Museo di Totò, atto finale (?)
Come ha annunciato il quotidiano "Il Mattino" di Napoli del 26 febbraio 2025, lo scorso mese si è finalmente aperto uno spiraglio per l'apertura del Museo di Totò: la Sovrintendenza, con la concessione d'uso in scadenza nel 2025, avrebbe sbloccato i fondi. La vicenda ebbe inizio nel 1995, circa trent'anni fa a fronte di una spesa di oltre due milioni di euro.
Il 20 febbraio 2025 il Comune di Napoli approva la "rimodulazione" del quadro economico relativo al completamento del Museo, in risposta ad una precisa richiesta della Sovrintendenza, l'ultimo importante passaggio per il completamento degli interventi strutturali ai locali del futuro Museo di Totò, composto da due locali al quarto e quinto piano siti all'interno del Palazzo dello Spagnuolo.
Il nodo da sciogliere è rappresentato dallo spazio da adibire a biglietteria, indispensabile all'accoglienza e all'ingresso dei visitatori e soprattutto ai diversamente abili che dovranno utilizzare l'ascensore, senza la presenza del quale non verranno concessi i permessi.
Gli attori della diatriba sono la Sovrintendenza, la Regione Campania, la Città Metropolitana e il Comune di Napoli i quali dovranno, oltre ad evitare la scadenza della concessione d'uso gratuito, portare a termine ed in breve tempo i lavori permettendo così l'agognata apertura del Museo entro quest'anno.
La cosa che lascia tutti perplessi, addetti ai lavori ed appassionati di Totò, è che gli eredi de Curtis non siano al corrente della cosa...
Puntata del 26 febbraio 2025. Diretta della trasmissione "La Radiazza" andata in onda su Radio Marte di Napoli in cui il conduttore Gianni Simioli ha intervistato il giornalista del "Mattino" Paolo Barbuto, la signora Viola, abitante nel palazzo dello Spagnuolo e Carlo Maria Alfarano, autore del libro-inchiesta sulla nascita del Museo "Totò Memories".
Scusate se nel mio piccolo subentro in questa "diatriba" sul museo di Totò. Innanzitutto voglio dire che il museo è stato allestito, come tutti sappiamo, nel Palazzo dello Spagnuolo nei locali che sono della Regione Campania al terzo e quarto piano e non, come erroneamente detto (1), al quarto e quinto piano!
Detto ciò voglio dire che che la signora, e mia grandissima amica, Elena De Curtis non poteva sapere nulla in quanto il tutto è stato recentemente deciso nei "meandri" del Comune di Napoli , dove addirittura si pensava che la donazione del locale al piano terra, di proprietà di Liliana De Curtis ed in cui doveva essere posizionata la biglietteria del museo e soprattutto l'ascensore (utile agli handicappati), fosse stata accettata...
Cosa errata perché invece fu rifiutata categoricamente dalla Regione Campania. Ma il comune, ignaro di ciò, a Gennaio 2025 si era invece impossessato di questo locale che nel frattempo, visto che ad Elena era stato comunicato che era stato deciso dai "sommi capi" che il museo sarebbe stato realizzato in altro luogo (Palazzo Fuga), questa aveva deciso di disfarsene e l'aveva quindi venduto ad un privato.
Il Comune, ripeto, ignaro, avendo anche trovato un catenaccio all'ingresso del locale, aveva pensato bene di romperlo e di impossessarsi del locale non sapendo che oramai non era suo. Alle dimostranze del nuovo proprietario il Comune, sempre a Gennaio, riconsegna il locale e ad oggi nulla è stato fatto; anzi, alla signora Elena De Curtis, ad oggi, ripeto, nulla è stato comunicato in merito a tutto ciò.
A questo punto devo pensare che non c'è mai stata comunicazione tra la Regione Campania, proprietaria del locale, ed il Comune di Napoli, manutentore dello stesso... ma a questo punto mi meraviglierei del contrario. Ciò è quanto volevo comunicarVi.
Arch. Luigi Campolongo, CTP della causa contro la Regione ed il Comune per i danni che i lavori del museo hanno provocato nei confronti dei due condomini lesi quali Palazzo dello Spagnuolo e Palazzo Moles, edifici entrambi sottoposti a vincolo monumentale dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici di Napoli.
Riferimenti, note e bibliografie:
- Gianni Simioli e Radio Marte
- (1) cit. articolo del "Mattino", 26 febbraio 2025
- Intervento dell'Arch. Gino Campolongo