l'impresario Romagnoli e Clelia Matania
E' stata depositata ieri alla III Sezione Civile della Corte d’Appello la sentenza nella causa intentata dalla attrice Clelia Matania, patrocinata dall’avv. Renato Tardivo, contro l'impresario teatrale Luigi Romagnoli. La Matania, scritturata con regolare contratto dal Romagnoli nella compagnia di spettacoli di varietà Totò, il 25 marzo 1947, col ruolo di prima attrice assoluta e per la durata di quattro mesi, con una retribuzione giornaliera di 9000 lire, era stata colpita, subito dopo l'inizio delle prove, da una forma di bronchite che la mise — secondo il referto, medico — nell'impossibilità di partecipare alla prima recita della stagione.
Venuto il miglioramento, la Matania si presentò al Romagnoli; ma questi le rispose di aver dovuto provvedere in modo diverso, ritenuto insufficiente il tempo per ulteriori prove alle quali la Matania avrebbe dovuto sottoporsi per entrare efficacemente in ruolo; le propose tuttavia uua modificazione del contratto, riducendo da cinque a due le parti da sostenere. L'attrice ritenne lesiva del suoi interessi questa alterazione di contratto, che, fra l'altto, le pregiudicava la reputazione artistica, essendo corsa voce proprio per questo fatto, che essa fosse stata protestata. Chiedeva perciò la somma di 1.100.000 lire per retribuzioni non corrisposte e danni morali. Il Romagnoli replicava che la Matania non aveva avuto danni morali in quanto essa era stata, nel contempo, assunta dalla compagnia Cogliati di Roma con la paga di 7000 lire giornaliere, e che, comunque, il contratto prevedeva ogni insindacabile facoltà di modifiche e sostituitone di ruolo.
La causa discussa una prima volta davanti alla VI Sezione del Tribunale, si é conclusa in sede d'Appello (presidente il consigliere De Rubels, consigliere estensore il dott. Antonio Lannl) con una sentenza che riforma quella del Tribunale e riconosce l'inadempienza del Romagnoli, condannandolo al pagamento di 250.000 lire alla Matania, più gli interessi, a titolo di risarcimento danni, e a tutte le spese del doppio grado del giudizio, ammontantl complessivamente a 348.000 lire.
«Corriere della Sera», 31 maggio 1951
ROMA — Si sono svolti stamane a Roma, in un clima di grande riserbo, i funerali di Clelia Matania, morta martedi scorso in un ospedale dov'era ricoverata da tempo per un cancro. L'attrice aveva 63 anni; era nata a Londra dove il padre, il pittore napoletano Fortunino, era considerato l'Annigoni dell'epoca. Recentemente, aveva interpretato in tv la parte di Matilde Serao, uno dei quattro «grandi giornalisti» del programma omonimo di Antonio Ghirelli.
«Clelia — ricorda ora Ghirelli — mi parve commossa all'idea di interpretare la Serao, che per lei, cosi come per me, aveva rappresentato un mito nella prima giovinezza». La sua fu, in realtà, un'interpretazione pregevole poiché riuscì a rendere la dolorosa felicità di Matilde Serao. La commozione per quella che considerava, a ragione, una «rentrée», trovava una giustificazione nel triste destino comune a molte attrici sue coetanee, sulla cresta dell'onda ne¬ gli anni tra il '40 ed il '50, poi dimenticate da cinema e teatro. Clelia Matania andava orgogliosa di aver recitato con Laurence Olivier, dopo avere frequentato l'Accademia d'arte drammatica nella capitale britannica. Un'esperienza apparentemente in contrasto con i ruoli che le sarebbero stati affidati, una volta rientrata in Italia, da produttori e registi del «cinema dei telefoni bianchi», nel quale fu una delle caratteriste più brillanti. Il suo «padrino» fu il regista Amleto Palermi (Partire: 1938), i suoi primi «partners» Vittorio De Sica e Maria Denis, Valentina Cortese e Leonardo Cortese. Fra i suoi film. Primo amore di Gallone, Anni facili di Zampa e Guai ai vinti, di Matarazzo.
