Moglie in spalla, facciamo la guerra al fisco Fra tasse e divi del cinema non c’è mai stata buona armonia. Ora un nuovo elemento per contestare l’ha scoperto Andrea Checchi, nei panni non di attore-divo ma di attore-lavoratore a reddito fisso: «Per…
Gianni Di Giovanni, «Tempo», anno XXXII, n.15, 11 aprile 1970
Totò vent'anni dopo riabilitato dalle risate dei giovani Dopo il felice esperimento di questa estate a Milano, nelle sale di tutta Italia tornano a grande richiesta i film del comico napoletano. Accorrono i vecchi spettatori, ma soprattutto le nuove…
Maurizio Costanzo, «Tempo», anno XXXIII, n.52, 26 dicembre 1971
Totò 1971 - Totò al Giro d'Italia Dopo morto, Totò sta vivendo il suo terzo momento magico. È un fenomeno senz’altro eccezionale: tutti i suoi film, anche quelli considerati un tempo i peggiori, hanno trovato spazio addirittura nei cinema d’essai.…
Callisto Cosulich, «ABC», anno XII, n.52, 24 dicembre 1971
È ritornato Totò: perchè ridiamo come matti rivedendo i suoi vecchi film? Uno dietro l'altro tornano i film di Totò e le sale cinematografiche si riempiono. I noleggiatori avevano cominciato timidamente, ma adesso non ci sono più dubbi : il successo…
Pier Angelo Morlotti, «Epoca», anno XXIII, n.1120, 19 marzo 1972
La febbre di Totò Il 15 aprile del 1967 si spegneva a Roma il grande comico napoletano, compianto da milioni di spettatori. Oggi, a distanza di cinque anni, si assiste al rilancio dei suoi film più noti, con un grande successo di pubblico. Anche la…
Franco Berutti e di Paolo Mosca, «Domenica del Corriere», anno LXXIV, n.17, 25 aprile 1972
Prima di tutto il pubblico I ricordi inediti del suo impresario Elio Gigante. «Era un uomo inguaribilmente buono e generoso». Gli anni dell'avanspettacolo e dei debiti: geniale ma «distratto», si accorse tardi della sua statura di interprete. Prima…
Giuseppe Tabasso, «Radiocorriere TV», anno 50, n.14, 1-7 aprile 1973
In TV la rivincita di Totò Otto film del grande comico napoletano che ora riempie i cinema - «Vorrei almeno essere rispettato» si lamentava l'attore dilaniato in vita dai critici. Oggi tutti gli riconoscono doti artistiche eccezionali e inimitabili.…
Gianni Villa, «Sorrisi e Canzoni TV», anno XXII, n.12, 25 marzo 1973
Totò: la sua comicità e i comici dopo di lui Da «I due orfanelli» a «Uccellacci e uccellini»: alla televisione una selezione di film interpretati dal popolare attore Roma, marzo Disse una volta Totò: «I film brutti mi sono cari come gli altri. Ogni…
Giuseppe Sibilla e Salvatore Piscicelli, «Radiocorriere TV», anno 50, n.13, 25-31 marzo 1973
A sei anni dalla morte esplode il «fenomeno Totò» Stasera in TV il primo film dedicato al grande comico Forse mai prima d’ora si era assistito, nel mondo dello spettacolo, a un «revival» di proporzioni così vaste: l’attore napoletano viene…
La tardiva RIscoperta di Totò Quando sarò morto e non più scomodo per nessuno, daranno la stura ai paroloni e, rispolverando la mia vis comica, affermeranno che se non me ne fossi andato mi avrebbero visto giusto per questo o quel personaggio, chi…
Luciano Mattino, «Settimana TV», anno XX, marzo-aprile 1973
Piangeva su ogni de Curtis Mentre la Tv ci ripropone Totò, ascoltiamo la rievocazione affettuosa di un suo grande amico. Il conte Marco Rocco di Torrepadula ci descrive le grandi qualità e le innocenti manie del comico napoletano cui è dedicato un…
Vittorio Paliotti, «Oggi», anno XXIX, n.14, 5 aprile 1973
Totò, il principe surrealista di Napoli I film di Totò sui teleschermi. E l’altro ritorno è quello di Totò. La televisione ha incominciato a trasmettere i suoi vecchi film. Proprio quei film, quei filmacci, che tante volte gli abbiamo rimproverato…
Guido Gerosa, «Epoca», anno XXIV, n.1175, 8 aprile 1973
Totò temeva di essere presto dimenticato L'ultimo incontro con Totò. Il grande comico, che ora trionfa anche in TV, ci confidò la sua tristezza: non immaginava di essere tanto amato. Quel piccolo signore triste e malinconico che aveva il nome d'arte…
Giuliano Ranieri, «Grazia», anno XLVI, n.1676, 8 aprile 1973
