• Marino Girolami

    Conosciuto con svariati pseudonimi fra cui Franco Martinelli, Frank Martin e Bernardo Rossi (Roma, 1º febbraio 1914 – Roma, 20 febbraio 1994), è stato un regista e sceneggiatore italiano.

  • Mario Adorf

    (Zurigo, 8 settembre 1930) è un attore tedesco. Figlio naturale di padre italiano, ha frequentato assiduamente il cinema italiano.

  • Mario Amendola

    (Recco, 8 dicembre 1910 – Roma, 22 dicembre 1993) è stato un drammaturgo, sceneggiatore e regista italiano.

  • Mario Besesti

    (Milano, 15 aprile 1900 – Milano, 20 luglio 1975) è stato un attore e doppiatore italiano.

  • Mario De Simone

    (Caserta, 17 marzo 1930 – Roma, 8 novembre 1999) è stato un attore ed agente cinematografico italiano. Dopo aver interpretato numerosi film come caratterista tra il 1954 e il 1967 ha terminato la sua carriera come agente di Paolo Villaggio.

  • Mario di Gilio

    Mario tu sei di Salerno. Non sono molti i salernitani emersi nel settore Spettacolo a livello nazionale od internazionale.

    « Sì, sono nato a Salerno il giorno 11 di aprile. Come salernitani nell’ambito dello Spettacolo, che vantino una certa notorietà siamo una manciata. A parte me nel mio genere, il cantante Bruno Venturini, e tre attori: Mario Vitale, Franco Angrisano ed Augusto Di Giovanni. Angrisano lo promossi io, ci teneva a diventare attore, insisteva, e poi, infatti, vedi che ruoli è riuscito a lasciare in pellicole importanti! Mario Vitale iniziò con "Stromboli" e poi fece altri ruoli fra i "giovani e belli" degli anni cinquanta. Augusto Di Giovanni era stato il primo di tutti noi ad entrare sia nel cinema che nel teatro. Dopo la morte di Totò, mentre stavo chiacchierando con il mio concittadino Augusto, il quale aveva lavorato con Totò, a partire dal film intitolato "San Giovanni decollato"(1940), io rilevavo: "Io sono stato il secondo salernitano ad aver lavorato con Totò"; Augusto Di Giovanni, che stava ascoltando la mia considerazione, mi chiese: "Ma tu, ci parlavi?" Anche vivendo il teatro sera per sera con una persona può anche non esserci dialogo, ma da ciò che ti ho esposto in questi anni, ben sai come io fossi uno dei pochi coi quali, Antonio De Curtis parlasse, ed abbiamo dialogato per tutti i circa sei mesi di tournèe; così, risposi ad Augusto: "Sì, certo che ci parlavo". E lui: "Io no. Si giravano le scene insieme e poi basta. Ognuno per la sua strada."»