Totò sexy

Se ho niente da dichiarare? Sì. Io dichiaro, lasciando il suolo svizzero, che il piacere d'aver visto una popolazione così affabile, così gentile, così progredita...

Ninì Cantachiaro

Inizio riprese: maggio 1963 Stabilimenti De Paolis, Roma
Autorizzazione censura e distribuzione: 31 agosto 1963 - Incasso lire 194.611.000 - Spettatori 881.950


Titolo originale Toto sexy
Paese Italia - Anno 1963 - Durata 90 min - Colore - Audio sonoro - Genere commedia - Regia Mario Amendola - Soggetto Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi - Sceneggiatura Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi - Fotografia Alessandro d'Eva - Montaggio Jolanda Benvenuti - Musiche Armando Trovajoli - Scenografia Ennio Michettoni


Totò - Ninì Cantachiaro - Erminio Macario (Mimì Cocco) - Mario Castellani (Umberto, il secondino) - Mario Pisu (l'ispettore De Marchi) - Mimmo Poli (un carcerato) - Andrea Scandurra (il carcerato calvo) - Gianni Agus (l'ispettore di dogana) - Pasquale De Filippo (un carcerato) - Franco Giacobini (l'impiegato di compagnia aerea) - Gianni Baghino (un compagno di cella) - Linda Sini (l'hostess) - Gianni Morandi (se stesso) - Gisella Ferrini (se stessa)


Toto_sexySoggetto 

Due suonatori ambulanti, Ninì e Mimì, vengono arrestati per contrabbando e condotti in galera. Qui si divideranno tra i ricordi dei loro viaggi di piacere (in cui visitavano i vari locali di striptease delle grandi capitali europee) e scherzi e screzi con gli altri galeotti ed il secondino Umberto. 

Critica e curiosità

É il secondo capitolo di Totò a fare il verso ai mondo movie, documentari realizzati negli anni Sessanta per stupire lo spettatore, spesso con l'uso di immagini violente oppure erotiche. Ruggero Deodato è stato assistente alla regia di Amendola.

Considerata una delle pellicole peggiori di Totò, quasi una fotocopia di "Totò di notte n. 1", con gli stessi scadenti risultati e piattezza. Uscito nelle sale italiane il 5 settembre del 1963, la pellicola venne vietata ai minori di 18 anni per contenuti esplicitamente sessuali. Il lungometraggio venne, in seguito, proposto in formato home video.

Almeno dodici pellicole apparvero in Italia, nella stagione cinematografica 1962-1963, con la parola sexy nel titolo anticipando la commedia erotica all'italiana in tempi in cui non era possibile praticare questo genere di commedia. «Con il centrosinistra che si profilava all'orizzonte, e, di conseguenza, con l'instaurazione di una censura cinematografica più "elastica" [...] i produttori si buttarono a pesce sulla confezione a scatola chiusa di intere serie di filmetti estremamente commerciali, aventi per unico scopo l'intento di mostrare un po' di cosce e seni al pubblico giubilante e pagante...». Peraltro la commedia risulta in alcuni punti anche divertente. Pur non essendo un film musicarello, in uno dei tanti inserti del film (che uniscono le diverse scene dei due protagonisti, Totò e Macario) appare un giovane Gianni Morandi che canta Penelope.


Così la stampa dell'epoca

L'apporto di quel grande attore comico che è Totò, che farebbe ridere anche leggendo l'orario ferroviario, fa si che il lazzo sia presente in tutte le scene in cui è protagonista il comico napoletano, spalleggiato ottimamente da Macario . [...] Se c'è un solo motivo per andare a vedere questo filmetto è proprio solo per l'intramontabile principe De Curtis.

Vice, «La Libertà», 1963


Il divertimento manca del tutto in questo ennesimo zibaldone rivistaiolo in cui un illustre attore come Totò avvilisce la sua fama senza alcuna ragione. In una lunga carriera cinematografica non costellata certo di capolavori, i più recenti film di Totò spiccano per la loro infima qualità; ma questo "Totò Sexy" è senza dubbio il gradino più basso della scala. Allusioni e battute volgari si sprecano e di regia non è neppure il caso di parlare [...].

