Mastroianni Marcello (Vincenzo Domenico)
All'anagrafe Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni (Fontana Liri, 28 settembre 1924 – Parigi, 19 dicembre 1996), è stato un attore cinematografico italiano.
È stato tra gli interpreti italiani più conosciuti e apprezzati all'estero negli anni sessanta e settanta, soprattutto per i ruoli da protagonista nei film di Federico Fellini e per le pellicole recitate in coppia con Sophia Loren.
Capace di destreggiarsi perfettamente sia nei ruoli drammatici che in quelli comici, è generalmente affiancato[1] ai "mostri" della commedia all'italiana Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi[2][3].
È stato per tre volte candidato all'Oscar al miglior attore: per Divorzio all'italiana (1963), per Una giornata particolare (1978) e per Oci ciornie (1988). Ha vinto 2 Golden Globe, 2 Premi BAFTA, 8 David di Donatello, 8 Nastri d'argento, 5 Globi d'oro e un Ciak d'oro. È inoltre l'unico attore, insieme a Jack Lemmon e Dean Stockwell, ad aver ottenuto in due diverse occasioni il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes, nel 1970 per Dramma della gelosia e nel 1987 per Oci ciornie. Ha vinto per ben due volte la Coppa Volpi alla Mostra internazionale d'arte cinematografica per Che ora è? e Uno, due, tre, stella!. Nel 1990 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera.
Biografia
Marcello Mastroianni nacque a Fontana Liri, in provincia di Terra di Lavoro (oggi provincia di Frosinone), il 26 settembre 1924, registrato all'anagrafe il 28, figlio di Ottone Mastroianni e di Ida Irolle, originari entrambi del vicino paese di Arpino[4]. Il padre era il fratello dello scultore Umberto Mastroianni.
Poco tempo dopo si trasferisce con i genitori dapprima a Torino, dove, nel 1929, nasce il fratello Ruggero, e successivamente, nel 1933, definitivamente a Roma, nel quartiere San Giovanni, dove frequenta le scuole in via Taranto.
Da giovanissimo riesce a lavorare come comparsa in Marionette di Carmine Gallone, ne La corona di ferro di Alessandro Blasetti, in Una storia d'amore di Mario Camerini, e ne I bambini ci guardano di Vittorio De Sica. Nel 1943 consegue il Diploma di Perito Edile presso l'Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei Roma[5] lavorando per qualche tempo come collaborazionista all'Organizzazione Todt.
Dopo un breve impiego nel comune di Roma viene inviato dall’esercito, in pieno periodo bellico, all’Istituto Geografico Militare di Firenze quale disegnatore.
Nel 1945, terminata la guerra, comincia a prendere le prime lezioni di recitazione e a bussare nuovamente alle porte del cinema. È in questo periodo che condivide le sue aspirazioni di attore con una giovane sconosciuta, Silvana Mangano, e i due vivono una breve storia d'amore.
Il debutto
Il vero e proprio debutto nel cinema avviene nel 1948 con I miserabili, film di Riccardo Freda tratto dall'omonimo romanzo di Victor Hugo. Nello stesso periodo comincia ad ottenere piccole parti in teatro, dapprima in compagnie di dilettanti. Viene notato da Luchino Visconti, che gli offre il suo primo ruolo da professionista, in Rosalinda o Come vi piace da Shakespeare (1948, Teatro Eliseo - Roma) e poi in Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams (1949, Teatro Eliseo - Roma), in cui interpreta Mitch (Kowalsky è invece interpretato da Vittorio Gassman).
Dopo aver interpretato sotto la regia di Luciano Emmer diversi ruoli da attor giovane in commedie neorealistiche (Domenica d'agosto, Parigi è sempre Parigi, Le ragazze di piazza di Spagna), arrivano anche al cinema i primi ruoli drammatici in Febbre di vivere di Claudio Gora, Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani e Le notti bianche di Luchino Visconti, mentre sul set di Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti incontra per la prima volta Sophia Loren.
L'affermazione ed il successo internazionale
L'affermazione definitiva arriva nel 1958 con I soliti ignoti, cui segue Adua e le compagne (1960).
I due capolavori di Federico Fellini: La dolce vita (1960) e il successivo 8½ (1963) gli conferiranno il successo internazionale e la fama di «latin lover», dalla quale cercherà, più o meno inutilmente, di difendersi fino all'età più matura. Questa è la ragione per cui, subito dopo il successo de La dolce vita, cerca di sfatare il proprio mito di sex symbol accettando di interpretare il ruolo di un impotente nel film Il bell'Antonio (1961), tratto dall'omonimo romanzo di Vitaliano Brancati.
Nel 1961 esce Divorzio all'italiana commedia nera basata sull'omicidio d'onore. Il film presentato al 15º Festival di Cannes ottiene il premio per la migliore commedia e risulta essere un successo internazionale, consolidando la fama di Mastroianni che ottiene per la sua interpretazione del barone Cefalù il Nastro d'argento al migliore attore protagonista, il premio BAFTA al migliore attore straniero, il Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale e infine la nomination all'Oscar al miglior attore.
Nel 1962 il settimanale americano Time gli dedica un servizio, come divo straniero più ammirato negli USA.
