Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1970




Totò

Articoli d'epoca, anno 1970

Moglie in spalla, facciamo la guerra al fisco

Moglie in spalla, facciamo la guerra al fisco Fra tasse e divi del cinema non c’è mai stata buona armonia. Ora un nuovo elemento per contestare l’ha scoperto Andrea Checchi, nei panni non di attore-divo ma di attore-lavoratore a reddito fisso: «Per…
Gianni Di Giovanni, «Tempo», anno XXXII, n.15, 11 aprile 1970
1104

Totò vent'anni dopo riabilitato dalle risate dei giovani

Totò vent'anni dopo riabilitato dalle risate dei giovani Dopo il felice esperimento di questa estate a Milano, nelle sale di tutta Italia tornano a grande richiesta i film del comico napoletano. Accorrono i vecchi spettatori, ma soprattutto le nuove…
Maurizio Costanzo, «Tempo», anno XXXIII, n.52, 26 dicembre 1971
1169

Totò 1971 - Totò al Giro d'Italia

Totò 1971 - Totò al Giro d'Italia Dopo morto, Totò sta vivendo il suo terzo momento magico. È un fenomeno senz’altro eccezionale: tutti i suoi film, anche quelli considerati un tempo i peggiori, hanno trovato spazio addirittura nei cinema d’essai.…
Callisto Cosulich, «ABC», anno XII, n.52, 24 dicembre 1971
1185

La febbre di Totò

La febbre di Totò Il 15 aprile del 1967 si spegneva a Roma il grande comico napoletano, compianto da milioni di spettatori. Oggi, a distanza di cinque anni, si assiste al rilancio dei suoi film più noti, con un grande successo di pubblico. Anche la…
Franco Berutti e di Paolo Mosca, «Domenica del Corriere», anno LXXIV, n.17, 25 aprile 1972
1309

Prima di tutto il pubblico

Prima di tutto il pubblico I ricordi inediti del suo impresario Elio Gigante. «Era un uomo inguaribilmente buono e generoso». Gli anni dell'avanspettacolo e dei debiti: geniale ma «distratto», si accorse tardi della sua statura di interprete. Prima…
Giuseppe Tabasso, «Radiocorriere TV», anno 50, n.14, 1-7 aprile 1973
507

In TV la rivincita di Totò

In TV la rivincita di Totò Otto film del grande comico napoletano che ora riempie i cinema - «Vorrei almeno essere rispettato» si lamentava l'attore dilaniato in vita dai critici. Oggi tutti gli riconoscono doti artistiche eccezionali e inimitabili.…
Gianni Villa, «Sorrisi e Canzoni TV», anno XXII, n.12, 25 marzo 1973
1093

Totò: la sua comicità e i comici dopo di lui

Totò: la sua comicità e i comici dopo di lui Da «I due orfanelli» a «Uccellacci e uccellini»: alla televisione una selezione di film interpretati dal popolare attore Roma, marzo Disse una volta Totò: «I film brutti mi sono cari come gli altri. Ogni…
Giuseppe Sibilla e Salvatore Piscicelli, «Radiocorriere TV», anno 50, n.13, 25-31 marzo 1973
1941

La tardiva RIscoperta di Totò

La tardiva RIscoperta di Totò Quando sarò morto e non più scomodo per nessuno, daranno la stura ai paroloni e, rispolverando la mia vis comica, affermeranno che se non me ne fossi andato mi avrebbero visto giusto per questo o quel personaggio, chi…
Luciano Mattino, «Settimana TV», anno XX, marzo-aprile 1973
2716

Piangeva su ogni de Curtis

Piangeva su ogni de Curtis Mentre la Tv ci ripropone Totò, ascoltiamo la rievocazione affettuosa di un suo grande amico. Il conte Marco Rocco di Torrepadula ci descrive le grandi qualità e le innocenti manie del comico napoletano cui è dedicato un…
Vittorio Paliotti, «Oggi», anno XXIX, n.14, 5 aprile 1973
1426

Totò, il principe surrealista di Napoli

Totò, il principe surrealista di Napoli I film di Totò sui teleschermi. E l’altro ritorno è quello di Totò. La televisione ha incominciato a trasmettere i suoi vecchi film. Proprio quei film, quei filmacci, che tante volte gli abbiamo rimproverato…
Guido Gerosa, «Epoca», anno XXIV, n.1175, 8 aprile 1973
1417

