Preparano un tifone per Silvana Mangano

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Sono cominciate nel Siam le riprese del film “La diga sul Pacifico”: ecco le prime Immagini di questa spedizione cinematografica italiana

Dal due gennaio, Silvana Mangano, Tony Perkins e Renè Clement, stanno lavorando alla realizzazione del film: "La diga sul Pacifico”. In breve, questa è la trama del film. La famiglia Dufresne, composta dalla madre (l’attrice Jo Van Fleet) una donna di 45 anni e dai suoi giovani figli Joseph (Tony Perkins) e Suzanne (Silvana Mangano) vive sulla costa sud-orientale del Siam dove le risaie della regione toccano il Parifico. La madre è proprietaria di una vasta distesa di risaie ricavata arginando le acque del Parifico con una diga da lei stessa costruita in anni e anni di lavoro.

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Un giorno un ricco commerciante della vicina città di Ram, di nome Legros, manda suo figlio Albert a tentare di convincere la madre a vendergli la concessione, offrendole cinquemila dollari, ma la madre si rifiuta energicamente. Invano i figli e specialmente Joseph, che odia stare in quel luogo e vedervi vivere la sorella che egli ama profondamente, cercano di convincere la madre a vendere la concessione.

Improvvisamente, a causa di una terribile tempesta seguita da un tifone, la diga cede e la concessione viene distrutta dalla furia delle acque. La madre quasi impazzisce dal dolore nel vedere distrutta, dopo tanti anni di lavoro, la ragione della sua vita. Durante rinfuriare del tifone, capita nella zona in cerca di salvezza un giovane di nome Michel. Nel "bungalow” dei Dufresne egli si incontra con Suzanne, e i due giovani fin dal primo momento si innamorano l’uno deiraltro. La mattina seguente Michel confessa a Suzanne di essere stato mandato nella zona dal commerciante Legros con l’incarico di fare una relazione sulla concessione dei Dufresne, nel tentativo di farli espropriare dalle autorità "per incapacità di conduzione".

1957 02 14 Tempo Silvana Mangano f2L’OPERAZIONE DEL TRUCCO prima del ”si gira”: il regista francese Rene Clement, col cappello in testa, si occupa personalmente di Silvana Mangano. A destra: l’attrice americana Jo Van Fleet (che molti ricordano come madre di James Dean nel film "La valle dell’Eden”) si prepara da sola per affrontare le luci dei riflettori passandosi un piumino di cipria sul viso Dietro di lei, la mano sulla fronte, è la Mangano. A Bangkok, in questi giorni, vi è una temperatura di 30 gradi all’ombra.

Dopo un ennesimo litigio con la madre, Joseph parte per Ram, seguito qualche tempo dopo da Suzanne e dalla madre stessa intenzionata di chiedere un prestito ad Albert per acquistare il materiale e ricostruire la diga in cemento.

Albert è affascinato dalla bellezza di Suzanne: la corteggia e le regala un anello che dice di gran valore chiedendole in cambio di trascorrere tre giorni in città con lui. Ma quando la madre — che aveva intravisto la possibilità di matrimonio tra i due — si decide a chiedere ad Albert un prestito di novecento dollari per la ricostruzione della diga, questi le dice che la somma le verrà data, ma non in prestito: sarà l’importo pari all’acquisto della concessione stessa. Infuriata, la madre invita Albert a lasciare la casa. Quando questi chiede l’anello in restituzione, la madre glielo nega. Albert se ne va piagnucolando.

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TONY PERKINS E SILVANA MANGANO, che già si erano conosciuti a Hollywood in occasione della presentazione di "Guerra e pace”, quando il giovane attore perfezionò il suo contratto con Dino De Laurentiis, si abbracciano, come vecchi buoni amici, al loro nuovo incontro di Bangkok. Siccome nel film saranno fratello e sorella, vedrete una scena molto simile a questa.

Joseph intreccia una relazione con una donna giovane, ricca ed elegante. Un giorno la madre e Suzanne decidono di andare a Ram per vendere l’anello: con il ricavato acquisteranno il cemento per la diga. Davanti al gioielliere, però, riceveranno una grande delusione: l’anello vale pochi soldi.

A Ram, Suzanne si incontra con Michel che parla di ripartire per l’Europa. La giovane lo supplir p di portarla via con sè ma Michel, per quanto l’ami profondamente, non acconsente. Suzanne allora, perduta ogni speranza, decide di accettare la proposta di Albert e il suo denaro. Quand’ecco la richiamano alla concessione.

Alla risaia infatti la madre si è ammalata e muore. Joseph e Michel arrivano quando gli indigeni stanno celebrando i funerali. Il giorno seguente, Michel e Suzanne partono definitivamente per la città, mentre nella concessione rimane solo Joseph per ricostruire la diga e terminare cosi il lavoro iniziato dalla madre.

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DURANTE LE MOLTE PAUSE della lavorazione del film, Silvana Mangano visita i luoghi più interessanti e caratteristici di Bangkok. Eccola all’uscita di uno dei tanti templi buddisti e, sotto, con l’attore Tony Perkins, per le vie della città a bordo di un moderno "risciò" biposto. Perkins ha ventiquattro anni: è giudicato il miglior giovane attore di Hollywood.