Il suo fascino di attore gli derivava, oltre che dalla sua bellezza e da interpretazioni sempre di altissimo livello, anche da un tratto distaccato, a tratti sornione, dal quale sembrava trasparire talvolta una velata malinconia e persino una certa timidezza.
Ne I compagni (1963), di Mario Monicelli, interpreta il ruolo di un intellettuale socialista che fomenta le rivolte di fabbrica, mentre, sotto la direzione di Vittorio De Sica, ritrova Sophia Loren come partner femminile in Ieri, oggi, domani (1963), Matrimonio all'italiana (1964) e I girasoli (1970): la coppia che ha formato con lei è stato un sodalizio artistico tra i più riusciti del cinema italiano, che si è snodato con episodi memorabili lungo l'intera carriera di entrambi.
Gli anni della commedia musicale
Nel 1966 debutta anche nella commedia musicale, interpretando per circa tre mesi il ruolo di Rodolfo Valentino in Ciao Rudy di Garinei e Giovannini, cantando e ballando tutte le sere e cercando di sfatare un'altra fama che si era creato, quella di eterno pigro. La critica non sarà tenera con lui, e anche se le repliche sono costantemente gremite fino al "tutto esaurito", Mastroianni abbandona le scene pagando una penale di 100 milioni di lire per girare Il viaggio di G. Mastorna di Federico Fellini, progetto che però il maestro riminese non riuscirà mai a realizzare, così interpreta per racimolare i soldi Il papavero è anche un fiore di Terence Young.
Nel 1968 gira Amanti sotto la regia di Vittorio De Sica. Protagonista femminile è Faye Dunaway, con la quale avrà una breve ma chiacchieratissima storia sentimentale. Nello stesso periodo gira alcuni film in lingua inglese, manifestando una notevole capacità di dizione anche in questa lingua, a differenza di Sophia Loren, che pur parlando un buon inglese non riuscirà mai a liberarsi del suo accento dialettale.
Nel 1971 lavora con Marco Ferreri in La cagna e sul set conosce Catherine Deneuve, con la quale intreccerà una lunghissima relazione, da cui nascerà Chiara. L'anno successivo si trasferisce a Parigi e avrà l'opportunità, tra il 1972 e il 1974, di lavorare in numerose pellicole francesi.
Tornato in Italia, riprende a interpretare ruoli in commedie leggere (Culastrisce nobile veneziano, La pupa del gangster), film d'autore (Todo modo, Una giornata particolare), drammi a tinte forti (Mogliamante, Per le antiche scale), film grotteschi (Ciao maschio, Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici).
Nel 1978 debutta in uno sceneggiato televisivo: Le mani sporche, che Elio Petri trae da Sartre. Prima d'allora Mastroianni non ha mai lavorato in TV, eccezion fatta per alcune celebri apparizioni come ospite in Studio Uno (accanto a Mina e a Sandra Milo).
Nel 1980 viene richiamato da Federico Fellini, che a diciotto anni da 8 ½ lo rivuole protagonista ne La città delle donne. Lavorerà con lui ancora nel 1985 in Ginger e Fred, al fianco di Giulietta Masina, e nel 1987 in Intervista.
Nel giugno del 1984 prende parte al picchetto d'onore ai funerali del segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer, insieme ad altri esponenti del cinema italiano come Federico Fellini e Monica Vitti.[6]
Nel 1988 è protagonista insieme a Massimo Troisi di Splendor e Che ora è?, entrambi diretti da Ettore Scola. Per quest'ultimo film i due protagonisti riceveranno ex aequo la coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia.
Negli anni novanta, Marcello Mastroianni gira soprattutto all'estero, con grandi autori del cinema internazionale.
La malattia e la morte
Colpito da un tumore del pancreas, poco prima della sua scomparsa realizza durante la lavorazione del suo ultimo film (Viaggio all'inizio del mondo di Manoel de Oliveira) una lunga auto-confessione (Marcello Mastroianni - Mi ricordo, sì, io mi ricordo, curata da Anna Maria Tatò, la sua ultima compagna) che è considerata da molti il suo testamento spirituale.
L'ultimo impegno fu la commedia (Le ultime lune) nei teatri italiani. A causa delle tre fleboclisi al giorno recitava quasi sempre seduto e molte date previste non furono realizzate a causa dell'aggravarsi dello stato di salute. Dopo un malore, fu l'attore stesso a chiedere di non andare avanti con la tournée e l'ultima data fu a Napoli, poi tornò a Parigi.
Si spense pochi mesi dopo nel suo appartamento di Parigi il 19 dicembre 1996, stroncato dalla malattia ed assistito dalla figlia minore, Chiara. Le sue spoglie riposano nel cimitero del Verano, a Roma.
Vita privata
In gioventù come detto ebbe una breve relazione con Silvana Mangano.
Sul set teatrale de Un tram che si chiama Desiderio al Teatro Eliseo di Roma conobbe l'attrice Flora Carabella che sposò nel 1950 e da cui ebbe una figlia, Barbara (1951). I due si separarono nel 1970 a causa delle numerose relazioni di lui, ma non divorziarono mai.
