La marcia travolgente di Rosanna Schiaffino

1956-Rosanna-Schiaffino

Il primo produttore cinematografico incontrato sulla sua strada offrì alla precoce bellezza genovese un contratto di sette anni a 200 mila lire al mese. La madre si mise a ridere e disse: “Ma allora lei non si è accorto di quello che vale mia figlia!"

A quaranta chilometri da Roma, sopra un monte che si chiama Gelato e che con molta buona volontà può essere considerato un monte, nei pressi di un torrente il quale compie un salto eufemisticamente chiamato cascata, da una settimana si sta girando un film, di quelli che a Cinecittà vengono definiti "storici”. Che il suo contenuto sia veramente storico si potrebbe dubitare, ma è risaputo come certi particolari abbiano nel mondo del cinema un valore del tutto secondario. Soprattutto quando, come nel caso specifico, ciò che interessa ai realizzatori del film è di riuscire a "montare” una serie di avventure, con tanto di duelli e di cavalcate, e con una storia d’amore "centrale”, la quale fornisca al regista il pretesto di mostrare, più o meno rivestite di cinque abbigliamenti diversi, le qualità persuasive di una bella ragazza.

1956 08 16 Tempo Rosanna Schiaffino f4

La ragazza di turno si chiama Rosanna Schiaffino. Ha diciassette anni, grandi occhi neri, capelli lunghi sciolti sulle spalle, un corpo statuario: è appena al suo secondo film, ma la sua apparizione ha già provocato un notevole allarme nella folta schiera delle aspiranti vamp. Qualche moralista, approfittando della perdurante crisi, ha osservato che il nostro cinema avrebbe tutto da guadagnare se affidasse le proprie sorti a qualcosa di meno appariscente e di meno effimero di un paio di gambe femminili. Ma a parte il fatto che non c’è vamp che non si consideri, o non si proponga di diventare, una grande attrice, è risaputo che il destino dei moralisti è quello di rimanere inascoltati. E per ogni nuova vamp, ci sono almeno dieci produttori disposti a puntare sulle sue qualità appariscenti e transitorie.

Naturalmente le storie di queste ragazze, specialmente agli inizi della carriera, si assomigliano tutte. Potrebbero, molto semplicemente, riassumersi nella loro fotografia in costume da bagno; o, tutt’al più, in una serie di fotografie, da esse gelosamente conservate in album rilegati di marocchino rosso, le quali mostrano le tappe successive della loro ascesa. Si tratta, beninteso, sempre di fotografie in costume da bagno: dalla prima, quasi ingenua, pubblicata sul quotidiano locale, a quella a colori, con prevalenza del rosso pomodoro, che chiude l'annata ’55, apparsa sulla copertina di una rivista di secondo rango. Anche la storia di Rosanna Schiaffino si è svolta entro questi schemi, ed è in tutto simile a quella di altre ragazze, eccetto che per alcuni dettagli: la sua precocità (Rosanna fu eletta Miss Nuovo Lido a Genova all’età di quattordici anni) e il fatto che un suo prozio, Giovanni Schiaffino, fu nientedimeno che il portabandiera di Garibaldi.

LA GIOVANE diva ha appena compiuto i diciassette anni: il suo primo film è stato "Totò, lascia o raddoppia”. Da poco, Rosanna è stata raggiunta a Roma dalla sorella, Maria Pia, che non fa mistero delle sue ambizioni teatrali e televisive.

Per la storia, la prima vittoria di Rosanna non ebbe alcun seguito; lo ebbe invece quella da lei riportata due anni dopo, quando fu eletta Miss Diano Marina. Sia perchè un reporter fotografico di passaggio "si gettò”, come fu scritto, "sulla giovane preda”, sia perchè il titolo di Miss Diano Marina dà diritto di partecipare al successivo concorso di Sanremo. E a Sanremo, dopo la sfilata in costume, Rosanna stravinse. Succedeva sempre così: non appena si arrivava al bikini, nessuna le resisteva più. Aveva sedici anni ed era alta un metro e settantadue.

