Domenico Modugno e Delia Scala: quest'anno vi divertirete così

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Modugno con Delia Scala : egli musicherà una commedia di Garinei e Giovannini, i quali stanno scrivendo i testi anche per Walter Chiari e Sandra Mondaini, Marisa Del Frate a braccetto con Dapporto.

Roma, agosto

L'avvenimento teatrale più importante della nuova stagione sarà rappresentato dal debutto di Domenico Modugno che comporrà le musiche per una commedia scritta da Garinei e Giovannini. Appena si è diffusa la notizia tutti hanno pensato ad un litigio tra il celebre duo del Musichiere e il loro maestro preferito Gorni Kramer che dal tempo di Black and white e Gran baldoria lavora in teom con loro. Ma Garinei e Giovannini si sono preoccupati di chiarire le carte del gioco: ora che hanno assunto la gestione del teatro Sistina di Roma devono «riempire» tutta la stagione teatrale, ragione per cui, invece di un solo spettacolo, ne metteranno quest’anno in cantiere due. E poiché il primo, con Walter Chiari e Sandra Mondaini, è musicato da Kramer, il secondo doveva avere per forza un altro autore musicale, tenuto conto che accanto a Delia Scala c’era niente meno che l’autore di Volare e Vecchio frac.

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L’idea di mettere Modugno in una commedia musicale, in un particolare tipo di commedia musicale, tormentava Garinei e Giovannini da quasi quattro anni, allo stesso modo con cui ora li appassiona l’idea di scritturare Vittorio Gassman e Anna Magnani. Ma dopo numerosi tentativi falliti, proprio mentre Garinei era in America nell’aprile scorso. Giovannini senti che Modugno cominciava ad abituarsi all'idea di un debutto in teatro. Piantando in asso impegni e lavoro, rivelando una agilità insospettabile per la sua mole, Giovannini «schizzò» a Torino per «lavorarsi» il suo uomo. Bastarono, in realtà, poche frasi per ottenere il suo sì e, trionfante, Giovannini spese una piccola fortuna per telegrafare a Garinei l’eccezionale notizia. Garinei, da New York, fu laconico ma abbastanza incisivo. «Era ora», rispose. Passò così qualche settimana, finché, dopo aver tenuto una serie di spettacoli nel teatro circo di Gassman a Roma, Modugno fece sapere ai due autori «che ci aveva ripensato». Garinei e Giovannini ci rimasero male ma non si scoraggiarono del tutto, anche se Modugno aveva accennato alla possibilità di una nuova tournée americana che sembrava interessarlo in particolar modo. Ma non passarono tre giorni che il cantante si rifece vivo. «Ci ho ripensato», disse per la seconda volta, «e ho deciso di fare la commedia musicale, voglio proprio vedere che succede : le ho provate tutte e provo anche questa.»

Da quel momento Garinei, Giovannini e Modugno lavorano intensamente al loro spettacolo che sarà ambientato nella Sicilia del 1860 e ci presenterà le peripezie di un bandito locale (Modugno) con due degni compari (Panelli e Croccolo) che si innamora di una contadinella (Delia Scala) e finisce per arruolarsi nei garibaldini. Una trovata divertente che ci permetterà di sorridere e di scherzare sullo sbarco dei Mille e permetterà ai due autori di ironizzare su molti aspetti della Sicilia e dell’Italia di ieri senza timore di pestare troppo i calli della Sicilia e dell'Italia di oggi. Uno spettacolo che sarà anche una rievocazione del costume, del folclore, dei personaggi di un tempo molto caro ad ognuno di noi. Si riderà, insomma, seguendo le peripezie e le canzoni dei vari personaggi, ma, eccezionalmente, su un argomento serio. Sicché forse quest’inverno parleremo molto della «risata patriottica» alla Garinei e Giovannini.

Modugno debutterà nella rivista con una commedia musicale di Garinei e Giovannini: al suo fianco sarà Delia Scala. Sono iniziale le prove. Nella commedia Modugno interpreterà la parte di un bandito che si innamora di una contadinella (Delia Scala) e si arruola nei garibaldini.