Valentino De Carlo, 1963


Totò sexy di Amendola dà quello che li titolo promette. Totò, carcerato, assieme a Macario, sogna nella cella. Le sue mosse, i suoi lazzi, di fronte al numeri di spogliarello e di danze, i suoi litigi con il secondino e con i compagni di prigionia, formano il mastice del film, che per il resto non è che l'ennesimo film «notte». Macario fa da spalla. Comicità greve; poveri carcerati: non essendo loro permesso raccontarsi barzellette In prigione, uno dice un numero, che corrisponde ad una barzelletta; e tutti, ricordandola, si mettono a ridere fragorosamente.

Vice, «Corriere della Sera», 7 settembre 1963


Totò e Macario sono in carcere e si abbandonano ai sogni. E che cosa sognano? Paris la nuit e gli spogliarelli, tanti spogliarelli. Insomma, siamo alle solite: tutto è un pretesto per fare un film di strip. Le battute, poi, sono sfacciatamente grevi. Ma chi glielo fa fare a Totò di perdersi in simile robaccia?

Vice, «Corriere dell'Informazione», 8 settembre 1963


Una trama, sia pur esile, la comicità dell'intramontabile Totò unita a quella del simpatico Macario, ambedue nelle vesti di detenuti, un dialogo abbastanza vivace non privo di garbati spunti umoristici, uno stuolo di Piacenti donnine ed ecco realizzato un gradevole film in cui tra una battuta e un'altra si inseriscono vari numeri di "spogliarello" e di danza apprezzabili soprattutto per la non comune compostezza e originalità.

Quello che tuttavia dà maggiore tono al lavoro che Mario Amendola ha diretto con garbo e contenutezza di toni è naturalmente la presenza di Totò, ancora una volta quanto mai efficace per mimica ed inesauribile vena umoristica. Accanto a lui, altrettanto brillante, Macario e numerosi altri attori oltre alle molte specialiste dello striptease. Due ore circa di divertente spettacolo, reso ancor più gradevole da un bel colore.

Vice, «Il Messaggero», 14 settembre 1963


Totò e Macario in prigione, rinchiusi nella loro cella, sognano e costituiscono il pretesto per propinare al pubblico i soliti spogliarelli (questa volta più castigati del solito). Tra un numero di varietà e l'altro si innestano le smorfie e le mosse di Totò e Macario, i loro litigi col secondino e con i compagni di prigionia ed infine, qualche trivialità di dubbio gusto che dovrebbe muovere al riso lo spettatore. Ha diretto quasi con fretta, Mario Amendola che si è preoccupato solamente di curare la buona fotografia in Eastmancotor.

Vice, «Momento Sera», 15 settembre 1963


Seguito di Totò di notte n. 1 che, invece di essere intitolato Totò di notte n. 2, ha assunto un'etichetta più piccante: Totò sexy. Naturalmente il film odierno, come il precedente, fa di nuovo perno sulla coppia di contrabbassisti unica nel suo genere, perché formata da Totò e Macario. Ai due, sulla scorta di un canovaccio firmato Corbucci e Grimaldi, ne succedono di ogni colore: finiscono perfino in galera, dove sognano una vita libera popolata di affascinanti donnine, quali furono quelle che Ninì e Mimì (così si chiamano i due ineffabili suonatori) incontrarono nel loro artistico peregrinare per lo cinque parti del mondo.

Lo spunto serve al regista Mario Amendola per inserire nel racconto frammenti inediti di film sexy e scene comiche varie, nelle quali oltre al tandem Totò-Macario si mostrano Gianni Agus, Franca Polesello, Toni Ucci, Mario Castellani ecc. La colonna sonora è di Armando Trovajoli, la fotografia in eastmancolor.

