La buona stagione di Claudia Cardinale

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“La Cardinale bella, è brava, ha talento”. Cosi si à espressa la Bardot sulla sua pericolosa rivale. Ed ha aggiunto: “Sarà lei l’attrice che mi sostituirà”

Roma, agosto

«Per me — ha detto Claudia Cardinale a Parigi — C.C. vuol dire soltanto Corpo dei carabinieri; io, invece, ambirei ad essere conosciuta come Claudia Cardinale e basta»; ma la sua flebile dichiarazione. ispirata a quel naturale buonsenso che le è proprio, non ha certamente potuto arrestare il corso degli eventi (o della pubblicità), e oggi la Cardinale per i francesi è diventata semplicemente C.C. (anzi. CeCé come essi dicono), e cioè ha compiuto un altro passo verso la celebrità, che è sinonimo di astrazione. Battezzandola a questo modo, i francesi l’hanno in un certo senso adottata, e innalzata al ruolo di diva. Da quando si è recata a lavorare in Francia le foto e le biografie di Claudia, la quale italiana a Roma diventa facilmente francese a Parigi, hanno invaso i giornali; "Paris Match” le ha dedicato una copertina. che ha non poco irritato la Morgan, e la gente (la celebrità è come un’epidemia), la riconosce e l’applaude per strada.

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In questi giorni, per esempio. si trova a Beziers. una classica cittadina della Francia del sud, confinata in mezzo alla campagna, e anche qui, sarebbe come dire Canicatti per l’Italia, la sua presenza è passata tutt’altro che inosservata. Quando la mattina insieme a Belmondo si reca sul set di Cartouche, sulle rive di un fiume azzurrino da impressionisti, c’è sempre un gruppo di persone appostato sull’altra riva che la chiama per nome; e giorni fa, entrata un momento in un bistrot, insieme con la sorella Bianche e con Marianne Frey. la figlia del ministro degli Interni francese, press-agent del film, vi ha provocato una mezza rivoluzione. Una donna le ha regalato un gatto, un pittore un quadro, i giocatori di pelottè l’hanno invitata al loro tavolo: è dovuta intervenire la polizia. L’ "operazione Cardinale’’, continua dunque con successo, in Francia; e le ha dato una mano anche Brigitte Bardot.

1961 09 02 Tempo Claudia Cardinale f2L’ATTRICE FOTOGRAFATA al mare durante una breve pausa del suo lavoro. Claudia Cardinale sta attualmente interpretando con Belmondo un film in costume: "Cartouche”.

In vena di dare le dimissioni dalla celebrità l’estrosa B.B. ha dichiarato che fra un anno lascerà il cinema e che ha già scelto chi la sostituirà. «Sarà Claudia Cardinale — ha detto. — E’ bella, ha talento; vedrete, sarà perfetta. E poi — ha aggiunto — è naturale: C.C. viene subito dopo B.B...». Sebbene piene di ipalizia, queste parole sono significative: stanno a indicare che quella marea montante che sta portando in alto il nome della Cardinale ha raggiunto anche la Bardot. e che contro di essa, irrazionale e artificiosamente pompata com’è, non ci sono ostacoli che tengano. Lo stesso slogan, inventato da una giornalista intelligente, che da qualche tempo tutti affibbiano alla Cardinale: Claudia, ”la Gagarin del cinema’’, uno slogan che avrebbe distrutto qualsiasi altra attrice, si è risolto alla fine in un vantaggio per lei.

Ripreso in decine e decine di articoli, lo spunto dell’attrice "fabbricata in laboratorio” ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro; ma, stemperato, ha perso la cattiveria originaria, e non essendo del tutto peregrino, ha destato interesse. Riprova che parlare di un’attrice significa comunque farle pubblicità. Oggi poi il suo-ufficio stampa ha cominciato a buttare un po’ di acqua sul fuoco, rivalutando la personalità di Claudia. «E’ vero — dicono — che l’abbiamo fatta noi, però Claudia ha un caratterino che non si lascia imporre se non le cose che accetta». Per esempio, legge e discute i copioni, avanza le sue critiche, fa pesare il suo giudizio. Quanto alle famose clausole del contratto, è vero che essa non può ingrassare, ma quale donna non tiene alla linea?. è vero che non può tagliarsi i capelli, ma è lei che non vuole, ed è vero che non può sposarsi, ma ciò fa parte del gioco o della professione.

