TOTO', CHARLOT PER AMORE
(1930)
Scheda dell'opera
Titolo originale Totò, Charlot per amore
- Testo: rivista in atto unico di Antonio de Curtis
- Interpreti: Totò, Karinska e Rilber, le 12 Champs Elysée Girls, 12 Berliner Girls, 16 Revue Girls
- Compagnia: Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò e Compagnia Berlinese Schuren di Achille Maresca
Sketch, quadri e notizie
Sarà proprio nei panni di un personaggio ispirato a Charlot che Totò inizierà la sua carriera cinematografica, con Fermo con le mani! di Geno Zambuto nel ’37.
Risulta all’Eldorado di Napoli il 22 giugno 1930 e quindi qualche giorno dopo a Roma alla Sala Umberto. La rivista viene ripresa poi nel febbraio del 1932 al Teatro Morgana di Roma dalla Compagnia di Riviste Totò, nel programma con cui la formazione debutta al Morgana di Roma, e in cui figura anche La Vergine di Budda; viene quindi rielaborata e leggermente ampliata nel 1933 all’interno di Questo non è sonoro, firmata da Paolo Rampezzotti Tramonti. Lo sketch si svolge su un set cinematografico; esordiva allora il cinema sonoro e Petrolini, che tra il 1930 e il ’31 interpreta ben tre film, scrive lo e il cinema sonoro. Anche Totò nello stesso periodo fa un provino per la Cines, ma non ne segue alcun ingaggio. L’attore a cui Totò si sostituisce si chiama in questa versione dello sketch «Pirolini», con evidente riferimento a Petrolini e deve fare la parte di Charlot. Il teatro di posa in cui arriva Totò è allestito secondo gli ingredienti di un genere esotico allora di moda: locanda di malaffare, cinesina e marinai.
SCENE PRINCIPALI
«Le donne sono tutte bugiarde!», «Vicolo, vicolo!», «Il prestigiatore»
Lo sketch "Totò divo del cinema" è tratto dalla rivista 'Totò Charlot per amore', presentata al Teatro Morgana di Roma nel 1932. Con poche modifiche di copione diventa 'Questo non è sonoro', firmato da Paolo Rampezzotti (Tramonti) e presentata da Totò all’Eliseo nel 1933
In un teatro di posa si sta girando un film d’ambiente esotico, ma il Direttore è nervoso. Non solo è molto geloso della moglie, la Diva - e cerca di attribuire a qualcuno il possesso di un bottone da mutande che ha trovato nel letto - ma è in vana attesa dell’attore principale, il comico acrobatico Pirolini che certamente si sarà andato ad ubriacare da qualche parte. Entra Totò ed è subito oggetto delle brame della Caratterista mentre cerca di avvicinare la Diva, a cui dichiara il proprio amore. Al momento in cui la abbraccia entra il marito che li sorprende ma la Diva fa passare Totò per il famoso comico grottesco Pirolini che imita alla perfezione Charlot e con cui stava provando una scena. Quando arriverà Pirolini scoppierà un inseguimento che si risolve bene per tutti: l’operatore infatti ha ripreso l’imprevisto che si rivela migliore della sceneggiatura: «Finalmente un film vero!».
Il primo lavoro che Antonio de Curtis porta nel 1930 all’Eldorado di Napoli e alla Sala Umberto di Roma è l’atto unico Totò, Charlot per amore, derivato da quel Amore e cinema già in scena al Nuovo. La vicenda è ambientata su un set cinematografico; per nascondere la sua tresca con una diva del grande schermo, Totò è costretto a fingersi Pirolini, un attore comico atteso per indossare i panni di Charlot (sul palcoscenico si muove dunque Antonio de Curtis che interpreta Totò che si finge Pirolini che rifa Charlot, una catena abissale’ di attori uno dentro l’altro che è già, nei suoi limiti farseschi, un banco di prova esplosivo); dal disastro che ne consegue un operatore intraprendente riuscirà comunque a trarre “un film tanto interessante e tanto vero”.
Erzsi Paal, Erzsi Paal intervista Totò, “Cinema Illustrazione”, n. 5, 3 febbraio 1937
Così la stampa dell'epoca
Da oggi, alla ore 17,30 e 21,30 s'iniziano le ultime rappresentazioni della Grande Compagnia Berlinese di Riviste «Schuren» con la rentrée del comicissimo Totò nell'atto comico «Totó... Charlot per amore», a cui prende parte Totò e la Compagnia con Karinsaka e Rilber, le 12 Champs Elysees Girl's, le 12 Berliners Girls e la 16 Revue Girls, e gli altri ottimi artisti. Il pubblico, che ricorda le liete ore trascorse per l'inesauribile verve di Totò, accorrerà a deliziarsi ancora della sue originali esibizioni che suscitano la più schietta e irresistibile ilarità.