Totò temeva di essere presto dimenticato

Totò temeva di essere presto dimenticato L'ultimo incontro con Totò. Il grande comico, che ora trionfa anche in TV, ci confidò la sua tristezza: non immaginava di essere tanto amato. Quel piccolo signore triste e malinconico che aveva il nome d'arte…
Giuliano Ranieri, «Grazia», anno XLVI, n.1676, 8 aprile 1973
1799

Totò, vent'anni di cinema con il principe clown

Totò, vent'anni di cinema con il principe clown Cento film abitati da una maschera Totò attore di teatro, Totò attore di cinema. Mentre è iniziata la retrospettiva di Tòtò alla televisione, "Tempo” vuole ricordare l’attore nei suoi due aspetti, a…
Morando Morandini, «Tempo», anno XXXV, n.14, 8 aprile 1973
1202

Liliana de Curtis è tutta Totò

Liliana de Curtis è tutta Totò Sull’onda dei film trasmessi dalla TV, rivivono il ricordo, gli affetti, la vita del grande comico napoletano Nato ad Avezzano (Napoli) nel 1897 e morto a Roma nel 1967 (1): in arte Totò, nella vita privata principe di…
«Amica - Il Giornale dell'Attualità», n.17, 24 aprile 1973
507
10 Giu 2021

Gli anni 70 e la RIscoperta di Totò

Gli anni 70 e la RIscoperta di Totò Vedrai, quando sarò morto e non più scomodo per nessuno, daranno la stura ai paroloni e, rispolverando la mia vis comica, affermeranno che se non me ne fossi andato mi avrebbero visto giusto per questo o quel…
Varie testate, dal 1972 al 2021
1929

Totò: uno, nessuno, centomila

Totò: uno, nessuno, centomila Si può tentare una definizione del più popolare comico italiano 10 anni dopo la morte? Il grande successo che continuano a riscuotere i suoi film sta facendo giustizia di tante polemiche sulla loro «qualità». Ed è…
Alberto Farassino, «La Repubblica», 15 aprile 1977
1096
24 Nov 2021

Paolo Villaggio: «abbiamo imparato tutti da lui»

Paolo Villaggio: «abbiamo imparato tutti da lui» Antonio De Curtis, principe di Bisanzio non l’ho mai conosciuto di persona, nè, purtroppo, l'ho mai visto in teatro. Quando sono arrivato a Roma io, dieci anni fa, Totò moriva. L'ho visto mille volte…
Paolo Villaggio, «Paese Sera», 17 aprile 1977
1434

«Totò 3 D», anche l'Italia in gara per la 3D

«Totò 3 D», anche l'Italia in gara per la 3D Un prospetto pubblicato recentemente su alcune riviste fornisce un lungo elenco di nuovi metodi di cinema in rilievo: a nomi ormai notissimi come "Cinerama” si aggiungono altri meno noti come "Naturscope”…
Riccardo Redi, «Cinema», n. 108, 30 aprile 1953
867

Totò, che piacere rivederti

Totò, che piacere rivederti In sei telefilm la sua arte comica. Ecco come lo ricordano Macario, Taranto, Manfredi, Tognazzi e Gigante. Roma, maggio Sono sei telefilm, un’antologia di personaggi e macchiette, quelli più popolari fra il pubblico del…
Fiammetta Rossi, «Radiocorriere TV», anno LV, n.23, 4-10 giugno 1978
1051

La riscoperta di Totò: ma mi faccia il piacere...

La riscoperta di Totò: ma mi faccia il piacere... Roma, ottobre Totò, attore trasparente, è, a modo suo misteriosissimo. Non per quel che egli è stato nella realtà, ma per come è apparso. Sia agli italiani — che lo hanno mollo amato e molto lo amano…
Claudio G. Fava, «Radiocorriere TV», anno LVI, n.41, 7-13 ottobre 1979
1186

Totò: «sarò grande dopo la mia morte»

Totò: «sarò grande dopo la mia morte» Mentre la TV propone un ciclo di otto film di Totò, parliamo del grande attore napoletano con le donne che gli sono state vicine - Così diceva spesso Totò alla figlia Liliana, che aggiunge: «Il pubblico lo ha…
Cristina Maza, «Bolero», anno XXXIII, n.1695, 28 ottobre 1979
1268

