Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1953
Indice degli avvenimenti importanti per l'anno 1953
26 gennaio 1953 Cinque anni di reclusione sono stati complessivamente inflitti dal Tribunale alle tre persone che, nel giugno 1951, misero in dubbio la discendenza imperiale del principe Antonio Angelo Flavio Comneno Lascaris de Curtis, in arte Totò, incorrendo nel reati di calunnia e di diffamazione.
9 settembre 1953 Viene conferita a Totò la "Maschera d'Argento" per la sua attività teatrale, sebbene da anni abbia abbandonato le scene per lo schermo.
Indice della rassegna stampa dei film per l'anno 1953
Maggio 1953 - Esce il film di montaggio «Dieci anni della nostra vita», contenente alcune sequenze di film di Totò
L'uomo, la bestia e la virtù (Distribuzione: 2 maggio 1953)
Una di quelle (Distribuzione: 1 agosto 1953)
Un turco napoletano (Distribuzione: 5 agosto 1953)
Il più comico spettacolo del mondo (Distribuzione: 17 ottobre 1953)
Altri artisti ed altri temi
Totò
Articoli d'epoca, anno 1953
Totò e la nobiltà: la casta è casta e va sì rispettata...
Marziano II Lavarello, Imperatore di Bisanzio?
Totò, il magnifico burattino
Totò si converte all'arte di Pirandello
Ruggiscono sullo schermo i leoni in rilievo
Fora lo schermo il mento di Totò
Totò si agita in platea: c'è uno spiffero, la mia polmonite!
Il più comico spettacolo del mondo (1953)
L'uomo, la bestia e la virtù (1953)
Un turco napoletano (1953)
Una di quelle (1953)
I divi della rivista: Totò
10, 17, 24 e 26 gennaio 1952. La fase finale del processo vede Totò contro Marziano II di Lavarello ed il suo seguito di consulenti e assistenti. Oltre a difendersi dall'accusa di diffamazione e di appropriazione impropria di titoli nobiliari, Antonio de Curtis ha denunciato Marziano II per diffamazione a mezzo stampa. Per la rassegna stampa completa: Totò e la nobiltà: la casta è casta e va sì rispettata
L'UOMO, LA BESTIIA E LA VIRTU'
Distribuzione: 2 maggio 1953
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Durante la lavorazione del suo ultimo film, Totò si è fatto costruire una roulotte nella quale soleva appartarsi, fra una ripresa e l'altra, sensibile com’egli è agli sbalzi di temperatura di questa tardiva primavera romana. La roulotte, organizzatissima, con toillette per il trucco, mobile-bar e qualche disegno di Minei alle pareti, si spostava da uno studio all’altro a seconda delle scene da girare. Totò aveva dato ordine di non essere disturbato durante il riposo pomeridiano, che considerava una sorta di "buen retiro” nel ritmo serrato delle riprese. Si diede il caso che, durante una di queste sacre pause, il produttore, Giovanni Ad-dessi, dovesse fare una comunicazione urgente al principe di Bisanzio. Il capo-ufficio stampa della casa cinematografica, una bionda ''spirituale”, ebbe l’incarico di portare il messaggio. Bussò discretamente alla porta e la socchiuse sfoderando uno smagliante sorriso: « Scusi, principe, posso dirle una parola? ».
Totò, che stava seduto nella sua poltrona, paludato in una sontuosa vestaglia con stemma ricamato sul taschino, si alzò correttamente in piedi e, con tono invitante e cerimonioso, rispose: «Purché non sia quella di Cambronne, dica pure».
«Tempo», 1 giugno 1953
«Film d'oggi», 3 giugno 1953
Nel corso di una sua inchiesta critico-amministrativa sul tema «Film italiani nel mercato interno» il settimanale Cinespettacolo diretto da Alessandro Ferraù fornisce sulle vicende economiche del cinema in Italia una serie di ragguagli statistici bensì particolarmente destinati alla meditazione dei tecnici ma tali — mi sembra — da poter interessare anche il comune spettatore pagante che tutto sommato e, nella sua modestia, senza neppur sospettarlo è all’origine di codesto grosso gioco di quattrini. [...]
Appena un poco al di sotto — da 480 a 500 milioni — è un altro film della serie « popolare », Core ’ngrato di Brignone che procede a pari merito con Totò cerca casa di Steno e Monicelli. E chiudono infine l’elenco con incassi varianti fra i 400 e i 430 milioni Il lupo della Sila di Coletti, Cielo sulla palude di Genina, Totò sceicco di Mattoli, L’imperatore di Capri di Comencini, I cadetti di Guascogna di Mattoli, Il caimano del Piace di Bianchi. Napoli milionaria di Eduardo De Filippo, 47 morto che parla di Bragaglia, Riso amaro di De Santis, In nome della legge di Germi, Figaro qua... Figaro là di Bragaglia, Totò le Mokò di Mattoli.
