Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1921
Totò
Articoli d'epoca, anno 1921
Totò e Liliana Castagnola, fu vero amore
Pasquale Anatriello, «Pasqualino 'o barbiere»
«Cafè-Chantant», 15 febbraio 1921
Totò, il grande e bel Totò é al Teatro Iovinelli con l’Amorini per canora compagna, con i The Walsy , con Tani il moro, con la troupe Tassi, con le divette Ebe Viilata e Dionigi e con la compagnia Ricciardella.
«Cafè-Chantant», 27 aprile 1921
Teatro Metastasio reso quasi irriconoscibile per gli abbellimenti e la profusione di luce con la quale è stato arricchito. Luce che lotta con quella emanata dal palcoscenico da Totò (il più bello fra i comici italo - romani - napolitani)
«Cafè-Chantant», 15 maggio 1921
Totò è all'Elena per il concorso di bellezza aperto da quell'impresa. E con lui vedo la Foscarina 1a, la forte troupe Varetta, la D’Angelo, la Santuzza, i simpatici duettisti Vanda e Frugolino, la Ninnolo ed i Viotti che mostrano la luna dietro la cupola di San Pietro.
«Cafè-Chantant», 15 luglio 1921
Ancora buoni programmi al Teatro Fenice ove la impresa ha certamente fatto quanto di meglio si poteva fare per rispondere alle esigenze del pubblico e dello stabilimento. Attualmente vi trionfa Ester Clary preceduta dal bel comico Totò e dalla bella danzatrice La Zalda e poi : la brava cantante Ada Visconti e dalle divette Verner, Cabiria, Gina la e Mouples. E per oggi basta : forse quanto prima mi permetterò dare una bella notizia per la quale l'ufficio E. Razzi e C. farà... Ma è proprio una ossessione questa ! stop !
«Cafè-Chantant», 27 settembre 1921
Come ho già notato nelle precedenti recensioni anche l’amico Musei la ci dà buoni spettacoli al Teatro Fenice ove attualmente vedetteggia Zara la ed ha un successissimo il bel Totò. Seguono la elegante Lina Carini, il Santoro, la Dornella, Linda Cherubina, l’Alba Rosa e si preannunziano la Ismene Germana, il Menciassi e Les Principe.
«Cafè-Chantant», 12 ottobre 1921
Altri artisti
Liliana Castagnola
E' un nome d'artista che tutto racchiude e tutto dice: Gioventù e bellezza, eleganza inarrivabile; voce ottima ed arte propria e genuina.
Pochi saranno coloro ai quali questa Artista può essere ignota, ma tutti conosceranno questa vera Diva come l'eroina di una tragedia milanese; tragedia originata da tutto quel fascino di femminilità di cui la bella Liliana non studiatamente dispone, ma per il quale ogni essere resta soggiogato.
E valga come riporto di cronaca che essendosi effettuato, al teatro Apollo di Roma, nel concorso a premii per referendum al più bello e fine abbigliamento femmineo; il primo premio fu assegnato per unanimità alla nostra Artista in parola.
Ed ora soggiorna in questa Genova non per riposare, mentre un riposo le sarebbe meritato, ma per prepararsi in nuovo assoluto repertorio e rinnovare completamente il suo già meraviglioso guardaroba destinato, mercè i suoi gusti ed i modelli da lei ideati, a far strabiliare imprese e spettatori.
Non è possibile immaginare gli effetti di un vestito per l'Abat - jour tutto montato con lampadine; e non è possibile supporre come sia smagliante, di ogni pregio, la Castagnola avviluppata da un costume a frak - très chic per interpretazioni a dizione.
Queste nostre asserzioni, già provate da quasi tutto il pubblico italiano, servano alle Direzioni degli Stabilimenti di Varietà perchè sostino un pò dal contendersi questa affermata stella, che ripiglierà presto il suo giro artistico per riseminare i soliti straordinarii successi come quello ultimo delle Follie estive in Firenze,
Eugenio Granata, «Cafè-Chantant», 14 giugno 1921
Liliana Castagnola al Teatro Eldorado di Napoli
Quando, durante la guerra, segnalammo il sorgere di un astro luminosissimo, Anna Fougez, uno spirito acuto ci suggerì: — Anna Fougez è l’unica artista che ci ha dato la guerra. Oggi dinanzi alla rivelazione di Liliana Costagnola siam portati ad esclamare: — E’ l'artista del dopo guerra. Ci avevano detto mirabilia di questa artista che, fra le altre sue virtù, aveva il merito di conservare il suo bel nome italiano, ed avevamo pensato ad una stella fra le innumerevoli del firmamento varietistico.
