Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1960
Indice degli avvenimenti importanti nel 1960
Gennaio 1960 A Totò il "Microfono d'argento"
Giugno 1960 I giornali parlano di un canile con 80 ospiti gestito da una povera signora, priva di ogni mezzo di sostentamento.
Premio "Ulivo d'Oro" per i film "Letto a tre piazze" e "Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi"
25 dicembre 1960 Comparve una mattina nel canile il principe Antonio de Curtis. Era accompagnato da Franca Faldini. Si lasciò abbondantemente sporcare dalle zampe dei cani il bel vestito «principe di Galles»; accarezzò il muso del più petulanti; distribuì biscotti ai malati; udì la storia di Mariolina, morta bruciata da una candela, e di Elide Brigada. rimasta senza un soldo per amore del bastardi sottratti alla camera a gas. Alla fine disse: «A questi cani ci penso io».
Indice della rassegna stampa dei film per il 1960
Noi duri Distribuzione: 17 febbraio 1960
Signori si nasce Distribuzione: 5 aprile 1960
Letto a tre piazze Distribuzione: 20 luglio 1960
Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi Distribuzione: 26 luglio 1960
Risate di gioia Distribuzione: 11 ottobre 1960
Chi si ferma è perduto Distribuzione: 10 dicembre 1960
Altri artisti ed altri temi
Totò
Articoli d'epoca, anno 1960
Totò presidente della Commissione di Sanremo 1960
Totò, il principe che amava gli animali
Dox, il poliziotto del principe de Curtis
Il canile di Totò – L’Ospizio dei Trovatelli
Per centosettanta poveri cani la provvidenza si chiama Totò
Chi si ferma è perduto (1960)
Letto a tre piazze (1960)
Noi duri (1960)
Risate di gioia (1960)
Signori si nasce (1960)
Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi (1960)
Ben Gazzara supera la Magnani nel crudo linguaggio romanesco
Articoli d'epoca, anno 1960
Totò presidente della Commissione di Sanremo 1960
Totò, il principe che amava gli animali
Dox, il poliziotto del principe de Curtis
Il canile di Totò – L’Ospizio dei Trovatelli
Per centosettanta poveri cani la provvidenza si chiama Totò
Chi si ferma è perduto (1960)
Letto a tre piazze (1960)
Noi duri (1960)
Risate di gioia (1960)
Signori si nasce (1960)
Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi (1960)
Ben Gazzara supera la Magnani nel crudo linguaggio romanesco
Tristezza di Totò
Antonio de Curtis, indubbio discendente degli imperatori di Bisanzio, ma più noto come attore comico sotto il nome di Totò, è piuttosto triste di questa seconda qualità che contrasta troppo con la prima. Epperò, egli osserva, bisogna continuare a ridere. Altrimenti chi dà da mangiare al principe?
«L'Unità», 25 gennaio 1960
La causa per la selezione delle canzoni di Sanremo - Si è costituita in giudizio la società che esercisce il Casinò
Roma 5 febbraio, notte.
Questa mattina, dinanzi ai giudice Virgilio, della prima sezione del Tribunale civile, si è costituita in giudizio la Società che gestisce il Casinò municipale di Sanremo nella causa promossa dalla Società editrice musicale «Murolo» contro l’Ente Festival della canzone di Sanremo. Com'è noto, la Società musicale «Murolo» ha chiesto al Tribunale di accertare se la Commissione selezionatrice delle canzoni abbia commesso delle infrazioni al regolamento nella scelta delle canzoni da presentare al Festival. I legali della Società «Murolo» hanno chiesto al giudice di emettere un provvedimento di urgenza al fine di ottenere il sequestro degli atti della Commissione selezionatrice.
Sempre stamane, il sostituto procuratore della Repubblica ha interrogato il principe Antonio de Curtis, in arte «Totò».
«Corriere d'informazione», 5 febbraio 1960 - Per approfondire: «Non faccio l'uomo di paglia per Sanremo»
Vanno a Roma per vedere Totò
Un gruppo di 20 scolaretti di Paderno del Grappa è giunto a Roma per «vedere da vicino Totò». Essi sono stati ospiti in un caratteristico ristorante, dell'attore, che ha donato ai piccoli ammiratori molti giocattoli.
«Corriere d'Informazione», 7 febbraio 1960
Totò rifà la «Dolce vita»
Roma, 29 febbraio.
