UN SORRISO, UNO SCHIAFFO, UN BACIO IN BOCCA
(1975)
Titolo originale Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca
Anno 1975 - Durata 97' - Colore - Audio sonoro - Genere antologia, film di montaggio - Regia Mario Morra - Soggetto Enrico Lucherini - Sceneggiatura Renato Pozzetto, Alessandro Parenzo - Casa di produzione Titanus
Interpreti e personaggi
Renato Pozzetto (il presentatore) - Oreste Lionello (in voce)
Repertorio:
Totò - Aldo Fabrizi - Renato Rascel - Macario - Alberto Sordi - Vittorio Gassman - Marcello Mastroianni - Vittorio De Sica - Renato Salvatori - Antonio Cifariello - Sofia Loren - Gina Lollobrigida - Claudia Cardinale - Virna Lisi - Anna Magnani - Silvana Mangano - Sylva Koscina - Giovanna Ralli - Dorian Gray - Rita Pavone - Abbe Lane - Domenico Modugno - Gianni Morandi - Steve Reeves - Alain Delon - Jean-Paul Belmondo - Burt Lancaster - Bud Spencer - Terence Hill - The Peters Sisters (in materiale d'archivio)
Antologia in chiave umoristica delle pellicole Titanus dal 1946 al 1964, il film è un "collage" di scene per lo più di registro comico, musicale o sentimentale, commentate ironicamente dalla voce di Oreste Lionello e presentate da un giovane Renato Pozzetto, all'epoca star emergente. Nel film sfilano tutti i grandi nomi del cinema italiano e internazionale degli anni Cinquanta. Grande spazio alla famosa scena del ballo de "Il Gattopardo" che funge da leitmotiv. Nato da un'idea di Enrico Lucherini, il più noto press agent del cinema italiano, questo film/documentario, inedito in DVD, fu un sorprendente successo al botteghino.
Montaggio di sequenze degli indimenticabili film della "Titanus". La Titanus è una storica casa di produzione italiana, molto attiva soprattutto nei vent'anni seguenti la Seconda Guerra Mondiale. Come le major hollywoodiane anche la Titanus ha realizzato film di montaggio con spezzoni dei suoi più celebri titoli del periodo d'oro. A fare da presentatore la star comica del tempo: Renato Pozzetto. Alla moviola il noto press agent Enrico Lucherini. Interessante lavoro di documentazione che illustra la storia produttiva dell'unica vera "major" italiana. Pozzetto c'entra con gli spezzoni d'epoca come i cavoli a merenda ma l'operazione è in generale rigorosa.
Presenta spezzoni di film italiani prodotti dalla Titanus dal 1947 al 1962, commentati ironicamente dalla voce di Oreste Lionello e presentati da un giovane Renato Pozzetto, all'epoca star emergente. L'idea è del press agent Enrico Lucherini. Fra i personaggi di cui vengono mostrati spezzoni, per lo più di registro comico, musicale o sentimentale, sfilano tutti i grandi nomi del cinema italiano degli anni Cinquanta, da Totò a Renato Rascel e da Sofia Loren e Gina Lollobrigida a Virna Lisi e Claudia Cardinale. In materiale d'archivio (in gergo footage) appaiono anche in alcune sequenze le Peters Sisters, trio vocale in auge anche in Italia negli anni cinquanta e sessanta.
«Operazione furba della Titanus che condensa in un unico film decine e decine di spezzoni tratti dalla propria produzione tra il 1946 e il 1964: rivediamo così Gassman e Manfredi, Sordi e Totò, Giannini, De Sica, Fabrizi e molti altri volti che hanno dato lustro alla casa dello scudo. Il ruolo del narratore fuori campo è affidato al simpatico Oreste Lionello, che ha il dovere di legare tra loro con un minimo di filo logico le varie scene: cita quasi sempre gli attori coinvolti e meno spesso i titoli dei film, aggiungendovi un pizzico di humor che non guasta mai. Renato Pozzetto compare invece nelle uniche sequenze girate appositamente per la pellicola, che fungono da presentazione (con Pozzetto che, vestito da pugile - biondo! - apre con un suo tipico monologo surreale per spiegare la nascita del cinema), da intermezzo per un paio di volte e da chiusura (qui Pozzetto, esausto dopo un metaforico match con le star da lui presentate, ringrazia l'intera industria cinematografica). I film più saccheggiati sono il sublime TOTO’ DIABOLICUS, IL GATTOPARDO (con la lunga sequenza del ballo che compare spesso a spezzare gli argomenti), L’ARMATA BRANCALEONE, RISATE DI GIOIA, VENEZIA, LA LUNA E TU. Divertenti da seguire gli esordi di Carlo Pedersoli (irriconoscibile nel film MI PERMETTE BABBO, quando ancora non si faceva chiamare Bud Spencer e mostrava un fisico impressionante e scultoreo) e di Mario Girotti/Terence Hill, perso in sdolcinati baci con Claudia Mori in CERASELLA. Numerosi interventi canori di Morandi, Romina Power, Rita Pavone, Caterina Caselli, Bobby Solo, così come molti sono gli omaggi al defunto cinema peplum. Chiusura con Totò e il suo brevissimo cameo ne IL GIORNO PIU’ CORTO, ovvero il film più “affollato” di star italiane di sempre.»