Oggi, che abbiamo assistito alle sue esibizioni al nostro Eldorado, dobbiamo confermare che Liliana Castagnola non è una delle nostre artiste, ma ,è la nostra artista.
Mai rivelazione è stata così repentina e cosi definitiva: mai bellezza di donna, eleganza, preziosa e squisita arte d’artista si sono fuse sino a tale compiuta perfezione ed hanno creato non uno dei soliti numeri di spolvero, ma un’artista che riproduce in una sintesi meravigliosa l’epoca ricorrente così vicina, nelle concezioni estetiche e spirituali, alla magnifica decadenza romana rege Romuleo Augustolo...
Nè per aver fatto il nome di Anna Fougez intendiamo che il pubblico faccia di questa deliziosa cantatrice un termine di paragone. La Fougez è l'artista del periodo bellico, la Castagnola é l’artista del periodo postbellico, non altro.
Fare una descrizione del suo numero ci riuscirebbe sommamente difficile. Imaginate qualche cosa che dal punto di vista dell’estetica va oltre le concezioni ultra moderne di Guido da Verona e che dal punto di vista artistico risale alle coupletistcs del Jardin des Anglaìs... L'eccezione nel gusto, nell'eleganza, nella finezza del temperamento, nella bellezza muliebre, nell’arte eterna e sempre nuova di soggiogare con un sorriso, con un’atteggiamento, con una nuance... E poi uno spirito di assimilazione eccezionale, una voce obbediente ad ogni capriccio e l’assenza completa di ogni volgarità anche nelle battute più spregiudicate.
Quello che non vorremmo in Liliana Castagnola è il suo attuale repertorio. Ella non dovrebbe cantare specie le canzoni in voga, ma dovrebbe crearsi un repertorio speciale. Vale la pena che musicisti e poeti si affatichino per lei: ogni fatica sarà un nuovo trionfo: e noi vedremmo quella perfezione artistica a quello stile che nel varietà non abbiamo mai veduto possibile.
E’ vero che i lieders comuni, sulla bocca di questa splendida creatura ci appaiono come novità inattese, ma abbiamo troppo guastato l’orecchio alle sciatte interpretazioni dei primi, secondi e terzi numeri, per goderne tutta la suggestiva bellezza.
Liliana Castagnola è l’artista del giorno, il grande astro che offusca tutte le stelle : sia anch'essa la creatrice superba d’una più nobile forma d'arte. Ed il varietà italiano andrà superbo di lei.
«Cafè-Chantant», 15 agosto 1921
Come sogno la Castagnola
La lettrice maliziosa non si aspetti, dopo questo titolo, un articolo di rèveries alla « cocò ». La Castagnola è una bellissima creatura, tale da poter essere al centro luminoso d'un sogno, ma io ho la modesta ed ammirevole abitudine di non sciorinare in piazza le mie aspirazioni afrodisiache.
Ho visto una volta, dopo non so più quanti e quanti anni, una artista comparire sulle piccole scene, ho constatato, prima di lutto, con una gioia insolita che ha conservato il suo bel nome italico: Liliana Castagnola; ho potuto veramente ammirare una eleganza suprema dalla linea di pretto stile nazionale; ho ascoltato una voce d'oro, oro autentico e non doublé, come è quello delle innumerevoli dive delle piccole scene ; ho infine considerato ima dizione perfetta, non meno stylée dalla linea aristocratica delle sue toilettes, e mi son fatto Canore di dirmi: Amico mio, mirifica sed unica, come dice la buon'anima! questa Liliana deliziosa, questa Castagnola affascinante, quest'artista autentica è la grande novità del giorno. E' l'unica cosa che il dopo guerra ci ha dato di buono; è l'artista éxquise del dopo guerra.
E poiché Liliana non è anacronistica per quanto risplendente d' una luce insolita, ecco che tutti i pubblici, quelli sciocchi che applaudono ogni volta che vedono un bel paio di gambe (come se quelle gambe si prodigassero per carità cristiana); quelli non meno sciocchi, ma alquanto raffinati, che esigono la chioma all'hènne ed il panièr ancienne regime, e quelli intelligenti che amano con la donna l'artista dalla sensibilità translucida, tutti i pubblici, insomma, hanno decretato e decretano alta mirifica femme du jour il trionfo di prima classe, il trionfo che non è fatto solamente di applausi, ma è tutto una vibrazione di punti ammirativi.
