Luce Angela (Savino Angela)

Nome d'arte di Angela Savino (Napoli, 3 dicembre 1937), è un'attrice e cantante italiana. Ha lavorato per il teatro, il cinema, la televisione e ha scritto opere di poesia.

Biografia

All'età di quattordici anni, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo musicale a Napoli, partecipando alla Piedigrotta Bideri con la canzone, Zì Carmilì'.

Esordisce nel cinema nel 1956 con, Ricordati di Napoli, regia di Pino Mercanti, cui seguono negli anni successivi una serie di film, come Signori si nasce di Mario Mattòli, Il vedovo di Dino Risi, A noi piace freddo di Steno, Peccati d'estate, di Giorgio Bianchi, Letto a tre piazze, ancora di Steno, Adultero lui, adultera lei, di Raffaello Matarazzo, Lo straniero, di Luchino Visconti, Dove vai tutta nuda? di Pasquale Festa Campanile. Ancora, Il Decameron, di Pier Paolo Pasolini, con il quale ha vinto il Premio Reggia d'Oro della Città di Caserta, Malizia di Salvatore Samperi, dove vince la Medaglia d'Oro all'Anteprima del Cinema Mondiale di Saint Vincent. La seconda notte di nozze di Pupi Avati per il quale ha ricevuto la nomination al Nastro d'Argento, L'amore molesto di Mario Martone con il quale ha vinto il David di Donatello ricevendo la nomination per la Palma d'Oro a Cannes. Ha interpretato il corto, La velina[2] con cui ha vinto il primo premio al FICE di Bologna. In tutto, ha preso parte a più di ottanta film.

Nel corso della sua carriera cinematografica ha lavorato accanto ad attori importanti come: Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Michele Placido, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio De Sica, Paolo Stoppa, Totò, Charlotte Rampling, Giancarlo Gianninie diretta da registi come Dino Risi, Mario Mattoli, Luigi Comencini, Steno, Luchino Visconti, Luigi Zampa, Nanni Loy, Sergio Corbucci, Camillo Mastrocinque.

Come cantante, ha partecipato a Un disco per l'estate 1973 con, La casa del diavolo e ad Un disco per l'estate 1975 con, Cara amica mia. Tra i suoi successi canori, So' Bammenella 'e copp' 'e Quartiere, di Raffaele Viviani, nello spettacolo Napoli notte e giorno diretto da Giuseppe Patroni Griffi e presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Grazie a questa canzone, Angela Luce è l'unica artista al mondo ad essere presente nell'Archivio Storico della Canzone Napoletana con la doppia esecuzione dello stesso brano.

La canzone, Ipocrisia le è valsa il secondo posto al Festival di Sanremo 1975[3]. Ha inoltre vinto la "Maschera d'argento", per l'interpretazione de, L'ultima tarantella ed il secondo premio al Festival di Napoli 1970 con O divorzio. Nel 1973 partecipa alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli. Ha cantato La leggenda del lupino in mondovisione dalla Basilica di Santa Chiara di Napoli. Angela Luce è anche autrice di testi, tra cui Voglia su musica di Angelo Fiore (Premio Unicef 1984).

Signori si nasce - Angela Luce

Attività teatrale

Scritturata da Eduardo De Filippo non ancora ventenne, interpreta ruoli tra i più significativi del grande drammaturgo, fino ad arrivare ad essere protagonista con lo stesso Eduardo nella registrazione televisiva della commedia Il contratto. Ha recitato per due anni con La Scarpettiana, per quattro anni con Eduardo De Filippo, per quattro anni con Peppino De Filippo e altri quattro anni con Nino Taranto, fino ad arrivare ai più importanti festival della prosa: quello di Wiesbaden in Germania[4], quello di Parigi al teatro Sarah Bernhardt[5], quello di Londra al teatro Old Vic[6], quello di Buenos Aires al teatro Coliseum[7] e quello di New York al teatro Mark Hellinger[8], dove ha sostituito Bice Valori nella parte di Eusebia.

