Ferrero Anna Maria (Guerra Anna Maria)

Anna maria ferrero

Pseudonimo di Anna Maria Guerra (Roma, 18 febbraio 1934 – Parigi, 21 maggio 2018), è stata un'attrice italiana.

È stata attiva fra gli anni cinquanta e gli anni sessanta sia nel cinema che in televisione. Sul piccolo schermo ha interpretato nel 1956 lo sceneggiato televisivo Cime tempestose al fianco di Massimo Girotti. Ex compagna di Vittorio Gassman dal 1953 al 1960, è sposata con Jean Sorel dal gennaio del 1962.

Biografia

Il suo esordio nel cinema fu casuale ed avvenne nel 1949 quando l'attore e regista Claudio Gora la notò mentre era a passeggio in via Aurora a Roma. La fermò e le propose un provino per Il cielo è rosso, film tratto da un romanzo di Giuseppe Berto. Il provino fu positivo e, appena quindicenne, la futura attrice venne scritturata.


Scoprii Anna Maria Ferrero per strada, in Via Aurora a Roma, mentre camminava al fianco di una signora. Cercavo la ragazzina per il film e vidi questo scricciolo che aveva una tale intensità negli occhi (...) Fece un provino meraviglioso, era nata attrice.

Claudio Gora


Per omaggiare il suo padrino, il musicista statunitense Willy Ferrero, sceglierà di prenderne il cognome, diventando Anna Maria Ferrero, anche per il fatto che egli stesso sarà l'unico a incoraggiarla ad intraprendere la carriera d'attrice, al contrario dei suoi genitori, specie suo padre, che si dimostreranno in un primo momento contrari alla scelta della figlia. Subito dopo aver interpretato il film di Gora, prende parte alla pellicola in costume Il conte di Sant'Elmo di Guido Brignone, nello stesso anno viene chiamata dallo scrittore Curzio Malaparte, al suo esordio dietro la macchina da presa, per un piccolo ma significativo ruolo nel film Il Cristo proibito, in entrambi i film si doppia con la propria voce, al contrario del suo esordio, dove a prestarle la voce era Germana Calderini. Anche successivamente, Anna Maria sarà doppiata pochissime volte, grazie alla sua perfetta dizione.
Nel 1952 è impegnata nella lavorazione del suo primo film da protagonista, Le due verità di Antonio Leonviola, nonostante la giovane età, Anna Maria offre un'ottima interpretazione, e finalmente la critica incomincia ad accorgersi di lei, questa volta senza fare confusione, così come registi e produttori, infatti l'anno successivo si rivelerà il più prolifico della sua carriera, interpreta addirittura otto film, tra cui spicca la sua commovente e realistica interpretazione nel film Le infedeli di Mario Monicelli. Nel settembre del 1953 partecipa alla 14ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, questa volta non più in qualità di sola ospite. Nella rassegna viene proiettato il film Napoletani a Milano dove Anna Maria recita ancora una volta accanto ad Eduardo de Filippo e, grazie alla sua sempre ottima interpretazione, l'attrice sarà ammirata come una delle più interessanti giovani promesse del cinema italiano dell'epoca.
Anche il 1954 si rivelerà un grande anno per Anna Maria, darà sfoggio della sua bravura nel film Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani, ancora una volta nella parte di una servetta, e soprattutto in Totò e Carolina, dove con la sua passionale recitazione, riesce a stare sullo stesso piano recitativo di Totò stesso. Tuttavia i ruoli che le vengono proposti sono tutti un po' simili, ricalcano tutti il personaggio della ragazza debole ed ingenua, insicura nelle sue scelte, lasciata a se stessa.

Le parti che le vengono assegnate sono tutte molto brevi e poco consistenti, per questo motivo Anna Maria decide di tentare con il teatro, dove potrà dimostrare appieno le sue doti recitative. Dopo numerosi tentativi, alla fine del 1953 entra a far parte della compagnia teatrale di Vittorio Gassman, che sarà suo compagno artistico e di vita per sette anni, fino al 1960, anche se la loro relazione burrascosa sarà costituita da continue separazioni e riappacificazioni.
Se in un primo momento il ruolo di prima attrice nella compagnia era affidato ad Anna Proclemer, Anna Maria saprà comunque conquistare tale traguardo, soprattutto nel repertorio shakespeariano di Gassman, interpretando ovviamente Desdemona nell'Otello e Ofelia nell'Amleto, entrambi gli spettacoli saranno trasmessi anche per la Rai tra il 1955 e il 1957.
Il 1954 sarà per Anna Maria anche un anno molto triste: a dicembre morirà Willy Ferrero, l'uomo a cui molto ha dovuto per la sua formazione professionale. Concentrandosi con il teatro, l'attrice dirada le sue partecipazioni cinematografiche, partecipando a modeste pellicole di cassetta, anche al fianco di Gassman, come in Giovanni dalle bande nere, oppure banali commedie come Una parigina a Roma, insieme ad Alberto Sordi, che non valorizzano affatto né la sua bravura né la sua bellezza. Nel 1957 è degna di nota la sua interpretazione nel ruolo di Anna Damby, nella riduzione cinematografica di Kean di Sartre, la prima regia di Vittorio Gassman.