Mentre ancora viveva con la moglie, iniziò una relazione con l'attrice Faye Dunaway, conosciuta sul set di Amanti; la loro fu una relazione intensa, tanto che Faye avrebbe voluto sposarlo e avere da lui dei figli, ma lui, cattolico, si rifiutò di chiedere il divorzio e per questo, dopo tre anni, la relazione ebbe termine.
Nel 1971, sul set de La cagna conobbe l'attrice Catherine Deneuve, con cui ebbe una relazione dal 1971 al 1975 da cui nacque la figlia Chiara.
Nel 1976 si legò alla regista Anna Maria Tatò, con la quale convisse fino alla morte.
Galleria fotografica e stampa dell'epoca
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Marcello Mastroianni è nato in provincia di Frosinone il 28 settembre 1924. E’ attore cinematografico e teatrale. Ha esordito in teatro con la compagnia romana dell’Ateneo. Ha fatto parte a lungo della compagnia diretta da Luchino Visconti, recitando in ”Un tram che si chiama desiderio” e in "Morte di un commesso viaggiatore” oltre che in lavori di Cecov, di Goldoni e di Molière. In cinematografo le sue interpretazioni più recenti e più note sono "Peccato che sia una canaglia" di Blasetti e ”Le notti bianche” di Luchino Visconti.
Domanda. - Da che cosa nasce, secondo lei, il bisogno nell’uomo di recitare? In altre parole quale è la forma più elementare di teatro?
R. - Dall'incapacità di accettare se stessi nella realtà, al bisogno quindi di sfuggirla con un fantastico e infantile gioco a rimpiattino.
D. - Ritiene che l’egoismo sia una delle condizioni necessarie ad un artista?
R. - Sì.
D. - Esiste una parte da lei interpretata che, in seguito a circostanze particolari abbia dovuto recitare nella vita?
R. - Quasi tutte.
D. - In genere quali parti preferisce?
R. - Quelle che più soddisfano la risposta n. 1.
D. - I personaggi che l’hanno reso popolare le suscitano oggi simpatia, antipatia o indifferenza?
R. - Simpatia.
D. - Quale è il minimo necessario ad una donna qualsiasi perchè si possa fare di lei una attrice?
R. - La fantasia.
D. - Mi dica l’equivalente storico nei secoli decimottavo e decimonono dei fenomeni (di costume) Lollobrigida e Loren.
R. - Perchè non parliamo una volta tanto di madame Curie?
D. - Quale è professionalmente la cosa che la spaventa di più?
R. - Il domani.
D. - E nella vita privata?
R. - Me stesso (cosi almeno dicono gli altri).
D. - Vi è nella sua personalità qualcosa di cui, potendolo, si libererebbe volentieri?
R. - Tutto e niente.
D. - Marilyn Monroe ha detto: «Ho imparato quanto basta oggi ad un’attrice: la firma in fondo ad un contratto». Quale è la sua opinione a proposito di questa boutade?
R. - E’ vero.
D. - Quale è il giudizio critico che l’ha maggiormente infastidito?
R. - Simpaticamente disinvolto.
D. - Il giorno in cui si accorgesse che la sua popolarità sta scemando come tenterebbe di correre ai ripari?
R. - Certamente aggravando le cose.
D. - Che cosa si intende con l’espressione "formare il gusto del pubblico”?
R. - Vorrà dire il cattivo gusto.
D. - Le ispira maggior confidenza il singolo o la folla?
R. - Il singolo.
D. - La nostra cinematografia è inferiore o no a quella straniera? Per qual motivo?
R. - Oggi è inferiore, per mancanza di coraggio.
D. - Per quale ragione manca oggi in Italia un cinema cosiddetto ”di idee”?
R. - Per la precedente ragione.
D. - Che differenza passa fra gli attori di oggi e quelli di ieri?
R. - L’automobile.
D. - Esiste uno spettacolo per cui sarebbe disposto a mettere in repentaglio la posizione da lei raggiunta?
R. - Lo spettacolo dell’al di là.
D. - Costretto per ragioni di sopravvivenza a truffare un suo contemporaneo, su chi cadrebbe la sua scelta?
R. - Non lo so.
D. - Quale è la condizione necessaria per cui un uomo, morendo, possa dire di aver vinto la propria battaglia?
R. - Essere generali.
D. - Esiste un "cast” ideale per un film? E saprebbe indicarmelo?
R. - La storia d’Italia fatta dagli italiani.
D. - Che cosa le dà più di ogni altra la sensazione di "volare nel tempo”?
R. - La notte di Capodanno. D. - Vi è un rapporto fra la fisionomia fìsica e quella psicologica di un individuo?,
R. - Sì.
D. - Quale domanda si sente più sovente rivolgere quando è intervistato?
R. - Mi racconti un fatto sensazionale della sua vita.
D. - Ritiene di essere ambizioso? Se sì dove si arresta a questo punto la sua ambizione?
R. - Sì. Davanti alla cartella dei redditi.
D. - Trovandosi per la prima volta di fronte ad un suo simile, sente il bisogno di formulare immediatamente un giudizio su di lui? Se sì in base a quale particolare si forma una sua impressione?