Partecipa con una certa frequenza alla prosa radiofonica e televisiva della Rai: in Peppino Girella, scritto da Eduardo De Filippo, nel quale interpretava il ruolo di donna Clotilde, trasmesso nel 1963 in sei puntate; nel Il cappello del prete, sceneggiato televisivo di Rai 1 del 1970, diretto da Sandro Bolchi; nelle Storie della camorra del 1978, diretto da Paolo Gazzara; è anche protagonista dell'operetta Al cavallino bianco, con Paolo Poli, Gianrico Tedeschi e Tony Renis, con la regia di Vito Molinari.

Nel 2011 partecipa con il suo recital poetico musicale Momenti di... Luce alla manifestazione Save the Primo in sostegno di Arnolfo Petri, per impedire la chiusura del Teatro Il Primo di Napoli: per l'occasione era accompagnata alla chitarra da Claudio Romano.

Dal 2011 partecipa a titolo gratuito, come tutti gli artisti, alla manifestazione Serenata alla Madonna, organizzata da Benedetto Casillo il 10 settembre di ogni anno in occasione della Piedigrotta.


Galleria fotografica e rassegna stampa

1997 04 29 L Unita Angela Luce intro

Quarant'anni di camera in teatro e davanti alla cinepresa «Bella e anche brava», diceva Totò. «Visconti mi faceva cantare nelle pause del set e ordinava alla troupe di tacere». E poi venne Pasolini

I quarant'anni di carriera alle spalle, non l'hanno appesantita per niente. E così nel futuro di Angela Luce ci sono tante idee e parecchi desideri, anche un po' pazzi, da realizzare. Per esempio i progetti teatrali. L'attrice «laureata» alla scuola di Eduardo tornerà prestissimo sul palcoscenico con un testo di Enzo Moscato intitolato «Pièce noire», e coltiva una vecchia promessa di Mario Mattone: «prima o poi lavoreremo assieme anche in teatro». Racconta anche di aver visto i suoi « Sette contro Tebe»: «Bellissimo, e Anna Bonaiuto è davvero brava». Poi, tornando alle sue origini di cantante, dovrebbe incidere un disco con vecchi pezzi e qualche novità. Ma il grande sogno è lavorare con le nuove leve della canzone napoletana. «Adoro gli Almamegretta e Pino Daniele, che è un genio. Mi piace che abbiano saputo adattare la nostra lingua, il napoletano, al rap e al rock. Se mi chiamano loro, io mi butto, gli faccio anche il coro o la seconda voce».

Quarant'anni di carriera? Roba da non dirlo in giro, vista la vivacità e la gioventù che Angela Luce sprizza da tutti i pori. Altri starebbero zitti, lei no. Otto lustri in palco-scenico, per una delle voci più belle e gloriose dello spettacolo napoletano, sono una sita, un abisso nel tempo che subito spingerebbe a un'altra domanda che però non si fa, a una signora: quanti anni ha? Inutile essere scortesi, ce lo dice lei, senza misteri: -Ho 58 anni e non li nascondo». Nossignori, non nasconde nulla, anzi, ha una gran voglia di parlare.

L'attrice-cantante ci accoglie nel suo appartamento di Posillipo. È domenica, il quartiere è un’oasi di tranquillità dopo il consueto, movimentatissimo caos del centro. Napoli e Luce - intesa come Angela: il suo vero nome è Savino, ma ora lo pseudonimo Luce c'è anche sui documenti, oltre che sul citofono - son sinonimi, direbbe Totò. Già, Totò: un nome a caso. I nomi gloriosi dello spettacolo napoletano, in questa casa elegante, sono presenze amiche. Basta nominarli, e lei ci ha lavorato. Anzi, sarà bene fare un breve elenco, perché fuori Napoli Angela Luce è una voce famosa, ma a Napoli è un'istituzione. Dunque: Totò, Eduardo, Peppino, Nino Taranto, Mario Merola... e poi rasolini, Visconti e Teliini, con il quale Angela non ha lavorato ma di cui conserva una lettera tenerissima in cui Federico le spiega perché non le diede il ruolo della Gradisca in Amarcord: in breve, perché era troppo -solare» e troppo poco -tardona», il che in fondo era vero, ma che peccato aver solo sfiorato quel ruolo così bello. Quello, tutto sommato, è un rimpianto agrodolce. Mentre solo amaro, per lei e per noi, è l’altro grande ruolo «sfiorato» da Angela: quello di Nadia, la tragica prostituta di Rocco e i suoi fratelli di Visconti. -Quello era mio, mannaggia! Caddi dalla bicicletta e mi ruppi una gamba, e purtroppo Visconti non mi poteva aspettare. Chiamò Annie Girardot, poi, per risarcirmi, mi diede una bella parte nello Straniero accanto a Mastroianni...». Siamo partiti da due film non fatti e siamo stati un po' ingiusti. Perché di film ne ha fatti comunque tanti e perché le sue glorie sono soprattutto canore e teatrali.