Era la fine d’agosto dell’anno scorso: due mesi dopo, Rosanna e la madre arrivavano a Roma. Non avevano perso tempo, ma gli appelli, telegrafici e telefonici, dalla capitale si erano succeduti con un ritmo incalzante. Invano il padre di Rosanna aveva distrutto lettere, espressi e telegrammi; invano aveva chiaramente dimostrato la propria avversità. La sua debolezza stava nel manico. Quale destino egli offriva alla figlia? Schiaffino padre è un costruttore edile, un geometra: il suo sogno era che la figlia diventasse anch’essa geometra. E infatti Rosanna a Genova seguiva questi studi, a! mattino; ma la sera, aiutata dalla madre, frequentava i corsi di recitazione presso il Piccolo Teatro. Il seme dunque era stato già gettato. Ora che le si offriva la possibilità di farlo sviluppare avrebbe esitato? c Io parto sola», disse Rosanna; la madre le diede sulla voce, e partirono insieme. Rosanna: l’immaturità e la giovinezza. La madre: l’accortezza e la maturità. Un binomio famoso nel mondo del cinema italiano, ma, questa volta, forse per via del sangue genovese, insolitamente agguerrito e battagliero.

Infatti le cose si svolsero così. Il produttore che si era interessato alla giovane Miss "Riviera dei fiori" le offrì, dopo il primo provino, un contratto di 7 anni a 200 mila lire al mese. La signora Jasmine si mise a ridere, «Ma allora» disse, lei non si è accorto di quello che vale mia figlia!». n produttore in verità se n’era accorto, ma chiamò un altro regista e Rosanna fece un secondo provino. Questa volta l’offerta fu di 300 mila; ma la signora Schiaffino non si commosse affatto. Quella figlia se l’era allevata; l’aveva tenuta lontana dalle passioncelle giovanili che talvolta riescono a stroncare le più luminose carriere; e resistette.

A QUATTORDICI anni, Rosanna conquistò il suo primo titolo di bellezza: "Miss Nuovo Lido" a Genova. Fu poi "Miss Diano Marina” e "Miss Riviera dei fiori”. Ad Ostenda, nel corso di una manifestazione cinematografica, ha rappresentato le sue colleghe.

Dopo il terzo provino, l’offerta era salita a quota 400 mila: ma a questo punto Rosanna aveva ricevuto già le prime proposte di lavoro e, consigliata dalla madre, decise di rifiutare il contratto. Fu la prima vittoria della signora Jasmine; la seconda la riportò sul marito. Il quale, sin dal momento della partenza della moglie e della figlia aveva cominciato a dimagrire. Maria Pia, la sorella maggiore di Rosanna che era rimasta a casa con lui, lo vedeva triste e addolorato; un giorno si decise e spedì un telegramma concepito così: «Papà grave. Venite subito». Il telegramma arrivò alle 5 del pomeriggio; alle 5 del mattino dopo Rosanna e la madre suonavano alla porta di casa. Che cosa è successo? Chiesero angosciate alla governante. Non era successo nulla, e il risultato di quell'indimenticabile viaggio fu che la pace tornò in casa Schiaffino e che le due donne, alle quali si aggiunse Maria Pia, poterono ripartire da Genova con la coscienza molto più leggera.

LA FAMIGLIA di Rosanna è ligure e la fanciulla è a Roma con la mamma da appena nove mesi. A metà agosto dovrebbe iniziare il suo terzo film: "Le chiacchierate” di Pietrangeli.

Sono circa nove mesi che Rosanna Schiaffino è venuta a Roma. Finora ha preso parte al film Totò, lascia o raddoppia, lasciando sbalorditi un po’ tutti. «Chissà come se la caverà questa ragazzina!», diceva Mastrocinque prima di cominciare a girare: e invece se la cavò benissimo. In questi giorni sta interpretando il suo secondo film; e per la metà d’agosto dovrebbe partecipare alle Chiacchierate di Pietrangeli. Appunto perchè il lavoro non le manca, ha rifiutato, nonostante l’assidua corte di Garinei e Giovannini, l’offerta di entrare come seconda soubrette nella compagnia di Dapporto. Le offrivano 850 mila lire al mese; la signora Jasmine ha detto che erano poche. Non c’è dubbio che, assieme ad una nuova vamp, il cinema italiano ha ormai acquisito una delle sue più terribili madri.

Stelio Martini, «Tempo», anno XVIII, n.33, 16 agosto 1956


Stelio Martini, «Tempo», anno XVIII, n.33, 16 agosto 1956