FRA MOGLIE E MARITO, LA SUOCERA E IL DITO

(1938)

Scheda dell'opera

Titolo originale Fra moglie e marito, la suocera e il dito (1938)

  • Testo: Antonio de Curtis, rivista in due tempi e diciassette quadri
  • Interpreti: Totò (Getullo Indivia), Eduardo Passarelli, Mario Panchetti, Emilia Diaz, Gemma Moroni, Bruno Cantalamessa, Mario Molfesi, Carmen Molfesi, Marcello Giacchetti, Luisa Marioui, Bruno De Franchi, Alida Cappellini, il balletto Varsavia e le soliste Janka Ortimowa o Ruth Rauch
  • Musica: M.o Pasquale Frustaci
  • Compagnia: Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò

Sketch, quadri e notizie

E' questa l'ultima rivista di avanspettacolo scritta da Totò. La richiesta di autorizzazione è d’inizio giugno 1938 per il Politeama di Livorno, ma a marzo dell’anno successivo vengono aggiunti alcuni quadri, sempre di de Curtis: lo sketch dello «jettatore» e lo sketch «con la suocera e la finta follia».



SCENE PRINCIPALI

La soffitta
Il biglietto della lotteria
II neo milionario
La scuola di danze
Il matrimonio
La disavventura coniugale
La clinica
Il pazzo
Sketch dei milionari
: Scena Una camera povera

Sketch scuola di danze
Fuori velario dopo scuola di danze
Sketch della clinica
La camera affittata a tre

Gli sketch: Getullio e Gervasio sono due poveracci costretti a uscire uno alla volta perché hanno un solo vestito. Con poche lire ereditate da uno zio Getullio compra una cartella della lotteria di Tripoli che si rivela vincente. Il neomilionario e il suo amico - fuori velario - impugnata la valigetta con il danaro, decidono di rimettersi a nuovo: Getullio andrà in un istituto di bellezza e Gervasio andrà a comprare gli abiti nuovi. Getullio sbaglia però piano e finisce, invece che nell’istituto di bellezza, in una scuola di danza dove viene scambiato per il famoso ballerino russo Wladimiro Pomiciovsky. Equivoci tra Getullio che cerca una massaggiatrice e il Direttore che offre a Getullio le ragazze della scuola perché scelga le migliori. Finale a soggetto e incontro, fuori velario, con Gervasio che gli ha trovato una brava e bella ragazza perché si sposi. Getullio conosce Bice, cognata del signor Civetta iettatore e la sposa; ma Bice e la madre complottano per sbarazzarsi di lui una volta presi i soldi, e lo convincono a operarsi di appendicite. Sopravvissuto all’operazione Getullio si finge pazzo e mette in fuga le due donne terrorizzate. Dopo essersi inutilmente rivolto all’avvocato Mancasenno che lo confonde con le sue complicazioni legali, Getullio si rivolge al ritratto del padre perché lo liberi dalla Suocera, e quando questo succede, gli accende due enormi candele.


Il produttore cinematografico Liborio Capitani sta pensando a lui per una trasposizione di San Giovanni decollato di Nino Martoglio, che avrebbe dovuto essere il suo ottavo film con Angelo Musco. L’idea di Capitani suscita nel suo entourage discussioni e perplessità: che c’entra un comico metafisico come Totò con il personaggio farsesco di Agostino Miciacio, devoto ciabattino in rotta contro il violento pretendente della figlia? Anche Capitani si fa prendere dai dubbi; propone quindi ad Antonio de Curtis un provino teatrale, chiedendogli di inserire in Fra moglie e marito... la suocera e il dito la famosa macchietta del beghino che prega profondendosi in vorticosi segni di croce e sdilinquimenti mistici. Totò acconsente, e una sera di giugno il produttore entra in un palchetto al teatro Valle per vedere di cosa sia capace questo comico di cui parlano tutti. Il contratto, dicono le cronache dell’epoca, viene firmato ventiquattrore dopo. (Sveliamo il mistero della nascita di un film, “Film”, n. 44, 2 novembre 1940)

Totò dichiara a un certo punto: «Io sono Otello, il Moro di Venezia, Venezia non la so, ma me ne frego !». Come pazzo, entra e fa scena: «vede la suocera, le corre appresso, prende una sedia e si ripara dietro di essa come fosse una trincea facendo finta di fare la guerra, poi prende la rivoltella e spara sulle figurine ed altro, poi prende la suocera, la trascina per le ginocchia mettendola in posizione voluta, indi le mette una statuina sulla testa e spara».


