Angeli Alfredo

Alfredo Angeli

(Livorno, 7 agosto 1927 – Roma, 25 novembre 2005), è stato un soggettista e regista.


Da cine-spettatore vidi “GUARDIE E LADRI” che mi colpì talmente da farmi scrivere un soggetto, purtroppo rimasto solo soggetto, dal titolo “Un mestiere come un altro”. Giunsi a Roma nel 1952. Nel mio citato soggetto, immaginavo Totò nel duplice ruolo di sagrestano e becchino di un paese, cioè colui che accoglie, dà il benvenuto, ecc..

Una volta letto, Mario Castellani, rimastone favorevolmente colpito, mi chiamò: "Dobbiamo convincerlo a farlo". Credo non sia divenuto copione e quindi poi film, perché non c’erano produttori interessati.
Nel febbraio 1956, accadde che, una mattina alle 8, mi chiamò Camillo Mastrocinque, dicendomi che, essendogli venuto a mancare il suo aiuto-regista, mi chiedeva se ero libero, e se accettavo di farlo io. Accettai, chiedendogli di attendere facessi almeno una doccia, e gli chiesi: "Di che film si tratta?" “Un film con Totò” Mi colse l’entusiasmo e volai sul set. Noi al mattino preparavamo tale “TOTO’ LASCIA O RADDOPPIA?” e Totò giunto alle 12, per le 14 era pronto per il ciak. Iniziai a lavorarci la mattina stessa nella quale ero stato contattato da Mastrocinque. Era un periodo di crisi. Qui, vissi l’esperienza del Grande Teatro dell’Arte. Totò viveva l’ambizione della rivincita.
Quando Lo interpellavano per le esigenze di messa a punto del set (“Può far così? Può spostarsi un po’ più in là?”) , i macchinisti e gli altri, premettevano sempre il prefisso "Principe". Con me ci fu un gran rapporto. Il canovaccio del film era ben scritto: ci si riuniva nel suo camerino con gli attori per provare. Le scene non venute bene in presa diretta Totò si doppiò. Anche gli esterni all’ippodromo furono ricostruiti in teatro di posa. Qui Totò non aveva controfigura; c’era un segretario che gli posava come controfigura per le luci.

Totò non fu qui doppiato fisicamente da eventuali stuntmen: quando “i gorilla” dei boss lo prendono, alzandolo di peso, è proprio Lui, anche dove non inquadrato di viso. Accettava le improvvisazioni dai suoi attori.
La famosa battuta, riguardo lo “champagne” "Moesc Antòn", con legato il doppio senso “adesso arriva/esce Antonio”, la creò qui Gigi Pavese: nella scena al bar (confrontare nel film: è vero!!) I produttori erano Donati e Cancellieri; esordiva 17enne la Schiaffino!

Fu simpatico con me. Gli altri mi guardarono con occhi sgranati quando osai proporgli: "Principe, posso suggerirle una battuta?" Avevo infatti notato “un vuoto” in una sena con Mike Bongiorno. E Lui: ”Sì, sì, sì”, ed io suggerii: " Perché non dice “I notai ci guardano”, la battuta citava il film “I bambini ci guardano” ed alludeva ai notai della rubrica “Lascia o raddoppia”. Nel set si rise spesso, ma quando arrivò la mia battuta, nessuno rise.
Di Mike Bongiorno citato in tribunale perché assente da una scena da rifare, a fine lavorazione, in quanto andato al Rally del Cinema, proprio non so/ricordo…

Alfredo Angeli

A Livorno vidi GUARDIE E LADRI, film che mi colpì tanto che scrissi il soggetto UN MESTIERE COME UN ALTRO, soggetto che prevedeva protagonista Totò nel duplice ruolo di sagrestano e becchino del Paese. Giunto a Roma lo proposi a Mario Castellani che commentò: "Dobbiamo convincerlo a farlo". E invece...


Dal 1952 in poi ha lavorato per diverse pellicole come Assistente ed Aiuto alla regia.

(Nei titoli) Aiuto regista per Totò lascia o raddoppia? (marzo 1956)

Alfredo Angeli Lascia o raddoppia


Nel febbraio 1956, alle 8 di mattina mi chiamò Camillo Mastrocinque perchè era rimasto senza aiuto-regista. Accettai.


In seguito Autore e Regista dapprima per Caroselli, poi per lungometraggi cinematografici, quindi per una infinità di spot pubblicitari. Nell'ottobre 2006 è uscita la sua autobiografia.

Alfredo Angeli Rosso Malpelo

L'autobiografia di Alfredo Angeli, regista e sceneggiatore la cui vita è stata animata da una passione instancabile verso tutte le incarnazioni della settima arte. Una passione condivisa con colleghi e amici come Sergio Leone, Pier Paolo Pasolini, Suso Cecchi D'Amico, Sergio Amidei, Alberto Sordi e Marcello Mastroianni: incontri, curiosità e aneddoti personali riguardanti questi e altri personaggi del cinema italiano costellano tutto il libro. Alfredo Angeli ha debuttato nel cinema nel 1952. Nel 1957 è stato tra i "pionieri" di Carosello e da allora ha diretto più di tremila spot pubblicitari, ricevendo numerosi riconoscimenti. Per il grande schermo ha girato quattro lungometraggi. (mondadoristore.it)


Riferimenti e bibliografie:

  • Intervista esclusiva di Simone Riberto, alias Tenente Colombo del 13 ottobre 1999
  • Contattato telefonicamente. Immagine del profilo, dalle pagine 40 e 41 del periodico cattolico "ORIZZONTI" N° 4 per 25 gennaio 1959.

Collegamenti esterni

  • Alfredo Angeli, su carosello.tv.
  • Alfredo Angeli, su CineDataBase, Rivista del cinematografo
  • Alfredo Angeli, su MYmovies.it, Mo-Net Srl
  • Alfredo Angeli, su Internet Movie Database, IMDb.com
  • Alfredo Angeli, su AllMovie, All Media Network
  • Alfredo Angeli, su BFI Film & TV Database, British Film Institute
  • Scomparso Alfredo Angeli sceneggiatore e regista - Il Piccolo
  • 'QUANDO INVENTAI CAROSELLO' - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it