Bizantina la Totorivista

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Per il suo ritorno alle scene Totò ha scelto una città e un teatro di classiche tradizioni. Infatti la sua nuova rivista è stata presentata in anteprima a Perugia, al Teatro Morlacchi. Il successo della vecchia marsina sdrucita e della gloriosa impolverata bombetta è stato decretato in modo assoluto dal pubblico perugino, lieto e riconoscente di essere stato prescelto per giudicare, dopo sette armi di assenza, la maschera comica più popolare d’Italia. Stando al responso della città-sonda nessuna paura, quindi, di una sbandata o peggio di un naufraghi per «A prescindere».

Il lavoro reca la sigla di Nelli e Mangini, abili costruttori di copioni; mentre i costumi sono di Folco, a Gisa Geert il merito delle indovinate coreografie. Il «cast» è quanto di meglio poteva offrire il mercato delle grandi firme, Enzo Turco è il compagno di spalla di Totò e le donne porteranno un coefficiente di bellezza e di brio, unico nella stagione teatrale: Franca May, Franca Gandolfi e Yvonne Menard delle Folies Bergère, un trio per cui Paride, indeciso, non saprebbe a chi dare la mela. Per non parlare di Luana Silli, magnifica subrettina di sicura carriera, che nella foto è alle prese con un'impegnativo seketch con Totò.

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 L'ultimo lavoro teatrale di Totò fu «Bada che ti mangio!» del 1949. Dopo una lunga parentesi cinematografica ritorna in scena con «A prescindere».

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Ma il punto di forza del Principe de Curtis è pur sempre la macchietta che lo rese celebre: una serie continua di scatti e lazzi da marionetta con una mimica pirotecnica.

«Le Ore», anno IV, n.186, 1 dicembre 1956


Le Ore
«Le Ore», anno IV, n.186, 1 dicembre 1956