Così la stampa dell'epoca 

Come abbiamo annunciato ieri, questa sera inizia al Chiarella un breve corso di recitem a spettacolo teatrale completo, la Compagnia del divertente comico Totò della quale fanno parte anche Clely Fiamma e Olivia Fried, che si presenta con la nuova rivista dello stesso Totò: Tra moglie e marito... la suocera e il dito!... composta di diciassette quadri in due tempi

«La Stampa», 21 marzo 1939


Ieri sera ha iniziato al Chiarella un breve corso di recite la Compagnia di Totò, che si è presentata con la nuova rivista «Tra moglie e marito... la suocera e il dito», di cui è autore lo stesso Totò. Il lavoro, assai gaio, è infarcito di scenette gustose che soprattutto servono a Totò per dare sfogo a quella oramai sua arcinota comicità che sempre suscita l'ilarità più viva. Il numeroso pubblico si è molto divertito ed ha calorosamente applaudito il simpatico comico, unitamente a tutti i suoi compagni, tra i quali ricordiamo Clely Fiamma e Olivia Fried. Anche una farsa: La camera affittata a tre, pure di Totò, che ha concluso lo spettacolo, ha ottenuto successo. Da stasera le repliche.

«Stampa Sera», 28 marzo 1939


Ieri sera ha iniziato al Chiarella un breve corso di recite la Compagnia di Totò, che si è presentata con la nuova rivista «Tra moglie e marito... la suocera e il dito», di cui è autore lo stesso Totò. Il lavoro, assai gaio, è infarcito di scenette gustose che soprattutto servono a Totò per dare sfogo a quella oramai sua arcinota comicità che sempre suscita l'ilarità più viva. Il numeroso pubblico si è molto divertito ed ha calorosamente applaudito il simpatico comico, unitamente a tutti i suoi compagni, tra i quali ricordiamo Clely Fiamma e Olivia Fried. Anche una farsa: La camera affittata a tre, pure di Totò, che ha concluso lo spettacolo, ha ottenuto successo. Da stasera le repliche.

«La Stampa», 28 marzo 1939

1939 04 09 Il Popolo di Trieste Fra moglie marito T

«Il Popolo di Trieste», 9 aprile 1939


1939 04 10 Il Piccolo della Sera Fra moglie marito intro

Oggi, alte 15.30 e alle 21, dà i primi spettacoli, al Politeama la Compagnia di fantasie comicihe Totò, con la rivista in 2 tempi, e 17 quadrì di A. De Curtis (Totò) «Fra moglie e marito, la suocera... e il dito». Esecutori dello spettacolo, che si preannuncia divertente e pieno di attrazioni, sono accanto a Totò la deliziosa Clely Fiamma, Oliva Fried, Eduardo Passarelli, Mario Panchetti, Emilia Diaz, Gemma Moroni, Bruno Cantalamessa, Mario Molfesi, Carmen Molfesi, Marcello Giacchetti, Luisa Marioni, Bruno De Franchi nonché il Balletto Varsavia con le soliste Janka Ortinowa e Ruth Ranch. Maestro direttore d’orchestra: Pasquale Frustaci. Lo spettacolo, molto applaudito nei maggiori teatri italiani, è presentato con grande sfarzo di scene e costumi. Prenotazione e vendita biglietti presso la Biglietteria Centrale.

«Il Piccolo di Trieste», 10 aprile 1939


Oggi, alle 15.30 e alle 21, dà i primi spettacoli al Politeama la Compagnia di fantasie comiche Totò, con la rivista in 2 tempi e 17 quadri di A. De Curtis (Totò) «Fra moglie e marito, la suocera... e il dito». Esecutori dello spettacolo, che si preannuncia divertente e pieno di attrazioni, sono accanto a Totò la deliziosa Clely Fiamma, Oliva Fried, Eduardo Passarelli, Mario Panchetti, Emilia Diaz, Gemma Moroni, Bruno Cantalamessa, Mario Molfesi, Carmen Molfesi, Marcello Giacchetti, Luisa Marioni, Bruno De Franchi nonché il Balletto Varsavia con le soliste Janka Ortinowa e Ruth Rauch. Maestro direttore d’orchestra: Pasquale Frustaci. Lo spettacolo, molto applaudito nel maggiori teatri italiani, è presentato con grande sfarzo di scene c costumi.