L’idea di un debutto del genere ha definitivamente elettrizzato il cantante autore di Piove: mangia, dorme, sogna, legge, fa il bagno, prende il sole, gioca con il figlio sempre mormorando o fischiettando un nuovo motivo nella speranza di poterlo inserire nello spettacolo. Deve scrivere infatti quattro o cinque canzoni per Delia Scala e altrettante per sé, più tutte le musiche per il resto della compagnia, per i balletti, per i cori. E devono essere naturalmente canzoni e musiche completamente diverse da tutte quelle che abbiamo sentito in qualsiasi altro spettacolo del genere, proprio perché si tratta di una commedia particolare e Modugno è un autore particolare. Qualcuno pensa che egli intenda tornare al «periodo siciliano», ma non c’è nulla di più errato: come un buon pittore, un buon cantante non può tornare ad una prima maniera, non può tornare indietro. Anche se, dovendo ambientare razione dello spettacolo in Sicilia un secolo fa, naturalmente vi dovranno essere musiche e canzoni siciliane di vecchio stampo. Garinei e Giovannini prima, Modugno poi sono andati a fare un giro nella patria del separatismo, scartabellando vecchi volumi e raccogliendo elementi sulle ballate popolari ancora in voga. Le curiosità più interessanti, dal punto di vista musicale, le ha riportate comunque Modugno che sta preparando un nuovo ballo denominato «pizzica, pizzica» e un nuovo genere di musica senza strumenti ottenuta facendo ripetere, a determinati gruppi di persone, sillabe differentemente armoniche ma senza variazioni, per ottenere un eccezionale concerto su cui far prevalere la voce altissima di un cantante. Le sillabe più usate sono «dlen-dlen», «tri-tri», «fru-frun», «loc-loc» e «can-can» : detto così sembra una idea pazza, ma orchestrata in un certo modo, con l’aiuto di altre sillabe aggiuntive, si ottiene un risultato sorprendente e affascinante insieme.

Una nuova formula televisiva

L’unico difetto nella preparazione di questa commedia musicale è che mentre Garinei e Giovannini sono dei tipi «diurni», Modugno è senza possibilità di errore un tipo «notturno». Ciò significa che quando i primi smettono di lavorare, attacca il secondo e viceversa, con il bel risultato che i due gruppi non riescono mai a incontrarsi, anche perché gli autori del testo lavorano in una villetta di Fregene e l’autore delle musiche in una villa di Ansedonla, a centocinquanta chilometri da Roma. Garinei e Giovannini lavorano dalle cinque del mattino all'una, e dalle tre e mezzo alle nove e mezzo, mentre Modugno lavora dalle nove della sera alle cinque del mattino e il resto dei giorno dorme o va a nuotare. Cosi, dopo aver tentato in ogni modo di incontrarsi, i tre personaggi hanno stabilito un originale sistema di messaggeri che partendo da Fregene quando gli uni vanno a dormire arrivano giusto ad Ansedonia quando l'altro è in pieno perìodo creativo, prendono le sue istruzioni, i suoi adattamenti, i suoi suggerimenti e ritornano a Fregene in tempo per trovare Garinei e Giovannini nuovamente svegli e operosi.

Per comporre le musiche e raccogliere antichi molivi popolari, Modugno ha compiuto un lungo viaggio in Sicilia. Prima di accettare la proposta di Garinei e Giovannini ha avuto qualche indecisione, poi ha detto: «Voglio proprio vedere che succede».

Di pari passo con lo spettacolo di Modugno, i due autori di Canzonissima stanno preparando la seconda commedia musicale dell'anno che raccoglierà attorno a Walter Chiari, Sandra Mondaini, Bonucci e Ave Ninchi. La vicenda si svolge questa volta ai tempi nostri, nell'ambiente cinematografico, dove Chiari sarà una comparsa di Cinecittà e Sandra Mondaini la direttrice di una sartoria teatrale. Musiche di Kramer, coreografie di Saddler e costumi, anche qui come nell’altra di Modugno, di Coltellacci che continua a raccontare, appena vi incontra, come sia fuggito da Las Vegas dopo aver tentato di metter su in quella città, su invito della direzione dello «Stardust», il balletto del Lidò di Parigi.

Accanto a questi due assi nella manica del teatro di rivista 1960-’61, si prevede il debutto di due sole altre compagnie: quella di Carlo Dapporto e Marisa Del Frate che interpreteranno una commedia musicale di Scamicci e Tarabusi ambientata in Inghilterra, la storia di una famiglia di italiani che vi vive da almeno quattro generazioni. L'altra dovrebbe essere la Bramieri-Masiero, che interpreterà un copione tratto dal romanzo di Guareschi Un marito in collegio. Mentre Macario, Rascel, Tognazzi, Vianello, Totò, Riva, continueranno a fare del cinema o della televisione a seconda degli impegni presi.

Garinei e Giovannini, che usano di solito il sistema della rotazione agraria, arando un anno il proprio campo a teatro e un anno a televisione, ci riservano quest’anno un’accoppiata: varati i due spettacoli di Modugno e Chiari (uno in ottobre, uno in dicembre), torneranno agli studi di via Teulada per darci, al posto del Musichiere e di Canzonissima che hanno rifiutato, una nuova formula televisiva, una specie di rotocalco settimanale dello spettacolo, con una girandola di trovate e di giochi divertenti. Il suo nome? Per ora si parla di Un occhio sul mondo.

Giorgio Salvioni, «Epoca», anno XI, n.514, 7 agosto 1960


Giorgio Salvioni, «Epoca», anno XI, n.514, 7 agosto 1960