Bobby Solo: in testa il cantante "muto"

1964 02 22 Tempo Bobby Solo f0

Dieci giorni dopo la fine del Festival di Sanremo, la prima sorpresa: con “Una lacrima sul viso” il diciottenne Bobby Solo è nettamente in testa nella vendita dei dischi. Alcuni rivenditori paragonano le richieste della sua canzone a quelle di “Volare” di Modugno del 1958

Roma, febbraio

Il Festival di Sanremo di quest’anno pare abbia avuto un rilancio potente rispetto a quelli delle passate edizioni: le vendite dei dischi dei motivi in gara sembrano confermarlo. A questo rilancio ha contribuito, indubbiamente, la presenza dei cantanti stranieri che hanno attirato l’attenzione della stampa e del pubblico sul festival ancor prima che questo avesse inizio, anche se, in realtà, il maggior successo è stato ottenuto dalle più giovani leve della canzone italiana e principalmente da Gigliola Cinquetti e da Bobby Solo. Questo non toglie, comunque, alcun merito ai cantanti stranieri, alcuni dei quali (Paul Anka, Gene Pitney, Frankie Avalon) hanno cantato su uno standard assai buono e sono piaciuti molto. Ma, si sa, al pubblico piacciono le facce nuove.

Di Gigliola Cinquetti e della sua voce che rispecchia la sua candida aria di brava ragazzina ormai si è scritto molto e perciò ci soffermeremo a parlare dell’altra rivelazione di Sanremo, cioè del giovanissimo Bobby Solo; anche perchè, se Gigliola ha vinto il festival, il pubblico pare preferire Bobby.

Il suo disco ”Una lacrima sul viso” è, anche a Roma, in testa alla classifica delle vendite: abbiamo effettuato un sondaggio in dieci negozi di dischi del centro dove Bobby Solo ha venduto, nei primi nove giorni dopo il Festival, tremila dischi al giorno; Gene Pitney ne ha venduto millecinquecento; Anka millequattrocento e Gigliola Cinquetti millecento. Il cantautore è in testa alla classifica anche in dodici negozi di periferia romani dove ha venduto duemilasettecento dischi al giorno.

Infatti un'inchiesta effettuata tra i vari negozi di dischi a Milano e a Roma ha confermato che in testa alla lista delle richieste delle canzoni del Festival di Sanremo sta Una lacrima sul viso (di Lunero-Mogol), cantata appunto da Bobby Solo. Il disco è già esaurito, le 170.000 copie preparate dalla Casa discografica che lo sostiene sono state bruciate in meno di una settimana e la stessa Casa prevede, forse peccando di eccessivo ottimismo, di raggiungere, per il 15 di febbraio una vendita di mezzo milione di copie. Comunque alcuni rivenditori paragonano il successo di Una lacrima sul viso a quello ottenuto da Modugno con Volare nel 1958. Alcune copie del disco. poi, sono state vendute a Roma al mercato di Porta Por-tese a mille lire invece delle 800 o 850. Una specie di borsa nera, insomma. Ma v’è di più: a Milano la sua Casa discografica è stata costretta a istituire un servizio d’ordine e a fare intervenire gli agenti per disciplinare l’afflusso di coloro che volevano acquistare il suo disco. A Roma come a Milano molti negozi, non avendo più dischi da vendere, sono costretti ad accettare migliaia di prenotazioni.

Vediamo di cercare le ragioni di un così largo successo che appare ancora più straordinario se si pensa che la canzone (dato l’improvviso abbassamento di voce accusato dal cantante proprio a Sanremo e la conseguente impossibilità di esibirsi con i propri mezzi vocali) è stata ritirata dalla competizione e presentata fuori concorso. Tanto è vero che essa non risulta nemmeno nell’elenco delle dodici finaliste.

Il motivo pur basandosi su un testo non .eccezionale, è molto piacevole, delicato, di gusto moderno, orecchiabile.

Bobby si è presentato alla ribalta di Sanremo sicuro di sè, e qui vorrei dire che la raucedine gli è stata quasi di giovamento: egli, infatti, non ha cantato, ma ha solo mimato il disco precedentemente registrato, evitando così gli inconvenienti derivanti da un’esecuzione diretta. Nessun timore, quindi, di prendere male una nota o di commettere errori di altro genere (errori in cui, dinanzi al grosso pubblico ed alle telecamere del festival, possono incappare cantanti anche più smaliziati e con maggiore esperienza), e perfetto balance sonoro. Tutto tiò ha contribuito alla sua affermazione, anche se, stando a quanto dicono i dirigenti della Casa discografica che lo ha presentato, gli ha impedito di vincere ufficialmente il festival.

Bobby Solo, il cui vero nome è Roberto Satti, è nato a Roma diciotto anni fa e frequenta il secondo anno del liceo classico. Fu la sorella, sposata ad un militare americano di stanza a Verona che, ospitandolo tre anni fa, lo avviò alla musica facendogli conoscere dischi di vari cantanti statunitensi tra i quali soprattutto Elvis Presley.

Da quel momento Bobby si è dedicato anima e corpo alle canzoni, aggirandosi per la casa e per le strade con la chitarra a tracolla. Incontrò una notevole opposizione soltanto nel padre, un dirigente di una grande Compagnia aerea italiana, che non condivise affatto le manie canore del figlio.

Bobby Solo ha diciotto anni e ha frequentato il Liceo classico fino alla seconda. Suo padre è funzionario di una società aerea. Ha due sorelle: una è sposata con un militare americano e gli ha fatto conoscere i motivi dei cantanti americani; l’altra, sedicenne, studia lingue.

Nella primavera del ’63 Bobby Arma il suo primo contratto con una importante Casa discografica di Milano. Da lì la sua carriera è stata fulminea. L’estate scorsa esordisce in pubblico affermandosi nel concorso ”Una ribalta per Sanremo” con Ora che sei già una donna. All’inizio dell’autunno incide il suo secondo disco. Blu i blu; il 24 gennaio di questo anno, poco prima del festival, si presenta alla televisione ospite de ”La Aera dei sogni” e canta Non ne posso più; e quindi il boom di Sanremo: 170.000 copie vendute in pochi giorni ed il disco richiesto in diciotto Paesi esteri tra cui Giappone e Marocco. L’affermazione di Bobby Solo ha colto di sorpresa persino i dirigenti della sua Casa discograAca. Infatti molte copie di Una lacrima sul viso sono state realizzate attraverso un lavoro straordinario dei tecnici e la copertina originale del disco è stata rimpiazzata, per fare fronte alle richieste, con un’altra occasionale e anonima.

Una lacrima sul viso è nettamente la migliore fra le canzoni incise Anora da Bobby Solo, sia perchè in essa ha tralasciato gli ”ieh, ieh” e gli urli alla Elvis Presley di cui la gente pare. Analmente, si sia un poco stancata, sia perchè il motivo si presta di più alla sua voce che è piacevole, intonata e ricca di toni bassi, caldi e pastosi.

La sua voce, per il buon gusto naturale di certe inffessioni. ci sembra, infatti, più adatta ad un repertorio pacato e potrebbe destinarlo a diventare un cantante sulla linea di alcuni "classici” americani come Frankie Avalon. Dean Martin e Bing Crosby.

B. S., «Tempo», anno XXVI, n.8, 27 febbraio 1964


B. S., «Tempo», anno XXVI, n.8, 27 febbraio 1964