Il compromesso di Silvana Mangano
Dopo lunghe esitazioni, l’attrice ha finalmente trovato modo di conciliare i doveri della famiglia con le esigenze della carriera. A Hollywood l’attende ora un programma molto impegnativo
Roma, novembre
Questa altalena fra casa e cinema — dice Silvana Mangano — non poteva continuare». Con questa frase, l’attrice intende riferirsi ai tempi più recenti della sua carriera, quando per un certo periodo di tempo sembrava volesse e non volesse insieme fare l’attrice. In effetti, qualcosa di vero c’era in tutte e due le voci. C’è stato un periodo nel quale la Mangano ha dovuto meditare seriamente sulla difficoltà di conciliare la carriera e gli impegni che essa comporta con i suoi doveri di madre. Suo marito, Dino De Laurentiis, che più volte aveva dovuto insistere non poco per convincerla ad interpretare un film, alla fine era entrato nell’ordine di idee che per lei esistesse una soluzione sola: abbandonare il cinema, per evitare che i loro figli — Veronica, Raffaella e Federico — dovessero finire in collegio, con una madre più in giro per i teatri di posa che per casa. Ma ora tutto s’è aggiustato. Silvana ha scoperto (e suo marito è d’accordo con lei) che non v’è bisogno di ricorrere a decisioni drastiche: il compromesso è sempre la soluzione migliore, anche e soprattutto perchè oggi un compromesso è possibile.
Come dice la stessa attrice, «oggi Veronica e Raffaella sono ormai grandicelle, studiano con profitto. dipingono perfino (e con apprezzabili risultati); e in definitiva credo che la mia severità sia servita a renderle più mature di quanto la loro età non comporterebbe». La Mangano sorride parlando della propria severità nei confronti dei figli: forse non ne è molto convinta. E prosegue: «Stando così le cose, non hanno bisogno di andare in collegio. Ed ecco perchè ho deciso di impegnarmi nuovamente col cinema. D’altro canto, non starò lontana dall’Italia, per interpretare film, più di tre mesi in un anno; e quindi anche Federico. il più piccolo dei miei figli, non sarà abbandonato a se stesso come Dino temeva».
Prima di arrivare a prendere questa decisione, la Mangano ha dovuto combattere a lungo con se stessa; e non sono stati giorni particolarmente lieti nè per lei, nè per chi le stava intorno, «Fra "sì”, ”no" e "forse” — dice l’attrice — ero in uno stato di continua tensione che malgrado tutti i miei sforzi si ripercuoteva (e non avrebbe potuto essere diversamente) sulla mia casa e sui rapporti con i registi dei film che ho interpretato. Intendiamoci, però: ogni volta che ho accettato di lavorare, ho rispettato con il massimo impegno le regole del gioco e credo, modestamente, che i registi siano rimasti soddisfatti della mia puntualità e della mia serietà professionale. Tutto questo, però, m’è costato non pochi sacrifici. Ad esempio, quando nell’inverno scorso dovetti recarmi per due mesi in Jugoslavia, dove sarebbero stati girati gli esterni della 'Tempesta”, decisi di portare con me i bambini, che a Roma sarebbero rimasti soli perchè anche Dino sarebbe stato impegnato a Belgrado per un lungo periodo. Ma, nel clima incostante della capitale iugoslava. tutti e tre i bimbi finirono con l’ammalarsi abbastanza seriamente. Un guaio doppiamente grosso, perchè io, impegnata com’ero dalle quattro del mattino alle otto di sera nelle riprese in esterni non potevo assisterli. Dino decise quindi di riportarli a Roma, con mio grande dispiacere. E non nascondo che mi sentivo anche un po' preoccupata, pur sapendo che i bimbi sarebbero stati in ottime mani, cioè affidati ai nonni: ma sa com’è, una mamma non si fida che di se stessa...».
Attualmente Dino De Laurentiis si trova a Hollywood per stringere accordi circa la produzione di "Simon Bolivar”, un film biografico sul famoso eroe sudamericano. Anche Cecil B. De Mille ha annunciato di voler produrre un film sullo stesso argomento. Si rinnova la gara che già impegnò, per "Guerra e pace”, De Laurentiis e Mike Todd. Il produttore napoletano deve quindi affrettarsi.
In bilico tra la famiglia e la carriera, negli ultimi tre anni Silvana Mangano ha finito con l’interpretare due film in tutto: "La diga sul Pacifico" e "La tempesta” (quest’ultimo non ancora uscito nè in Italia nè all’estero). Nello stesso periodo di tempo, ha rifiutato la parte poi affidata alla Magnani nel film di Castellani "Nella città l’inferno”, e la principale parte femminile in un film che Fellini avrebbe dovuto iniziare (ma poi non se ne fece nulla) nel maggio scorso. «Terminata ”La tempesta” — dice la Mangano — avevo quindi deciso di prendere una risoluzione definitiva: o rimanere in casa e dare per sempre un addio al cinema, oppure dedicarmi al cinema rinunciando per lunghi periodi di tempo ai miei doveri di madre».
A convincerla a tornare sulle sue decisioni di abbandonare la carriera è stato l’impegno con la Casa americana Paramount che Dino De Laurentiis ha negoziato per lei. In base al contratto recentemente firmato, la Mangano interpreterà nei prossimi anni alcuni film di particolare interesse, che suo marito (analogamente a quel che Carlo Ponti fa con i film della Loren) produrrà per conto della Casa americana. Quest’ultima ha scritturato la Mangano nel auadro di un nuovo imponente piano di produzione che svilupperà nei prossimi tre anni e che. in polemica con quanti parlano di crisi, dovrà costituire una prova di fiducia nella vitalità e nell’avvenire del cinema. Nel programma di produzione figurano, accanto a quello della Mangano, i nomi della Loren, di Kirk Douglas, di Clark Cable, di Yul Brynner, di Lana Turner, di Charlton Heston, di Kim Novak e di Van Heflin.
DOPO AVER PRESENZIATO, il mese prossimo, ad alcune "prime” italiane del suo ultimo film. "La tempesta” (e per la stessa ragione il protagonista maschile, Van Heflin, verrà in Italia), Silvana Mangano si recherà in febbraio a Hollywood, per la presentazione dello stesso film.
Oggi Silvana appare indubbiamente più serena di alcuni mesi orsono. E* ingrassata di cinque chili, ha cambiato pettinatura. Spesso vengono a farle visita le sorelle (Patrizia, che ha avuto un secondo figlio un mese fa, e Natascia) e il fratello, Rey, che lavora come tecnico del suono a Cinecittà. La sera, casa De Laurentiis è con una certa frequenza il punto di ritrovo di un ristretto gruppo di amici che comprende Sordi. Gassman, il regista Monicelli, il maestro Trovatoli e Carla Gravina.
G.B., «Tempo», anno XX, n.48, 25 novembre 1958
![]() |
G.B., «Tempo», anno XX, n.48, 25 novembre 1958 |