Il principe Antonio De Curtis, Totò, ha firmato un contratto cinematografico che lo impegna ad «entrare in dolce vita». Il successo di cassetta della felliniana «Dolce vita» ha indotto altre produzioni a sfruttare, come del resto avviene ogniqualvolta un film piace al pubblico, la fortuna di un titolo. Così si annuncia già una parodia della pellicola di Fellini. Si intitolerà «Totò e la dolce vita». Le riprese cominceranno in aprile.
«Corriere d'informazione», 1 marzo 1960
Totò, Sordi e Mastroianni firmano contratti con la televisione
Sebbene affermino che la tv tende a « bruciare » la popolarità di un attore nel momento stesso in cui sembra esaltarla, i grossi nomi della scena e dello schermo finiscono un poco alla volta per essere attratti dal nuovo mezzo di diffusione presso i più vasti strati di pubblico. Dopo Totò, che ha aderito a partecipare alla rubrica « Novelliere » che metterà in onda una serie di novelle sceneggiate a partire dal 10 maggio e con la prestazione di un gran numero di attori, è ora la volta di Alberto Sordi, il quale ha acconsentito ad intavolare trattative per apparire sul video probabilmente nel corso dell'estate. [...]
«La Stampa», 6 aprile 1960 - Per approfondire: «Progetti televisivi mai realizzati»
Totò (registrato) ospite di "Souvenir"
Una lieta sorpresa (preventivamente registrata, a scanso di scioperi) riserva «Souvenir» di stasera agli ammiratori dell'impareggiabile Totò: il principe Antonio De Curtis di Bisanzio, come ama farsi chiamare dai propri dipendenti il più popolare fra i nostri attor comici, si è finalmente convinto a lasciarsi inquadrare il prestigioso mento dalle patrie telecamere; tutto merito dell'intraprendenza e del savoir faire del simpatico Teddy Reno, che in onore dell'ospite canterà "T'aggio lassà"; una canzone composta dallo stesso Totò.
«La Stampa», 12 aprile 1960
Dopo la lunga malattia agli occhi, Totò ha ripreso in pieno la sua attività artistica e giorni fa ha ricevuto i fotografi nella sua abitazione romana.
«Il Messaggero», 13 aprile 1960
Per approfondire: «L'Ospizio dei trovatelli»
RISCHIANO LA CAMERA A GAS
Colletta degli agenti per salvare i cani della signorina Elide
Se non verrà pagato l’affitto arretrato, il canile dovrà essere sgomberato e la sorte delle ottanta povere bestie sarà segnata
Roma 10 giugno, notte.
Sulla via di Boccea, all’estrema periferia di Roma, capita spesso di vedere qualcuno con un pentolino In mano. Per lo più è gente anziana, uomini e donne: c tutti portano, con quel pentolino, un po' di zuppa per gli ottanta cani che la signorina Elide Brigata ha raccolto nel suo canile. Questa gente si è sempre vista, da quando esiste il canile: ma adesso che il canile è divenuto famoso, in seguito a una Intimazione di sfratto, si vede anche più di frequente.
Il mondo della signorina Elide, questo piccolo «orto concluso» che esprime ormai tutta la sua vita, si compone di due casette, tre recinti divisi l'uno dall'altro da reti metalliche e un granalo. Nelle due casette abitano Nico e Giuseppe, i due «luogotenenti» di Elide, e qualche volta lei stessa si ferma a passarvi la notte, disertando il modesto appartamento che ha in affitto via Berengario: i tre recinti sono per gli ottanta cani, i quali, d'inverno, vanno a dormire nel granaio. Ora, secondo il proprietario del piccolo «orto concluso» della signorina Elide, ella sarebbe ima inquilina morosa, in debito verso di lui di 120 mila lire.
Lo sfratto era per la fine di maggio ed è stato prorogato alla fine di questo mese. Se la signorina Elide pagherà in tempo utile le 120 mila lire, nessuno la manderà via: se. invece. non le pagherà, dovrà andarsene e gli ottanta cani finiranno nella camera a gas. Il lato forse più inconsueto di questa vicenda è che lo stesso Commissariato di Primavalle, cui spetta il compito di eseguire lo sfratto, ha aperto una colletta, attraverso il proprio ufficio d'assistenza, per mettere insieme le 120 mila lire della signorina Elide. Non è molto facile che si riesca a raggiungere in pochi giorni una simile cifra: ma la signorina Elide è convinta di si, visto che lei riesce tutte le mattine. pur non disponendo di fondi, a risolvere il problema del gagliardo appetito di ottanta cani.