Così la stampa dell'epoca
Cinecittà, amore mio
Collage di film italiani dal '46 al '64. L'idea è di Lucherini e Morra, il commento di Renato
Roma, 5 ottobre.
Chi ricorda la favolosa Mangano di Mambo? E la Loren di Aida? O la Dietrich di Montecarlo, la Bardot ante-Vadim? Chi ricorda il primo Bud Spencer (che tira un pugno a Sordi in Un eroe dei nostri tempi, il primo Terence Hill «si chiamava Marnino Girotti» con Claudia Mori in Cerasella? E i filmoni strappalacrime, oggi tragicomici, tipo Catene, Tormento, Bufere, I figli di nessuno? Questo e altro ancora, direbbe l'imbonitore da piazza, potrete vedere In Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca, film di montaggio realizzato da Mario Morra.
D’accordo, l’idea non è nuova: è spuntata al di là dell’oceano, con la produzione del film C'era una volta Hollywood composto di brani dei principali musicals cinematografici dei famosi studios e si è subito rivelata ottima, tanto che quel film in America ha raggiunto in poco tempo incassi da primato (circa 16 miliardi), e la stessa società sta ora realizzando il seguito. Ovvio, quindi, clic a qualcuno venisse in mente di tentare qualcosa del genere anche da noi. soprattutto considerando la mole di film espressa dal cinema italiano dal dopoguerra in poi.
Cosi è nato, per iniziativa di Enrico Lucherini che è uno dei più noti public relations - men del nostro cinema, il film che sarà distribuito in Italia a fine mese e che ha come sottotitolo I favolosi anni cinquanta. Se è faticoso girare un film normale, non meno faticoso si è rivelato questo progetto. Mario Morra, che ha curato il montaggio di numerosi film, (tra cui Ultime grida dalla savana) per realizzare Un sorriso, uno schiaffo, un bacia in bocca ha trascorso in sala di proiezione buona parte delle giornale di questi ultimi mesi, visionando circa duecento film tra i tanti prodotti tra gli anni che vanno dal ’46 al 1964.
Dopo una prima selezione, ha rivisto ottanta film, scegliendo i brani più significativi. Ma ne veniva fuori un programma della durata di quattro ore. Quindi, ulteriore selezione: alla fine, quando il montaggio sarà completato, in due ore di spettacolo si rivedranno sequenze di una sessantina di film, alcuni considerati dei veri classici del cinema italiano.
Qualche titolo? La ciociara, ad esempio, o Il Gattopardo, Rocco e i suoi fratelli, I magliari: senza dimenticare il filone di Pane amore e..., o il filone strappalacrime, o quello dei film musicali come Stasera mi butto (Rocky Roberts), Perdono (Caterina Caselli), Una lacrima sul viso (Bob by Solo), Se non avessi più te (Gianni Morandi). E ancora: la serie di Totò, il filone mitologico, e così via.
«Quello che abbiamo riunito nel film — dice Enrico Lucherini — rappresenta il cinema italiano nel suo intero arco di vita: parte da subito dopo la guerra e, attraverso le varie peripezie italiane che hanno condizionalo anche il nostro cinema, arriva in pratica ai giorni nostri».
Un'insolita antologia che potrà riserba re molte sorprese agli spettatori, che riproporrà al pubblico attori allora sconosciuti e oggi famosi: si tratterà di impegnarsi a riconoscerli, confusi come erano, in quei film, tra i comprimari. A presentarli sarà un popolare personaggio del nostri giorni: Renato Pozzetto, cui è stalo affidato il commento, naturalmente in chiave comica.
