1948 – Totò al Giro d'Italia: impacciati i «girini» ma ancora più impacciati i loro «divi»
Totò “corridore”: gag, controfigure e curiosità
Quando i "campioni" giunsero sul posto, un delizioso angoletto della periferia di Roma, erano piuttosto timidi e impacciati. Avevano tutti le maglie pulite, erano tutti rasati di fresco, avevano le biciclette luccicanti come se ciascuno avesse fatto fare il bagno alla macchina prima di recarsi all’appuntamento. Ma erano timidi e impacciati. Si scaglionarono lungo la stradicciola di campagna, con le biciclette ammucchiate in un angolo ed incominciarono a parlare: di moltipliche, di cambi, di pedivelle, di freni, naturalmente. Poi, a poco a poco, i discorsi cambiarono di rotta, Quasi senza che i "campioni” se ne accorgessero. E parlarono dei nuovi compagni di lavoro, dei "divi". Ne parlarono con il rispetto con cui di solito parlano del Commissario Tecnico.
Totò è senza dubbio un campione, ma non certo del pedale: e per girare alcune scene del film «Totò al giro d'Italia» è stato necessario trovare un corridore che avesse una certa rassomiglianza con il comico napoletano. La scelta è caduta sul «dilettante» Augusto Gregori che. truccato con barbetta e baffi a manubrio. sostituirà Totò quando sarà necessario spingersi avanti sulla bicicletta a furia di pedali. Qui i due in foto, quello vero e quello falso (e, per non fare un torto a Gregori, diremo anche i due corridori (quello vero e quello falso), si incontrano. La rassomiglianza è davvero perfetta: tanto che Totò, di fronte a Gregori, non può fare a meno di esclamare: «La sua faccia mi pare di averla vista in qualche posto». E Gregori gli risponde, immediatamente: «Niente di più facile: forse stamattina, quando si e specchiato!...»
Attendevano da circa mezz'ora quando gli altri, i ’’divi", incominciarono ad affluire. I ”campioni" li guardarono con soggezione; e i "divi" guardarono con pari soggezione i "campioni". Era divertente la scena: da riprendersi, addirittura; con tanto di colonna sonora, si intende. Da una parte il gruppo dei corridori dalle maglie variopinte che, sottovoce, senza osar di guardare in faccia l’oggetto della conversazione, dicevano:
— Ecco, Quello a destra... Si... Quello con la giacca a Quadretti... E il Tale... Proprio lui, proprio Quello del film Così e Così...
E facendo finta di niente, azzardavano di tanto in tanto un’occhiata timidissima verso l’altro gruppo che se ne stava in disparte, rasato di fresco anche Quello, a chiacchierare sottovoce, senza osare di guardar fisso nell'altro mucchio di gente. Ed i discorsi degli attori erano gli stessi o presso a poco:
L'appetito viene mangiando, come dice un proverbio: e Totò facendo il corridore ciclista, sta per essere contagiato dal morbo sportivo. Non gli basta, infatti, il ciclismo: vuol cimentarsi anche nel motociclismo: per il momento con l'aiuto del «cavalletto»: si sa, la prudenza non è mal troppa e Totò ai connotati ci tiene.
Totò ha tutta l'aria di un vecchio campione del pedale. Ascolta, attento, le istruzioni del suo direttore tecnico e scruta il viso del più accaniti rivali: vincerà la gara? Auguriamocelo per lui: e per Gregori che altrimenti ci farebbe una pessima contro... figura.
— Chi, Quello?... Ma sicuro... E lui: il campione del mondo... Se ne sono sicuro?... Altro che!...
— Davvero?... Sono dieci anni che "tifo" per lui... Come mi piacerebbe conoscerlo...
Quando giunse il "regista” tutti gli si fecero intorno; poco dopo arrivarono Isa Barzizza e ”Miss Italia". Fu proprio "Miss Italia" a rompere il ghiaccio. Cottur, il corridore triestino, la conosceva bene: si aggiustò la maglia, si assestò con la mano i capelli pettinatissimi, e le andò incontro. Si parlarono un- po' in triestino, poi Cottur chiamò presso di sé Coppi e gli presentò "Miss Italia"; la ragazza, a sua volta, chiamò Isa Barzizza che aveva tanto desiderio di conoscere il campione italiano, e le presentò Coppi. Fu l'inizio dello scambio di cordialità: e di autografi. Coppi firmò una tessera a Isa Barzizza ed Isa, per ricambiarlo, concesse il suo autografo a Schotte, il campione del mondo.
A dare il benvenuto a «Miss Italia» ci pensò Cottur: ma Coppi si fece presentare alla deliziosa triestina ed incominciò a parlarle della sua collezione di vittorie, delle sue maglie rosa, tricolore, Iridate, tanto da sbalordirla. Poi le volle regalare il suo cappellino da ciclista: le disse che era quello con cui aveva partecipato Canno scorso ai campionati del mondo, che era un caro ricordo, ma che glielo regalava volentieri. «Miss Italia» ci credette: non sa che la «Casa» ad ogni corsa provvede a rifornire di cappelli tutti i suoi corridori.
Qualche minuto dopo, in macchina, arrivò Totò: un corridore d'altri tempi; un tipo da "Giro d’Italia" all'epoca di Ganna e di Gerbi. L’accolse una grande risata; ed i "campioni" si rivolsero ad Augusto Gregari, uno della categoria "dilettanti" che nel film Totò al Giro d’Italia fa la controfigura di Totò nelle scene in cui bisogna correre sul serio in bicicletta, perchè presentasse loro il famoso comico. Totò fu cordialissimo: ed a Coppi che ad un tratto gli disse: "Mi piacerebbe sapere come fa a divertire tanto gli spettatori"; rispose con la massima naturalezza: ”Glielo dirò: ma prima lei deve insegnarmi come si fa a vincere il campionato del mondo".
«8Otto», anno II, n.45, 11 novembre 1948
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«8Otto», anno II, n.45, 11 novembre 1948 |
🎭 Conclusioni
Nel 1948 il set di Totò al Giro d’Italia trasforma Stresa in un laboratorio di costume: tra «girini» e «divi», Miss Italia, Isa Barzizza e la curiosa controfigura in bicicletta, il “Principe” mette in scena gag, foto di produzione e dettagli tecnici che oggi raccontiamo con fonti d’epoca come «8Otto». Questo contributo documenta riprese, luoghi e personaggi del film, offrendo una scheda storica chiara e citabile, con immagini descrittive e dati puntuali per chi studia il rapporto tra cinema, sport e cronaca italiana del dopoguerra.