R. - Sì. Da ciò che racconta.
D. - Se Umberto di Savoia le chiedesse di dargli un consiglio in tutta sincerità, che cosa gli direbbe?
R. - Tiri a campare.
D. - Ospite di un suo amico è oggetto di una profferta amorosa dalla di lui moglie bella e trascurata. Accetterebbe? Se no in qual modo si schermirebbe per non urtare la suscettibilità?
R. - No, sarebbe troppo facile.
D. - Alcune nostre "vedettes” sono state definite "ambasciatrici” e in effetti la stampa è sembrata aver loro attribuito la funzione di rappresentare il nostro Paese. Vuol suggerirmi una definizione più acconcia?
R. - Gliela dirò all’orecchio.
D. - Una gioia le sembra più grande quando è pubblicata o nascosta?
R. - Nascosta.
D. - Quale è l’avvenimento che incide in maggior misura sulla personalità di un individuo?
R. - La morte.
D. - Ritiene che gli italiani abbiano nei confronti degli stranieri un "complesso" di superiorità o inferiorità?
R. - Di inferiore superiorità..
D. - La eliminazione di un eventuale suo nemico le provoca piacere, la lascia indifferente o determina addirittura un rovesciamento dei suoi sentimenti?
R. - Indifferente.
D. - Lei è dichiarato fra le persone più schive di pubblicità. A che cosa si deve questa sua ritrosia?
R. - Al timore di annoiarmi.
D. - La prospettiva di dover abbandonare "illico et immediate” tutto quanto ha costruito fin qui (affetti, successo) la spaventa, la seduce o la lascia indifferente?
R. - Dipende dalla posta.
D. - Ha mai provato desiderio di lanciare una moda?
R. - Sì, quella di farsi gli affari propri.
D. - Esiste, secondo lei, una opinione pubblica?
R. - Mica tanto.
D. - Quale è, secondo lei, il segreto del successo?
R. - Tante chiacchiere.
D. - Quale è l’istituzione meno rispettata in Italia?
R. - Il riposo altrui.
D. - Quale colpa, errore, debolezza umana, suscitano in lei maggiore indulgenza?
R. - Dipende dal mio stato d’animo, dipende se sono o meno in pace con me stesso.
D. - Esiste un’opera letteraria che lei ha sempre desiderato e mai potuto interpretare?
R. - ”Metello" di Pratolini.
D. - Qual è secondo lei il primo attore della storia?
R. - Adamo, costretto a recitare le parti di fidanzato, marito, padre, ecc.
D. - Qual è il primo deus ex ma china?
R. - Il serpente del Paradiso terrestre.
D. - Ritiene che lo spirito sia una condizione necessaria al conseguimento del successo?
R. - Indispensabile, almeno per un successo duraturo.
D. - I vizi, le virtù sono sempre gli stessi in tutti i tempi o anche lei ritiene che essi mutino? Se sì, quali vizi o virtù possono essere indicativi alla nostra epoca?
R. - Le cambiali.
D. - Che cosa manca secondo lei agli italiani per essere felici?
R. - Uno che paghi le loro cambiali.
D.- - Qual è secondo lei la differenza fra Roma e Milano?
R. - I termosifoni.
D. - Qual è la situazione che in società la imbarazza maggiormente?
R. - Che ci si aspetti qualcosa da me.
D. - Per quale motivo le sue risposte sono tutte così brevi, immediate?
R. - Per avere meno tempo di pentirmi.
Sovente mi è capitato di rilevare come quello della "battuta” sia uno dei tanti modi per evadere alle mie risposte. Mastroianni risponde con delle battute, almeno così sembra, alla prima impressione, ma solo per un fatto di ordine esterno, ossia che delle battute, le sue risposte presentano il carattere più evidente: la brevità, il gusto della sintesi. Tuttavia al concetto della battuta si è sempre soliti farne seguire un altro, di leggerezza, di levità, di spirito, di scappatoia infine. Ora, le risposte di Mastroianni in questo senso non possono considerarsi tali: Mastroianni (e ne spiega anche il perchè) risponde brevemente, frettolosamente, ma senza l’intenzione di voler fare dello spirito; si direbbe che della domanda, egli desideri liberarsi il più in fretta possibile, il più sinceramente anche, ma con un fine sia pure inconscio che appare meno evidente: il fine di staccarsi, di allontanarsi da se stesso, di evadere insomma. Il che ci riconduce esattamente alla risposta datami alla prima domanda che gli ho rivolto, e spiega nello stesso tempo, da che cosa nasca in lui il bisogno di recitare.
Enrico Roda, «Tempo», 1958
Mastroianni alle Otto E Mezzo
Trieste semitappa del cinema - Va a Zagabria per continuare a girare «I compagni» Gli chiediamo: «E l'Oscar?» - Ci pensa, sorride e spera
Mastroianni otto e mezzo: anzi, alle otto e mezzo. Di sera, s’intende. A quell’ora, ieri, il simpatico e bravo attore si trovava in un ristorante delle Rive, di fronte a un piatto di pesce. I capelli ricciuti di sempre, con in più un paio di baffi, che ricordano tanto il protagonista di «Divorzio all’italiana», Marcello Mastroianni ha rivisto Trieste, dopo esserci stato tempo addietro, per la prima dì «Notti bianche», ci sta adesso per poche ore, diretto com’è a Zagabria. La troupe de «7 compagni», Monicelli regista, si sta spostando verso la ca-pitale della Croazia, per ricercare e trovare quei luoghi che mancano a Torino ed a Cuneo. A Zagabria infatti è ancora possibile trovare quegli ambienti (architetture, strade) degli inizi del secolo che aveva visto le giornate di uno dei primi scioperi italiani. in una filanda torinese. Ecco perchè regista e interpreti ,vanno a Zagabria: per poter avere quella scenografia ottocentesca che Torino non ha più.