Carlo Galimberti, «Corriere della Sera», 6 ottobre 1975
Pagina di storia
Accenneremo per ora a due di queste: «Quanto è bello lu murire acciso» di Ennio Lorenzini e «Un sorriso. uno schiaffo, un bacio in bocca» di Enrico Lucherini e Mario Morra. [...] Della laboriosa antologia sul «favolosi anni Cinquanta del cinema italiano», ideata dal «press-agent» Lucherini e montata da Morra, basti dire che una lunga cavalcata su certo costume e cattivo gusto del nostro cinema di ieri che, per fortuna, non ha pretese nostalgiche. Del resto, le scelte degli autori su un’ottantina di film (della produzione Titanus) sono in un’unica direzione: quasi una passerella d’avanspettacolo di periferia, solo a tratti nobilitato dalle presenze intramontabili di un Totò e di una Magnani. Ma, ci chiediamo, era pròprio necessario spezzare la rievocazione con gli interventi di Renato Pozzetto?-
«Corriere della Sera», 23 novembre 1975
Mi ha rovinato tutta la carriera
«Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca». L’attrice si è rivista nell’antologia retrospettiva di Enrico Lucherini e Mario Morra da lei definita «un’ignobile speculazione» .
Sylva Koscina l’ha visto in anteprima, a Parigi, qualche giorno fa. A metà proiezione si è alzata furibonda. E’ andata via precipitosamente dalla sala. Qualcuno, vicino, l'ha sentita protestare: «Una ignobile speculazione, rovinare cosi tutta la mia carriera!». E' il nuovo film bomba ,della cinematografia italiana: «Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca» ideato dal press-agent Enrico Lucherini e realizzato da Mario Morra.
Si tratta di un film revival: una succosa antologia del cinema italiano attorno ai «favolosi» anni Cinquanta. Sta sera a Milano viene presentato in prima «di gala» all'Apollo; una prima attesa, perche coinvolge da vicino molti dei nostri attori più noti ed acclamati.
«Per montare questo film — dice l'ideatore Enrico Lucherini — ho visionato duecento pellicole vecchie. Ne ho scelte sessantacinque e le ho legate insieme con ironia ed acidità. Più che un film ne è uscita fuori una vera bomba. Una bomba su Cinecittà. A Parigi, dove il lavoro è stato proiettato in anteprima, mischiati tra i duemilacinquecento spettatori, c'erano tutti gli attori più famosi. Molti sono venuti apposta da Roma per vederlo. Per tutti esisteva infatti l'incognita, l'imbarazzante interrogativo: come ero venti anni fa? Molti dei presenti, i più spiritosi, hanno riso. Qualcuno si è arrabbiato. Due o tre, addirittura, hanno fatto causa».
Gli attori che hanno visionato «Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca» hanno espresso pareri discordi. «Che vergogna, ero meglio quando facevo l'esistenzialista a Pigalle!», ha esclamato Juliette Greco rivedendo Labbra proibite. Alain Delon, invece, ha commentato: «Grazie ancora a Luchino Visconti, grande regista e soprattutto grande amico, per avermi dato la possibilità di partecipare al Gattopardo».
Molto spiritosa Brigitte Bardot ha detto: «Ai tempi di Mio figlio Nerone, con Alberto Sordi e Gloria Swanson, ero poco più di una generica. Mi trattavano tutti a pesci in faccia. Poi è arrivato Vadim e con lui il mito Bardot. Allora sono diventati tutti gentilissimi, persino Alberto Sordi e quell'altra li di cui non ricordo mai il nome». E Jean Paul Belmondo: «In fondo sono proprio fortunato con le donne. Debutto nel film La ciociara baciando Sophia Loren, si vede che le maggiorate fanno parte del mio destino». Anche Raquel Welch ha avuto da dire la sua; «Ero brutta in Spara forte più forte non capisco, mio primo film. Come avranno fatto ad inventare che sono la donna più bella del mondo?. Entusiasta, infine, si è dichiarata Virna Lisi: «Ci porterò mio figlio. E' un film divertente per grandi e piccini».
Un unico, grande, rifiuto ha fatto scalpore a Parigi: quello di Sophia Loren. L’attrice napoletana, moglie del produttore Carlo Ponti, è parsa sdegnata e si è rifiutata di vedere il film. Ha commentato secca : «Il passato è passato». Sembra che qualcuno però abbia replicato alla sua frase: «Macché passato, la paura è paura!».