«La Stampa», 16 ottobre 1981
Partire, regia di Amleto Palermi (1938)
I figli del marchese Lucera, regia di Amleto Palermi (1938)
Inventiamo l'amore, regia di Camillo Mastrocinque (1938)
Follie del secolo, regia di Amleto Palermi (1939)
Napoli che non muore, regia di Amleto Palermi (1939)
Papà per una notte, regia di Mario Bonnard (1939)
Il socio invisibile, regia di Roberto Roberti (1940)
Luna di miele, regia di Giacomo Gentilomo (1941)
La compagnia della teppa, regia di Corrado D'Errico (1941)
Primo amore, regia di Carmine Gallone (1941)
La fuggitiva, regia di Piero Ballerini (1941)
A che servono questi quattrini?, regia di Esodo Pratelli (1942)
Se io fossi onesto, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1942)
Casanova farebbe così!, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1942)
Perdizione, regia di Carlo Campogalliani (1942)
Sempre più difficile, regia di Piero Ballerini, Renato Angiolillo (1943)
L'ippocampo, regia di Gian Paolo Rosmino (1943)
Il ratto delle Sabine, regia di Mario Bonnard (1945)
Il marito povero, regia di Gaetano Amata (1946)
Addio mia bella Napoli!, regia di Mario Bonnard (1946)
L'isola del sogno, regia di Ernesto Remani (1947)
Undici uomini e un pallone, regia di Giorgio Simonelli (1948)
Campane a martello, regia di Luigi Zampa (1949)
Giudicatemi!, regia di Giorgio Cristallini (1949)
La bisarca, regia di Giorgio Simonelli (1950)
Angelo tra la folla, regia di Leonardo De Mitri (1950)
Quo vadis?, regia di Mervyn LeRoy (1950)
Strano appuntamento, regia di Desiderius Akos Hamza (1951)
Sette ore di guai, regia di Vittorio Metz, Marcello Marchesi (1951)
Amore e sangue, regia di Marino Girolami (1951)
I morti non pagano le tasse, regia di Sergio Grieco (1952)
Totò e le donne, regia di Steno, Mario Monicelli (1952)
Cento piccole mamme, regia di Giulio Morelli (1952)
Cavallina storna, regia di Giulio Morelli (1953)
L'uomo, la bestia e la virtù, regia di Steno (1953)
Stazione Termini, regia di Vittorio De Sica (1953)
Anni facili, regia di Luigi Zampa (1953)
Carosello napoletano, regia di Ettore Giannini (1954)
Guai ai vinti, regia di Raffaello Matarazzo (1954)
La piccola guerra, regia di Alex Joffè (1955)
Guerra e pace, regia di King Vidor (1955)
I pinguini ci guardano, regia di Guido Leoni (1955)
Cantando sotto le stelle , regia di Marino Girolami (1956)
Mamma sconosciuta, regia di Carlo Campogalliani (1956)
Difendo il mio amore, regia di Giulio Macchi (1956)
I giorni più belli, regia di Mario Mattoli (1956)
Moglie e buoi, regia di Leonardo De Mitri (1956)
Cantando sotto le stelle, regia di Marino Girolami (1956)
Montecarlo, regia di Giulio Macchi (1956)
Orlando e i Paladini di Francia, regia di Pietro Francisci (1956)
Addio alle armi, regia di Charles Vidor (1957)
Anna di Brooklyn, regia di Vittorio De Sica e Carlo Lastricati (1958)
Arrivederci Roma, regia di Roy Rowland (1958)
Napoli sole mio, regia di Giorgio Simonelli (1958)
Cinque ore in contanti, regia di Mario Zampi (1960)
Rapina al quartiere ovest, regia di Filippo Ratti (1960)
La garçonnière, regia di Giuseppe De Santis (1960)
Il relitto, regia di Michael Cacoyannis (1961)
Il carabiniere a cavallo, regia di Carlo Lizzani (1961)
Nefertite regina del Nilo, regia di Fernando Cerchio (1961)
Il mio amore è scritto nel vento, regia di Luis Cèsar Amadori (1962)
La città prigioniera, regia di Mario Chiari (1962)
Giallo a Firenze, regia di Steve Previn (1962)
Accadde un'estate, regia di Delmer Daves (1965)