Per la scelta della città, della risaia e dell’Oceano, Dino De Laureitiis intraprese un lunghissimo viaggio con l’operatore Aldo Tonti e il regista Clement attraverso il Vietnam, la Cambogia, il Laos, la Thailandia e l’isola di Giava. De Laurentiis voleva riprendere tutto dal vero essendo egli dell’opinione, del resto giusta, che il pubblico è stanco di cartone e di scene "false” e desidera provare sensazioni nuove. Fu scelta così la Thailandia e Bangkok fu la città. Ora sessanta cinque persone sono in questo Paese, a quindicimila chilometri dall’Italia, e lavorano alla realizzazione del nuovo film.

1957 02 14 Tempo Silvana Mangano f7LA MANGANO IN "EDIZIONE ORIENTALE": i due monaci buddisti, con le caratteristiche borse di pelle per la raccolta delle elemosine, sembrano farle da angeli custodi. La città è piena di questi monaci vestiti di un’ampia tunica di cotone color arancione; la maggior parte di essi rifiuta energicamente di farsi fotografare. Da Bangkok la "troupe” del film si trasferirà quanto prima a Chan-Buri, il cui umido e torrido clima spaventa molto la Mangano. Il piano di lavorazione de ”La diga sul Pacifico" prevede riprese in Thailandia per la durata di due mesi; il film sarà a colori su schermo panoramico. L’azione del film si svolge intorno al 1948.

All’arrivo della "troupe”, ora alloggiata in due grossi alberghi, cominciarono a sorgere i primi problemi. Quello della lingua, innanzitutto. Durante i primi giorni l’incomprensibile idioma ha fatto pensare per un attimo, che sarebbe stato impossibile dirigere le comparse e i generici locali; oltre a ciò esisteva l’ostacolo continuo di una morbosa e nociva curiosità.

Fin dal primo giorno, infatti, decine di persone che in poco tempo diventavano una folla, assaltavano gli attori alla ricerca di un autografo, che non avrebbero mai potuto decifrare, ma che era un segno tangibile, una prova d’aver visto, toccato Seuana (così chiamano Silvana Mangano) o Tony Per-kins. Quando poi si iniziò a "girare”, nessuno, neppure la polizia, riusci più a tenere la folla che rompeva i pur saldi cordoni e veniva a vedere da vicino come si giravano le scene finendo poi col porsi, con la più assoluta incoscienza e noncuranza, dinanzi agli obbiettivi delle macchine da presa.

Con calma e con pazienza, si riuscì a rimediare anche a questo. Poi, col passare dei giorni, i tecnici cominciarono a imparare alcune parole di siamese e riuscirono a far muovere gli addetti ai proiettori, indi si scopri un nuovo sistema per "girare” non visti. Ora, come un reparto-spionaggio munito di macchine cinematografiche, si riprendono le "scene” da un camion coperto.

 1957 02 14 Tempo Silvana Mangano f8SEGUITI DA UN CODAZZO di giovanissimi ammiratori. Silvana e Tony si avviano sorridenti verso il luogo dove verranno girate le scene dei film. Al loro fianco, in una parte di rilievo, figurerà anche l’attore americano Richard Conte.

 1957 02 14 Tempo Silvana Mangano f9VISITA DELLA MANGANO a un bazar di Bangkok. Davanti a lei, il proprietario del negozio attende che l’attrice, piuttosto imbarazzata, scelga fra i tanti ”souvenirs” in vendita. Le sue preferenze sembrano cadere su di una matita.

Fra queste, ve ne saranno alcune molto spettacolari. Il ritorno nella giungla dei siamesi sconfìtti dopo la rottura della diga che ha allagato le risaie, ad esempio. Per tale scena verranno impiegate migliaia e migliaia di comparse e centinaia di bestie che dovranno fuggire, impazzite, di fronte all'irrompere dell'acqua che travolgerà tutto e tutti dopo aver frantumato la diga. Un’altra sequenza drammatica sarà quella del tifone che si abbatte sulla risaia e che nell’intento del produttore Dino De Laurentiis, dovrà essere tale da superare e far dimenticare, naturalmente con un senso più moderno e con maggiore capacità tecnica, il tifone del famoso film "Uragano” di John Ford. Naturalmente, alcuni particolari del tifone dovranno essere ripresi in teatro per i necessari trucchi; per cui se non sarà possibile far volare gli alberi in "esterno”, qui nel Siam, si tenterà di farli volare nel teatro più grande di Cinecittà che sarà per l’occasione inondato di acqua e quindi invaso di fango, alberi, massi di roccia e relitti di ogni genere.

Durante le pause della lavorazione tutti i componenti vengono presi dalla febbre della caccia al "souvenir” esotico. Gli attori vagano per la città, possibilmente in risciò perchè ”fa molto oriente" e raggiungono i mercati periferici, le panchine dove si vendono dagli ombrellini dipinti a mano alle barchette con i budda intagliati in avorio.

Grande simpatia e ammirazione suscita Silvana Mangano della quale in Oriente si conoscono tutti i film. Invitata al "Circolo della Stampa”, Silvana è stata letteralmente coperta di distintivi incomprensibili e di orchidee; presentata alla TV, ha pronunciato un simpatico applaudito saluto in siamese.

Franco Fedeli, «Tempo», anno XIX, n.7, 14 febbraio 1957


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Franco Fedeli, «Tempo», anno XIX, n.7, 14 febbraio 1957