Ho notizia da Montecatini (mens sana in corpore sano) che la Castagnola ha battuto il record dei suoi succèssi (*). Cito quel pubblico perchè data la sua composizione super-selezionata, non è suscettibile di eccessiva tolleranza, malgrado l'emolliente dell'acqua miracolosa del Tettuccio.
Senonchè quando io sogno la Castagnola amo tanto la sua personalità (artistica, per amore delle divine ginocchia di Venere!) che la sogno sempre più perfetta.
Perchè quel suo repertorio, ormai troppo sudiciamente sfruttato dai levers de rideaux? Pecchi ella, che ha una voce incantevole (ci viene dalla lirica: quella degli artisti e non quella dei cani...) che è padrona della scena, che può disporre di un meraviglioso, ricchissimo guardaroba, come ha creato il "nuovo genere post-bellico" non crea il nuovissimo repertorio?
Ah no ! per i vostri trentadue dentini degni ai essere tramandati ai posteri, non vi sogno, divina figliuola di Ebe, nei fasti dell’Abatjour... E' troppo il supplizio di quel mite paralume per i miei corni acustici...
Vi sogno creatrice di un numero che non esorbita dalle linee dell'arte neppure nel repertorio. Ogni canzone un gioiello, ogni couplet una strofa deliziosa, ogni refrain un grido d'amore.
I veri maestri ed i veri poeti tormenteranno le loro anime profonde per in tessere le canzoni più belle, le canzoni più degne di voi. Di voi che siete la nostra più bella canzone...
Snob, «Cafè-Chantant», 12 settembre 1921
(*) A Montecatini la nostra bella amica ha potuto prodursi solo per tre giorni fra il delirio di quel pubblico costnono-III*. Dopo tre giorni ha dovuto mettersi a letto con una lebbre fortissima. Cogliamo l’occasione per farle gli augura di una prontissima e completa guarigione.
Che dice quella firma
La copertina della nostra rivista si fregia — tout court — di una firma, della firma di Liliana Castagnola.
E’ permesso di fare un pò di grafologia ?
Noi non crediamo eccessivamente, anzi può dirsi che non crediamo punto a questa scienza astratta che lasciamo alle scorrerie letterario-piccolo borghesi di certi cronicqueurs mondani.
Ma il solo constatare che la Castagnola sa scrivere (quante ve ne sono nel varietà di stelle che sanno scrivere ?) sa scrivere bene, con una calligrafia di puro stile moderno (le calligrafie di puro stile moderno sono state inventate dai cartolai : con quattro righi si riempie una pagina) il solo fatto che a Liliana è venuto in mente non di regalarci una sbiadita fotografia la quale è, di rigore, sempre inferiore all’originale, ma qualche cosa che è un poco sè stessa, la sua firma, ci affermano come qualmente l’artista del dopo guerra è un fenomeno che non si riproduce tutti i giorni, ma più precisamente... ogni dono guerra.
Superata sollecitamente la sua malattia — che cosa non supera sollecitamente e felicemente la nostra deliziosa amica?—la Castagnola si prepara a fare delle rappresentazioni straordinarie al Modernissimo di Bologna.
Per tali recite ha firmato — naturalmente con la sua bella firma armoniosa ed elegante — un contratto da Nabab. Il Nabab è il pubblico bolognese che paga, con legittima soddisfazione, It tre/n della diva, E non è da credersi come la ghiotta Bologna sia desiderosa di tributare alla mirabile artista nostra quei trionfi che le tradizioni goliardiche possono meravigliosamente suggerire ai petroniani.
Del resto nei dolci piani di Romagna e fra le rosse torri della città di Re Enzo la pura visione di Liliana apparrà in una cornice ben degna, in una cornice italica, se Dio vuole !
Giacche noi non sappiamo concepire questo superbo fiore dell’eterno femmino italiano ambientato nei soliti clichès montmartrois. Il nostro divismo s’inspira a Parigi e si fa bello in frizzanti nomi francesi. La Castagnola è Punica che sa dimostrare al mondo come la donna italiana sa unire alla più doviziosa bellezza un’eleganza di antica nobiltà incorrotta ed un temperamento artistico che la rende degna delle più gloriose tradizioni.
Nella terra della Duse e della Patti possono trionfare benissimo artiste come la Castagnola...