«Stampa Sera», 4-5 agosto 1964


Totò sexy: film semipornografico

Nessun dubbio, invece, sull'appartenenza di Totò Sexy al sottobosco semipornografico, appena velato dalla presenza di Totò e di Macario che, con qualche attore di minor nome, fanno i lazzi dei carcerati che fantasticano sulle donne, insomma, come già in Totò di notte n. 1, i due comici, diretti da Mario Amendola, legano con qualche grossolano «sketch» i numeri di spogliarello d'un ennesimo «sexy».

«La Stampa», 5 agosto 1964


Comicità carceraria. Fuori i colpevoli. Corbucci e Grimaldi per il soggetto e la sceneggiatura, Mario Amendola per la regia, e perché no anche Totò e Macario per l'interpretazione (si fa per dire). Il reato di costoro s'intitola Totò Sexy, film di spogliarelli e balletti appena mascherati dalle grevi scenette con cui i due comici, per l'occasione carcerati, si sforzano invano di imbastire una trama al film. Ci si erano già provati in Totò di notte n. 1 ed era andata male. Ora è peggio.

a. bl., «Stampa Sera», 5-6 agosto 1964


La censura

1963 Toto sexy intro

Domanda di revisione 41043 in data 22 agosto 1963

Revisionato il film il 22 agosto 1963 ,a Commissione esprime parere contrario alla concessione del nulla osta per la proiezione in pubblico in quanto il film contiene numerose scene e sequenze di danze provocanti ed esibizioni di parti nude offensive del buon costume, come ad esempio nel primo e secondo spogliarello, in una terza sequenza dove la ballerina resta con i seni coperti solo da un bottone, la scena della donna con la macchina, quella della giapponese e tutto il balletto con le funi.


Il sottoscritto Stefano MANGIAVACCHI, rappresentante della INCEI FILM S.p.A. dichiara di aver apportato alla seconda edizione del film "TOTOSEXY" le seguenti modifiche:

1) sul primo spogliarello eliminazione scene: ragazza di spalle che agita il guanto lungo la bassa schiena - che si toglie il vestito - che si rovescia bicchiere di champagne sul ventre mostrando petto nudo - scena quando si toglie il mantello;

2) nel secondo spogliarello eliminazione scene: ragazza bruna distesa, che si agita sopra pelliccia di leopardo - stessa ragazza con petto coperto solo di bottoni - ultima parte dello spogliarello dalla scena Totò e Macario alla scena dei suonatori;

3) balletto due neg*i: eliminazione scene primo piano ragazza neg*a distesa brandina che agita le gambe in aria;

4) spogliarello ragazza bionda auto eliminazione scene: ragazza che con movenze si agita tenendosi all'asta di un lampione - stessa ragazza con i seni coperti solo da bottoni, sola e vicina a Totò e Macario

5) danza giapponese eliminazione: tutta scena ragazza in bikini con seni coperti solo da fiori

6) balletto baghera (funi) eliminazione scena ballerina in piedi con braccia alzate che si aggrappa ad una fune fino al punto in cui appare in piedi tra le funi un pò aperte - scena dal punto in cui la stessa è distesa sterra con la faccia nascosta dai capelli, fino al punto in cui è distesa a terra con il ginocchio alzato che si sorregge con le braccia alzate alle funi.

Abbiamo apportato i suddetti tagli per una lunghezza di metri 253.

Roma, 25 agosto 1963


Domanda di revisione 41043 in data 26 agosto 1963 (2a Edizione)

La Commissione il 29 agosto 1963 esaminata e revisionata la seconda edizione del film;
vista la domanda del Sig. Stefano Mangiavacchi, rappresentante della INCEI Film s.p.a. datata 25 agosto 1963 con la quale si dichiara che alla seconda edizione del film: "Totosexy" sono state apportate le seguenti modifiche:

1) sul primo spogliarello eliminazione scene: ragazza di spalle che agita il guanto lungo la bassa schiena - che si toglie il vestito - che si rovescia
bicchiere di champagne sul ventre mostrando petto
nudo - scena quando si toglie il mantello;