1961 09 02 Tempo Claudia Cardinale f3E' IL MOMENTO DI CLAUDIA CARDINALE: anche gli intellettuali si stanno interessando delle sue qualità. Alberto Moravia, ad esempio, ha creduto di individuare il segreto del suo fascino nel contrasto fra la piccola testa di quindicenne e il corpo di donna matura. L’attrice ha numerosi progetti per il futuro: un film sullo sbarco americano ad Anzio e "Angiolina" che prende il nome dalla protagonista di "Senilità", il romanzo dello scrittore Italo Svevo: una ragazza indolente e misteriosa.

Quanto a innamorarsi, essa è liberissima di farlo: la migliore smentita, entro certi limiti, all’immagine di attrice-robot è lei stessa. E cioè la sua semplicità, per cui continua ancora a stupirsi d’essere attrice e tiene la fotografia di Marion Brando sulla scrivania; quel suo nascondersi la bocca con la mano, quando parla, segno di timidezza; quel suo modo di ridere a bocca aperta, da ragazzina. che è una caratteristica di tutto il suo volto e della sua testa, come notava Moravia in una intervista, che sono di quindicenne, mentre il corpo è di donna più matura.

Sono queste le cose che contano: la carriera, anche senza contratti e clausole (e chi non ne ha nella società di oggi?), è sempre una forma di schiavitù, e del resto le dive, i famosi monstres sacrées, liberissime, sono certamente più robotizzate di una Cardinale, perchè confondono vita privata e carriera, diventando degli esseri disumani. Claudia finora, malgrado tutto, è riuscita a conservarsi com’era: semplice, vera. molto simile alla ragazza di Tunisi che da grande pensava di fare la maestra in un villaggio di palme e di sabbia; ed è già qualcosa. Non è tutto perchè l’ideale di qualsiasi persona sarebbe quello di svilupparsi, di crescere, non soltanto di salvare il passato e la vita privata; ma è qualcosa ed è soprattutto apprezzabile, considerando il ritmo che la sua carriera ha preso. Certamente questa marcia su binari prefissati, va a tutto vapore, i due film francesi ne costituiscono un’altra tappa.

Il primo, già terminato, i leoni scatenati, è una commedia brillante, moderna, di tono satirico. Racconta la storia di una Bovary che, dopo una breve esperienza parigina, ritorna in provincia, al marito, e a far figli, perchè si accorge che l’ambiente che aveva sognato è fatto di persone smidollate, ipocrite, fasulle: figurarsi che incontra un intellettuale impotente e un uomo piacevolmente brutale, che però non ha il tempo, dato la sua vita frettolosa e mondana, di cambiarsi la cravatta. L’altro, che sta girando con Belmondo a Be-ziers, è in costume, ma di tono arguto e vivace, una specie di: Fanfan la tulipe, il film che lanciò la Lollobrigida. Sono due film che alla Cardinale serviranno per consolidare la fama già acquisita in Francia; ma nessuno dei due è ancora quello che le serve in questo momento per entrare nella categoria delle stars. Finora la sua qarrierà è andata avanti con dna gradualità esemplare.

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Dopo i film-apparizione sono venuti i film a coppia: con Mastroianni e con Belmondo; infine La ragazza con la valigia, dov’era protagonista assoluta. Ma questo film non è bastato a farle oltrepassare i confini del mercato italo-francese: si trattava di ima storia troppo "italiana”, dalle risonanze limitate. Ora fra i suoi progetti c’è un film sullo sbarco americano ad Anzio, con Sidney Poitier e Richard Widmark, diretto da John Cassavettes, che significa Hollywood e mercato americano; ma neppure questo rappresenta l’ideale per i manipolatori della sua carriera. Ciò che essi cercano è uno di quei personaggi "universali”, (tipo Paolina Borghese o Madame sans gène), che van bene a Cremona come a Kansas City e che definiscono una star. Essi insomma vogliono fare di lei un’altra Lollo o un’altra Loren: discutibile proposito, che coronerebbe la loro opera, ma trasformerebbe, questo sì, la ragazza di Tunisi in un monstre sacrée. Forse si merita di meglio.

A. D., «Tempo», anno XXIII, n.35, 2 settembre 1961


Tempo
A. D., «Tempo», anno XXIII, n.35, 2 settembre 1961