«Cafè-Chantant», 12 ottobre 1921
L’autore del presente salto voleva questa volta elevare anche lui un cantico alla divina Liliana, un cantico, naturalmente, che non era destinato a morire, ma che, viceversa gli è morto in gola, quando, rapito nella visione paradisiaca se l’è vista sparire — la visione — come un fantasma chiplinghiano nell’ombra dorata e nello scintillìo di una coppa di champagne.
La mirifica Liliana, in fatti, che doveva debuttare al Modernissimo di Bologna, non ha debuttata. Perchè? Lo diremo, come diremo delle sue nuove idee artistiche e delle sue ultime, preziose parole in materia di eleganza. Per cui il canto — immortale, come è logico — lo scioglieremo alla prossima volta e lo libereremo, per la diva superba, all'aere novembrine arrossato dai pampini.....
Non è ella forse la più preziosa baccante ?
«Café-Chantant», 27 ottobre 1921
La merveilleuse del secolo ventesimo, la grande espressione femminile di questo dopo guerra tanto agitato, si è chiusa in un silenzio discreto per portare a compimento che per lei è il raggiungimento d’un alto ideale artistico e per i grandi pubblici italiani una suggestiva sorpresa.
Liliana Castagnola si accinge a rinnovare completamente il suo repertorio ; ella creerà — è la parola — delle nuovissime produzioni che si possono definire l’espressione più perfetta, poetica e musicale, di un’arte ultra moderna, di un’arte che non si arresta dinanzi a nessuna difficoltà, a nessuna stranezza, a nessuna novità, al più fine umorismo come alla più geniale creazione del paradosso.
Liliana Castagnola vuol dare al suo numero, insomma, tutto ciò che l’arte nuovissima può concedere, ella vuol mettere al servizio di questa arte il suo temperamento meraviglioso, la sua valentia scenica, il suo spirito frizzante, la sua eleganza èxquise, in una parola, la sua superba, ammaliante, quasi divina femminilità.
Non possiamo fare ai nostri lettori più larghe confidenze intorno alle idee artistiche della nostra preziosa amica, ma i lettori che la conoscono, che l’ammirano, che la ritengono prima assoluta fra tutte le artiste del genere, si convinceranno facilmente che ciò che Liliana Castagnola prepara per ii Varietà Italiano è quanto di più bello si possa imaginare.
E nell’attesa ci chiudiamo anche noi in un discreto silenzio.
«Café-Chantant», 12 novembre 1921
Liliana Castagnola a Piacenza
Dal giornale «Libertà » del 17 novembre
Il nome di quest’artista ha già da molto tempo oltrepassato la solita fama materiale di una certa « reclame »... troppo commerciale. Avrebbe potuto divenire indubbiamente grande artista lirica. Ma un suo speciale temperamento l’ha tenuta invece nelle cosiddette quinte minori, dove pure da qualche tempo brillano astri di prima grandezza, dei quali si occupa quella critica solenne riservata alle manifestazioni conosciute di pura arte.
Ma parliamo di Liliana Castagnola che domani e per tre sere, nel solo spettacolo serale, calcherà le rinnovate scene del Teatro Italia. Quando si parla o si scrive di una notorietà di questo o quell’ambiente, si suole sempre raffrontarla a qualche altra.
Per Liliana Castagnola non vi sono, non vi possono essere paragoni. E’ una personalità di eccezione. Magnifica voce calda, vibrante, che sa adoperare con un’arte che sa di buona scuola. essa si è scelto un repertorio che più si accosta alle esigenze dello speciale pubblico per il quale vuole recitare, che vuole divertire. Come donna si è detto e si è scritto che è una Circe, e si è ricordato in proposito alcuni squarci di romanzi vissuti dei quali fu effettivamente protagonista la grande artista. Ma se non è certo piccolo il fascino di lei, bionda, elegantissima, grande dama (di nascita del resto) con tutti gli attributi estetici della privilegiata posizione sociale, è forse l’unica artista del suo... rango (mi perdoni il francesismo) che abbia lo spirito di non credersi nietzchanamente una superdonna, e che subisca, più che desiderare, quel naturale omaggio alla sua bellezza ed alla sua notorietà artistica.