2) nel secondo spogliarello eliminazione scene:
ragazza bruna distesa, che si agita sopra pelliccia di leopardo - stessa ragazza con petto coperto solo di bottoni - ultima parte dello spogliarello dalla scena Totò e Macario alla scena dei suonatori;

3) balletto due neg*i: eliminazione scene primo piano ragazza neg*a distesa brandina che agita le gambe in aria;

4) spogliarello ragazza bionda auto eliminazione scene: ragazza che con movenze si agita tenendosi all'asta di un lampione - stessa ragazza con i seni coperti solo da bottoni, sola e vicina a Totò e Macario

5) danza giapponese eliminazione: tutta scena ragazza in bikini con seni coperti solo da fiori

6) balletto baghera (funi) eliminazione scena ballerina in piedi con braccia alzate che si aggrappa ad una fune,fino al punto in cui appare in piedi tra le funi un pò aperte - scena dal punto in cui la stessa è distesa sterra con la faccia nascosta dai capelli, fino al punto in cui è distesa a terra con il ginocchio alzato che si sorregge con le braccia alzate alle funi.

riferito che tali eliminazioni di scena sono state regolarmente apportate nella seconda edizione del film,
ESPRIME
parere favorevole alla concessione del nulla osta per la proiezione in pubblico del film così come nella seconda edizione risulta modificato con la eliminazione delle scene sopra indicate a condizione che la visione sia vietata i minori degli anni 18 (diciotto) per numerose scene e sequenze che possono turbare la particolare sensibilità dell'età evolutiva di detti minori in relazione alle esigenze della loro tutela morale (art.5 legge 29-4-1962, n.161)

Roma, 31 agosto 1963


Questura di Roma - Prot. n° 118076-64930-12B. Spettacoli

LOCALE PROCURA REPUBBLICA CON ORDINANZA N. 24754 ODIERNA AT NORMA ART. 334 C.P. PARTE I HA ORDINATO SEQUESTRO OVUNQUE ESSE SI TROVINO COPIE DEL FILM TOTO' SEXY PRODOTTO DALLE SOCIETÀ INCEI ET CINEX, IN QUANTO TRATTASI DI CORPO DI REATO PER ESSERE STATO SOTTRATTO AL VINCOLO PlGNORATIZIO CUI ERA LEGATO PER EFFETTO DI INGIUNZIONE DELL'UFFICIALE GIUDIZIARIO CORTE DI APPELLO ROMA ANTONIO CIARRO DATATA LUGLIO 1963. PREGASI PROVVEDERE IMMEDIATAMENTE ESECUZIONE ORDINANZA PREDETTA TENENDO COPIE EVENTUALMENTE SEQUESTRATE AT DISPOSIZIONE AUTORITÀ GIUDIZIARIA DANDO COMUNICAZIONI PROCURA PREDETTA ET QUESTO UFFICIO.

PARTICOLARE ATTENZIONE RIVOLGESI COMMISSARIATO P.S. PORTA PIA ESSENDO FILM IN PROGRAMMAZIONE CINEMA EUROPA ET COMMISSARIATO P.S VIMINALE PERCHE SOCIETÀ INCEI HA SEDE VIA MARGHERA N. 22

IL QUESTORE F/TO DI STEFANO

Roma, 21 settembre 1963


Il sottoscritto Salvatore Porto, legale rappresentante della REIEITALIA SPA con sede in Roma, Via Aurelia Antica 422 - fa presente di essere titolare dei diritti di sfruttamento del film 'TOTOSEXY' (come da contratto che si allega in fotocopia e che è copia conforme dell'originale) già autorizzato a circolare in pubblico con il visto censura n. 41043 del 31.08.1963 con il divieto di visione ai minori degli anni 18 in base alla seguente motivazione della Commissione di revisione cinematografica:

"...La Commissione di revisione cinematografica visionato il film, esprime parere favorevole alla concessione del nulla di proiezione in pubblico con il divieto ai minori degli anni 18 per numerose scene e sequenze die possono turbare la particolare sensibilità dell'età evolutiva di detti minori in relazione alla esigenza della tutela morale".
CHIEDE
al Ministero del Turismo e dello Spettacolo, al fine di consentire anche ai minori degli anni 18 la visione del film ,"TOTOSEXY" di realizzare, una nuova edizione, attraverso il taglio ed il rimontaggio di due scene, per un totale di metri 4,30 in 16mm pari a metri 10,75 in 35mm che vanno ad aggiungersi ai tagli effettuati nella precedente edizione su disposizione della Cannissione dell'epoca.

