Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1920
Indice degli avvenimenti importanti per l'anno 1920
Gennaio 1920 - La rivista specializzata «Cafè Chantant» pubblica probabilmente la prima foto ufficiale di Totò.
13 ottobre 1920 In un albergo milanese la famosa soubrette Liliana Castagnola è vittima di un tentato omicidio da parte del suo amante, il quale successivamente muore suicida
Totò
Articoli d'epoca, anno 1920
Gustavo De Marco, l'ispiratore di Totò
Totò e Liliana Castagnola, fu vero amore
Pasquale Anatriello, «Pasqualino 'o barbiere»
Totò con la compagnia di Mimì Maggio al Teatro «Orfeo» di Napoli
Totò e la divisa da soldato
Tragedia fra amanti in un albergo
Totò: è strano, stranissimo: o ci troviamo dinanzi a un fenomeno soniaco, o abbiamo noi le traveggole. Guardiamo bene, fissiamo meglio! Anzi, ricorriamo all’ausilio delle lenti d’ingrandimento. Niente, ci raccapezziamo meno di prima, ma si è de Marco!... No... non è... desso. Questo qui è molto più corretto, molto ma molto più artistico... e quanto originale nella sua linea!... E allora, indubbiamente, è Totò: ci giochiamo la testa.
«Café-Chantant», 12 gennaio 1920
ha riportato nel suo debutto un colossale successo! Fanatismo per Oddo Ferretti e di tutto il ricco programma. La tanto applaudita compagnia De Muto questa sera darà l'appassionato bozzetto musicale Femmena infame, nuovo per Roma.
«Il Messaggero», 1 agosto 1920
Teatro Jovinelli
Il grande Totò manda in visibilio con il suo eccentrico repertorio ogni sera il folto pubblico che accorre ad applaudirlo. Continuo successo di Oddo Ferretti, Bertini, ecc. La primaria compagnia De Muto ripeterà il potente dramma La belva umana, che ieri sera ha incontrato l'unanime favore.
«Il Messaggero», 4 agosto 1920
Teatro XX Settembre. La compagnia d'Arte nuova diretta da Umberto Capece richiama grande folla di pubblico e riscuote gran successo. Buoni gli spettacoli di varietà di cui fa parte il comicicsimo Totò, i bravi Duo Giss , Darcello et sa dame danzatori, Alberty dicitore, The Tanus attrazione, Bellucci ed altri.
«Cafè-Chantant», 12 ottobre 1920
Totò sta attraversando il suo quarto d’ora di celebrità nei teatri romani e, dopo lo Iovinelli, è passato in crescente successo al XX Settembre e poi all'Odeon. Di qua andrà al Teatro Aurora e quindi in rentrée negli stabilimenti già fatti. Libero per dicembre.
Al Teatro Odeon la triade Sutera-Moiitenotte-Magliani offre uno spettacolo sempre attraentissimo anche nella sua semplicità ed il locale non basta a contenere il pubblico che vi accorre. Oitre la compagnia dell’esile Cherubini, con o senza la maschera di masticabrodo che fa digerire anche... il maiale, abbiamo Totò, il comicissimo.
«Cafè-Chantant», 27 ottobre 1920
All'Aurora c'è Totò e tanto basta perchè gli incassi siano triplicati: il Duo Gargano-Darly, la dicitrice La Florius, le danze del prof. Marcello et sa dame, il melodista Rossetti, la Autonietta e la brava compagnia Baino De Rosa.
«Cafè-Chantant», 12 novembre 1920
Altri artisti
Una fulminea tragedia si è svolta oggi all'albergo Agnelli ove avevano preso alloggio ieri sera l'attrice di varietà Eugenia Castagnola, di Giovanni, di anni 22, e il suo amante Alberto Scala di anni 37, milanese, ragioniere, presidente di una società per la fabbricazione di lucidi e cere. Verso l'una del pomeriggio si è sentito echeggiare un colpo di rivoltella e, subito dopo, il personale dell'albergo in allarme scorgeva la signora precipitarsi correndo fuori della camera. La Castagnola, coi capelli sciolti, semi vestita, urlava: E’ impazzito! E’ impazzito!
Mentre alla donna si apprestavano i primi soccorsi poiché appariva ferita alla testa, si udiva una seconda revolverata. Lo Scala si era tirato un colpo al capo cadendo esanime in un lago di sangue. Accorsero degli agenti che trasportarono i feriti, prima alla Guardia medica, e poi all’ospedale. Lo Scala aveva conosciuto la Castagnola al teatro di varietà Trianon e ne era gelosissimo. Da informazioni ulteriormente assunte, sembrerebbe che lo Scala già da qualche giorno avesse scritta una lettera al fratello dicendo che voleva uccidere la Castagnola che lo aveva rovinato.
«Il Messaggero», 13 ottobre 1920
MILANO, 13 sera
Da qualche tempo era alloggiato all’«Agnello» un industriale della nostra città, tale Alberto Scala, di 37 anni, proprietario dell’«Aquila Romana», uno stabilimento per la fabbricazione di lucidi e grassi per calzature. Lo Scala aveva moglie e due, figli, ma era separato dalla moglie, essendosi invaghito di una cantante di caffè concerto, tale Liliana, il cui nome è Eugenia Castagnola; ventiduenne, maritata a tale Dario Colonnello, dimorante a. Genova. Lo Scala, a quanto si afferma, aveva sperperato somme considerevoli, tanto che la sua industria èra da tempo dissestata.
La Castagnola, martedì veniva a Milano per chiedere denaro all’amante, denaro che questi non potè darlo. Oggi i due — a quanto affermano alcuni amici dell'industriale — avrebbero avuto un breve alterco, durante il quale la «chanteuse» avrebbe rivolto parole di scherno all'amico. Lo Scala, che forse premeditava la tragedia, colpì alla fronte l'amante e, mentre questa scendeva a precipizio le scale invocando soccorso, l’industriale si puntava l’arma alla tempia, facendo esplodere un colpo, che lo fece cadere al suolo morente. La Castagnola che è ferita lievemente, dopo la medicazione venne interrogata. Lo Scala è morto.
Venne trovata una lettera testamento, che lo Scala aveva diretto al fratello, al quale espone la sua precaria situazione finanziaria e gli raccomanda di tacitare i creditori e di provvedere ai suoi bambini.
«Il Piccolo», 14 ottobre 1920
La Castagnola, urlando dallo spavento, si precipitò giù per le scale. I medici giudicarono la ferita molto grave, essendo il proiettile penetrato in cavità...
«Corriere della Sera», 14 ottobre 1920