Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1920



Indice degli avvenimenti importanti per l'anno 1920

Gennaio 1920 - La rivista specializzata «Cafè Chantant» pubblica probabilmente la prima foto ufficiale di Totò.

13 ottobre 1920 In un albergo milanese la famosa soubrette Liliana Castagnola è vittima di un tentato omicidio da parte del suo amante, il quale successivamente muore suicida


Totò

Articoli d'epoca, anno 1920

16 Gen 2014

Gustavo De Marco, l'ispiratore di Totò

GUSTAVO DE MARCO, L'ISPIRATORE DI TOTÒ Gustavo De Marco (Napoli, 1883 – Napoli, 1944) è stato un comico e attore teatrale italiano del teatro di varietà e del café chantant dei primi due decenni del novecento. Fu il primo grande, vero ispiratore di…
Daniele Palmesi, Federico Clemente, Franca Faldini, Goffredo Fofi, Giancarlo Governi
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17 Gen 2014

Totò e Liliana Castagnola, fu vero amore

LILIANA CASTAGNOLA, FU VERO AMORE È morta, se n'è ghiuta 'n paraviso!Pecchè nun porto 'o llutto? Nun è cosarispongo 'a gente e faccio 'o pizzo a riso ma dinto 'o core è tutto n'ata cosa! Biografia sintetica di Liliana Castagnola Liliana Castagnola è…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
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13 Apr 2017

Pasquale Anatriello, «Pasqualino 'o barbiere»

Pasquale Anatriello, «Pasqualino 'o barbiere» I primi degli anni '20, rappresentarono per Totò il periodo delle peripezie e degli insuccessi nella ricerca di una buona scrittura teatrale. Provò allora ad ispirarsi al grande Rodolfo Valentino…
Federico Clemente, Daniele Palmesi, Siamo uomini o caporali?" di Passarelli e Ferraù
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09 Gen 2020

Totò e la divisa da soldato

Totò e la divisa da soldato In quasi tutte le biografie, si descrive un Totò quasi sedicenne che presenta domanda come volontario presso il Distretto Militare di Napoli e si colloca tra il 1914 e il 1915 il periodo della ferma. Se consideriamo che…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
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Tragedia fra amanti in un albergo

Tragedia fra amanti in un albergo Circa otto mesi sona il ragioniere cav. Alberto Sala, d'anni 37, abitante in via Farini, 26, conobbe a Genova, dove si recava di frequente per ragione del suoi affari, la canzonettista Eugenia Castagnola di…
«Corriere della Sera», 14 ottobre 1920
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Totò: è strano, stranissimo: o ci troviamo dinanzi a un fenomeno soniaco, o abbiamo noi le traveggole. Guardiamo bene, fissiamo meglio! Anzi, ricorriamo all’ausilio delle lenti d’ingrandimento. Niente, ci raccapezziamo meno di prima, ma si è de Marco!... No... non è... desso. Questo qui è molto più corretto, molto ma molto più artistico... e quanto originale nella sua linea!... E allora, indubbiamente, è Totò: ci giochiamo la testa.

«Café-Chantant», 12 gennaio 1920


ha riportato nel suo debutto un colossale successo! Fanatismo per Oddo Ferretti e di tutto il ricco programma. La tanto applaudita compagnia De Muto questa sera darà l'appassionato bozzetto musicale Femmena infame, nuovo per Roma.

«Il Messaggero», 1 agosto 1920


Teatro Jovinelli

Il grande Totò manda in visibilio con il suo eccentrico repertorio ogni sera il folto pubblico che accorre ad applaudirlo. Continuo successo di Oddo Ferretti, Bertini, ecc. La primaria compagnia De Muto ripeterà il potente dramma La belva umana, che ieri sera ha incontrato l'unanime favore.

«Il Messaggero», 4 agosto 1920


Teatro XX Settembre. La compagnia d'Arte nuova diretta da Umberto Capece richiama grande folla di pubblico e riscuote gran successo. Buoni gli spettacoli di varietà di cui fa parte il comicicsimo Totò, i bravi Duo Giss , Darcello et sa dame danzatori, Alberty dicitore, The Tanus attrazione, Bellucci ed altri.