Marcello Mastroianni interpreta ne «I compagni» la parte del professor Sinigaglia, l’apostolo del momento, l’arringatore di folle, con barba alla nazzarena della quale non restano ora che i baffi scuri, folti e autentici. Per esigenze di copione, appunto.
Due passi sul molo, spazzato dal vento. Apprende così che Trieste ospiterà nel prossimo luglio il Festival internazionale di film di fantascienza: ne è gradevolmente sorpreso. Non è un’intervista, la nostra, è uno scambio di impressioni, quattro chiacchiere alla buona. «Bella iniziativa — dice — da appoggiare incondizionatamente». Quasi senza volerlo abbiamo toccato un tasto delicato. Un film di fantascienza, infatti, Mastroianni vorrebbe farlo sul serio, assieme all’amico regista Elio Petri, col quale ha già all’attivo «L’assassino». Il copione è pronto, il titolo anche, «La decima vittima», il posto dove girarlo pure: Brasilia. Si rammarica solo di non fare certamente in tempo a presentarlo al Castello di San Giusto, chè le riprese devono ancora iniziare. «Ma la ripeterete, vero, la manifestazione il prossimo anno?». Sembra una promessa e un arrivederci. Mastroianni si stringe nel paltò, con un brivido. La schiena rivolta verso il mare, dietro di lui brillano le luci della «Vulcania», da poche ore in porto. No, non andrà in America con quella nave, ci andrà in aereo, per far prima, schiacciato com’è dagli impegni. E’ l’attore piu richiesto del momento, produttori e registi non gli danno respiro. Un salto solo, dunque, l’oltre l'Oceano, e chissà che non ritorni con una statuìna, piccola piccola, ma che per un uomo di cinema rappresenta tutto: le attese, le ambizioni, i sogni, la gloria. Era inevitabile che si finisse a parlare dell’Oscar, questa statuina che fa perdere il sonno a tanti. Mastroianni e Germi ci andranno, a Hollywood, candidati come sono ambedue, il primo come attore il secondo quale regista di uno stesso film, «Divorzio all’italiana)). Mastroianni non è nuovo a certe affermazioni: ha già vinto una Grolla d’oro per «Giorni d’amore» e due Nastri d’argento, sempre per lo stesso film e per «La dolce vita». E allora, quest’Oscar? Ci pensa, sorride e... spera. E’ umano, in fin dei conti. Un altro brivido. «E’ questa la bora? Quella famosa:». Cerchiamo di convincerlo che è soltanto un surrogato, di marca primaverile
«Il Piccolo Giornale di Trieste», 23 marzo 1963
«Noi donne», 21 gennaio 1969 - Marcello Mastroianni
Lietta Tornabuoni, «La Stampa», 20 dicembre 1996
La morte di Mastroianni nella sua casa di Parigi, l'ultima carezza di Catherine Deneuve
Enrico Benedetto, «La Stampa», 20 dicembre 1996
Lietta Tornabuoni, «La Stampa», 20 dicembre 1996
Dal «flirt di quartiere» con la Mangano, alla Deneuve, alla Ekberg: una vita tra le donne
Fulvia Caprara, «La Stampa», 20 dicembre 1996
I politici
Il cordoglio di Prodi D'Alema e Juppé
In un telegramma alla faldiglia di Mastroianni il preI sidente del Consiglio Prodi ne sottolinea «l'impegno di I artista internazionale che ha costruito con la sua mirabile interpretazione pagine importanti di arte cinematografica». «Ho avuto modo di incontrarlo in poche occasioni - ha detto il leader del Pds Massimo D'Alema - e ne ho sempre tratto l'immagine di un uomo colto, partecipe dei problemi del suo tempo. Un uomo dalle idee aperte, dai modi discreti con il quale era piacevole parlare e che era piacevole ascoltare». Telegrammi hanno inviato anche le altre maggiori cariche istituzionali, a cominciare dai presidenti di Camera e Senato, Luciano Violante e Nicola Mancino. Da Parigi hanno unito la sua voce il primo ministro Alain Juppé: «Mastroianni era il più francese degli attori italiani».
I colleghi
Manfredi, Gassman MacLaine e Michael Douglas
Nino Manfredi ha ricordato commosso l'amico scomparso: «L'ultima volta l'ho visto a Napoli e abbiamo cenato insieme, sapevo che stava male, volevo dirgli un po' di cose ma è stato lui a fare coraggio a me». «Oltre che un grande attore era una figura di grande dolcezza e umanità - commenta Vittorio Gassman -. Non ricordo nemmeno un momento sgradevole con Marcello». Dagli Usa Shirley MacLaine (con cui l'attore aveva girato La vedova americana) ha dichiarato: «Abbiamo perso un tesoro, abbiamo la consolazione di sapere che saprà come intrattenere il Paradiso». Mentre Michael Douglas, che lo aveva conosciuto tanti anni fa a Roma, ha detto di essere affranto: «E' un uomo che ha ispirato il mio modo di recitare. Con Marcello se ne va uno dei più grandi attori di sempre».