Totò, vent'anni di cinema con il principe clown Cento film abitati da una maschera Totò attore di teatro, Totò attore di cinema. Mentre è iniziata la retrospettiva di Tòtò alla televisione, "Tempo” vuole ricordare l’attore nei suoi due aspetti, a…
Morando Morandini, «Tempo», anno XXXV, n.14, 8 aprile 1973
Liliana de Curtis è tutta Totò Sull’onda dei film trasmessi dalla TV, rivivono il ricordo, gli affetti, la vita del grande comico napoletano Nato ad Avezzano (Napoli) nel 1897 e morto a Roma nel 1967 (1): in arte Totò, nella vita privata principe di…
«Amica - Il Giornale dell'Attualità», n.17, 24 aprile 1973
Gli anni 70 e la RIscoperta di Totò Vedrai, quando sarò morto e non più scomodo per nessuno, daranno la stura ai paroloni e, rispolverando la mia vis comica, affermeranno che se non me ne fossi andato mi avrebbero visto giusto per questo o quel…
Totò: uno, nessuno, centomila Si può tentare una definizione del più popolare comico italiano 10 anni dopo la morte? Il grande successo che continuano a riscuotere i suoi film sta facendo giustizia di tante polemiche sulla loro «qualità». Ed è…
Alberto Farassino, «La Repubblica», 15 aprile 1977
Paolo Villaggio: «abbiamo imparato tutti da lui» Antonio De Curtis, principe di Bisanzio non l’ho mai conosciuto di persona, nè, purtroppo, l'ho mai visto in teatro. Quando sono arrivato a Roma io, dieci anni fa, Totò moriva. L'ho visto mille volte…
«Totò 3 D», anche l'Italia in gara per la 3D Un prospetto pubblicato recentemente su alcune riviste fornisce un lungo elenco di nuovi metodi di cinema in rilievo: a nomi ormai notissimi come "Cinerama” si aggiungono altri meno noti come "Naturscope”…
Totò, che piacere rivederti In sei telefilm la sua arte comica. Ecco come lo ricordano Macario, Taranto, Manfredi, Tognazzi e Gigante. Roma, maggio Sono sei telefilm, un’antologia di personaggi e macchiette, quelli più popolari fra il pubblico del…
Fiammetta Rossi, «Radiocorriere TV», anno LV, n.23, 4-10 giugno 1978
La riscoperta di Totò: ma mi faccia il piacere... Roma, ottobre Totò, attore trasparente, è, a modo suo misteriosissimo. Non per quel che egli è stato nella realtà, ma per come è apparso. Sia agli italiani — che lo hanno mollo amato e molto lo amano…
Claudio G. Fava, «Radiocorriere TV», anno LVI, n.41, 7-13 ottobre 1979
Totò: «sarò grande dopo la mia morte» Mentre la TV propone un ciclo di otto film di Totò, parliamo del grande attore napoletano con le donne che gli sono state vicine - Così diceva spesso Totò alla figlia Liliana, che aggiunge: «Il pubblico lo ha…
Cristina Maza, «Bolero», anno XXXIII, n.1695, 28 ottobre 1979
Totò, la gaia sapienza Punto e a capo. Franca Faldini e Goffredo Fofi hanno scritto un libro su Totò. Giriamogli un po’ intorno Franca Faldini e Goffredo Fofi: «Totò. L’uomo e la maschera». Feltrinelli, 280 pagine, 3.000 lire Di questo nuovo libro…
Ruggero Guarini, «Il Messaggero», 26 ottobre 1977, Franca Faldini, Goffredo Fofi
La riscoperta di un mito: Totò ritorna Da alcune settimane i romani, vecchi e giovani, vanno a vedere o a rivedere i vecchi film di un grande comico che in vita fu soltanto «popolare»: vediamo perché solo oggi tutti scoprono nella sua stralunata…
Virgilio Crocco, «Il Messaggero», 22 dicembre 1971
La rivincita di Totò Difendiamo l’immagine e il ricordo di un grande comico dalle interpretazioni lambiccate di una certa cultura La rivincita di Totò, si potrebbe intitolare così un film, se Totò improvvisamente resuscitasse, e, naturalmente, ne…
Nino Longobardi, «Il Messaggero», 6 gennaio 1974
162
«Corriere della Sera», 2 gennaio 1970
Non c’è nulla di immutabile, a questo mondo. Nel 1953-54, quando cercò di ottenere il visto di censura per poter essere immesso nei normali circuiti cinematografici, un film come ”Totò e Carolina” andò incontro alle grane sue. La vicenda non può essere definita molto rivoluzionaria, nè la trama eccessivamente scabrosa. Si tratta della storia di una ragazza — vent'anni e meno — appena giunta dalla campagna e spinta dalla disperazione a intrupparsi tra le derelitte di Villa Borghese, a Roma: naturalmente, alla prima "retata" della polizia si fa "beccare”. Già in questura, sopraffatta dalla vergogna. Carolina (Anna Maria Ferrero) incomincia a mettere nei guai il commissario con un tentativo di suicidio.