Come cominciò?

«lo nasco come cantante, da ragazzina. Ero molto bella, avevo la bellezza dell'asino che è la gioventù... Cominciai a recitare dalle suore, a scuola, ma mi cacciarono perché partecipai a un carnevale di Piedigrotta facendo la sirena su un carro. Le gambe erano nascoste nella coda di pesce, ma sopra usciva il decolleté, che era un po' scollato. Le suore dissero che avevo dato scandalo, e fui messa alla porta. I pianti! Chissà se tutto nacque da ìi. Cantare, cantavo già, la voce era bella e il temperamento c'era. Cantavo Zi' Calmeli, una canzone scritta per me, e la "tassavo" ogni sera. Aurelio Fieno mi chiedeva se avevo la cinque».

In teatro, invece, esordì nientemeno che con Eduardo.

«Mio padre era amico di Ugo D’Alessio, un attore che Eduardo scritturava sempre. Fu lui a farmi venire per un provino. Sapevo che Eduardo cercava nuove reclute e mi presentai al San Ferdinando. C’era la pausa per il caffè, D'Alessio mi presentò, e io, con una faccia tosta incredibile, gli dissi: "Molto lieta, direttore, Angela Luce". E già lì feci centro, perché sapevo che lui voleva essere chiamato cori e non sopportava chi lo chiamava "commendatore", titoloal quale, invece, Peppino teneva moltissimo! "Vi siete preparata qualche cosa?", mi chiede. "Sì, direttore, mi sono preparata due poesie, una di Salvatore Di Giacomo e una di Garcia Lorca”, e lo pronunciai perfettamente, con la zéppola, e con tutta la birichineria di cui mi sentii capace. Lui rise come rideva lui, a bocca chiusa, senza ridere davvero, e disse a D'Alessio: "Chista non ha bisogno d’o provino, chiamate l’avvocato e facitele o' contratto". Esordii nella Santarella, con una sola battuta, e chiusi facendo la protagonista in O tuono 'e marzo e Era zetella ma... con Perito, De Vico, i Maggio, tutti i più brasi del teatro napoletano di allora. Una scuola straordinaria, la mia unica, grande scuola perché io tengo solo la quinta elementare. Ma insomma, sono intelligente, brava, bella, se avessi avuto anche una cultura era troppo. Una lacuna dovevo averla!»

Com'era Eduardo, fuori dal palcoscenico?

«Riservato. Dava del "voi" a tutti, anche a Pupella Maggio. Esordii nella sua compagnia facendo Ninuccia in Natale in casa Cupiello. A volte mi dava del tu... Mi faceva cantare durante le pause. Mi offriva il whisky, io dicevo "diretto', io nun bevo", e lui: "prendilo, è un vasodilatatore"... Chi non lo conosceva bene aveva soggezione. Era severo, sì, voleva disciplina, aveva polso. Una volta lo feci un po' arrabbiare. A Roma, all’Eliseo. Facevamo il Natale e c'era una scena in cui io dovevo arrabbiarmi e spaccare una cosa, che so, un piatto... Uscii talmente carica, talmente emozionata che invece ne spaccai dieci! Lasciai solo macerie... Eduardo guardò la scena e disse: "Ma che ha combinato chista, che pare Pompei!"».

Ci parli di un altro gigante: Totò.