Tornando alla carriera teatrale di Anna Maria, il 1958 sarà l'anno della sua consacrazione artistica: è la protagonista della commedia Irma la dolce di Alexandre Breffort, messo in scena sempre da Gassman con la collaborazione di Luciano Lucignani. La commedia si rivelerà un successo di pubblico e di critica, che fino a quel momento aveva inspiegabilmente ignorato Anna Maria anche a teatro. Sarà l'ultimo contatto professionale e umano tra i due attori, anche se successivamente gireranno insieme ancora due film, Le sorprese dell'amore e Il mattatore, oltre ad alcuni caroselli per la Perugina. I due si separeranno bruscamente.
Anna Maria si dirà spesso stanca del fatto che Gassman la rimproverava di non dedicarsi di più al teatro piuttosto che al cinema, pretendendo anche di prendere le decisioni su quali film dovesse interpretare la sua compagna. All'inizio del 1960 ci sarà un tentativo di riavvicinamento da parte di Gassman, che proporrà ad Anna Maria una parte nella commedia Un marziano a Roma di Ennio Flaiano, ruolo che poi andrà all'attrice Ilaria Occhini.

Se il 1960 si rivelerà per Anna Maria un anno non molto positivo dal punto di vista sentimentale, non si può dire lo stesso della sua carriera cinematografica, che da un paio di anni ha subito un'improvvisa impennata. Accantonato per il momento il teatro, e senza le imposizioni di Gassman, l'attrice accetta di partecipare alle numerose pellicole che le vengono proposte dai produttori, ma i ruoli che le vengono assegnati sono poco consistenti. Fra quelli interpretati in questo periodo, va ricordato soprattutto quello di Ninetta nel film Il gobbo di Carlo Lizzani, pellicola post-resistenziale ispirata alle vicende di Giuseppe Albano. A detta della stessa attrice, sarà la sua migliore interpretazione di sempre.
Ma il 1960 segnerà per Anna Maria un incontro che cambierà non poco la sua vita. In aprile ad una festa a casa dell'attore Pierre Brice incontra l'attore francese Jean Sorel, all'epoca pressoché sconosciuto. I due si fidanzeranno e di lì a poco si sposeranno. L'anno successivo Anna Maria sarà la protagonista del film L'oro di Roma di Carlo Lizzani, con cui l'attrice ha un'ottima amicizia, e lei stessa suggerisce al regista che proprio al suo nuovo compagno venga affidato un ruolo nel film[4]. Anna Maria preferisce recitare insieme all'attore francese, evitando così quelle distanze fatali che avevano contribuito a far fallire la sua precedente relazione con Vittorio Gassman. Non sarà la prima volta che l'attrice aiuterà la carriera del marito con le sue conoscenze.

L'attrice si sposerà comunque nel 1962, e recita con il marito ancora una volta, nella commedia Un marito in condominio del 1963. Dopo essere stata protagonista di una rinascita artistica ad inizio del 1960, Anna Maria decide improvvisamente di lasciare tutto. L'attrice romana non spiegherà mai il vero motivo di tale rinuncia, favorita tra l'altro proprio da Sorel, forse perché in 15 anni di carriera cinematografica e 10 di quella teatrale, le occasioni per dimostrare tutto il suo talento sono state molto poche, o forse perché spinta dal desiderio di dedicarsi alla famiglia. L'ultimo suo film è Controsesso del 1964, una dimenticabile commedia, dove Anna Maria è protagonista del primo episodio accanto a Nino Manfredi.
La sua vita proseguirà lontano dai set cinematografici, da tempo trasferitasi a vivere nella periferia di Parigi, tornando raramente in Italia. Non riuscirà a diventare madre, e questo fatto si ripercuoterà negativamente sul suo matrimonio con l'attore francese. Nel decennio successivo le notizie sulla sua vita saranno pochissime, l'attrice concederà solo alcune interviste ai vari quotidiani dell'epoca, mentre le sue apparizioni pubbliche saranno praticamente nulle.
Tuttavia Anna Maria dichiarerà di essersi pentita non poco di aver abbandonato la carriera d'attrice, e già dopo pochi anni dal suo ritiro avrebbe volentieri accettato una parte in un film[senza fonte]. Un suo ritorno sui set cinematografici era previsto per il 1985, in un piccolo ruolo nel film Maccheroni di Ettore Scola, ma alla fine l'attrice romana ci ripensò e quello fu il suo ultimo contatto con il mondo del cinema. L'ultima apparizione in pubblico di Anna Maria Ferrero avviene nell'aprile del 2008, quando fa parte della giuria del Busto Arsizio Film Festival, accanto al marito Jean Sorel. In quell'occasione è stata proiettata la versione restaurata del film L'oro di Roma.