«In questi venticinque film che detengono la palma degli incassi — commenta il compilatore dell'inchiesta — abbiamo i quattro film che fino ad oggi ha interpretato Silvana Mangano (Anna, Il brigante Musolino, Il lupo della Sila, Riso amaro): cinque film interpretati da Amedeo Nazzari (Catene, Tormento, I figli di nessuno, Il brigante Musolino. Il lupo della Sila), nove film interpretati da Totò (Guardie e ladri, Totò a colori, Totò cerca casa, Totò sceicco, L’imperatore di Capri, Napoli milionaria, 47 morto che parla. Figaro qua... Figaro là. Totò le Mokò) ». [...]
Gigi Caorsi, «Gazzetta del Popolo», 11 giugno 1953
«L'Europeo», 2 agosto 1953
Totò si trova attualmente sulla Costa Azzurra per trascorrere le vacanze in compagnia della giovane fidanzata Franca Faldini.
«Gazzetta del Popolo», 4 agosto 1953
UN TURCO NAPOLETANO
Distribuzione: 5 agosto 1953
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
La comicità di Totò
La comicità di Totò nasce da un meccanismo ben congegnato. Egli più che un attore è un mimo e perciò raramente gli accade di creare un personaggio vero e nuovo, ma perlopiù dispiega sopra il «cliché» dell'uomo intraprendente e libertino (in contrasto con la sua fisionomia) tutto il virtuosismo dei suoi gesti e delle sue battute. È come un commediante dell'arte a cui l'intreccio non sta molto a cuore, ma per amore del lazo e della smorfia non esita a spezzare la logica di una situazione, la coerenza di un personaggio, la credibilità di un sentimento. Ma questo virtuosismo seppur divertente, rivela a lungo andare qualche cosa di meccanico poiché si fonda sui soliti espedienti. E anche qualche cosa di scarsamente umano. Mentre l'umorismo del miglior Chaplin consiste in una visione personale del mondo resa con i contrasti più impensati, quello di Totò (ed è un confronto puramente esplicativo) non è che una smorfia bizzarra.
«Il Biellese», 29 settembre 1953
«Se vi capitasse in questi giorni di percorrere la via Appia Nuova, potreste imbattervi in un gippone, guidato da un brigadiere e con a bordo una bella e giovane ragazza. Guardando bene, vi accorgereste che l'arcigno brigadiere non è altri che il popolare attore Totò, il quale per l’occasione porta un paio di fieri baffetti, e che la ragazza dall’aria dimessa e un po’ triste è Anna Maria Ferrero. Dietro qualche curva, infine, scoprireste il regista Mario Monicelli, in agguato dietro la macchina da presa per ‘girare’ i vari passaggi dello strano gippone.
Il film che Mario Monicelli, questa volta da solo e non più in coppia con Steno, sta realizzando, si intitola Totò e Carolina, e si ricollega, per lo spirito, il soggetto e l'interpretazione principale, a Guardie e ladri e a Totò e i re di Roma di Steno e Monicelli. Queste opere cinematografiche, come si sa, hanno detto qualcosa nel campo del film comico popolare; risultati assai felici sono stati raggiunti in Guardie e ladri, mentre su Totò e i re di Roma il giudizio è reso difficile dai feroci tagli che la censura ha imposto. In questi film, comunque, la comicità nasceva quasi sempre da una osservazione realistica, a volte anzi amara, della realtà quotidiana. [...] Durante una sosta, ci avviciniamo a Totò, ovvero al principe Antonio de Curtis, per scambiare con lui quattro chiacchiere. Totò, che si mostra interlocutore cordiale e premuroso, ci spiega come egli divide i suoi film in due categorie: quelli fatti di un umorismo meccanico e gratuito, che si basa su situazioni assurde o piccanti e su battute particolarmente efficaci, e quelli in cui invece l’umorismo scaturisce da situazioni tristi, o drammatiche, o addirittura tragiche; e fa i nomi di Napoli milionaria, di Yvonne La Nuit, di Guardie e ladri. [...]
Prima di allontanarci, chiediamo a Monicelli un suo parere sul problema della censura e della libertà del cinema, che tanto appassiona l’opinione pubblica in questi giorni. ‘Non posso fare altro - risponde Monicelli - che rilevare l’assurdità della censura, soprattutto della censura preventiva; questa finisce col determinare nei registi una sorta di complesso che li costringe a vedere le cose in modo diverso da quello che essi vorrebbero. Tutto ciò appare ancora più assurdo quando si pensa che i film meno bersagliati dalla censura sono quelli che contengono vere e proprie offese al buoncostume. Se na censura dev’esserci, essa, tutt’al più, deve limitarsi alle offese al buoncostume, ma per il resto lasciare ai cineasti la più ampia libertà creativa.”»
