Lea Padovani alla ribalta

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«Non sono un’intellettuale» dice Lea Padovani quando qualcuno, affascinato dalla sua conversazione, dalle sue idee e dai suoi impeti, vorrebbe farle capire quanto diversa ella sia dalle consuete ed immodeste primedonne del mondo dello spettacolo: «sono semplicemente un’attrice», dice. Ed è pur vero, sentendo Lea, che la condizione per essere un attrice è più complessa e sottile, più laica ed appassionata di quella che il cinematografo, con la sua furbizia, cerca di far credere, con i suoi idoli a tutto tondo, all’innocente pubblico ansioso di miti semplici.

1957 09 07 Le Ore aV n228 Lea Padovani f1

Lea rifiuta l’istinto e l’estro per «costruire» con meticoloso calcolo il personaggio e renderlo cosi «libero» di esprimersi sul telaio inattaccabile che la ragione gli ha costruito. Non vorrebbe fare del cinema: eppure l’interpretazione di «Cristo tra i muratori» rimane memorabile. Ed ora che, con Cervi e Ferzetti, farà la prosa, la sua partecipazione è sufficiente garanzia a quell’impegno umano che è alla base di ogni poetica.

«Le Ore», anno V, n.228, 7 settembre 1957


«Le Ore», anno V, n.228, 7 settembre 1957