«Ho fatto tre film con lui: Signori si nasce, Letto a tre piazze, Totò e i giovani d’oggi. Il mio dolore è di non averlo mai visto in teatro. Gli piaceva sentirmi cantare. Era già quasi cieco, e chiedeva agli altri, mentre cantavo, "Ma com'è questa Luce?", e quando gli rispondevano che ero una bella ragazza, lui mormorava: ‘Eh, un po' la vedo, è bella, ma è anche brava". Anche Luchino Visconti mi faceva cantare durante le pause, sul set. "Signora - mi diceva - ci delizia con Bambenella?", che era un po' il mio cavallo di battaglia, e poi ordinava alla troupe di tacere: "Sentite la signora Luce quant'è brava".

Lei ha una parte molto bella, quella di Peronella, nel «Decameron» di Pasolini. Un incontro forse più inaspettato...

«Sì, è vero. Pier Paolo non amava le attrici, non voleva facce note, professionisti. Ma mi vide a teatro, mi invitò a casa sua all’Eur e diventammo amici. Nelle pause, sul set, lo guardavo: aveva sempre gli occhialoni scuri, si schermiva, e mi diceva "Non mi guardare", eppure mi piaceva guardarlo. Il film fu fortunatissimo, ma dopo mi proposero di fare il Decameron 2 e 3 e 4, avrei dovuto fare tutti i numeri della smorfia. Ma io risposi a tutti che mi ero spogliata per un signore che si chiama Pier Paolo Pasolini, e che spogliarsi è facile, rivestirsi è difficile. Se avessi accettato, oggi sarei miliardaria, ma i miei miliardi sono quelli che ho dentro di me».

Conosceva già il lavoro teatrale di Mario Mattone, prima dell’«Amore molesto»?

«Ne avevo sentito parlare. Ma la cosa buffa è che conoscevo già lui, da molti anni! Suo papà Ludovico teneva una sartoria, e d andai diverse volte e sua mamma mi parlò di questo figliolo che era pazzo per il teatro... Eun giorno me lo presentarono: era timido, giovanissimo, con gli occhialetti; mi disse "complimenti, signora, sono un suo ammiratore", e la cosa finì lì. Anni dopo, una telefonata. Era lui. "Signora, io avrei bisogno di parlarle". “Ma noi ci conosciamo già...". Fatto sta che ci incontriamo e io, le dirò, avevo i capelli belli lunghi e mi ero pure messa un vestito un po' sexy. Mario arriva, parliamo, e mi sembra imbarazzato, come se tenesse mal di capa, gli chiesi addirittura se si sentiva male... Ma poi capii: non osava propormi di fare il personaggio di Amalia, della madie. “Ma tu potresti addirittura fare Delia!", mi disse, la figlia, che ovviamente era già il molo di Anna Bonaiuto... logli dissi: “Mario, fammi un provino e vedrai che posso fare pure la vecchia!". E infatti... Una bella soddisfazione, quel molo. Ci ho vinto pure il David, che non volevo crederci, dicevano tutti che l'avrebbe vinto Virna Lisi, e quando dissero il mio nome io lo strappai a Vincenzo Mollica e cacciai un urlo che è finito pure su "Blob"».

Lei vive sola, in questa casa. Non ha figli e, parole sue, non fa vita «mondana». È una scelta?

«Sì. Il mio compagno è morto qualche anno fa, e mi manca molto... Una volta invitammo qui a pranzo Peppino De Filippo. Avevo cucinato io, e modestamente il mio ragù non teme confronti! Alla fine Peppino mi disse: "Angela, tu sei bella, canti bene, e sei pure una cuoca straordinaria, saresti da sposare!”. E il mio compagno gli disse: "Commendato’, avite a passà sul mio cadavere!"...»

Alberto Crespi, «L'Unità», 29 aprile 1997


2017 04 15 Repubblica Angela Luce intro

Nella famosa scena di “Signori si nasce”, ricorda l’artista, “era previsto tutt’altro, lui mi sorprese e mi fece ridere”

Bella e brava, Angela Luce ha intrecciato la sua carriera d'attrice con quella del grande Totò, con lui è stata sul set di "Signori si nasce", "Letto a tre piazze" e "Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi", ne ha interpretato le canzoni nel cd "Luce per Totò", lo ha ricordato in uno spettacolo "Totò 110 e lode".

2017 04 15 Repubblica Angela Luce f1Signora Luce, qual è stato il suo rapporto con Totò?