Dopo la regolamentare lavanda gastrica all'ospedale, il commissario pensa di liberarsi del grattacapo rifilando la ragazza allo zelante agente scelto, Antonio (Totò), perchè la riaccompagni al paesello con il rituale foglio di via. Dopo una breve sosta a casa dell’agente, vedovo con padre e figlioletto a carico, i due partono in jeep per Montefiascone. Ma neppure al paese — dove giungono dopo un’infinità di peripezie, da un tentativo di fuga a quello di un altro suicidio — qualcuno, parenti, parroco, autorità, vuole assumersi il compito di "prendere in carico” una ragazza già schedata dalla polizia e che, per di più, confessa di essere in attesa di un figlio. Al povero agente non resta che far marcia indietro con la ragazza, di cui ormai si sente responsabile, nella speranza di trovare una soluzione. Ma non c’è niente da fare: neppure un ladruncolo (Maurizio Arena), sorpreso a rubare in un camion e che potrebbe farla franca se solo volesse andarsene con Carolina, accetta il baratto. E alla fine l'agente si rassegna a portarsi a casa la ragazza: potrà dargli una mano nel mandare avanti una famiglia dove sono solo uomini.
Una storia esile esile, ravvivata da un’eccellente recitazione, da una sciolta regia di Mario Monicelli, e da alcune efficaci notazioni di costume introdotte in fase di sceneggiatura (curata, assieme allo stesso Monicelli, da Ennio Flaiano e Rodolfo Sonego), che non si vede proprio in che cosa possa costituire scandalo. Ma nel 1954 le ragioni di scandalo apparvero molte. Prima di tutto quello spirito di "volemose bene" che sotto sotto pervade tutto il film, comprende anche i comunisti, visti come più propensi alle bicchierate in osteria che alla preparazione della rivoluzione. E poi, come si poteva concepire un agente di polizia tanto poco marziale, tanto pover'uomo, persino disposto a lasciar scappare un ladruncolo purché lo togliesse dalle grane come si dimostra il buon Totò? C’era da risvegliare l’inorridita indignazione dei difensori della morale e dell’onore patrio. E il film, mentre le polemiche sui giornali infuriavano, dovette attendere per mesi il suo visto, poi rassegnarsi a tagli. Oggi, su queste cose, si può sorridere.
Così dolce, così Margaret «Quando sarò più grande penserò anche all’amore», dice Margaret Lee, ma è una piccola bugia ammessa nel mondo dello spettacolo Roma, febbraio Il cinema italiano ha in serbo un colpo grosso. L’asso nella manica è…
Sandro Villa, «Tempo», 28 febbraio 1970 - Fotografie di Chiara Samugheo
Il Mike Bongiorno abbandonato Colpo di scena tra i coniugi Bongiorno: Annarita se n'è andata a Bologna in uno strascico di accuse e polemiche che finiscono per darle torto. Chi ne guadagna? Proprio il popolare Mike e la sua trasmissione,…
Paola Fallaci, «Tempo», anno XXXII, n.41, 10 ottobre 1970
Sei donne col volto di Anna Magnani Anna Magnani sta interpretando i telefilm del suo debutto televisivo: sei storie di donne, sei personaggi femminili che potrebbero non essere tutti ugualmente riusciti, ma saranno sicuramente credibili e veri per…
Maria Maffei, «Noi donne», anno XXV, n.34, 29 agosto 1970
Pierpaolo Pasolini: «vivo il mio momento gaio» Pier Paolo Pasolini ha iniziato la decima fatica cinematografica con un soggetto a lui inusuale: il Decamerone. L’ha scelto perché anche la “pittura boccaccesca” può restituire una realtà popolare…