De Rossi Fernanda
E' stata una truccatrice cinematografica.
Per “Yvonne la nuit” il truccatore era papà, ed io ero l’aiuto-trucco. Di Totò, papà affermava che non era solamente un comico, infatti, basta guardare il citato “Yvonne la nuit” per capirlo.
In “Rita, la figlia americana” Totò lo truccavo io; era generoso e signore; mi recitò “ ‘A livella” e mi elencò tutti i suoi titoli nobiliari. Doveva girare una scena all’aeroporto: osservando gli aerei mi confidò “Io, su quelli, non ci salirò mai!” Ed infatti, non mi risulta vi sia mai salito. Veniva alle 13, lo truccavo in una roulotte. Alle 19, l’attore Mario Castellani fischiava lo stop. Non è vero che occorresse poco trucco: di trucco ne occorreva, eccome! Non ricordo se avesse baffi “di scena” o propri, ma sicuramente metteva una parrucca: la parrucchiera gliela doveva sistemare con il mastice. E lui al mastice era un poco insofferente, e contestava le spugne, a suo parere troppo bagnate. A volte era più bravo alle prove che al ciack, perché andava “di getto”, cambiando ogni volta. Una volta si appoggiò ad una tenda e si ferì un dito: una cosuccia da niente, ma lui si lamentava come un bambino: Ahi! Ahi, ahi!
Fernanda De Rossi
Riferimenti e bibliografie:
Intervista rilasciata a Simone Riberto, alias Tenente Colombo, il 9 marzo 2000