Ha fatto disperare mezza Roma

Claudia Cardinale, dopo aver interpretato "Le dritte" e "Le madame", è oggi considerata una promessa del cinema. Ma prima di convincere l’italo-tunisina ad accettare un contratto ci sono voluti un anno e tre viaggi in aereo: non credeva nelle buone intenzioni di registi e produttori
Roma, maggio
Ci sono voluti quasi un anno di tempo e tre viaggi in aereo fra Tunisi e Roma per convincere Claudia Cardinale a fare l’attrice; sono state necessarie decine e decine di lettere, telegrammi, telefonate. Si son dovuti mobilitare avvocati, agenti d'attori, fotografi; proposte e controproposte di contratto sono state più volte modificate. Con tante ragazze che non aspirano ad altro che a fare del cinema, il suo è davvero un caso fuori dell’ordinario.

I registi le telefonavano: «Ho pronta una parte per lei», l’andavano a prendere all'aeroporto, la rincorrevano con telegrammi; Claudia scuoteva la testa e tranquillamente, senza crisi di coscienza, rispondeva: «No, non posso accettare, debbo partire».
Un produttore le offriva un lungo contratto, una garanzia di lavoro e. probabilmente, di successo; lei lo stava a sentire, faceva qualche obiezione, e poi senza impegnarsi se ne andava dicendo: «Ci penserò». Ogni tanto compariva, con la sua aria fra furba timida ed enigmatica, e subito dopo scompariva. Era la disperazione di tutti. L’ultima volta che è scomparsa, era ritornata a Tunisi. senza avvertire nessuno.
FIGLIA DI UN FERROVIERE di origine siciliana. Claudia Cardinale è nata a Tunisi ma ha conservato la nazionalità italiana. La sua pelle scura, gli occhi e i capelli neri, e l’abitudine di indossare giacche a vivaci colori e ricamate le hanno valso il nomignolo di "marocchina". Queste fotografie sono state eseguite nella sua abitazione romana cui è annesso un giardino.
GIUNTA A ROMA due mesi fa, ha già preso parte a due film: "Le madame” diretto da Monicelli e "Le dritte” di Claudio Gora, accanto a Yvonne Monlaur. Claudia Cardinale, che ha diciannove anni, non parla ancora correntemente l'italiano.
A Tunisi rimase due mesi. Ormai credeva che tutto fosse finito, che nessuno pensasse più a lei; invece, da Roma cominciarono ad arrivare lettere, telegrammi, e una bozza di contratto, con delle clausole molto favorevoli. Nel marzo scorso, Claudia Cardinale è tornata in Italia con suo padre e oggi ha già lavorato in due film: ha fatto una parte nelle Madame di Monicelli e, in questi giorni, sta interpretando Le dritte, un film di Claudio Gora.
Le "dritte" sono tre milanesi che, per rendersi interessanti, fìngono di essere danesi; le attrici che interpretano il film sono Yvonne Monlaur, Francoise Danelle e la Cardinale, cioè due francesi e una "tunisina". Sono molto affiatate.
I guai cominciano quando devono recitare, perchè la Danelle non spiccica una parola di italiano e la Monlaur lo compita appena.


IL CONTRATTO che la lega a una Casa cinematografica romana per quattro anni, contiene una clausola che permette alla giovane attrice italo-tunisina di essere accompagnata, dovunque la porti la sua professione, da un familiare.
L’unica che riesce a cavarsela alla meno peggio, eccetto quando si tratta di pronunciare le parole con molte erre, è Claudia Cardinale. Essa è nata a Tunisi da genitori italiani.
II fatto che indirettamente decise il suo destino accadde nel marzo dell’anno scorso. Il Corriere di Tunisi, organizzò una festa per eleggere la più bella italiana della Tunisia; alla festa erano presenti alcuni attori italiani. Sospinta dai suoi amici, Claudia partecipò alla elezione e vinse; il premio era un viaggio a Venezia, durante il festival cinematografico.
Dopo accalorate discussioni in famiglia (si manda, non si manda) Claudia partì per Venezia con i lunghi capelli neri legati a coda di cavallo, una delle sue giacche ricamate addosso, e un burnus bianchissimo nella valigia. Si sa come vanno queste cose: a Venezia, legioni di fotografi sono appostati in attesa del tipo fuori del comune, del servizio originale. Al festival, una ragazza col burnus non si era mai vista; in breve tempo, Claudia Cardinale divenne il centro dell’attenzione. Senza sapere il come e il perchè, un giorno si accorse che stava firmando degli autografi. E quando ripartì da Venezia, il suo nome aveva già varcato gli ambienti del festival.
All’aeroporto di Ciampino. Claudia trovò il regista Domenico Paolella, il quale cercò con tutti i mezzi di dissuaderla a partire.
LA PRIMA VOLTA che Claudia Cardinale scese dall’aereo a Ciampino, successe un fatto indicativo. Infatti i fotografi che attendevano Esther Williams, la quale aveva viaggiato sullo stesso apparecchio, quasi trascurarono l’attrice americana attratti dalla bellezza della sconosciuta.
Oggi, dal giorno in cui è venuta a Roma — due mesi fa — non ha ancora avuto un’ora libera per andarsi a comprare un golf, una camicetta, un vestito nuovo. Quando non lavora, c’è sempre qualche fonografo che le fissa un appuntamento: la frenesia che accompagna la nascita di una nuova attrice continua. A paragone con quella che faceva a Tunisi, la vita di Roma le sembra un inferno. Claudia ha cercato di resistere al cinema, ma ora ci è dentro fino al collo. Non perchè le dispiacesse di fare l’attrice, ma perchè credeva che non si potesse diventarlo così, da un giorno all’altro, e quindi pensava che si trattasse di uno scherzo. E poi non riusciva ad abituarsi all’idea di star lontana dai suoi, impegnando la propria vita con un contratto di sette anni.
Ora, su quest’ultimo punto l’ha avuta vinta: nel contratto c’è scritto quattro anni e che, dovunque andrà, uno dei suoi familiari le potrà sempre stare vicino. Quanto alla possibilità di diventare una vera attrice, si stringe nelle spalle, sorride: «Tentiamo — dice — chissà!».
A.D., «Tempo», anno XX, n.21, 20 maggio 1958
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| A.D., «Tempo», anno XX, n.21, 20 maggio 1958 |