Come noto, il film - una vecchia commedia del 1963 interpretata dal popolare attore comico Totò - descrive la vita da carcerati di due contrabassisti, Nini e Mimì, finiti in galera per motivi doganali. Durante il loro soggiorno in galera, i due, di notte, rivivono in sogno gli episodi di "dolce vita" di cui sono stati protagonisti nei loro viaggi attraverso l'Europa.

Per la realizzazione della nuova edizione la istante ha tenuto conto:

- della vetustà del film, tale da farlo risultare decisamente superato (sotto il profilo scenico/narrativo) rispetto ai numerosi film comici italiani attuali, la cui visione è consentita comunemente anche ai minori degli anni 18 e nei quali situazioni narrative analoghe a quelle raccontate in "TOTOSEXY" (spogliarelli, balletti, etc.) vengono descritte attraverso scene ben più articolate e realistiche, spesso con indulgenze e compiacimenti di
immagini;

- dei profondi mutamenti di costume intervenuti nella società italiana in questo lunghissimo lasso di tempo (30 anni), con la conseguente evoluzione sia dei concetti di "buon costume" e "comune senso del pudore" sia del
patrimonio informativo dei minori degli anni 18 anche in ordine ai temi trattati in "TOTOSEXY";

- del fatto die la visione dei fim comici italiani degli anni '60 - ed in particolare quelli interpretati dal popolare Totò - è ormai consentita correntemente - data la loro vetustà e l'assenza di elementi scenico/narrativi particolarmente pregiudizievoli - anche ai minori degli anni 18, attraverso i canali del cinema e della televisione.

Alla luce di quanto sopra, tenuto, conto della vetustà del film e dei complessivi tagli effettuati, si chiede l'eliminazione del divieto di visione deliberato nel 1963.
Con osservanza.

Roma, 28 gennaio 1993


Domanda di revisione 88033 del 18 febbraio 1993 (3a edizione)

RISPETTO ALLA PRECEDENTE EDIZIONE SONO STATE APPORTATE LE SEGUENTI MODIFICHE:

-alleggerimento dello spogliarello di una ragazza sul divano - mt 2

-ulteriore alleggerimento della scena del balletto dei due neg*i - mt 2,30

LUNGHEZZA TOTALE DEI TAGLI METRI 4,30 IN 16mm PARI A METRI 10,75 IN 35mm LUNGHEZZA TOTALE DEL FILM DOPO I TAGLI METRI 983 IN 16mm PARI A METRI 2.457 IN 35mm.


La III Edizione, proposta con delle modifiche, otterrà la revoca del divieto. In allegato una dei tagli più significativi apportati al film.

1963 Toto sexy 1edDocumenti censura del film Totò sexy, 1963 - I Edizione - Direzione Generale Cinema

1963 Toto sexy 2edDocumenti censura del film Totò sexy, 1963 - II Edizione - Direzione Generale Cinema

1963 Toto sexy 3edDocumenti censura del film Totò sexy, 1963 - III Edizione - Direzione Generale Cinema

1963 Toto sexy presentazioneDocumenti censura del film Totò sexy, 1963 - Presentazione - Direzione Generale Cinema


Mi viene raccontato un fatto buffo. Un produttore voleva presentare un film zeppo di spogliarelli, quasi per intero dedicato a un simile genere di nudismo a rate. Ma fu opportunamente consigliato di diminuire i numeri di spogliarello se voleva che il film fosse accettato, e di aumentare il contorno con alcune sequenze di varietà meno piccanti. Il produttore accettò il consiglio: ridusse il numero degli spogliarelli e con le parti eliminate fece un altro film [Totò sexy, N.d.A.]. Dosando l'uno e l'altro con inserzioni di numeri «neutri» fece due film invece di uno: un doppio affare. Sull'attività dei censori non potrebbero gettarsi manciate di discredito più di così.

