Abbe scompiglia l'«Opera dei pupi»

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Per la prima volta Abbe Lane ha Interpretato, nel film "I girovaghi", un vero personaggio. E ha contribuito, con il suo sorprendente entusiasmo, a condurre felicemente In porto talune scene notturne di questo lavoro dall’avventurosa storia

Roma, giugno

Per Hugo Fregonese dirigere I girovaghi è stato come ricominciare da capo, dopo la parentesi hollywoodiana, la propria carriera di regista. Argentino di nascita, Fregonese diresse il suo primo film dieci anni fa: sì intitolava Donde mueran las palabras. Era una storia centrata sull’ ambiente del teatro dei burattini e infatti al film parteciparono i Piccoli di Pedrecca, che si trovavano di passaggio a Buenos Aires. Come i primi film neorealisti italiani, fu realizzato in gran parte "per le strade’’, a luce naturale. E la lavorazione fu contrassegnata da una fortunosa serie di incidenti.

Tratta da un romanzo di Luigi Capuano, anche quella dei Girovaghi è una storia che gira intorno al mondo del teatro dei burattini: protagonista ne è un puparo siciliano; e anche questo film è stato realizzato in gran parte "per le strade”, e precisamente in Sicilia, nella zona di Taormina. Non è mancato nemmeno l’incidente, piuttosto clamoroso. Dopo circa due settimane, gli albergatori misero il blocco ai bagagli della troupe, i fornitori cessarono l’invio del materiale, attori regista e operai furono costretti ad alzare le braccia: i produttori avevano fatto eccessivo affidamento sulle proprie capacità di "rimediare” il denaro e questo ad un certo momento era venuto a mancare.

1956 07 12 Tempo Abbe Lane f1LA STORIA narrata dal film "I girovaghi" è ambientata nel 1920, in un paesino siciliano; e uno dei protagonisti è Cardelio, un piccolo orfano il quale un giorno abbandona il vecchio arciprete che l’aveva adottato per unirsi a don Alfonso Puglisi e a sua moglie, proprietari di un’ "Opera dei pupi" ambulante: un carrozzone col quale girano per l’isola. Un giorno, arrivando in un nuovo paese i "pupari” si vedono preceduti da un concorrente: Kroll, un prestigiatore. Nella foto: Peter Ustinov (nella parte di Puglisi), Gaetano Autiero (Cardello) e Carla del Poggio (la moglie del "puparo”, Lia).

Rilevato da una nuova organizzazione, il film è stato poi portato brillantemente a termine, ma esso si è guadagnato la sua prima celebrità con le sue disavventure: ciò ha fatto passare in secondo piano quella singolare coincidenza di occasioni per cui un film "italiano” è stato diretto da un regista argentino e interpretato da un attore inglese, cioè Peter Ustinov, un’attrice americana, Abbe Lane, e un’attrice italiana, Carla del Poggio. Sì tratta, a differenza di quanto accade di solito nel cinema, di una coincidenza solo in parte dovuta al costume dei produttori di mettere insieme dei "nomi" famosi per far colpo sul pubblico.

Fregonese infatti è argentino di nascita, ma è figlio di genitori italiani emigrati nell’America del Sud dal natio paese del Veneto. L’Italia è stata sempre in cima ai suoi pensieri e da circa un anno e mezzo egli vive a Roma assieme all’attrice Faith Domergue, la donna che egli ha sposato due volte, la prima in America e la seconda in Italia. Dopo un paio di anni di divorzio; Fregonese incontrò la propria ex-moglie a Roma: fu un incontro decisivo, egli le chiese come stavano i bambini, Faith Domergue si commosse: tutti e due convennero che la cosa migliore che potessero fare era di risposarsi. Da allora sono sempre vissuti d'amore e d’accordo; una volta Faith Domergue è stata a Londra ad interpretare un film, Fregonese invece non si è più mosso dall’Italia.

1956 07 12 Tempo Abbe Lane f2LE CONSEGUENZE della relazione tra don Alfonso e Dolores (insieme in questa foto) si riversano su Lia, vittima dei maltrattamenti del marito infedele. E questi, dopo esser stato abbandonato da Dolores, finirà in carcere per aver appiccato il fuoco al carrozzone di Kroll che lo ha sconfitto ancora una volta importando nel paese una novità che incontra grande favore: il cinematografo.

1956 07 12 Tempo Abbe Lane f3DOLORES D’AVAYO (Abbe Lane), un’affascinante gitana che rallegra con le sue danze gli spettacoli del "professor” Kroll, rende pericolosa la concorrenza del prestigiatore: la gente diserta l’ "Opera dei pupi”. Don Alfonso escogita allora un piano, che riesce, per portar via la ballerina al concorrente; ma le cose si complicano, poiché il "puparo" si innamora di Dolores.