«Il Messaggero», 26 giugno 1930
Da oggi s’iniziano le ultime rappresentazioni della Grande Compagnia Schuren con la rentrè del comicissimo Totò, che annunzia un numero « Totò... Charlot per amore » di cui siamo sicuri l’artista darà una interpretazione eccezionale. Il pubblico che si ricorda le liete ore trascorse per l’inesauribile verve di Totò, accorrerà numeroso alle sue originali esibizioni che suscitano la più schietta e irresistibile ilarità.
«L'Impero d'Italia», 26 giugno 1930
Altre volte dicemmo di Totò tutto il bene che sinceramente egli merita; altre volte tributammo lodi alla sua arte personalissima e geniale. Tuttavia anche oggi — in occasione della sua rentrée all'Umberto — non possiamo trascurare di segnalare al pubblico romano che sempre gli ha dimostrato simpatie vivissime, una nuova creazione originale del nostro eccezionale comico: «Totò Charlot per amore».
Totò ha compreso perfettamente l’amara ironia del suo grande collega dello schermo; ne ha penetrato lo spirito, imitato in modo impressionante la truccatura, rievocato perfettamente i gesti, consacrati da chilometri di film e diffusi per tutto l'orbe. E il pubblico, che aveva, con encomiabile compiacimento, assistito alla replica della rivista Schuren, ha tributato a Totò un interminabile calorosissimo applauso. Ci sono piaciute — è inutile dirlo — le vecchie macchiette dell'arcispassoso comico (« Le donne sono tutte bugiarde ! » ; « Vicolo... vicolo !» ; « Il Prestigiatore ») e il numero eccezionalissimo dei due danzatori Karinska e Riber. Stasera Totò replica il suo programma. E la compagnia «Schuren» pure.
«L'Impero d'Italia», 27 giugno 1930
Umberto Spadaro: Totò
Ieri sera il dinamico e simpatico Spadaro, per la sua serata d’onore ha avuto un successo insuperabile e completo. La sala affollatissima, all’inizio del suo numero gli ha tributato una così affettuosa manifestazione di omaggio e di simpatia, che gli ha dato la profonda e indimenticabile convinzione dell’ammirazione che ha per lui il pubblico romano.
[...]
Da oggi s’iniziano le ultime rappresentazioni della Grande Compagnia Schuren con la rentrè del comicissimo Totò, che annunzia un numero «Totò... Charlot per amore» di cui siamo sicuri l’artista darà una interpretazione eccezionale. Il pubblico che si ricorda le liete ore trascorse per l’inesauribile verve di Totò, accorrerà numeroso alle sue originali esibizioni che suscitano la più schietta e irresistibile ilarità.
«L'Impero», 27 giugno 1930
Totò, come gli altri personaggi, fa un’entrata in scena musicale, avanzando con un mazzo di fiori e probabilmente, nella sua prima prova “d’autore”, si fa introdurre dalla musica de II bel Ciccillo (come recita la relativa didascalia di Questo non è sonoro) su cui esegue: «Sono del cinema appassionatissimo...». Anche la sua dichiarazione d’amore è uno scioglilingua da macchietta: «Sono pezzo da un pozzo, sono pizzo da un pezzo, sono pozzo da un pizzo, sono pazzo da un pezzo!». È come buffo pupazzetto surreale che si candida a fare Pirolini e quindi Charlot ai quali, in questa prima rivista rivolge un omaggio, associando sin dal titolo il suo nome a quello del grande comico. «Totò ha compreso perfettamente l’amara ironia del suo grande collega dello schermo. Ne ha penetrato lo spirito, intuito in modo impressionante la truccatura, rievocato i gesti
«L’Impero» - Roma, 28 giugno 1930
UMBERTO - Siamo allo ultime rappresentazioni della Compagnia «Schuren», nell quali si esibirà anche il comicissimo Totò nelle sue esilaranti creazioni.
«L'Impero», 29 giugno 1930
Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane
TITOLO DELL'OPERA | TAPPE |
---|---|
Totò Charlot per amoreRivista in atto unico di Antonio de Curtis Compagnia Berlinese Schuren di Achille Maresca |
Napoli, Teatro Eldorado, 22 giugno 1930 Roma, Teatro Umberto I, 27-28 giugno 1930 Torino, Teatro Vittorio Emanuele, 9 ottobre 1932 Roma, Teatro Morgana, 1932 |
Riferimenti e bibliografie:
- "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
- "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
- "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
- "Totò, divo del cinema", pp. 48-51;
- "Totò parole e musica", a cura di Vincenzo Mollica
- "Totò e la diva", pp. 265-268
- "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
- "Roma-Hollywood-Roma" (Franca Faldini) - Baldini & Castoldi, 1997
- "Siamo uomini o caporali?", Alessandro Ferraù e Eduardo Passarelli, Ed. Capriotti, 1952
- Umberto Eco in "A prescindere da Totò è meglio Chaplin", da “La bustina di Minerva”, “L’Espresso”, 26 luglio 1992
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Il Messaggero», 26 giugno 1930
- «L'Impero d'Italia», 26 giugno 1930
- «L'Impero», 27 - 29 giugno 1930