I quadri; La soffitta; Il biglietto della lotteria; II neo milionario; La scuola di danze; Il matrimonio; La disavventura coniugale; La clinica; Il pazzo.

Le musiche: I fiori; Ragazze sposatevi; Le danzatrici: Mi piacciono le bionde; Mi sono innamorato di te; Il Bolero; Rosalie; L'amore è bello solo a primavera.

«Il Piccolo delle ore diciotto», 10 aprile 1939


Alle due rappresentazioni di ieri Totò presentò al pubblico la sua nuova rivista «Fra moglie e marito la suocera... e il dito». Più che una rivista è questa di Totò una commedia-rivista, perchè della prima ha il soggetto e l’intreccio, e della seconda lo sviluppo d’un complesso di quadri poggiati su esibizioni danzanti e coreografiche. Non vi mancano perciò lo scene dialogate, i cori, le canzoni o i balletti, il tutto inquadrato in un lussuoso e originale allestimento scenico fatto di scenari e vestiari veramente sfarzosi.

Tra gli esecutori, neanche a dirlo che Totò fu il primo ad emergere. Infatti, attore comico genialissimo o godibilissimo, tutto movimento, flessibilità e pieghevolezza, per il suo spirito e per il suo umorismo, portò lo spettacolo al successo pronto e vivissimo, così che il pubblico gli fu largo d'applausi a scena aperta, e in chiusa d’ogni quadro.

Molto bene anche Clely Fiamma e Olivia Fried, anch’esse vivamente applaudite. Pure la cantante Marioni venne rimeritata di calde ovazioni. Lodevoli anche Eduardo Pastarelli, Bruno Cantalamessa, Maria Panchetti, Gemma Moroni, Emilia Diaz, il ballerino De Franchi, il balletto Varsavia e le soliste danzatrici Janka Ortimowa o Ruth Rauch. L’orchestra filò egregiamente sotto l’abile guida del bravo maestro Pasquale Frustaci.

Questa sera, la divertente ed applaudita rivista sarà replicata.

Lo spettacolo - che è unico - avrà inizio alle ore 21.

«Il Popolo di Trieste», 11 aprile 1939


Gaio e festoso, nelle due recite di ieri al Politeama Rossetti, è stato il debutto della Compagnia di fantasie comiche Totò nella brillante rivista in due tempi «Fra moglie e marito, la suocera... e il dito» che, dopo aver raccolto vivi successi nei maggiori centri teatrali d'Italia, è stata accolta con vibrante fervore anche dal pubblico triestino.

Un lieve filo conduttore guida il pubblico attravèrso il labirinto rivistatolo ideato da A. de Curtis (che è lo stesso Totò in molte ossa e poca carne) o le situazioni ridevoli si susseguono senza posa, alternate da balletti, canzoni, scene comiche e suggestivi quadri coreografici. Naturalmente Totò, che è uno dei nostri più personali comici della piccola lirica e della cinematografia, fa nel lavoro la parte cosiddetta del leone, ma anche tutti i suoi ottimi collaboratori hanno campo di emergere e di guadagnarsi nutriti applausi.

Gii spettatori hanno ieri fatto cordialissime accoglienze, in particolar modo alla sempre elegante e seducente Clely Fiamma, apparsa in una deliziosa capigliatura tizianescamente pallida, e alla brava o vezzosa Oliva Fried, che hanno trovato degli efficaci collaboratori in Eduardo Passarelli, Mario Panchetti, Emilia Diaz, Gemma Moroni, Bruno Cantalamessa, Mario Molfesi, Carmen Molfesi, Marcello Giacchetti, Luisa Marioui, Bruno De Franchi nonché il «Balletto Varsavia» con le soliste Janka Ortinowa e Ruth Rauch. Maestro direttore d’orchestra: Pasquale Frustaci. Lo spettacolo, presentato con sfarzo di scene e costumi, oggi si replica.

«Il Piccolo di Trieste», 11 aprile 1939


Continuano con vivo successo al Politeama le recite della Compania di fantasie comiche di Totò, che presenta anche nello spettacolo di questa sera, che ha inizio alle 21, la divertente rivista in due parti «Fra moglie e marito, la suocera... e il dito».

