Esclusa la grave minaccia della cecità Totò ritornerà presto alla passerella

Totò Malattia

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Tuttavia una ripresa immediata della sua attività potrebbe fargli perdere la vista • Probabile uno strascico giudiziario per lo scioglimento della compagnia - «Da qui in giù mi sento un leone» ha detto Totò sorridendo e portandosi la mano al naso.

Palermo, 7 maggio

Alle ore 19,15 di questa sera, Totò, accompagnato dalla seconda moglie, Franca Faldini, e dalla figlia, signora De Curtis, ha lasciato Palermo imbarcandosi sulla motonave « Calabria » che lo trasporterà a Napoli. Una folla di ammiratori si è riversata alla stazione marittima per esprimere le sue simpatie e la sua solidarietà ài popolare comico costretto, In maniera drammatica, a interrompere la sua tournée in Sicilia che doveva portarlo, dopo Palermo, a Caltagirone, a Catania e a Messina.

Oggi Totò è quasi cieco. Il suo occhio sinistro — si è appreso a Palermo — è inutilizzato da venti anni; adesso, una emorragia retinica minaccia l'occhio destro il cui visus è ridotto ad appena 2/10. L’emorragia, secondo i medici, è stata causata, con tutta probabilità, da una forte cura di antibiotici cui si sottopose il comico per guarire di una broncopolmonite, che lo colse a Milano nell’inverno scorso. Senza tener conto delle raccomandazioni dei medici che lo consigliavano a non esporsi alle luci violente delle ribalte e dei riflettori, l’attore proseguì il suo giro in Italia.

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I sintomi dell’aggravamento del male lo colsero a Sanremo, dove fu lì lì per sospendere le recite. Totò si è presentato al pubblico palermitano con grandi occhiali neri. Dietro il debole schermo egli ha cercato protezione all’incalzar del male. Ieri pomeriggio l'emorragia si è aggravata in forma acuta e un fitto velo ha annebbiato l’occhio destro riducendolo quasi alla cecità.

E’ stato accompagnato subito presso la clinica del prof. Giuseppe Cascio, libero docente e assistente di oculistica all’Università, il quale ha diagnosticato corroidite acuta recidivante all’occhio destro.

Il certificato medico è stato consegnato alla direzione del Teatro Politeama prima che avesse inizio lo spettacolo cioè verso le 21,15. A oltre duemila persone, a quell'ora, ammassate dietro i cancelli, è stata subito annunciata l'indisposizione dell'attore e la sospensione della rappresentazione.

Totò ha trascorso la notte chiuso nella sua camera a Villa Igea con una benda sugli occhi, nella più completa immobilità, assistito dalla moglie e dalla figlia accorsa da Roma. Questa mattina ha dovuto recarsi presso lo studia del prof. Guido Sala in via S. Martino, per sottoporsi ad una visita di controllo sollecitata dagli impresari di Catania, che nella mattinata di oggi si sono precipitali a Palermo, allarmati dalle conseguenze finanziarie per la mancata recita programmata.

Una notizia meno allarmante sulle condizioni del comico la dava stasera ai giornalisti il dott. Guido Sala che l'aveva visitato nel pomeriggio. «Totò tornerà presto al suo lavoro — ha dichiarato l'eminente oculista. — Ho notato nell'occhio destro del principe De Curtis un piccolo focolaio corioretinico paramaculare, con una tenuissima emorragia puntiforme, tale da non destare alcuna preoccupazione per la perdita della facoltà visiva. Tuttavia, dato che il signor De Curtis ha da molti anni notevolmente attutite le facoltà visive dell’occhio sinistro, e avendo pertanto notevolmente sforzato l'occhio destro, una ripresa immediata deila sua attività artistica, potrebbe aggravare le sue condizioni. E’ quindi necessario un periodo di riposo della durata di dieci-quindici giorni, dopo di che Toto potrà riprendere gradualmente la sua attività ».

Totò, uscito per la prima volta dopo circa 24 ore dalla camera dell'albergo per recarsi nello studio dell’oculista, è apparso in buone condizioni, sorridente e di umore gioviale.

«Da qui in giù mi sento un leone», ha detto sorridendo, portando la mano alla radice dei naso.

La compagnia intanto è stata sciolta. Non mancheranno, a quanto pare, le conseguenze giudiziarie; secondo una voce che correva questa sera, l'impresario catanese Massa avrebbe chiesto il sequestro cautelativo degli apparecchi scenici, dei costumi ecc. di proprietà di Remigio Paone a garanzia della somma di circa 5 milioni che il Massa ebbe a versare per la tournée in Sicilia di Totò.

f. t., «La Stampa», 8 maggio 1957


La Stampa
f. t., «La Stampa», 8 maggio 1957