Nessuno mi può giudicare, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1966)
Perdono, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1966)
Chimera, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1968)
Barbagia, regia di Carlo Lizzani (1969)
Il segreto di Santa Vittoria, regia di Stanley Kramer (1969)
Sul far della notte, regia di Claude Chabrol (1971)
A Venezia... un dicembre rosso shocking, regia di Nicolas Roeg (1973)
The Nelson Affair, regia di Jones James Cellan (1973)
Le farò da padre, regia di Alberto Lattuada (1974)
Babysitter - Un maledetto pasticcio, regia di René Clément (1975)
Malia, vergine e di nome Maria, regia di Sergio Nasca (1975)
L'Italia s'è rotta, regia di Steno (1976)
Bim Bum Bam, regia di Aurelio Chiesa (1981)
Rivista
Orlando curioso (1942) Compagnia Grandi Riviste Totò
Volumineide (1942) Compagnia Grandi Riviste Totò
Ma se ci toccano nel nostro debole (1947) Compagnia Grandi Riviste Totò
Rivista... delle riviste, Album n° 2, di Nelli e Mangini, con Mario Mangini, Clelia Matania, Riccardo Billi, Franco Coop, regia di Nino Meloni, giovedì 22 novembre 1945, secondo programma, ore 22.
Il casino di campagna, fantasia radiofonica di Alberto Casella, con Clelia Matania, Stefano Sibaldi, Angelo Calabrese, Zoe Incrocci, regia di Alberto Casella, trasmessa il 28 febbraio 1949 nella rete rossa.
Serenata perduta, radiodramma di Pierre Rocher, con Michele Malaspina, Clelia Matania, Giorgio De Lullo, Ubaldo Lay, Bice Valori, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 16 febbraio 1950 nella rete azzurra.
Daniele fra i leoni , di Guido Cantini, con Stefano Sibaldi, Clelia Matania, Giovanna Segale, Tatiana Farnese, Renato De Carmine, Ubaldo Lay, Lea Padovani, Giovanni Cimara, Mario Maldesi, Cesare Polacco, Isarco Ravaioli, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa lunedì 28 aprile 1958, secondo programma ore 17.
La sera del sabato, commedia di Guglielmo Giannini, con Gianni Bonagura, Aldo Silvani, Marisa Mantovani, Arnoldo Foà, Paolo Carlini, Clelia Matania, Giotto Tempestini, Aldo Giuffrè, Edoardo Toniolo, Aleardo Ward, Antonio Battistella, Vinicio Sofia, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 25 febbraio 1955.
Daniele tra i leoni, regia di Anton Giulio Majano, 16 ottobre 1955.
La fortuna con l'effe maiuscola, con Angela Pagano, Enzo Cannavale, Liana Trouchè, Clelia Matania, Pietro De Vico, Antonio Casagrande, Eduardo De Filippo, Pietro Carloni, Pupella Maggio, regia di Eduardo, trasmessa il 17 aprile 1959.
Il medico dei pazzi, con Clelia Matania, Antonio Casagrande, Angela Pagano, Enzo Petito, Eduardo De Filippo, Pupella Maggio, Enzo Cannavale, Pietro Cerloni, regia di Eduardo, trasmessa il 11 maggio 1959.
Enrico '61, commedia musicale di Garinei e Giovannini, con Renato Rascel, Clelia Matania, Gianrico Tedeschi, Gloria Paul, Renzo Palmer, Gisella Sofio, Pierpaola Bucchi, Luciano Melani, Claudio Figna, Ombretta De Carlo, musiche di Renato Rascel orchestrate da Ennio Morricone, scene di Giulio Coltellacci, Teatro Lirico di Milano 26 novembre 1961.
Riferimenti e bibliografie:
- Almanacco letterario Bompiani 1975, il Varietà italiano
- Il Radiocorriere, annate varie
- Le attrici, Gremese editore, Roma 2002
- Le teche Rai.
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Il Piccolo di Trieste», 3 febbraio 1943
- «Corriere della Sera», 27 marzo 1947
- «Corriere della Sera», 31 maggio 1951
- «La Stampa», 16 ottobre 1981