Cinema e tv
E la Rai progetta una «giornata di ricordo»
«Era l'esatto contrario dell'attore - ha detto Dino Risi, che diresse Mastroianni in tre film -. Non aveva i vizi né la presunzione o gli atteggiamenti che hanno spesso gli attori». «Per me era qualcosa di più che un attore, era un amico», ha aggiunto Carlo Ponti, marito di Sophia Loren e produttore di molte pellicole interpretate da Mastroianni. Intanto la tv pubblica, che ieri mattina ha dato per prima la notizia, con un'edizione straordinaria del Tg1 andata in onda 8 minuti dopo la morte, si prepara a rendere onore all'attore. Il presidente della Rai, Enzo Siciliano, ha dichiarato che a Mastroianni sarà dedicata «una giornata di ricordo. Un ringraziamento minimo per tutte le vite che ci ha saputo regalare un uomo, un attore, nel corso della sua».
Il sindaco di Roma para a lutto l'intera fontana di Trevi: per una strana cerimonia
Massimo Gramellini, «La Stampa», 20 dicembre 1996
Premi
David di Donatello
1964 - Miglior attore protagonista per Ieri, oggi e domani
1965 - Miglior attore protagonista per Matrimonio all'italiana
1983 - Nomination Miglior attore protagonista per Il mondo nuovo
1983 - Premio alla carriera
1986 - Miglior attore protagonista per Ginger e Fred
1986 - Medaglia d'oro del comune di Roma
1988 - Miglior attore protagonista per Oci ciornie
1995 - Miglior attore protagonista per Sostiene Pereira
1997 - Premio alla carriera (postumo)
Nastri d'argento
1955 - Miglior attore protagonista per Giorni d'amore
1957 - Nomination Miglior attore protagonista, per La fortuna di essere donna
1958 - Miglior attore protagonista per Le notti bianche
1959 - Nomination Miglior attore protagonista per Racconti d'estate
1961 - Miglior attore protagonista per La dolce vita
1961 - Nomination Miglior attore protagonista per Il bell'Antonio
1962 - Miglior attore protagonista per Divorzio all'italiana
1963 - Nomination Miglior attore protagonista per Cronaca familiare
1964 - Nomination Miglior attore protagonista per 8½
1965 - Nomination Miglior attore protagonista per Matrimonio all'italiana
1966 - Nomination Miglior attore protagonista per La decima vittima
1971 - Nomination Miglior attore protagonista per Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)
1983 - Nomination Miglior attore protagonista per Il mondo nuovo
1986 - Miglior attore protagonista per Ginger e Fred
1986 - Nomination Miglior attore protagonista per Maccheroni
1988 - Miglior attore protagonista per Oci ciornie
1990 - Nomination Miglior attore protagonista per Che ora è?
1991 - Miglior attore protagonista per Verso sera
1996 - Nomination Miglior attore protagonista per Sostiene Pereira
1997 - Nastro d'argento speciale (postumo)
Globi d'oro
1976 - Miglior attore per La donna della domenica, Per le antiche scale e Todo modo
1977 - Miglior attore per Una giornata particolare
1984 - Miglior attore per Enrico IV
1986 - Miglior attore per Ginger e Fred e Maccheroni
1991 - Miglior attore per Verso sera
Ciak d'oro
1988 - Miglior attore protagonista per Oci ciornie
BAFTA
1963 - Miglior attore internazionale per Divorzio all'italiana
1964 - Miglior attore internazionale per Ieri, oggi e domani.
Festival di Cannes
1970 - Prix d'interprétation masculine per Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)
1987 - Prix d'interprétation masculine per Oci ciornie
Golden Globe
1963 - Miglior attore in un film commedia o musicale per Divorzio all'italiana
1965 - Henrietta Award
1965 - Nomination Miglior attore in un film commedia o musicale per Matrimonio all'italiana
1978 - Nomination Miglior attore in un film drammatico per Una giornata particolare
1993 - Nomination Miglior attore in un film commedia o musicale per La vedova americana
Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia del 1990
Premi Oscar
1963 - Nomination Miglior attore protagonista per Divorzio all'italiana
1978 - Nomination Miglior attore protagonista per Una giornata particolare
1988 - Nomination Miglior attore protagonista per Oci ciornie
Festival di Venezia
1989 - Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile per Che ora è?
1990 - Leone d'oro alla carriera
1993 - Coppa Volpi per il miglior attore non protagonista per Uno, due, tre, stella!