Giovanni Paolucci


I documenti

Cosa ne pensa il pubblico...


logodavi

I commenti degli utenti, dal sito www.davinotti.com

  • Essendo fatto con "avanzi" di altro film e qualche nuovo materiale musicale, è un collage mal fatto e qua e là fastidioso. Qua e là, però, brilla pure il genio di Totò (Macario è in seconda fila). Per colpa della noia (di sexy non c'è proprio nulla, almeno oggi) non va oltre *½. Lando Buzzanca (come nel film precedente) è un passeggero dell'aereo e (forse) pure il primo carcerato a entrare nella mensa della prigione.
    I gusti di B. Legnani (Commedia - Giallo - Thriller)

  • Gli effetti dei "Mondo" (alla Jacopetti, Cavara e Prosperi) ebbero la loro bella ripercussione in ogni genere, se pure Totò in questa (e in un'altra occasione) ebbe modo di essere spedito - in missione velatamente erotica - a zonzo per i locali notturni. Come sempre è il garbo dell'attore, qua affiancato dal malinconico e dolce Macario, a dare un senso all'operazione, che si dilunga fiaccamente dietro intermezzi-sedativi, garantiti dalla presenza d'un fanciullesco Morandi. Si vede più per rispetto delle presenze nel film, che per altro...
    I gusti di Undying (Horror - Poliziesco - Thriller)

  • Serie di sketch vari (e poco divertenti), tenuti insieme (si fa per dire) da una cornice carceraria e da noiosissimi e insulsi siparietti musicali o pruriginosi spogliarelli. A cosa si è ridotto Totò, che qui duetta con Macario mantenendo a malapena l'interesse (vagamente apprezzabile la scena della dogana e qualche momento qua e là) con il solito armamentario comico massacrato da una sceneggiatura e da una regia penose. La visione è tempo perso.
    I gusti di Pigro (Drammatico - Fantascienza - Musicale)

  • Seguito di Totò di Notte N° 1, inferiore al già non eccezionale primo capitolo. Il problema sta proprio nei noiosi intermezzi musicali che fanno da sfondo all'intera operazione, perché Totò e Macario sono fantastici e i loro duetti potevano essere sfruttati molto meglio. Da antologia la scena alla dogana, quella del cocktail e quella delle chiavi della prigione. Da vedere mandando avanti i numerosi spogliarelli e le varie canzonette.
    I gusti di Rambo90 (Azione - Musicale - Western)

  • Un'indegna operazione commerciale che sfrutta alcuni spunti comici di Totò tenuti assieme da insulsi e noiosi siparietti con lontanissime venature erotiche. Nella scena della dogana Totò si diletta in giochi di parole che anticipano, per impostazione, la supercazzola di Tognazzi, ma il resto è poca cosa. La regia è cialtronesca, i colori scelti sono invece interessanti e lontanamente baviani. Sono presenti tante pubblicità nient’affatto nascoste (Alitalia, Pepsi e Motta, per citarne alcune).
    I gusti di Minitina80 (Comico - Fantastico - Thriller)

  • Un film decisamente scialbo ma fortunatamente nobilitato e salvato dagli sketch della coppia Totò/Macario, coadiuvata da caratteristi come Castellani e Agus. Per il resto assistiamo a noiosissimi siparietti "sexy" (per l'epoca forse, perché al giorno d'oggi non sono nulla di che) che fungono da riempitivo. Il film si avvale nel montaggio di scarti presi dal precedente film della coppia.
    I gusti di Gabrius79 (Comico - Commedia - Drammatico)

