Collaboratori e autori: «Tempo», anno XVI, n.27, 8 luglio 1954
La fattoria di «Sciuscià»
Franco Interlenghi, che iniziò la sua carriera cinematografica come "sciuscià" nel famoso film di De Sica, ha acquistato in società con Antonella Lualdi - invece di una di quelle ville con piscine monumentali care ai più celebri attori del cinema - un podere sulla via Appia.
PER ALCUNI GIORNI i sensali di proprietà agricole che trattano i loro affari in piazza del Pantheon, a Roma, videro aggirarsi fra di loro una cliente d’eccezione. Non tardarono a riconoscere in lei Antonella Lualdi; e non appena si sparse la voce che non era lì per studiare l’ambiente in vista di qualche nuovo film, ma per trattare l'acquisto di una piccola fattoria, cominciarono a subissarla di proposte. Fra le tante, la giovane attrice optò per quella concernente un podere al diciottesimo chilometro della via Appia. Franco e Antonella si recarono insieme a vedere la piccola tenuta; e questa piacque loro tanto che immediatamente dopo la visita firmarono il contratto d’acquisto. I due giovani versarono al venditore due quote uguali, costituendo così una società in piena regola.
C’ERA PROPRIO TUTTO: dagli attrezzi agricoli alle galline, ai cavalli, ai buoi, ai maiali. Antonella prese subito confidenza con la sua nuova posizione di "reggitrice" della piccola fattoria; e per prima cosa volle subito distribuire il mangime al pollame (foto in alto) ALLA FINE della giornata, Antonella si fece fotografare vicino a un carretto (sotto): poi, a malincuore, tornò in città. Bisognava ricominciare a pensare al lavoro, che prevede per lei l’interpretazione di «Casta Diva» e per lui un film italo-francese diretto da Christian-Jacque.
Per festeggiare l'acquisto, ci fu un brindisi sull’aia. Il vino era quello genuino, ricavato l'anno prima dall'uva coltivata nella tenuta. Unici estranei presenti alla cerimonia furono due buoi e tre mucche che pascolavano nei pressi. «Se noi cominciassimo a invitare gli amici», disse saggiamente Antonella, «sarebbe come cedere le azioni della nostra società».