Totò, che è uno dei più espressivi attori comici italiani, tant’è vero che i produttori cercano di accaparrarselo definitivamente, incontra le generali simpatie dei triestini i quali, accanto a lui, hanno il piacere di applaudire in questi giorni la signorile e deliziosa Cleiy Fiamma e la brava simpatica Olivia Fried. La espressiva caricatura di Onorato, qui sopra riprodotta, ci mostra il «tipo» che Totò porta vittoriosamente al proscenio, ottenendo ovunque larghi consensi dai pubblico e dalla stampa. La Sera di Milano scriveva recentemente: «Attore istintivo, Totò va affinando i suoi mezzi interpretativi con una disciplina avveduta, senza, peraltro mortificare soverchiamente quelli che in lui sono i mezzi espressivi e naturali. Anche nella farsa: «La camera affittata a tre» egli ottenne vivo successo».

«Il Piccolo delle ore diciotto», 12 aprile 1939


Schietto successo di ilarità ottiene al Politeama la indiavolata rivista di A. de Curtis «Fra moglie e marito, la suocera... e il dito» composta di numerosi quadri nei quali, accanto alle scene comiche, si alternano le canzoni, i balletti e i quadri coreografici. Il divertente lavoro, presentato con ricchezza di scene e costumi dalla Compagnia di fantasie comiche Totò, ha per interpreti accanto allo stesso Totò, che è uno dei più personali e gustosi attori della rivista italiana, la simpatica e deliziosa Clely Fiamma, che presenta due sue belle creazioni, la diva dello schermo Olivia Fried, la Mantoni, il Cantalamessa e un numeroso stuolo di attori, attrici e danzatrici nonché, il brioso Balletto Varsavia. Questa sera, con inizio alle 21, lo spettacolo si replica.

«Il Piccolo di Trieste», 12 aprile 1939


La briosa e piacevolissima rivista «Fra moglie e marito, la suocera... e il dito» ottenne anche nella sua replica un esito molto lusinghiero. Infatti anche ieri sera il numerosissimo pubblico accolse con sentiti battimani l'arguto e spigliato lavoro nonchè la vivace esecuzione, perno della quale fu il simpaticissimo Totò.

Totò venne applaudito come attore e come autore, perchè la bella rivista è opera sua, così che riportò un nuovo grande successo personale.

Si fecero altresì valere tutti i suoi valenti collaboratori, tra cui emersero Clely Fiamma, Olivia Fried, Luisa Marioni, Edoardo Passarelli e il balletto Varsavia. Assai bene l'orchestra diretta dal maestro Frustaci.

Questa sera, alle 21, replica della rivista «Fra moglie e marito, la suocera... e il dito».

«Il Popolo di Trieste», 12 aprile 1939


 

Da qual prodigioso burattinaio sìa stato costruito questo curioso fantoccio animato, tutto sàpido dì lazzi e sberleffi che hanno il mordente della satira, dotato di una maschera comica ridotta a pelle, nervi ed osso, ma talmente espressiva da sembrar creata di un artefice strambo, desideroso di realizzare plasticamente la quintessenza del l'espressione pura; questo pupazzo disarticolato nella inarmonica e caricaturale figura fisica, al punto di sovvertire le più elementari leggi anatomiche, non sappiamo. Certo ci sembra oggi la figura più significativa del teatro di rivista italiano: qualche cosa di mezzo fra il mimo, la marionetta, il macchiettista ed il vecchio e glorioso Pulcinella del Teatro San Carlino, fusi in un tipo nuovo, modernamente paradossale, che forse tutti li rammenta, ma da tutti si distingue.

Totò è tornato al Valle, dopo un lungo e — ci dicono — trionfale periodo di permanenza in A. O. I., con la Compagnia rinverdita di nuovi elementi, presentando una spassosa rivista di cui egli stesso è l'autore, Tra moglie e marito, la suocera e il dito.

Tutto l'intreccio è nella narrazione dei guai che il disgraziato Getullio Indivia, pur avendo vinto alla Lotteria di Tripoli una bella valigia zeppa di milioni, subisce per colpa di tre indemoniate arpie: moglie, cognata e suocera, fino ad essere costretto a fingersi pazzo furioso, per riacquistare così l'autorità coniugale. Motivo — come si vede — non peregrino, ma svolto e soprattutto interpretato da Totò con arguta sensibilità e coloriti contrasti comici, ottimamente coadiuvato da Passarelli, attore intelligente che sa valersi di una recitazione naturalmente efficace.