Non ho mai avuto contratti con nessun produttore, né casa di produzione. Per Totò e Carolina mi chiamò Monicelli, forse perché trovava che ero giusta per il personaggio. Avevo già lavorato con lui ne Le infedeli, mi sembra che fosse il primo film che fece da solo, senza Steno. Un bel film, l’ho rivisto qualche anno fa, in televisione; è un bravo regista, Mario, simpatico e talmente vitale, un uomo delizioso.

Per Totò e Carolina abbiamo girato molto a Roma e nei dintorni di Roma. La scena nella jeep con Maurizio Arena l’abbiamo girata in campagna, sulla Flaminia. Siamo stati anche in un paesino, ma non mi ricordo più. E tanto lontana questa storia...

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Anche se c’era una differenza d’età fra lui e me, con Totò diventammo subito amici. Era una persona squisita, un uomo di grande educazione e di grande simpatia. Fu un film pieno di gioia e di allegria, c’era un’atmosfera sempre molto distesa e molto cordiale, è raro nel cinema. Fu girato in modo molto sereno, molto gaio, non c’era nessuna - come si può dire? - tensione né pensiero che potesse scoppiare un tale finimondo.

Recitare con Totò non è stato mai difficile. Lui lo diceva: “Guarda che io cambio le cose, quindi stai sveglia, stai con le orecchie appizzate e vedrai che andremo bene”. E infatti fu una grande amicizia con lui. Aveva la sua macchina col suo autista, Cafiero. Ogni tanto mi riaccompagnava lui, quando avevamo delle giornate lunghe e bisognava aspettare la macchina della produzione che era stata ad accompagnare un altro attore. Mi diceva: “Anna Maria, è inutile che stai ad aspettare la macchina della produzione. Vieni, vieni, ti riaccompagno io con Cafiero”. Salivo in macchina, lui si sedeva e diceva: “Cafiero, canta!” E Cafiero cantava, tutte le canzoni di Totò. E mi riaccompagnava a casa.

Una scena difficile fu quella in cui io mi buttavo in un ruscello e Totò si buttava anche lui per salvarmi. E devo dire che Totò si buttava tranquillamente, come se niente fosse, senza controfigura, era una persona di gran semplicità. Ma prese una bronchite - o una polmonite, non ricordo adesso - e non potè finire il film. Io dopo feci L'Amleto, a Torino ci fu una prima, una cosa così, si fanno sempre delle prove in una sala nuova... E quindi Totò e Monicelli vennero su a Torino e facemmo le scene che non avevamo potuto fare a Roma. Non ricordo più quali, scene in interni comunque.

Sa, le date non me le ricordo, forse anche perché non me le voglio ricordare... Con l’Amleto ho cominciato a fare teatro, ho fatto cinque-sei cose in teatro e poi basta. La voce di Carolina nel film è la mia. Dovetti tornare sicuramente al doppiaggio, senz’altro, per correggere o cambiare delle battute. Rifacimenti no, non ne abbiamo girati.

Non so quanti tagli hanno fatto, una cosa incredibile, e mi fa piacere se possono ricostituire il film più o meno come l’avevamo girato. Era molto carino, con grandi attori, tanti, tanti, e bravissimi tutti.

Totò non l’ho visto mai più: io mi sono sposata, sono andata a Parigi, lui poi si è ammalato, non c'è più stata occasione. Sono rimasta a quel ricordo di tanti anni fa, è stato formidabile fare questo film con lui. Mi dispiace di non averlo più incontrato. Ho rivisto invece il suo vecchio autista, un anno fa, Cafiero...

Intervista di Alberto Anile del febbraio 1997, tratta da "Totò e Carolina" (Tatti Sanguinetti), Progetto "Italia taglia", Cineteca Bologna/Transeuropa Film, 1999