  • Siccome al peggio non c’è mai fine, dopo Totò di notte n. 1 ecco che i produttori attenti solo al facile incasso ci ammanniscono questo indegno Totò sexy. Soliti striptease inizi anni ’60 intervallati con alcune comicissime e collaudate scene d'avanspettacolo che Totò recita a ruota libera quasi con il pilota automatico. Macario e Castellani si confermano ottime spalle. Il film, che è narrativamente inserito in una cornice carceraria, ricorda Accadde al commissariato di Giorgio Bianchi, ma siamo alla rifrittura delle frattaglie nell'olio vecchio.
    • MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Le scatenate scene del banco dell'Alitalia, della dogana e dello smarrimento delle chiavi in carcere.
    I gusti di Graf (Commedia - Poliziesco - Thriller)

  • Film realizzato con gli scarti di Totò di notte n. 1, con l’aggiunta di qualche esibizione di (casto) strip-tease. Considerando il carattere smaccatamente commerciale dell’operazione non rimane che applaudire alla professionalità della ben assortita coppia di protagonisti, del tris di spalle storiche Castellani-Marchetti-Agus e del navigato regista Amendola. Se il valore medio della cinematografia di un paese lo si valuta dalla qualità dei sottoprodotti, in Italia negli anni ’60 non ce la passavamo affatto male.
    I gusti di Pstarvaggi (Comico - Commedia)

Le incongruenze

  1. Nella scena in cui il barista spagnolo prepara il cocktail sotto la dettatura di Totò, dimentica un paio di ingredienti e ne mette uno (il limone) che e' viene ripetuto due volte nella "ricetta". Mi chiedo se tutto cio' (la ripetizione dell'ingrediente in particolare) sia parte della gag o piuttosto uno svarione del comico nel fervore dell'improvisazione, errore passato inosservato o ignorato in ossequio al clima generale di "buona la prima" che contraddistingue il film
  2. Quando Toto' e Macario parlano con il carcerato di Pechino, si ricordano di una spettacolo cinese visto a Shangai...e nel numero musicale che viene mostrato si parla SOLO di Giappone (i Samurai, il Fujiyama...). Vabbe' che il solo fatto che il film sia di livello infimo e la canzone sia un twist (!) in italiano invitano a non sottilizzare troppo sulle differenze tra Cina e Giappone, ma...
  3. Macario e Totò si presentano alla sorella di Umberto rispettivamente come "Raffaella" e "Giotta". Quando intima a Macario di alzarsi, pero', la secondina dice "Svegliati Carlotta". Da dove nasce questo errore? Semplice: pochi secondi piu' tardi pensando ad alta voce su che sistemazione dare alle due carcerate, dice "Dunque, la' no, ci ho gia' meso Carlotta". Evidentemene il nome "Carlotta" era previsto in quella seconda battuta della sceneggiatura e Mario Castellani si e' confuso tirandolo fuori prima del dovuto per il personaggio sbagliato. Buona la prima e chi se ne importa dell'errore.
  4. Nel momento in cui il barista prepara il coctail ripete due volte la mescolatura del limone.

www.bloopers.it


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Riferimenti e bibliografie:
  • "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
  • "Totò" (Orio Caldiron) - Gremese , 1983
  • "I film di Totò, 1946-1967: La maschera tradita" (Alberto Anile) - Le Mani-Microart'S, 1998
  • Giovanni Paolucci, diario del 17 gennaio 1964, in Italia Taglia, Transeuropa, Milano 1999 (a cura di Tatti Sanguineti)
  • "Totò proibito" (Alberto Anile) - Ed. Lundau, 2005
  • Documenti censura Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - www.cinecensura.com

Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:

  • Vice, «La Libertà», 1963
  • Valentino De Carlo, 1963
  • Vice, «Corriere della Sera», 7 settembre 1963
  • Vice, «Corriere dell'Informazione», 8 settembre 1963
  • Vice, «Il Messaggero», 14 settembre 1963
  • Vice, «Momento Sera», 15 settembre 1963
  • «Stampa Sera», 4-5 agosto 1964
  • «La Stampa», 5 agosto 1964
  • a. bl., «Stampa Sera», 5-6 agosto 1964