La donna e il cucciolo
Qualcuno ha un po' sorriso, è vero, di questa «curiosa signorina Elide». già piuttosto avanti negli anni, e interamente votata al cani. In fondo, è perfettamente comprensibile che si possa sorridere. Eppure c'è qualcosa, nella vita della «curiosa signorina a, per cui, ad un certo momento, è altrettanto comprensibile che non si sorrida più. Un giorno (era giovane, allora) volle bene a un ufficiale medico: la guerra d'Africa glielo portò via, ed ella non ne ha saputo più nulla. Più tardi, cancellato dal suo ricordo l'ufficiale medico, volle bene a un altra: la seconda guerra le portò via anche questo, ed ella, una certa mattina di dieci anni fa, andò a trovarlo in un manicomio.
Il suo mondo cominciò a popolarsi di cani proprio quella mattina uscendo dal manicomio. Capiva che, da quel momento, qualcosa di definitivo era naufragato in lei: era naufragata la possibilità di voler bene una terza volta. Era sola, e non poteva confidare a nessuno questa sua sensazione. Si volse, e si trovò dietro un cucciolo. Si fermarono un attimo tutti e due, il cucciolo e la donna. guardandosi seriamente negli occhi; poi ripresero insieme la strada fino a! piccolo appartamento della signorina Elide, in via Berengario.
Questo cane si chiama Jack; oggi il vero, l'unico capo del canile di via Boccea, questo canile con cui la «curiosa signorina» ha adempiuto al suo impegno verso i cani randagi: un impegno assunto il giorno stesso del suo incontro con Jack. Ella, in un primo momento, tentò di trovare anche a Jack, come tentò sempre di trovare, a tutti i cani che le vengono ad accucciarsi ai piedi. un altro padrone, per diminuire di qualche unità i gagliardi appetiti del suo canile: ma la straordinaria intelligenza di Jack gli permise di capire che al quinto disastro da lui commesso tutti si affrettavano a sbarazzarsi di lui e a riaccompagnarlo al canile. Ed ecco che Jack, in ciascuna delle tre case dove si trovò ad alloggiare per alcuni giorni, ha portato a termine con la maggiore rapidità possibile cinque disastri. Nell’ultima casa, per esempio, ha mandato in briciole un vaso cinese di gran pregio, ha infranto una porta a vetri, ha sventrato un materasso. ha ridotto a pezzi prima un cappello della signora, poi una giacca da «smoking» dei padrone. appena portata dal sarto. Fiero di questi cinque disastri compiuti nello spazio di tre giorni, ha rifatto il suo ingresso nei canile dove è rimasto per sempre.
Il vecchissimo «Zog»
Il solo cane che non vive in uno dei tre recinti, ma isolato, in una cuccia tutta per sè, è il vecchissimo Zog. Zog fu portato al canile un paio di mesi fa. Non era randagio ma apparteneva. anzi, a una famiglia benestante, dove tutti avevano molte attenzioni per lui. Quale demone si sla improvvisamente impadronito di Zog, fino a indurlo ad aggredire la padrona. e a staccarle netto il naso, nessuno può sapere. Fatto sta che questo naso fu staccato. Il padrone voleva prendere il cane e portarlo al canile municipale, perchè lo uccidessero. La padrona invece per quanto non avesse più naso, perorò la causa di Zog: e Zog venne trasferito nel canile di via di Boccea. dove aspetta di morire (ha più di quindici anni) meditando sul suo misfatto.
Questo è il piccolo «orto concluso» della signorina Elide. Nel passato di lei non c'è che l’ombra di quei suoi due amori naufragati. Poi, da quando Jack le zampettò dietro la mattina in cui usciva dal manicomio. Il suo mondo si è popolato di cani. E’ giusto, infine, che si sorrida un po' della «curiosa signorina»: ma è anche giusto che gli agenti del commissariato di Primavalle abbiano fatto una colletta per metterle insieme le 120 mila lire e lasciarla dov'è col suoi ottanta cani.