Lina Sotis, «Corriere della Sera», 27 novembre 1975
Quando Silvana ballava il mambo
UN SORRISO, UNO SCHIAFFO, UN BACIO IN BOCCA, di Mario Morra - Film antologico, Italia, 1975.
A Enrico Lucherini, instancabile press-agent del nostro cinema, l'idea è venuta dalla recente antologia del musical americano della «M. G. M.» C’er una volta Hollywood. Anche noi — si è detto Lucherini — abbiamo una antica casa di produzione, la Titanus (che ha celebrato di recente i settantanni di vita), dunque vediamo, spulciando dai suoi archivi, quale immagine può venir fuori' dello spettacolo cinematografico in Italia nell'epoca circoscritta agli anni della cosiddetta «rinascita» del dopoguerra. Ma se la Titanus non è la Metro, nemmeno è stata, almeno nel periodo preso in considerazione, una «casa» sensibile a qualche effettivo rinnovamento. Il «neorealismo» per esempio, vi veniva messo sistematicamente al bando per privilegiare commediole musicali o di stampo regionale, melodrammi strappalacrime e bambocciate in costume.
Come trattare, dunque, un simile campionario di malcostume e di cattivo gusto senza investirlo d'ironia e magari di una punta di malignità? E' appunto questa la via seguita dall'ideatore dello zibaldone Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca e dal provetto montatore Mario Morra che ha cucito assieme gli spezzoni di un'ottantina di film compresi tra il 1947 e il 1966 (non il ’62 come dice il commentatore, visto che ci sono anche brani dell'Armata Brancaleone. Si parte dal concorso per Miss Italia ’47, che vide in passerella la Bosé, la Lollobrigida, la Canale e la Drago, e l'antologia vera e propria si apre con il «mambo» di Silvana Mangano. Si continua con cha-cha-cha e tarantelle ballati dalla Loren o dalla Gina, ci si può deliziare col duetto De Sica-Tina Pica e con lo scontro passionale tra Nazzari e la Sanson, si getta uno sguardo sui superfusti Steve Reeves e Gordon Scott e sui musicals casarecci di Rita Pavone e di Gianni Morandi, si riconoscono qua e là, alle loro prime armi, attori poi divenuti popolari (la Bardot e Raquel Welch, Giannini e Terence Hill e Bud Spencer).
Il tutto non in ordine cronologico, bensì per analogia di situazioni secondo una meccanica talora alquanto forzata e stucchevole (baci con baci, schiaffi con schiaffi e cosi via). Il risultato non sfugge alla noia, né alla sensazione che di quelle espressioni baracconesche del nostro cinema ben poco meriti di fissarsi nella memoria. E quel poco si riassume nel talento genuino e intramontabile di un Totò e di una Magnani, ai quali giustamente gli autori hanno rìserbato più largo spazio. Per malaugurata idea, l'antologia è affidata a una specie di presentazione da parte di Renato Pozzetto, i cui interventi hanno il sapore dei classici cavoli a merenda.
L. A., «Corriere della Sera», 28 novembre 1975
«Un sorriso, uno schiaffo» in tribunale
L'autore del film, Enrico Lucherini, è «sorpreso e addolorato» per la presa di posizione degli autori cinematografici
Giovedì mattina si deciderà la sorte di «Un sorriso uno schiaffo un bacio in bocca» il film antologico dedicato al cinema italiano del dopoguerra. Per direttissima i magistrati giudicheranno se lasciarlo in circuito o sequestrarlo, in base alla richieste degli autori cinematografici (ANAC) che ritengono «sconvolta» l‘integrità delle singole opere. Enrico Lucherini, il famoso press-agent autore del fllm ci ha dichiaralo: «Sono veramente sorpreso ed addolorato della presa di posizione dell’Anac contro il mio fllm. L'ho fatto in perfetta buona fede per onorare gli attori e i registi italiani di un epoca a me particolarmente cara. Il fatto che il film stia ottenendo un successo strepitoso — si avvia infatti a battere gli incassi record di «Mandingo» con un introito di 8 milioni a sera — sta a dimostrare che gli attori dell'epoca sono ancora validi e vivi nel cuore degli spettatoli. Solo questa considerazione dovrebbe far desistere l’Anac dalla sua dura presa di posizione. In ogni modo l'ultima parola è al giudice».