Premio Felix
1988 - Premio Felix alla carriera
Filmografia
Marionette, non accreditato, di Carmine Gallone (1939)
La corona di ferro, non accreditato, di Alessandro Blasetti (1941)
Una storia d'amore di Mario Camerini (1942)
I bambini ci guardano, non accreditato, di Vittorio De Sica (1943)
I miserabili di Riccardo Freda (1948)
Vertigine d'amore di Luigi Capuano (1948)
Contro la legge di Flavio Calzavara (1950)
Domenica d'agosto di Luciano Emmer (1950), doppiato da Alberto Sordi
Vent'anni di Giorgio Bianchi (1950)
Cuori sul mare di Giorgio Bianchi (1950)
Vita da cani di Steno e Monicelli (1950)
Atto di accusa di Giacomo Gentilomo (1950)
Parigi è sempre Parigi di Luciano Emmer (1951), doppiato da Nino Manfredi
Passaporto per l'oriente di Romolo Marcellini, Emil E. Reinert, Wolfgang Staudte, Montgomery Tully, Géza von Cziffra e, non accreditata, Irma von Cube (1951)
Le ragazze di piazza di Spagna di Luciano Emmer (1952)
Sensualità di Clemente Fracassi (1952)
L'eterna catena di Anton Giulio Majano (1952)
Tragico ritorno di Pier Luigi Faraldo (1952)
La muta di Portici, non accreditato, regia di Giorgio Ansoldi (1952)
Penne nere di Oreste Biancoli (1952)
Gli eroi della domenica di Mario Camerini (1952)
Il viale della speranza di Dino Risi (1953)
Lulù di Fernando Cerchio (1953)
Febbre di vivere di Claudio Gora (1953)
Non è mai troppo tardi di Filippo Walter Ratti (1953)
La valigia dei sogni di Luigi Comencini (1953)
Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani (1954)
Tempi nostri - Zibaldone n. 2 di Alessandro Blasetti (1954)
La schiava del peccato di Raffaello Matarazzo (1954)
Giorni d'amore di Giuseppe De Santis (1954)
Casa Ricordi di Carmine Gallone (1954)
Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti (1954)
La principessa delle Canarie di Paolo Moffa (1954)
Tam tam Mayumbe di Gian Gaspare Napolitano (1955)
La bella mugnaia di Mario Camerini (1955)
Il fiume dei faraoni di Ubaldo Ragona (1955)
Il bigamo di Luciano Emmer (1955)
La fortuna di essere donna di Alessandro Blasetti (1956)
Padri e figli di Mario Monicelli (1957)
Il momento più bello di Luciano Emmer (1957)
Le notti bianche di Luchino Visconti (1957)
Il medico e lo stregone di Mario Monicelli (1957)
Un ettaro di cielo di Aglauco Casadio (1958)
La ragazza della salina di František Čáp (1958)
I soliti ignoti di Mario Monicelli (1958)
Amore e guai di Angelo Dorigo (1958)
Racconti d'estate di Gianni Franciolini (1958)
La legge di Jules Dassin (1959)
Il nemico di mia moglie di Gianni Puccini (1959)
Tutti innamorati di Giuseppe Orlandini (1959)
Ferdinando I° re di Napoli di Gianni Franciolini (1959)
La dolce vita di Federico Fellini (1960)
Il bell'Antonio di Mauro Bolognini (1960)
Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli (1960)
La notte di Michelangelo Antonioni (1961)
L'assassino di Elio Petri (1961)
Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli (1961)
Divorzio all'italiana di Pietro Germi (1961)
Vita privata di Louis Malle (1962)
Cronaca familiare di Valerio Zurlini (1962)
8½ di Federico Fellini (1963)
I compagni di Mario Monicelli (1963)
Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica (1963)
Matrimonio all'italiana di Vittorio De Sica (1964)
L'uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri (1964)
Casanova '70 di Mario Monicelli (1965)
La decima vittima di Elio Petri (1965)
Oggi, domani, dopodomani di Eduardo De Filippo, Marco Ferreri e Luciano Salce (1965)
Io, io, io... e gli altri di Alessandro Blasetti (1966)
Il papavero è anche un fiore di Terence Young (1966)
Spara forte, più forte... non capisco di Eduardo De Filippo (1966)
Lo straniero di Luchino Visconti (1967)
Questi fantasmi, non accreditato, di Renato Castellani (1967)
Amanti di Vittorio De Sica (1968)
Diamanti a colazione di Christopher Morahan (1968)
Block-notes di un regista di Federico Fellini (1969)
I girasoli di Vittorio De Sica (1970)
Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola (1970)
Giuochi particolari di Franco Indovina (1970)
Leone l'ultimo (Leo the last) di John Boorman (1970)
La moglie del prete di Dino Risi (1970)
Scipione detto anche l'Africano di Luigi Magni (1971)
Permette? Rocco Papaleo di Ettore Scola (1971)
Correva l'anno di grazia 1870 di Alfredo Giannetti (1971)
Tempo d'amore di Nadine Trintignant (1971)
Roma di Federico Fellini (1972)
La cagna di Marco Ferreri (1972)
Che? di Roman Polański (1972)
Mordi e fuggi di Dino Risi (1973)
Rappresaglia di George Pan Cosmatos (1973)
La grande abbuffata di Marco Ferreri (1973)