Enzo Grazzini, «Corriere della Sera», 11 giugno 1960
Tragica morte a Roma dell' "amica dei cani"
E' stata investita dalle fiamme mentre preparava il «pappone» per i suoi 80 «protetti»
Roma 28 giugno, notte.
È morta in un ospedale romano, per collasso conseguente alle gravissime ustioni riportate alcuni giorni or sono, Marolina Mariani, una donna di 51 anni, conosciuta negli ambienti zoofili come «l’amica dei cani». Ne aveva raccolti un’ottantina in un recinto del villaggio San Francesco, presso Acilia: tutti destinati, senza il suo pietoso aiuto, alla camera a gas del canile municipale; e li curava e nutriva a prezzo di inenarrabili sacrifici, lesinando su tutte le esigenze della propra modestissima vita, fidando solo nella carità di altri cinofili. Un inserviente, di cui la cronaca conosce soltanto il nome — Riccardo —, la coadiuvava nella difficile impresa di sfamare tutti i giorni tutti quei cani; cinofilo anche lui, anche lui povero in canna, pago della gratitudine di Mariolina e dei suoi ottanta cani.
«Mariolina» (il diminutivo si addiceva perfettamente alla sua minuscola persona: era alta poco più di un metro e pesava sì e no trentacinque chilogrammi) è morta — si può dire — per i suoi randagi: stava loro preparando il pasto all'aperto, quando il fuoco su cui bolliva la grande caldaia del «pappone» le si è appiccato alle vesti, straziandole le membra. Riccardo è arrivato appena :n tempo per evitare che rimanesse carbonizzata; ma «Mariolina» è sopravvissuta solo per qualche giorno alle gravi ustioni.
Un'altra «amica dei cani», Elide Brigada, non meno povera di «Mariolina», si è ora addossata il peso del mantenimento degli ottanta ospiti della Mariani, nuovamente esposti, dopo la morte della loro protettrice, ad una fine miseranda. La Brigada aveva già raccolto, in un cascinale della via Boccea, cinquanta reietti della specie canina; ora ne «amministrerà» centotrenta, con il sostegno di quella fiducia che non l’ha mai tradita, come mai aveva tradito la Mariani.
«Corriere della Sera», 29 giugno 1960
LETTO A TRE PIAZZE
Distribuzione: 20 luglio 1960
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
TOTO', FABRIZI E I GIOVANI D'OGGI
Distribuzione: 26 luglio 1960
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
A Cinecittà si lavora a pieno ritmo
Sordi film a catena, De Sica due film contemporaneamente, Totò e Fabrizi di nuovo assieme - Si aspetta la legge sul cinema e la nomina della Commissione per i premi di qualità
Roma, agosto
A Cinecittà e dintorni è tutto un susseguirsi di «ciak», dì «Silenzio! si gira», di carrellate, di campolunghi, dì crisi isteriche e d’incidenti vari: ciò dimostra che la produzione cinematografica italiana, mentre quella di Hollywood è in piena crisi, lavora a pieno ritmo. Un esercito di tecnici, di attori, di registi, di generici e di comparse è in movimento. Si provano e si riprovano scene, si fanno progetti, si creano soggetti e si parla di sceneggiature. Il cinema italiano ha risolto dunque i suoi problemi? Per quanto riguarda la concorrenza della televisione, forse, sì. Infatti la povertà dei programmi TV sta riportando il pubblico nelle sale cinematografiche, intanto il cinema USA battuto invece dalla propria TV non produce e quindi ovviamente non esporta; ed ecco allora il nostro cinema buttarsi allo sbaraglio per colmare i vuoti. E, occorre sottolinearlo, lo fa con entusiasmo e convinzione, nascono così le coproduzioni, le scritture a divi e stelle d’oltreoceano e d’oltralpe mentre qualche attore o qualche tecnico giunto ormai sulle soglie del declino artistico ritorna, attraverso il lavoro, in auge con rinnovate speranze e ambizioni. Nello stesso tempo debuttano nuovi volti e nuovi interpreti all’insegna della snouvelle vaglie».