«Un rapporto straordinario, e lui per me è come la tavolozza di un pittore che ha tutti i colori possibili. Ma quello dominante è la sua immensa bravura. Mi ritengo davvero fortunata di aver partecipato ai tre film al suo fianco».

Di lui cosa la colpì ?

«La grande eleganza. Eleganza di gesti e di parola. C'era da innamorarsi di lui. Quando giravamo era un attore di comicità esilarante ma dietro la scena, durante le pause, era diversissimo, sembrava un signore che stesse aspettando degli ospiti per conversare amichevolmente con loro. Il set era come un salotto in cui si muoveva a suo agio, con autorevolezza».

Un bell'incontro, quindi.

«Indimenticabile. Era di una classe straordinaria, non alzava mia la voce, quando recitava io avevo verso di lui una grande soggezione, ma sentirlo parlare era un piacere».

Gentile?

«Sapeva che avevo lavorato con Eduardo, e quando lo conobbi già non vedeva bene. Chiese ai suoi assistenti se ero davvero tanto bella e rassicurato disse "e tene pure 'na bella voce". Poi mi disse chiamami Totò, io risposi: "Principe non potrei". Mi intimidiva.»

Era galante?

«Apprezzava la bellezza, certo. Ma mentre giravamo, durante le pause, mi diceva: "Angeli', finiamo presto questa scena che mi devi cantare una bella canzone, aggia senti' l'addore ‘e Napule"».

Napoli sempre presente?

«Adorava Napoli, per questo mi faceva sempre cantare. Le sue canzoni erano bellissime».

Ce n'è una che preferisce?

«Canto molto volentieri "T'aggia lassà, ma 'o core nun m' 'o dice 'e te lassà...", peccato che Totò non ha potuto ascoltare il cd che ho inciso con i suoi brani».

Un'emozione che ricorda volentieri?

«Quando un giorno, stavamo girando una scena di "Signori si nasce", io facevo la fantesca, aprivo la porta e lo facevo accomodare. La scena doveva essere drammatica, era morta sua sorella e io gli porgevo le mie condoglianze avvicinandomi per dargli un bacio sulle guance. Ma quale fu il mio stupore quando Totò avvicinandosi al mio decolleté mi diede due baci sui seni che, devo dire, avevo assai belli. Dovetti fare uno sforzo per non ridere e mi preoccupai che si dovesse rifare la scena per colpa mia. Ero davvero confusa e dissi a Mario Mattoli che se voleva tagliare quella effusione fuori programma non mi sarei offesa. Ma lui, ridendo divertito, mi rispose che quella scena era bellissima e divertentissima, e sarebbe rimasta nella storia del cinema. Infatti è stato così».

Giulio Baffi, «Repubblica», 15 aprile 2017



Discografia

Album

1972: Angela Luce Fans GPX 6
1973: Dedicato a Fans GPX 8
1973: Che vuò cchiù Fans GPX 10
1973: Dammi un bacio e ti dico... Fans GPX 11
1974: Sò palummella cu e scelle d'oro Hello ZSEL 55432
1975: Cin cin con Sanremo Hello ZSEL 55439
1975: Poesie dette da Angela Luce Hello ZMEL 55443
1976: E a Napule ce sta Hello ZSEL 55446
1976: Cafè Chantant Hello ZSEL 55452
1977: Comme se canta a Napule Ricordi SMRL 6200;
1979: Angela Luce Volume Uno Fans ABCD 410 MC compilation con 4 inediti
1979: Angela Luce Volume Due Fans ABCD 411 MC compilation con 4 inediti
1984: Ipocrisia Sirio BK 00213;
1984: Io per ricominciare Sirio BL 75919;
1988: Senza frontiere Sirio BL 75955;
1995: Ipocrisia Phonotype CD 0044
2004: I colori della mia vita CD Polosud Records
2009: Luce per Totò CD Polosud Records

Singoli

1970: 'O divorzio/Carissima mamma (Hello HR 3004)
1971: 'A primma 'nnammurata/'A rriva 'e mare (Hello HR 9055)
1973: La casa del diavolo/Non sposarmi se non vuoi (Fans G 62)
1973: Che vuo cchiù/Zitto zitto zitto (Fans G 63)
1974: Amore a volontà/Tarantella gelosa (Hello NP 9157)
1974: L'addio/Napule ca se ne va (Hello NP 9158)
1975: Ipocrisia/Per amare lui (Hello ZEL 50470)
1975: Cara amica mia/Quando sarai con l'altra (Hello ZEL 504710)