«Cafè-Chantant», 12 ottobre 1920


Totò sta attraversando il suo quarto d’ora di celebrità nei teatri romani e, dopo lo Iovinelli, è passato in crescente successo al XX Settembre e poi all'Odeon. Di qua andrà al Teatro Aurora e quindi in rentrée negli stabilimenti già fatti. Libero per dicembre.
Al Teatro Odeon la triade Sutera-Moiitenotte-Magliani offre uno spettacolo sempre attraentissimo anche nella sua semplicità ed il locale non basta a contenere il pubblico che vi accorre. Oitre la compagnia dell’esile Cherubini, con o senza la maschera di masticabrodo che fa digerire anche... il maiale, abbiamo Totò, il comicissimo.

«Cafè-Chantant», 27 ottobre 1920


All'Aurora c'è Totò e tanto basta perchè gli incassi siano triplicati: il Duo Gargano-Darly, la dicitrice La Florius, le danze del prof. Marcello et sa dame, il melodista Rossetti, la Autonietta e la brava compagnia Baino De Rosa.

«Cafè-Chantant», 12 novembre 1920



Altri artisti

1920 10 13 Il Messaggero Castagnola omicidio intro

Una fulminea tragedia si è svolta oggi all'albergo Agnelli ove avevano preso alloggio ieri sera l'attrice di varietà Eugenia Castagnola, di Giovanni, di anni 22, e il suo amante Alberto Scala di anni 37, milanese, ragioniere, presidente di una società per la fabbricazione di lucidi e cere. Verso l'una del pomeriggio si è sentito echeggiare un colpo di rivoltella e, subito dopo, il personale dell'albergo in allarme scorgeva la signora precipitarsi correndo fuori della camera. La Castagnola, coi capelli sciolti, semi vestita, urlava: E’ impazzito! E’ impazzito!

Mentre alla donna si apprestavano i primi soccorsi poiché appariva ferita alla testa, si udiva una seconda revolverata. Lo Scala si era tirato un colpo al capo cadendo esanime in un lago di sangue. Accorsero degli agenti che trasportarono i feriti, prima alla Guardia medica, e poi all’ospedale. Lo Scala aveva conosciuto la Castagnola al teatro di varietà Trianon e ne era gelosissimo. Da informazioni ulteriormente assunte, sembrerebbe che lo Scala già da qualche giorno avesse scritta una lettera al fratello dicendo che voleva uccidere la Castagnola che lo aveva rovinato.

«Il Messaggero», 13 ottobre 1920


MILANO, 13 sera

Da qualche tempo era alloggiato all’«Agnello» un industriale della nostra città, tale Alberto Scala, di 37 anni, proprietario dell’«Aquila Romana», uno stabilimento per la fabbricazione di lucidi e grassi per calzature. Lo Scala aveva moglie e due, figli, ma era separato dalla moglie, essendosi invaghito di una cantante di caffè concerto, tale Liliana, il cui nome è Eugenia Castagnola; ventiduenne, maritata a tale Dario Colonnello, dimorante a. Genova. Lo Scala, a quanto si afferma, aveva sperperato somme considerevoli, tanto che la sua industria èra da tempo dissestata.

La Castagnola, martedì veniva a Milano per chiedere denaro all’amante, denaro che questi non potè darlo. Oggi i due — a quanto affermano alcuni amici dell'industriale — avrebbero avuto un breve alterco, durante il quale la «chanteuse» avrebbe rivolto parole di scherno all'amico. Lo Scala, che forse premeditava la tragedia, colpì alla fronte l'amante e, mentre questa scendeva a precipizio le scale invocando soccorso, l’industriale si puntava l’arma alla tempia, facendo esplodere un colpo, che lo fece cadere al suolo morente. La Castagnola che è ferita lievemente, dopo la medicazione venne interrogata. Lo Scala è morto.

Venne trovata una lettera testamento, che lo Scala aveva diretto al fratello, al quale espone la sua precaria situazione finanziaria e gli raccomanda di tacitare i creditori e di provvedere ai suoi bambini.

«Il Piccolo», 14 ottobre 1920


La Castagnola, urlando dallo spavento, si precipitò giù per le scale. I medici giudicarono la ferita molto grave, essendo il proiettile penetrato in cavità...

«Corriere della Sera», 14 ottobre 1920