I film in lavorazione sono di vario genere. Si passa dall’avventura al poliziesco, dai film di cappa e spada a quelli mitologici, da quelli che rievocano struggenti storie d’amore a quelli comici, sinanche al nuovo filone fantascientifico. Tra gli attori, Sordi un film termina e un’altro ne comincia; De Sica ne interpreta due contemporaneamente e, potenza del dono dell’ubiquità, dirige «La Ciociara». I cantanti, da Tajoli a Gallo, da Sentieri a Villa, infine allo stornellatore Bruni, cantano e recitano o almeno così dicono; le attrici girano e, set permettendo, controllano il conto in banca. I registi discutono, danno ordini e poi volano a Montecatini per depurare i loro organi stanchi e intossicati. Tutti lavorano in questo particolare momento. Immaginate ohe il fratello di Alessandra Panaro, Milo, dopo aver preso parte come càuto regista in un film mitologico, è stato scritturato per altri tre film. Il cinema italiano, evidentemente, non teme più nessuna «calamità».
Intanto Totò e Fabrizi, decisi a rinnovare il successo di una loro precedente grande interpretazione, si ritrovano assieme per narrarci con «La solita patacca» una serie di avventure tragicomiche inquadrate nella Roma olimpica del 1960.
Qualcuno recentemente ha scritto, o detto, che Cinecittà sembra un cantiere. Forse il termine non è esatto, ma è vero che tutti lavorano e qualcuno, miracolo dell’operosità, riesca addirittura a non lamentarsi. Inoltre alle grandi produzioni già affermate si affiancano produttori indipendenti che credono al cinema al punto d’investire tutti i loro capitali dando vita a film d’indubbio valore artistico e morale. Ma come in tutte le cose di questo mondo esiste un ma che nel caso della decima musa si chiama: «Legge sul cinema». Intendiamo parlare dell’annosa, bistrattata, discussa, vituperata, esaltata, rimandata, incompresa e incomprensibile legge sul cinema. Tapini la lanciò sul mercato, la mise in mostra e se nè andò. Adesso il nuovo Ministro Folchi dovrebbe venderla. Compito invero difficile.
Ma prima di affrontare la «legge» occorre parlare della commissione preposta alla concessione Ministeriale dei premi di qualità. Si tratta di cinque premi per un ammontare di 100 milioni. Ovvero 20 milioni per ogni film che, ovviamente, fanno gola a più di un produttore. Attualmente la commissione non esiste. Chi ne saranno i componenti? Quali motivi o elementi informatori la illumineranno? La precedente commissione per i premi ai documentari fu disciolta con intervento del Consiglio di Stato per manifesta incompetenza. Si vuol ripetere l’errore? E' difficile trovare gente competente, serena ed esperta? Si premieranno i film che hanno ottenuto un maggior successo commerciale o che sono stati realizzati da produttori già affermati, oppure, in linea con la finalità, del premio si premieranno i film d’arte come «Morte di un amico» o «Esterina»?
L'on. Dolchi è l’erede di questa situazione. Adesso la mossa tocca a lui. Auguriamoci che sia quella dello scacco matto all’intrallasso e al malcostume.
Fernando Luciani, «Il Piccolo di Trieste» 30 agosto 1960
CHI SI FERMA E' PERDUTO
Distribuzione: 10 dicembre 1960
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
IERI SI E' COSTITUITA UNA APPOSITA SOCIETA'
Per centosettanta poveri cani la provvidenza si chiama Totò
La patetica storia comincia con la tragica morte di una brava donna che aveva salvato dalla camera a gas una trentina di randagi; ora il generoso intervento del principe-attore ha risolto felicemente una situazione disperata
Altri artisti ed altri temi
Articoli d'epoca, anno 1960
Guerra Schiaffino-Cardinale
A Claudia Cardinale piacerebbe diventare irreale
Claudia Cardinale: «se mi dicessero: abbiamo scherzato...»