Galleria fotografica e stampa dell'epoca


J4 Annamaria Ferrero Foto link


Filmografia

Il cielo è rosso, regia di Claudio Gora (1949)
Il conte di Sant'Elmo, regia di Guido Brignone (1950)
Il Cristo proibito, regia di Curzio Malaparte (1950)
Domani è un altro giorno, regia di Léonide Moguy (1951)
Lorenzaccio, regia di Raffaello Pacini (1951)
Le due verità, regia di Antonio Leonviola (1952)
Ragazze da marito, regia di Eduardo De Filippo (1952)
Lo sai che i papaveri, regia di Metz e Marchesi (1952)
Canzoni di mezzo secolo, regia di Domenico Paolella (1952)
Siamo tutti inquilini, regia di Mario Mattoli (1953)
Napoletani a Milano, regia di Eduardo De Filippo (1953)
Febbre di vivere, regia di Claudio Gora (1953)
Le infedeli, regia di Steno e Monicelli (1953)
Fanciulle di lusso, regia di Bernard Vorhaus (1953)
I vinti, regia di Michelangelo Antonioni (1953)
Villa Borghese, regia di Vittorio De Sica e Gianni Franciolini (1953)
Giuseppe Verdi, regia di Raffaello Matarazzo (1953)
Guai ai vinti, regia di Raffaello Matarazzo (1954)
Cronache di poveri amanti, regia di Carlo Lizzani (1954)
Una parigina a Roma, regia di Erich Kobler (1954)
Totò e Carolina, regia di Mario Monicelli (1955)
La rivale, regia di Anton Giulio Majano (1955)
Il falco d'oro, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1955)
Canzoni di tutta Italia, regia di Domenico Paolella (1955)
La vedova X, regia di Lewis Milestone (1955)
Kean - Genio e sregolatezza, regia di Vittorio Gassman e Francesco Rosi (1956)
Giovanni dalle Bande Nere, regia di Sergio Grieco (1956)
Guerra e pace, regia di King Vidor (1956)
Suprema confessione, regia di Sergio Corbucci (1957)
Capitan Fuoco, regia di Carlo Campogalliani (1958)
La notte brava, regia di Mauro Bolognini (1959)
Le sorprese dell'amore, regia di Luigi Comencini (1959)
Il gobbo, regia di Carlo Lizzani (1960)
Gastone, regia di Mario Bonnard (1960)
L'impiegato, regia di Gianni Puccini (1960)
Il mattatore, regia di Dino Risi (1960)
La battaglia di Austerlitz, regia di Abel Gance (1960)
Culpables, regia di Arturo Ruiz Castillo (1960)
I delfini, regia di Citto Maselli (1960)
Capitan Fracassa, regia di Pierre Gaspard-Huit (1961)
Un giorno da leoni, regia di Nanni Loy (1961)
L'oro di Roma, regia di Carlo Lizzani (1961)
Una domenica d'estate, regia di Giulio Petroni (1962)
Le quattro giornate di Napoli, regia di Nanni Loy (1962)
Un marito in condominio, regia di Angelo Dorigo (1963)
Controsesso, episodio Cocaina di domenica, regia di Franco Rossi (1964)

Doppiaggio

L'attrice recitò quasi sempre con la sua voce a differenza della maggioranza delle sue colleghe dell'epoca, tuttavia è stata anch'ella doppiata. Le attrici che le hanno prestato la voce sono state:
Maria Pia Di Meo in Febbre di vivere, La rivale, Cronache di poveri amanti, Il falco d'oro
Rosetta Calavetta in Fanciulle di lusso, Una parigina a Roma, Le due verità
Fiorella Betti in Capitan fuoco
Germana Calderini ne Il cielo è rosso
Rina Morelli in Guai ai vinti
Dhia Cristiani ne I vinti
Renata Marini in Giuseppe Verdi

Prosa televisiva RAI

Amleto, di William Shakespeare, con Vittorio Gassman, Memo Benassi, Andrea Bosic, Augusto Mastrantoni, Anna Maria Ferrero, Luigi Vannucchi, Giulio Bosetti, Mario Maranzana, Elena Zareschi, regia di Claudio Fino, trasmessa venerdì 9 novembre 1955, programma nazionale, ore 21.
Otello, di William Shakespeare, con Vittorio Gassman, Gabriella Andreini, Mario Feliciani, Anna Maria Ferrero, Osvaldo Ruggieri, Edmonda Aldini, Mario Feliciani, Armando Anzelmo, Massimo De Francovich, Silvano Tranquilli, Salvo Randone, Vittorio Sanipoli, regia di Gassman, trasmessa il 15 marzo 1957.
Questa mia donna, commedia con Luca Ronconi, Anna Maria Ferrero, Francesco Mulè, Franco Volpi, Marina Bonfigli, Achille Millo, Ernes Zacconi, regia di Mario Ferrero, trasmessa il 7 marzo 1958.

Discografia

Album

1953 - Brani scelti dall'Otello di Shakespeare (Cetra, CLV 0604, LP 10") con Vittorio Gassman e Salvo Randone


Riferimenti e bibliografie:

  • "Totò e Carolina" (Tatti Sanguinetti), Progetto "Italia taglia", Cineteca Bologna/Transeuropa Film, 1999
  • Renato Barneschi, «Gente», 4 novembre 1960