Liliana Castagnola - senza nessuna emula - è la più grande artista del suo teatro : per i mezzi vocali, per la scena, per il repertorio, per il modo tutto suo, esclusivamente suo, con cui esplica le mille doti sortite dalla natura, e che ella sa sapientemente integrare, in un’atmosfera di sovrane eleganze di luci, di colori, di decoro scenico , di mezzi che appaiono artificiali, ma che sono invece frutto di un temperamento che sa tutto il valore dell’arte e che all’arte sa dare entusiasmo e fede.
L'Italia non ha sulle scene del varietà molte Liliana Castagnola: è anzi unica nel genere, per rispetto ai tesori di voce, per lo sfarzo di « toilettes » che una grande casa di Genova crea apposta per lei su celebri maestri di taglio. Tra le malinconie della vita pubblica italiana fatta di scosse sussultorie, è forse bene che si schiudano sorrisi biricchini, grazie suadenti, canti di passione, come un’oasi di oblio.
E Liliana Castagnola darà così per tre sere ai piacentini la gloria del suo bel canto e delle seduzioni dell’eterno femminino regale.
Cesare Mansueti
Dal giornale «Libertà » del 19 novembre
Liliana Castagnola, che è ai trionfi avvezza, ha avuto ieri una delle sue serate migliori. La meravigliosa voce di lei dal timbro squillante, dagli acuti bellissimi, dalle dolci delicate sfumature seppe or esaltare, or commuovere il grande pubblico che affollava il « Teatro Italia ». sicché il suo debutto a Piacenza — un vero tour de force de l’intelligente impresa — ha segnato un nuovo passo nella gloriosa carriera di Liliana Castagnola, la Mistinguette del Varietà italiano. Essa sfoggiò tutti i suoi mezzi vocali, tutto il suo scintillante brio dove voleva l’interpretazione come sulla «Comunicazione telefonica», tutto il sentimento di cui vibra in « Mandolinata a Napoli », e finalmente assurse ad una vera ed/assoluta affermazione artistica nell’interpetrazione di « Voi lo sapete o Mamma » in « Cavalleria Rusticana », interpretazione che stupì quelli degli spettatori che non avevano ancora udita la grande artista : artista in tutta l'estensione più alta e nobile di questa parola, perchè il contorno di tale arte sua, fatta di estrema eleganza, di ricchezza di vestiario, di scenari suoi, è emanazione diretta di un estremo buon gusto a sostrato artistico.
Liliana Castagnola, accolta al suo apparire da un applauso di saluto, venne meritamante acclamata ad ogni interpretazione dall’elegantissima folla che gremiva le barcacce, e le poltroncine del Teatro Italia, sicché dovette parecchie volte presentarsi sul palcoscenico per ringraziare e concedere varii « bis ».
Piacenza ha così potuto conoscere ed ammirare l’artista squisita che si è voluta affermare, anziché su scene maggiori, nel varietà, con il nobilissimo scopo di contribuire all’elevamento di di quello, e mutarne l’antica fisonomia che non poteva essere ospitata nel Tempio dell’arte. E Liliana Castagnola indubbiamente si sarà compiaciuta del magnifico successo in una città come questa della quale è innata nella cittadinanza la la passione per la musica e con essa il retto senso critico.
Dal giornale « Libertà » del 20 novembre
Al teatro Italia
Si è rinnovato anche ieri sera il trionfo di Liliana Castagnola, questa leggiadra fanciulla che all’arte sua, meravigliosa per dolcezza e sentimento, unisce tutte le prerogative della grazia, della bellezza, della seduzione, dell’ eleganza sfarzosa e sbalorditiva.
Essa col canto dolcissimo della sua voce argentina, con l’incanto del suo sorriso, con Io sguardo irrequieto, con le movenze aggraziate sa ammaliare il pubblico scelto ed eletto che attorno a lei s’aduna lieto e plaudente. Lo sfoggio di toilettes ricchissime, che danno rilievo alla sua graziosa figura, sono un’altra caratteristica insuperabile di questa artista, dovuto ai numerosi modelli espressamente per lei confezionati da una grande casa genovese. Ecco perchè soltanto Liliana Castagnola rappresenta, nel bellissimo programma che si svolge ancora oggi all’ Italia, uno spettacolo che procura godimento artistico, musicale ed estetico raccomandabile anche alle signore che pure ieri sera sono accorse numerose all’eccezione spettacolo allestito con particolare cura per iniziativa e sotto la direzione del cav. Attilio Rizza, al quale dobbiamo altresì riconoscere il merito di avere portato a Piacenza uno spettacolo di varietà di. alto valore e degno dei primissimi ritrovi delle grandi città.