Filmografia

Gianni Garko Spiros Focas Didi Perego Angela Luce in Morte di un amico
Ricordati di Napoli, regia di Pino Mercanti (1956)
Avventura a Capri, regia di Giuseppe Lipartiti (1958)
La sposa, regia di Edmondo Lozzi (1958)
Gastone, regia di Mario Bonnard (1959)
Il vedovo, regia di Dino Risi (1959)
Ferdinando I° re di Napoli, regia di Gianni Franciolini (1959)
Le sorprese dell'amore, regia di Luigi Comencini (1959)
Anonima cocottes, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
Caravan petrol, regia di Mario Amendola (1960)
A noi piace freddo...!, regia di Steno (1960)
Peccati d'estate, regia di Giorgio Bianchi (1960)
La contessa azzurra, regia di Claudio Gora (1960)
Letto a tre piazze, regia di Steno (1960)
Morte di un amico, regia di Franco Rossi (1960)
Signori si nasce, regia di Mario Mattoli (1960)
Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, regia di Mario Mattoli (1960)
Che femmina!! e... che dollari!, regia di Giorgio Simonelli (1961)
Gli anni ruggenti, regia di Luigi Zampa (1962)
La marcia su Roma, regia di Dino Risi (1962])
Odio mortale, regia di Franco Montemurro (1962)
Pastasciutta nel deserto, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1962)
Adultero lui, adultera lei, regia di Raffaello Matarazzo (1963)
I ragazzi dell'Hully Gully, Marcello Giannini (1964)
2 mafiosi contro Al Capone, regia di Giorgio Simonelli (1966)
Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966)
Un gangster venuto da Brooklyn, regia di Emimmo Salvi (1966)
Lo straniero, regia di Luchino Visconti (1967)
Totò story (1968)
Dove vai tutta nuda?, regia di Pasquale Festa Campanile (1969)
Gli specialisti, regia di Sergio Corbucci (1969)
Pensiero d'amore, regia di Mario Amendola (1969)
Il debito coniugale, regia di Franco Prosperi (1970)
Ma chi t'ha dato la patente?, regia di Nando Cicero (1970)
Ninì Tirabusciò la donna che inventò la mossa, regia di Marcello Fondato (1970)
Addio fratello crudele, regia di Giuseppe Patroni Griffi (1971)
Cose di Cosa Nostra, regia di Steno (1971)
Il Decameron, regia di Pier Paolo Pasolini (1971)
Homo Eroticus, regia di Marco Vicario (1971)
Malizia, regia di Salvatore Samperi (1973)
Il gioco della verità, regia di Michele Massa (1974)
Io tigro, tu tigri, egli tigra, regia di Giorgio Capitani (1978)
Lo scugnizzo, regia di Alfonso Brescia (1979)
Lacrime napulitane, regia di Ciro Ippolito (1981)
Zampognaro innamorato, regia di Ciro Ippolito (1983)
Pacco, doppio pacco e contropaccotto, regia di Nanni Loy (1993)
La chance, regia di Aldo Lado (1994)
L'amore molesto, regia di Mario Martone (1995)
La vita per un'altra volta, regia di Domenico Astuti (1998)
Terra bruciata, regia di Fabio Segatori (1999)
La volpe a tre zampe, regia di Sandro Dionisio (2001)
La seconda notte di nozze, regia di Pupi Avati (2005)
Passione, regia di John Turturro (2010)

Teatrografia

Le metamorfosi di un suonatore ambulante
Il malato immaginario
Annella di Porta Capuana
Rugantino
Natale in casa Cupiello
Venti zecchini d'oro
Casa con panorama
La maschera e il suo amico il diavolo
La donna di Viviani
Virata di bordo
La monaca fauza
'Na santarella
'E nepute d' 'o sindaco
Era zitella ma...
'O tuono 'e marzo
'A figliata
'O vico
Napoli notte e giorno
Napoli chi resta e chi parte
I papà nascono negli armadi
Totò, 110 e lode