Totò, la gaia sapienza

Totò, la gaia sapienza Punto e a capo. Franca Faldini e Goffredo Fofi hanno scritto un libro su Totò. Giriamogli un po’ intorno Franca Faldini e Goffredo Fofi: «Totò. L’uomo e la maschera». Feltrinelli, 280 pagine, 3.000 lire Di questo nuovo libro…
Ruggero Guarini, «Il Messaggero», 26 ottobre 1977, Franca Faldini, Goffredo Fofi
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20 Feb 2024

La riscoperta di un mito: Totò ritorna

La riscoperta di un mito: Totò ritorna Da alcune settimane i romani, vecchi e giovani, vanno a vedere o a rivedere i vecchi film di un grande comico che in vita fu soltanto «popolare»: vediamo perché solo oggi tutti scoprono nella sua stralunata…
Virgilio Crocco, «Il Messaggero», 22 dicembre 1971
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La rivincita di Totò

La rivincita di Totò Difendiamo l’immagine e il ricordo di un grande comico dalle interpretazioni lambiccate di una certa cultura La rivincita di Totò, si potrebbe intitolare così un film, se Totò improvvisamente resuscitasse, e, naturalmente, ne…
Nino Longobardi, «Il Messaggero», 6 gennaio 1974
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«Corriere della Sera», 2 gennaio 1970


1970 07 18 Tempo Toto e Carolina Censura f1Non c’è nulla di immutabile, a questo mondo. Nel 1953-54, quando cercò di ottenere il visto di censura per poter essere immesso nei normali circuiti cinematografici, un film come ”Totò e Carolina” andò incontro alle grane sue. La vicenda non può essere definita molto rivoluzionaria, nè la trama eccessivamente scabrosa. Si tratta della storia di una ragazza — vent'anni e meno — appena giunta dalla campagna e spinta dalla disperazione a intrupparsi tra le derelitte di Villa Borghese, a Roma: naturalmente, alla prima "retata" della polizia si fa "beccare”. Già in questura, sopraffatta dalla vergogna. Carolina (Anna Maria Ferrero) incomincia a mettere nei guai il commissario con un tentativo di suicidio.

Dopo la regolamentare lavanda gastrica all'ospedale, il commissario pensa di liberarsi del grattacapo rifilando la ragazza allo zelante agente scelto, Antonio (Totò), perchè la riaccompagni al paesello con il rituale foglio di via. Dopo una breve sosta a casa dell’agente, vedovo con padre e figlioletto a carico, i due partono in jeep per Montefiascone. Ma neppure al paese — dove giungono dopo un’infinità di peripezie, da un tentativo di fuga a quello di un altro suicidio — qualcuno, parenti, parroco, autorità, vuole assumersi il compito di "prendere in carico” una ragazza già schedata dalla polizia e che, per di più, confessa di essere in attesa di un figlio. Al povero agente non resta che far marcia indietro con la ragazza, di cui ormai si sente responsabile, nella speranza di trovare una soluzione. Ma non c’è niente da fare: neppure un ladruncolo (Maurizio Arena), sorpreso a rubare in un camion e che potrebbe farla franca se solo volesse andarsene con Carolina, accetta il baratto. E alla fine l'agente si rassegna a portarsi a casa la ragazza: potrà dargli una mano nel mandare avanti una famiglia dove sono solo uomini.

Una storia esile esile, ravvivata da un’eccellente recitazione, da una sciolta regia di Mario Monicelli, e da alcune efficaci notazioni di costume introdotte in fase di sceneggiatura (curata, assieme allo stesso Monicelli, da Ennio Flaiano e Rodolfo Sonego), che non si vede proprio in che cosa possa costituire scandalo. Ma nel 1954 le ragioni di scandalo apparvero molte. Prima di tutto quello spirito di "volemose bene" che sotto sotto pervade tutto il film, comprende anche i comunisti, visti come più propensi alle bicchierate in osteria che alla preparazione della rivoluzione. E poi, come si poteva concepire un agente di polizia tanto poco marziale, tanto pover'uomo, persino disposto a lasciar scappare un ladruncolo purché lo togliesse dalle grane come si dimostra il buon Totò? C’era da risvegliare l’inorridita indignazione dei difensori della morale e dell’onore patrio. E il film, mentre le polemiche sui giornali infuriavano, dovette attendere per mesi il suo visto, poi rassegnarsi a tagli. Oggi, su queste cose, si può sorridere.

«Epoca», 18 luglio 1970


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