E’ stato ad Hollywood però che egli si è affermato come regista. Vi ha diretto quattordici film, di cui alcuni con attori famosi: per esempio, Pioggia di piombo, con Edward G. Robinson, c Ballata selvaggia, con Barbara Stanwyck, Anthony Quinn e Ruth Roman. Il motivo musicale di quest'ultimo film era cantato da un giovane che avrebbe fatto strada: Frankie Laine. Ed è stato ad Hollywood che Fregonese ha fatto delle esperienze paradossali: un giorno si mise d’accordo con tutti i responsabili dei vari rami della produzione e si preparò a "girare”. Ma non gli fu possibile: doveva realizzare una scena di pioggia e la pioggia non cadeva.

Mandò a chiedere perchè non si fosse provveduto e la sezione "effetti speciali” gli diede questa ineffabile risposta: «Il regista Fregonese non ha specificato su quanti metri quadrati bisognava far piovere e quanti millimetri d'acqua dovevano cadere». Temperamento latino, non riusciva a sopportare questo meccanicismo di marca tipicamente americana; preferiva magari una maggior confusione, ma più spirito di iniziativa e più fusione di intenti. Quando l’anno scorso gli si presentò l’occasione di dirigere I girovaghi egli l' accolse con grande entusiasmo, sicuro che si sarebbe trovato a suo agio, fra gente del suo stampo. Trovò che Peter Ustinov era della sua idea.

1956 07 12 Tempo Abbe Lane f5IN ASSENZA di don Alfonso, sarà Cardello - fatto precocemente uomo dopo tante esperienze per lui così grandi - che aiuterà Lia a mandare avanti la baracca Lia ha trovato un buon figliolo, e Cardello una mamma saggia e affettuosa. Nella foto: il piccolo Gaetano Autiero insieme a Carla del Poggio.

L’attore e commediografo inglese ha avuto sempre ima grande simpatia per l’Italia. I suoi nonni, originari della Russia, sono vissuti e morti nel nostro Paese: uno, quello paterno, è stato direttore della Fenice sotto il regime austriaco. Dopo la guerra, Ustinov è venuto varie volte nella Penisola: nel 1948, per dirigervi un film, Private Angel (Il soldato Angelo), di un pacifismo un po' astratto, che non è mai entrato in Italia, e nel 1950 per interpretare Nerone nella ennesima edizione del Quo Vadis? Vani furono in tale occasione i suoi sforzi per dare del celebre e discusso personaggio una interpretazione meno convenzionale possibile: tutti si spuntarono contro il freddo burocraticismo del commercialissimo Mervin Le Roy. «Questa scena» diceva Ustinov, «io la vedrei cosi». «Benissimo» rispondeva Le Roy, c scriveremo a Hollywood».

In compenso, Ustinov divenne celeberrimo negli Stati Uniti per via di un vescovo. Ricorrevano nel ’50 le celebrazioni dell’Anno Santo e uno dei primi alti prelati del clero americano venuto a Roma, avendo saputo che a Cinecittà si girava il Quo vadis?, tanto disse e tanto fece che riuscì a farsi fotografare mentre abbracciava il nemico numero uno dei cristiani. La trovata, in America, ebbe successo; i suoi effetti pubblicitario-propagandistici furono molto apprezzati. E da allora in poi fu un vero pellegrinaggio. Ogni vescovo volle tornarsene iti America con la sua brava fotografia: «Nerone bacia le mani a Monsignor tal dei tali», «Il crudele imperatore si inchina a Mons. tal altro».

Attore dal forte temperamento e dalle espressioni del volto mobilissime, a Peter Ustinov è stato assegnato nei Girovaghi la parte di don Alfonso il puparo, che è un tipo di uomo fantasioso, violento, impetuoso. Gaetano Autiero, il ragazzaccio di Tempo d’estate e lo scugnizzo di Pane, amore, e... ha sostenuto il ruolo di Cardello, un piccolo orfano, e Abbe Lane che dal cinema americano e italiano era stata considerata finora nient’altro che una "bambola danzante”, ha interpretato per la prima volta un vero personaggio.

1956 07 12 Tempo Abbe Lane f4Abbe Lane in un numero di danza. I motivi che accompagnano questa e le altre scene dello stesso genere sono stati appositamente composti da Xavier Cugat.

Con sorpresa di tutti, a cominciare dal regista per finire col produttore. Un giorno, a Ce rv et eri, Abbe doveva interpretare ima scena che durava sei minuti: c’era in giro dello scetticismo, il produttore si metteva le mani nei capelli: e invece riuscì benissimo, fu tenera, dolce e risoluta come la parte richiedeva fin dalla prima prova. Infaticabile ed entusiasta, Abbe si è dimostrata una ragazza piena di apprezzabili qualità: una volta che in Sicilia, al termine di una faticosa giornata, la troupe reagiva soltanto agli stimoli del sonno mentre il programma prevedeva altre scene di notte, ella diede vigore a tutti col suo esempio. Al suono vibrante di una fisarmonica cominciò a danzare, poi, uno alla volta invitò il regista, i tecnici, gli attori e gli operai a far coppia con lei, senza concedersi un momento di pausa: quasi ebbra e felice. Dicono che, dopo, fu molto piacevole rimettersi a lavorare.

Stelio Martini, «Tempo», anno XVIII, n.28, 12 luglio 1956


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Stelio Martini, «Tempo», anno XVIII, n.28, 12 luglio 1956