A Claudia Cardinale hanno ordinato di crescere
Piacciono ai censori le madri di famiglia
Rosanna Schiaffino: «voglio dire la verità»
Rosanna Schiaffino si prenderà la rivincita in America
I signori hanno deplorato la scomparsa delle soubrettine
Sylva Koscina due in una
Il fiasco di Vittorio Gassman
La piccola storia della tromba di Walter Chiari
Federico Fellini, il vitellone di Rimini
Vittorio Gassman e Annamaria Ferrero: li ha uniti il palcoscenico
Vittorio Gassman, Adelchi al circo
Il nuovo amore di Anna Maria Ferrero
Vittorio Gassman: teatro circo subaffittasi
Silvana Mangano, la solitaria di Scanno
Nino Manfredi si meravigliò quando il pubblico rise
Mio figlio è tutta la mia vita
Senza luna di miele le nozze di May Britt
Sarà l'anno di Sandra Milo
Silvana Mangano, in casa De Laurentiis si è parlato dello "scandalo"
Così è finita per Vittorio Gassman la terza storia d'amore
Mario Riva è morto ieri sera a Verona
May Britt: «perchè amo un ne*ro»
Scilla Gabel, l'attrice con un vestito da due soldi
Sandra Milo, la finta sprovveduta
Una Silvana Mangano divertita
Marcello Mastroianni, la paura di essere divo
L'estremo saluto di Roma alla salma di Mario Riva
Vi racconto la vita di Mario Riva
Antonella Lualdi la gelosa
Le nozze proibite di May Britt
Abbe Lane, vedremo la sua ombra
Le due donne di Riva non vogliono odiarsi
Domenico Modugno: «non sono io lo sconfitto ma la canzone italiana»
Fred Buscaglione, il cantante in prima pagina
Jean Sorel ha asciugato le lacrime di Annamaria Ferrero
La vita e la carriera di Mario Riva narrate dal suo amico Riccardo Billi
Domenico Modugno e Delia Scala: quest'anno vi divertirete così
La prima e l'ultima notte di Fred Buscaglione
Rossana Podestà impara la danza dei sette veli
Il personaggio Dorian Gray
Anna Maria Ferrero parla di destino
Gino Bramieri, il simpatico grassone di «Tintarella»
Non bisogna sposare Sammy
Delia Scala: «mi tocca debuttare tutte le settimane»
L'anima nomade di Gianna Maria Canale
La morte di Mario Riva: abbiamo perduto un amico
Fred Buscaglione è sempre stato senza fortuna
Dapporto e la vita difficile del «rampollo»
Fred Buscaglione è morto in un tragico scontro d'auto
Amore a fumetti tra Annamaria Pierangeli e Maurizio Arena
Articoli d'epoca, anno 1960
Guerra Schiaffino-Cardinale
A Claudia Cardinale piacerebbe diventare irreale
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A Claudia Cardinale hanno ordinato di crescere
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Rosanna Schiaffino si prenderà la rivincita in America
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Il fiasco di Vittorio Gassman
La piccola storia della tromba di Walter Chiari
Federico Fellini, il vitellone di Rimini
Vittorio Gassman e Annamaria Ferrero: li ha uniti il palcoscenico
Vittorio Gassman, Adelchi al circo
Il nuovo amore di Anna Maria Ferrero
Vittorio Gassman: teatro circo subaffittasi
Silvana Mangano, la solitaria di Scanno
Nino Manfredi si meravigliò quando il pubblico rise
Mio figlio è tutta la mia vita
Senza luna di miele le nozze di May Britt
Sarà l'anno di Sandra Milo
Silvana Mangano, in casa De Laurentiis si è parlato dello "scandalo"
Così è finita per Vittorio Gassman la terza storia d'amore
Mario Riva è morto ieri sera a Verona
May Britt: «perchè amo un ne*ro»
Scilla Gabel, l'attrice con un vestito da due soldi
Sandra Milo, la finta sprovveduta
Una Silvana Mangano divertita
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L'estremo saluto di Roma alla salma di Mario Riva
Vi racconto la vita di Mario Riva
Antonella Lualdi la gelosa
Le nozze proibite di May Britt
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Le due donne di Riva non vogliono odiarsi
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Jean Sorel ha asciugato le lacrime di Annamaria Ferrero
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Dapporto e la vita difficile del «rampollo»
Fred Buscaglione è morto in un tragico scontro d'auto
Amore a fumetti tra Annamaria Pierangeli e Maurizio Arena
Galleria di copertine e pagine pubblicitarie
Riferimenti e bibliografie:
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «L'Unità», 25 gennaio 1960
- «Corriere d'informazione», 5 febbraio 1960
- «Corriere d'Informazione», 7 febbraio 1960
- «Corriere d'informazione», 1 marzo 1960
- «La Stampa», 6 aprile 1960
- «La Stampa», 12 aprile 1960
- «Il Messaggero», 13 aprile 1960
- Enzo Grazzini, «Corriere della Sera», 11 giugno 1960
- «Corriere della Sera», 29 giugno 1960
- «Corriere della Sera», 25 dicembre 1960