Niente di grave, suo marito è incinto di Jacques Demy (1973)
L'idolo della città (Salut l'artiste) di Yves Robert (1973)
Allonsanfàn di Paolo e Vittorio Taviani (1974)
Non toccare la donna bianca di Marco Ferreri (1974)
C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974) (cameo)
La pupa del gangster di Giorgio Capitani (1975)
Per le antiche scale, regia di Mauro Bolognini (1975)
Divina creatura di Giuseppe Patroni Griffi (1975)
La donna della domenica di Luigi Comencini (1975)
Culastrisce nobile veneziano di Flavio Mogherini (1976)
Todo modo di Elio Petri (1976)
Signore e signori, buonanotte di Luigi Comencini, Mario Monicelli, Nanni Loy, Ettore Scola, Luigi Magni (1976)
Una giornata particolare di Ettore Scola (1977)
Mogliamante di Marco Vicario (1977)
Doppio delitto di Steno (1977)
Ciao maschio di Marco Ferreri (1978)
Le mani sporche di Elio Petri (1978)
Così come sei di Alberto Lattuada (1978)
Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici di Lina Wertmüller (1978)
L'ingorgo di Luigi Comencini (1978)
Giallo napoletano di Sergio Corbucci (1979)
La terrazza di Ettore Scola (1980)
La città delle donne di Federico Fellini (1980)
Fantasma d'amore di Dino Risi (1981)
La pelle di Liliana Cavani (1981)
Il mondo nuovo di Ettore Scola (1982)
Oltre la porta di Liliana Cavani (1982)
Storia di Piera di Marco Ferreri (1983)
Gabriela di Bruno Barreto (1983)
Il generale dell'armata morta di Luciano Tovoli (1983)
Enrico IV di Marco Bellocchio (1984)
Le due vite di Mattia Pascal di Mario Monicelli (1985)
Maccheroni di Ettore Scola (1985)
I soliti ignoti vent'anni dopo di Amanzio Todini (1985)
Juke Box di Carlo Carlei, Enzo Civitareale, Sandro De Santis, Antonello Grimaldi, Valerio Jalongo, Daniele Luchetti, Michele Scura (1985)
Ginger e Fred di Federico Fellini (1985)
Il volo di Theo Angelopoulos (1986)
Oci ciornie di Nikita Sergeevič Michalkov (1987)
Intervista di Federico Fellini (1987)
Miss Arizona di Pal Sandor (1988)
Splendor di Ettore Scola (1989)
Che ora è? di Ettore Scola (1989)
Stanno tutti bene di Giuseppe Tornatore (1990)
Verso sera di Francesca Archibugi (1990)
Cin cin di Gene Saks (1991)
Il ladro di ragazzi di Christian De Chalonge (1991)
Il passo sospeso della cicogna di Theo Angelopoulos (1991)
La vedova americana di Beeban Kidron (1992)
Uno, due, tre, stella! di Bertrand Blier (1993)
Di questo non si parla di Maria Luisa Bemberg (1993)
Prêt-à-Porter di Robert Altman (1994)
A che punto è la notte di Nanni Loy (1994)
La vera vita di Antonio H., regia di Enzo Monteleone (1994)
Cento e una notte (Les cent et une nuits de Simon Cinéma) di Agnès Varda (1995)
Sostiene Pereira di Roberto Faenza (1995)
Al di là delle nuvole di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders (1995)
Tre vite e una sola morte di Raúl Ruiz (1996)
Mi ricordo sì io mi ricordo di Anna Maria Tatò (1997)
Viaggio all'inizio del mondo di Manoel de Oliveira (1997)
Doppiatori
In qualche film all'inizio della sua carriera, l'attore è stato doppiato da:
Nino Manfredi in Le ragazze di piazza di Spagna, Parigi è sempre Parigi, Il viale della speranza
Alberto Sordi in Domenica d'agosto
Giulio Panicali in Cuori sul mare
Giuseppe Rinaldi in Penne nere
Gualtiero De Angelis in Amore e guai
Prosa radiofonica RAI
Giorni felici, tre atti di André Puget, con Marcello Mastroianni, Achille Millo, Nino Dal Fabbro, Fulvia Mammi, Rossella Falk, Flora Carabella regia di Marco Visconti, 22 marzo 1954.[7]
Note
- ^ Treccani - Enciclopedia del Cinema (2003) - Scheda di M. d'Amico - Consultato il 18 agosto 2016
- ^ Teche RAI Consultato il 18 agosto 2016
- ^ Per Gian Piero Brunetta i cinque attori sono i «[...] protagonisti assoluti e sempre più acclamati della scena [...]» e «i moschettieri, o "giganti" della commedia italiana [...]». Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano, Vol. IV, Dal miracolo economico agli anni novanta, 1960-1993, Roma, Editori Riuniti, 1993, pp. 139, 141. ISBN 88-359-3788-4
- ^ Fondazione Umberto Mastroianni - I Mastroianni
- ^ Matilde Hochkofler - Marcello Mastroianni Il gioco del cinema - 2001 Gremese editore
- ^ Un inedito Marcello, commosso per Berlinguer
- ^ Il Radiocorriere nº 12/1954
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- Enrico Roda, «Tempo», 1958
- «Il Piccolo Giornale di Trieste», 23 marzo 1963
- «Noi donne», 21 gennaio 1969
- Massimo Gramellini, Enrico Benedetto, Fulvia Caprara, Lietta Tornabuoni, «La Stampa», 20 dicembre 1996
- «L'Unità», 20 - 21 dicembre 1996