Dal giornale « Libertà » del 23 novembre
Al teatro Italia. La serata d’onore di Liliana Castagnola
Questa sera, dunque, vi è la serata in onore di Liliana Castagnola, la diva del varietà che ha superato per i suoi talenti e per la sua eleganza tutte le artiste che 1’ hanno preceduta.
Donna Liliana in questa occasione, canterà cose nuove. Nessuno manchi allo spettacolo in omaggio alla bellissima e geniale artista, che ha saputo dimostrare come anche nel varietà si possa eccellere per i soli mezzi di un’altissima arte.
L’avvenimento sarà particolarmente interessante per lo sfoggio grandioso delle più superbe toilettes della graziosissima artista.
Dal giornale « Libertà » del 24 novembre
Liliana Castagnola per una serata dì beneficenza
Venerdì 25 corr. al nostro Teatro del Soldato, avrà luogo una serata di beneficenza veramente eccezionale, dato l’intervento spontanee e disinteressato della brillante ed applauditissima artista Liliana Castagnola. Completeranno lo scelto programma una film cinematografica d’attualità, il comico Brillet ed il tenore soldato Arturo Finetti. I biglietti d’ingresso potranno essere ritirati presso la Direzione della Casa del Soldato.
Ieri sera Liliana Castagnola ha chiusa felicemente, in una gentile festa di applausi e di fiori la serie dei suoi trionfi al teatro Italia. La vezzosa, bellissima artista si è presentata in un serto di corbeille magnifiche offertele insieme a molti ricchi doni dall’impresa, da amici, da ammiratori ed ha cantato deliziosamente le sue più scelte e birichine canzoni con quel garbo e quel sentimento che trascinano il pubblico al delirio. Prima di cantare e di prodursi in una varietà ricchissima di nuove toilettes essa scese tra il pubblico elettissimo che gremiva la sala, per dispensare ad ogni spettatore una sua splendida fotografia adorna di un mazzo di fiori.
Numerose le signore intervenute che ebbero da Liliana Castagnola un particolare e gentile omaggio di fiori. Ad ogni atto l’elegantissima « stella » fu applauditissima e dovette concedere fra continue acclamazioni molti « bis ». Essa lascia tra noi graditissimo ricordo e vivo desiderio di rivederla presto sempre più in alto nell’arte e nella bellezza, due regni nei quali essa è regina degnissima. Ecco il nostro augurio che è anche il nostro saluto.
Dal giornale « Libertà » del 27 novembre.
Liliana Castagnola per l’Ospizio Marino.
Una notizia benefica. Protagonista gentile e generosa la vezzosissima e bellissima artista Liliana Castagnola, la quale chiifsa la sua fortunata tournée al Teatro Italia, ha raccolta ccuì. larga messe di applausi da un pubblico affollatissimo ed elegantissimo alla Casa del Soldato, ed ha accettato ora con vero entusiasmo di prodursi ancora martedì sera nella bella sala del Teatro Iris,’con un repertorio sceltissimo e con lo sfoggio completo delle sue più ricche toilettes, per dare occasione alla cittadinanza di beneficare una delle due più care istituzioni nostre: l’Ospizio Marino.
Chi infatti non accorrerà martedì alla sala del Teatro Iris che l’egregio sig. Leonardi ha messo di buon grado a disposizione dell’Ospizio Marino ?
Chi non è preso dal desiderio di conoscere, di vedere, dt sentire, di ammirare, di applaudire -.questa generosa e deliziosa Liliana che nel regno dell’arte, della grazia, della bellezza, delFele-ganza è sovrana benefica, intelligente, vivace, birichina?
L’anima sua sensibile ad ogni sfumatura dell’arte e della vita sa dare sensazioni di grande godimento, col'canto, coi vezzi, eon la giusta interpretazione, con la grazia raffinata.
L’ambiente del Teatro è stato scelto con molta opportunità, in quanto la leggiadra Liliana avrà modo di fare apprezzare la finezza del suo canto, la compostezza della sua vivacità, l’aristocratica distinzione che informano sempre il suo contegno nell’arte e nella vita, oltreché offrire alle nostre signore una rivista superba di abbigliamento femminile.
Altri numeri completeranno lo straordinario avvenimento. La scelta orchestrina del Teatro Iris farà degno completamento all’eccezionale avvenimento.
Fieramosca, «Café-Chantant», 30 dicembre 1921