Passiamo in rapida rassegna lo stuolo delle avvenenti soubrette: bellissima Olivia Fried, che ha guadagnato in fascino femminile quanto ha perduto in abbondanza di forme (ed ha perduto molto). Ci è sembrata in deciso miglioramento, come donna e come artista, Bea Vary, più che come subretta ci è piaciuta nel suo vecchio ruolo di maliziosa ed abile ballerina. Apparve squisitamente elegante quando ravvivò la sua bionda grazia, con una festosa acconciatura spagnola, anche se aveva prima deluso i suoi ammiratori, indossando una lugubre e modesta marsina a maglia nera. Anna Vongi fisicamente possiede il fascino esotico di una statuina giapponese, fascino che ella accresce e quasi esaspera con le malizie di una sapiente truccatura. Artisticamente, possiede pregevoli mezzi vocali. Vorremmo in lei un maggior senso di misura, vorremmo che evitasse le inutili note sopracute, le gigionesche ed arbitrarie cadenze e fiorettature, specie là dove il compositore non si è mai sognato di scriverle.

La giovane Vongi ha un notevole temperamento interpretativo ed abbiamo fiducia nelle sue istintive qualità che deve sorvegliare e potenziare naturalmente, senza) stemperarle in una soprastruttura artificiosa.

Le due prime danzatrici, Elias Cappellini e Janka, partecipando al coro delle ragazze, ma esibendosi poi separatamente, la prima in una suggestiva danza orientale, e la seconda in una orgiastica cucaracha, hanno fatto il possibile per convincerci di quanto sia più facile essere delle leggiadre soliste, quando il dèmone della danza invade corpo ed anima, che non modeste ballerine di fila, disciplinate ed attente. E ci sono perfettamente riuscite.

Allestimento scenico e costumi, sufficientemente decorosi. L’orchestra del Maestro Frustaci ha avuto lievi indecisioni, nel difficile compito di seguire le geniali improvvisazioni comico-musicali di Totò e le meno genali fantasie di qualche cantante, che divideva i tempi così, alla buona, senza preccuparsi troppo degli aurei insegnamenti che Pasquale Bona impartisce nel suo Metodo di solfeggio.

Nino Capriati, «Film», 11 maggio 1940


«Il Messaggero», 19 maggio 1939

1939 05 25 Il Messaggero Fra moglie e marito la suocera e il dito T L«Il Messaggero», 25 maggio 1939


Totò al Valle

Totò è tornato al Valle, dopo un ci dicono — trionfale periodo di permanenza in A.O.I., con la Compagnia rinverdita di nuovi elementi, presentando una spassosa rivista di cui egli stesso è l'autore, Tra moglie e marito, la suocera e il dito.

«Film», 11 maggio 1940


«Film», 25 maggio 1940


«Oggi», 15 giugno 1940


Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

Fra moglie e marito, la suocera e il dito

Rivista in due tempi e 17 quadri di Antonio de Curtis

Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò

Milano, Teatro Mediolanum, 13-26 marzo 1939

Torino, Teatro Chiarella, 27-30 marzo 1939

Trieste, Politeama Rossetti, 10-11 aprile 1939

Roma, Teatro Capranica, 13-23 maggio 1939

Roma, Teatro Giulio Cesare, 24-26 maggio 1939

Roma, Teatro Valle, 4-23 maggio 1940


Riferimenti e bibliografie:

  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976 - «La Clinica», pp. 111-113;
  • "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991 - la rivista integrale, pp. 225-234.
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
  • Nino Capriati, «Film», 11 maggio 1940
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
  • «La Stampa», 21 - 28 marzo 1939
  • «Il Popolo di Trieste», 9 -12 aprile 1939
  • «Il Piccolo di Trieste», 10 - 12 aprile 1939
  • «Il Piccolo delle ore diciotto», 10 - 12 aprile 1939
  • Nino Capriati, «Film», 11 maggio 1940
  • «Il Messaggero», 19 - 25 maggio 1939
  • «Film», 11 - 25 maggio 1940
  • «Oggi», 15 giugno 1940