Franco Giraldi, «L'Unità», 29 settembre 1953
Le «Maschere d'Argento» - I premiati per il 1952 per il teatro e la rivista
Roma, 8 settembre.
Questa sera il sindaco di Roma Rebecchini, nel corso di una eccezionale serata di gala, alla quale partecipavano numerosi gli attori, autori, musicisti del teatro di rivista e della musica leggera anche radiofonica, ha consegnato i premi delle «Maschere d'argento» assegnati a coloro che si sono maggiormente distinti nella nata di corsa nel campo dello spettacolo leggero. Per il teatro sono stati premiati: fuori concorso Michele Galdieri, Wanda Osiris e Totò: il principe De Curtis anche questa volta ha ricevuto il riconoscimento, sebbene da anni abbia abbandonato le scene per lo schermo.
Figurano poi nell'elenco l'impresario Remigio Paone, gli autori Armando Curcio, Garinei e Giovannini, i comici Renato Rascel e Carlo Dapporto e la soubrette Lucy D'Albert, gli attori fantasisti Billi e Riva e le sorelle Nava, il presentatore della radio Nunzio Filogamo, i cantanti Maria Paris e Giacomo Rondinella [...]
«Il Messaggero», Roma, 9 settembre 1953
IL PIU' COMICO SPETTACOLO DEL MONDO
Distribuzione: 17 ottobre 1953
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Totò non può venire per un tuffo nel Tevere
Totò, il popolare comico della rivista e del cinema, non potrà essere a Torino sabato sera per presentare al Teatro Alfieri la «vetrina» delle sue canzoni. L'attore ha infatti corso il rischio di annegare nel Tevere e ora si trova a letto con una forte broncopolmonite.
Come è noto, Totò girava in questi giorni il film "Totò e Carolina" a Roma. Una scena del film richiedeva un suo tuffo nel Tevere, ma, naturalmente, sarebbe toccato alla controfigura il piacere di un bagno fuori stagione. Invece, l'altro ieri, mentre girava la scena sulla sponda del fiume, l'attore è caduto in acqua. E' stato subito ripescato, ma l'acqua fredda gli ha procurato un malanno coi fiocchi e Totò non potrà intervenire allo spettacolo di sabato e domenica con l'orchestra Angelini e le attrazioni internazionali, che comunque avrà luogo secondo il programma già fissato.
«La Stampa», 18 novembre 1953
Inizia il lavoro della commissione giudicatrice per l'ammissione - tra oltre quattrocento candidate - alla fase finale del 4° Festival della Canzone Italiana, che si svolge nel gennaio del 1954 a Sanremo. Delle venti canzoni partecipanti, figura "Con te", scritta da Antonio de Curtis. Leggi l'articolo Un dilettante al Festival di Sanremo...
L'irresistibile Totò è arrivato ieri sera a Torino in compagnia della fidanzata, l'attrice Franca Faldini, anch'essa sulla strada della celebrità. L'rede del trono di Bisanzio ha trascorso piacevolmente la prima serata torinese assistendo allo spettacolo di addio delle Sorelle Nava e visitando qualche locale notturno. A Torino si fermerà qualche giorno per ultimare un film iniziato a Roma (Totò e Caronina, n.d.r.) e bruscamente interrotto da un bagno fuori programma che causò a Totò una noiosa bronchite.
«Gazzetta del Popolo», 14 dicembre 1953
Altri artisti ed altri temi
Articoli d'epoca, anno 1953
«Totò 3 D», anche l'Italia in gara per la 3D
La signora dalle piume di struzzo
9 compagnie di rivista per 11 complessi di prosa
Circoli e censura
Alla censura è vietata l'intelligenza?
Galleria di copertine e pagine pubblicitarie
Riferimenti e bibliografie:
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- La Stampa
- La Nuova Stampa
- Stampa Sera
- Nuova Stampa Sera
- Il Messaggero
- Corriere della Sera
- Corriere d'Informazione
- Il Piccolo di Trieste
- Il Piccolo della Sera
- Il Piccolo delle ore diciotto
- L'Unione Monregalese
- Il Giornale dell'Emilia
- Reggio Democratica
- Film
- Film d'Oggi
- Noi donne
- Settimo Giorno
- La Settimana Incom Illustrata
- La Gazzetta del Popolo
- Il Popolo
- Il Tempo
- Repubblica
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