Prosa televisiva Rai

...Ma c'è papà!, regia di Marcella Curti Gialdino e Peppino De Filippo, trasmessa l'11 settembre 1960.
Il vicolo, regia di Vittorio Viviani, trasmessa il 17 maggio 1961.
Peppino Girella, trasmessa nel 1963.
Annella di Portacapuana, regia di Gennaro Magliulo, trasmessa il 25 gennaio 1965.
I papà nascono negli armadi, regia di Eros Macchi, trasmessa il 7 ottobre 1965.
Il cappello del prete (1970)
Il pazzo di Bergerac, regia di Mario Landi (1972)
Il malato immaginario, regia di Romolo Siena (1972)
Al cavallino bianco (1974)
I mariti, regia di Antonio Calenda (1974)
Il contratto (1981)
Dramma d'amore, regia di Luigi Perelli (1983)
Il bello delle donne... alcuni anni dopo, regia di Eros Puglielli (2016)

Premi e riconoscimenti

Alcuni premi e riconoscimenti ricevuti da Angela Luce.

David di Donatello - migliore attrice non protagonista nel film L'amore molesto
Premio Carosone 2004 - alla carriera
Targa Speciale Premio De Curtis - alla carriera
Oscar E. A. Mario - alla carriera
Oscar Internazionale dello Spettacolo - per l'interpretazione della canzone L'ultima tarantella
Premio Schubert - alla carriera
2º Premio Festival di Sanremo 1975 - con la canzone Ipocrisia
Premio Speciale Giffoni Film Festival - alla carriera
Targa d'Argento dell'Ordine dei Giornalisti Partenopei - alla carriera
Premio Unicef 1984 - quale autrice del testo della canzone Voglia, musica di Angelo Fiore
Targa Speciale XXXIII Incontri del Cinema di Sorrento - migliore attrice nel film La vita per un'altra volta
Premio Stella senza firmamento - alla carriera (XIII Biennale d'arte di Torre del Greco)
Premio Eco d'oro - alla carriera (patrocinato dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo)
2º Premio Festival di Napoli 1970 - con la canzone 'O divorzio
Premio Riccione ed Eur - per tre anni consecutivi
Premio Cinema e Cultura per il Mezzogiorno - 34º Festival Internazionale del Cinema di Salerno
Premio Speciale Regione Lombardia Domm de Milan - alla carriera
Premio Nazionale Totò - alla carriera
Premio Penisola Sorrentina - alla carriera (patrocinato dalla Presidenza del Senato)
Gran Premio Nazionale Vita d'Artista - alla carriera
Gran Premio Gabriele D'Annunzio - migliore attrice nel film Lacrime napulitane
Premio Europeo Massimo Troisi - alla carriera
Premio Giovanni Paolo II - ottobre 2011 - alla carriera
Premio Scugnizzo d'Oro - maggio 2012 - alla carriera
Premio L'Arcobaleno Napoletano - dicembre 2013 - alla carriera
Premio Giovan Battista Basile - ottobre 2014 - alla carriera

Curiosità

Ha fatto da modella per due opere del pittore Aligi Sassu, uno dei due intitolato proprio Angela[9].
Ha tenuto lezioni all'Università di Napoli e all'Università di Bologna su Raffaele Viviani e la sua opera[9].

Note

  1. ^ Elenco Artisti Settore Audiovisivo Rappresentati da Nuovo IMAIE (al 31/01/2014) (PDF), su areasoci.nuovoimaie.it, IMAIEURL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato l'11 gennaio 2017).
  2. ^ Insieme con Rosalia Porcaro.
  3. ^ In quell'occasione, oltre alla vincitrice, fu anche l'unica partecipante al Festival ad entrare in classifica.
  4. ^ Con Napoli notte e giorno di Raffaele Viviani.
  5. ^ Con Le metamorfosi di un suonatore ambulante di Peppino De Filippo.
  6. ^ Ancora con, Napoli notte e giorno e Le metamorfosi di un suonatore ambulante.
  7. ^ Con Rugantino di Garinei e Giovannini.
  8. ^ Ancora con Rugantino.
  9. ^ a b Angela Luce

Riferimenti e bibliografie:

  • Giulio Baffi, «Repubblica», 15 aprile 2017