L'Anac sembra comunque decisissima a proseguire per vie legali. I suoi portavoce hanno infatti dichiarato che: «In questo film di montaggio viene non solo capovolta o sconvolta la tematica del singoli film da cui le varie sequenze sono state estratte, ma soprattutto viene manomessa l'integrità delle opere e ovunque ignorati ed offesi i diritti morali degli autori, degli attori, dei tecnici».
L'Anac unitaria «fa appello al sindacati dei lavoratori, all’associazione degli attori, dei critici cinematografici, alle organizzazioni del pubblico, agli stessi produttori tutti danneggiati comunque nei loro interessi affinché nell‘unirsi alla protesta dell’Anac unitaria impediscano un uso così spregiudicato di un patrimonio del nostro cinema».
«Corriere della Sera», 1 dicembre 1975
«Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca» presenta i successi di ieri interpretati dai più noti attori - La Magnani, De Sica, Loren, Totò, Loliobrigida, Gassman, Sordi, Mangano, Mastroianni, Cardinale, Giannini e altri «divi» uniti in un favoloso «collage» umoristico-sentimentale
Renato Pozzetto, che è stato chiamato per presentare «Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca», sostiene che si tratta di un film « pieno di presentimenti ». Dice l'attore: « Per me non ci sono dubbi. Ma se volete, possiamo chiamare anche un medico. Vedrete che dopo aver tastato il polso al film, confermerà che c'è tutto un presentimento di buonumore e di nostalgica tenerezza ».
Il sottotitolo di « Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca » definisce il film un'antologia del cinema italiano sui favolosi anni cinquanta. Tutto un programma se si pensa che in questo eccezionale « revival » dei successi di ieri figurano i nomi più prestigiosi del nostro firmamento cinematografico, da Anna Magnani, a Vittorio De Sica, Totò, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Silvana Mangano, Amedeo Nazzari, Giulietta Masina, Eleonora Rossi Drago, e molti altri dei già « grandi » di allora.
E non mancano in questo prezioso «collage» gli attori che negli anni 50 facevano i « primi passi », da Giancarlo Giannini a Terence Hill, Giuliano Gemma, Bud Spencer, mentre sono degnamente rappresentati gli « stranieri » attratti dal fascino del cinema italiano, da Brigitte Bardot a Alain Delon, Burt Lancaster, Raquel Welch, e il « superfusto » Steve Reeves in un redivivo Ercole.
Zibaldone di ricordi
L’idea di realizzare « Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca » è del press-agent Enrico Lucherini che da vent'anni si muove nel mondo del cinema italiano e di esso conosce i più riposti segreti. L’idea di Lucherini ha trovato fertile terreno nella larga disponibilità di films che offriva la cineteca della Titanus, la cui presenza nel settore della produzione e della distribuzione in 70 anni dì attività s'identifica per larga parte con la storia del cinema Italiano.
Per realizzare « Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca », sono stati visionati oltre duecento film dal quali è stato tratto li materiale che poteva meglio identificare un epoca nelle sue tendenze, nel suol gusti, nei suoi sentimenti. Un'epoca nella quale il pubblico affollava le sale cinematografiche per vedere Gina Loliobrigida splendente piu che mai in « Pane, amore e gelosia ». Vittorio De Sica sornione e bonario nei panni di un maresciallo o di un avvocato, Alberto Sordi esilarante imperatore in «Mio figlio Nerone» e ineffabile «latin lover» in «Venezia, la luna e tu », Sophia Loren con la sua prorompente femminilità ne « La bella mugnaia », Claudia Cardinale ingenua e romantica in « Audace colpo dei soliti ignoti ». L'indimenticabile Tina Pica invocante protezioni celesti in tutti i suoi personaggi, Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson innamorati appassionati tra le catene e i tormenti di drammatiche vicende, Totò « diabolicus » e in altre interpretazioni dalla comicità incandescente. Silvana Pampanini che « paralizzava » gli spettatori con i suoi sguardi di fuoco e le bellissime gambe.
Ma più che nell’elencazione del film e dei loro interpreti, il significato e la validità di « Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca » si riassumono nella ricerca di quella matrice di carattere sentimentale ed umoristica che ha dato un'impronta inconfondibile agli anni '50 del cinema italiano. Attraverso immagini che conservano intatta la loro freschezza, rivive il fenomeno di un « divismo » dal sapore tutto nostrano. Il trionfo di Venere s'identifica con quello delle «maggiorate » che con la loro venustà fanno fremere morigerati padri di famiglia e sognare imberbi adolescenti. Le « regine del sesso » di quegli anni parlavano d’amore impersonando istintive popolane, ragazze povere ma belle, avventuriere impastate di provincialismo, amanti traumatizzate dal rimorso, mitiche imperatrici avide di potenza e di ricchezze.
Chilometri di pellicola
« Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca » è stato realizzato da Mario Morra che con questo «collage» cinematografico offre una delle testimonianze più eloquenti della sua sensibilità, della sua tecnica, della sua estrosità di « mago del montaggio », di cui ha già dato prova in precedenti produzioni cinematografiche delle quali ha curato anche la regia. Per « Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca ». Mario Morra ha visionato oltre mezzo milione di metri di pellicola, rimanendo chiuso per intere giornate nella sala di proiezione. Il lavoro di selezione del materiale, il cui metraggio definitivo non doveva superare quello di un normale film, è stato particolarmente laborioso in quanto ogni pellicola presentava i suoi specifici motivi di interesse e di richiamo sia sotto il profilo rievocativo che quello spettacolare.
La presentazone del film è di Renato Pozzetto su testi suoi e di Alessandro Parenzo. Una presenza, questa dì Renato Pozzetto, che non si esaurisce nella sua voce, ma trova riscontro in una serie di flasches filmati con i quali l'attore intrattiene in maniera originale il pubblico tra una pagina e l'altra di un'antologia « piena di presentimenti ».
C. M., «Il Messaggero», 27 novembre 1975
I documenti
Cosa ne pensa il pubblico...
I commenti degli utenti, dal sito www.davinotti.com
- Film di montaggio che rappresenta una buona occasione di assistere a spezzoni di celebri e meno celebri film italiani prodotti dalla Titanus. A fare rimpiangere il tempo che fu, l'impietoso confronto con spezzoni inediti sotto forma di gag, pochissimo divertenti e frettolosamente (si presume) realizzate affidate all'interpretazione di un attore di mediocrità assoluta come Pozzetto. Piacevole riascoltare la voce del compianto Lionello.
- Tipico film "antologico" di gran moda negli anni '60 e '70 dove si costruisce la pellicola usando solo spezzoni tratti da altri e più celebri lavori (di girato appositamente ci sono solo le sequenze interpretate da Renato Pozzetto) commentati da una voce fuori campo. E' comunque un'occasione per rivedere spezzoni di commedie targate "Titanus" e riverdirne così la memoria. Potabile ma non essenziale.
- Il film non è niente di piu e niente di meno di ciò che viene spiegato da voce narrante e didascalia, all'inizio: raccolta antologica di scene di film del cinema italiano di un periodo preciso. Piace vedere il cinema (noto e meno noto) di un tempo, piace ricordarne gli attoroni che lo interpretavano e la selezione stessa è ben assemblata, quasi come un mega episodio di blob a tema; certo però che se ci fossero state meno scene di balletti e piu gag comiche sarebbe stato anche piu scorrevole. Le gag inedite di Pozzetto non son niente di che.
- Titolo orribile per un'operazione che già nel 1975 decretava una prematura nostalgia per una parte del cinema italiano (quello prodotto dalla Titanus), con opere che spaziano dai più sciocchi musicarelli a pellicole che hanno lasciato un'importante impronta. In questo senso si svilisce un film come Il gattopardo inserendo di tanto in tanto scene del famoso valzer, con commenti ironici poco appropriati. Rimane le curiosità di vedere attori, poi diventati popolari, alle loro prime armi. Evidente operazione a basso costo per fare cassa.
- Piacevole centone, che include spezzoni di film prodotti o distribuiti dalla Titanus, commentati, con ironia ma anche con affetto, dal compianto Oreste Lionello. Oltre ai classici, i brani che curiosamente ho preferito sono quelli - estrapolati da "Quando tramonta il sole" (1955) di Guido Brignone - con protagonista una sexy-vintage Abbe Lane, che canta con un improbabile e simpatico accento partenopeo ("Viva Napppoli e Paris... uii, uii, uii!") alcuni successi di Salvatore Gambardella (1873-1913), autore di celebri canzoni popolari napoletane.
Riferimenti e bibliografie:
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- Carlo Galimberti, «Corriere della Sera», 6 ottobre 1975
- «Corriere della Sera», 23 novembre 1975
- Lina Sotis, «Corriere della Sera», 27 novembre 1975
- C. M., «Il Messaggero», 27 novembre 1975
- L. A., «Corriere della Sera», 28 novembre 1975
- «Corriere della Sera», 1 dicembre 1975