Totò e Milly Carlucci: il principe e la bionda

Totò Milly Carlucci

Totò e Milly Carlucci: cronaca di un incontro impossibile.

Posare per le foto di “Sorrisi” mi ha molto impressionata: ho avuto la sensazione di stare con il vero Totò, in carne e ossa, tanto era la somiglianza del sosia — dice Milly Carlucci. Sono cresciuta coi film di Totò, ridendo a crepapelle. L'ho sempre amato, come del resto tutti gli italiani, eccetto la critica, che lo ha scoperto tardi. Adoro la sua umanità e rivedo sempre i suoi film anche con mia figlia Angelica, che, pur avendo 8 anni, ne è molto attratta. Leggo le sue poesie, i suoi sketch teatrali, ascolto le sue canzoni. Totò amava molto le donne, un tipo di donna vamp, appariscente e di classe. E io mi sono divertita a rappresentare la vamp Anni 50, nel servizio fotografico». Totò e la Carlucci sono tra i protagonisti dell’estate televisiva: Raitre e Canale 5 ripropongono la sempreverde e irresistibile vena comica del principe Antonio De Curtis (questo il vero nome del grande attore), mentre la bionda Milly è stata l'ambasciatrice televisiva della moda italiana e internazionale, andata in onda su Raiuno da Capri, da piazza Navona a Roma, e da Parigi.

L’appuntamento con Milly Carlucci è a casa sua, a Roma, dove abita in uno stupendo attico, immerso nel verde, con un grande terrazzo colmo di piante e fiori, che cura personalmente. In casa, nell’immenso salone pieno di foto-ricordo in cui l’attendiamo, c’è un silenzio assoluto: ci si immaginava di trovare un clima gioioso e festoso, animato dai figli di Milly: Angelica, di 8 anni, e Patrizio, di un anno e mezzo, nati dal suo matrimonio con Angelo Donati, ingegnere, sposato nell’85. Invece no, i bambini sono al mare, in vacanza con i nonni, a Capri. Milly appare con un elegante vestito nero, senza un filo di trucco. E più bella che mai: ha una splendida pelle rosea, non una ruga... che invidia! E ancora più bella di come la vediamo in Tv.

Ti sarebbe piaciuto lavorare con Totò?

«Moltissimo. Sarebbe stato straordinario. Totò era un uomo eccezionale, di quelli che nascono raramente. Mi sarebbe anche bastato conoscerlo, stringergli la mano una volta».

Pensi di riproporre in qualche spettacolo televisivo il gioco di queste foto?

«Può anche essere un'idea. Ci penserò, perché è un’occasione. E veramente difficile trovare un personaggio che somigli così tanto a Totò».

1993 08 01 Sorrisi e canzoni TV foto

Il principe De Curtis era un grande corteggiatore; con la sua galanteria faceva sognare le donne, pur non essendo bello...

«Ma infatti — dice Milly — il fascino di un uomo non dipende dal suo aspetto fisico. È dato dalla sua capacità di avvolgerti, di avvilupparti nella rete. A me piace essere corteggiata con quella galanteria tipica di Totò, soffusa di gelosia».

Totò scrisse «Malafemmena» mentre era accecato dalla gelosia per una donna. Tu sei gelosa?

«Sì, e lo dichiaro senza vergogna. Non posso immaginare un rapporto senza gelosia. Io sono gelosa di un libro, di un soprammobile, figurarsi dell’uomo che amo. Il mio uomo è mio e voglio conservarlo solo per me. Con questo non voglio dire di essere asfissiante, ma mantengo l’occhio vigile. Anche mio marito Angelo è geloso. Mi dice che avrebbe più motivi lui di esserlo. E invece no. Io sono sotto i riflettori e appena vedo qualcuno lo sanno tutti: lui può vivere situazioni coperte, segrete, anonime».

Com’è il rapporto con tuo marito?

«Mi ha aiutata a crescere. Durante il matrimonio sono maturata; prima correvo sempre da mamma. Ora mi appoggio ad Angelo: è lui il mio punto di riferimento; è una persona razionale, solida, tranquilla. Tra noi ci sono state incomprensioni solo all'inizio, per la difficoltà di vivere insieme. Ora invece siamo complici, ci sosteniamo a vicenda e siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Abbiamo due meravigliosi figli e siamo una famiglia molto unita».

Ma come riesci a conciliare la famiglia con il tuo lavoro, che ti porta così spesso fuori casa?

«Angelica è oramai una ragazzina, mi capisce, mi contesta il modo di vestire, mi consiglia, mi critica. Patrizio è ancora piccolino; non crea problemi: è simpaticissimo, un vero maschiaccio. Io passo tutto il tempo libero coi miei figli. Non amo la mondanità; quando non lavoro sono tutta per loro. Se sono lontana nutro sensi di colpa nei loro confronti: è difficile conciliare il lavoro con la famiglia. Ma quando tomo a casa Angelica, che sente molto la mia mancanza, vuole tutta la mia attenzione e pretende di dormire nel lettone. Così passa la notte addosso a me: io mi scanso e lei mi
rincorre. Sono una mamma chioccia e presto metterò in cantiere un altro figlio».

Ci sono tre Carlucci nello spettacolo: Anna, Gabriella e Milly. Questo suscita, in alcuni, ilarità e battute. C’è rivalità tra voi?

«Andiamo d’accordo, ci consigliamo. Ma litighiamo, anche, come tutte le sorelle. Mi ricordo da piccole le litigate, le botte... Abbiamo un rapporto vivace, ma ci vogliamo bene. Quando Gabriella ha debuttato volevo che cambiasse nome, per evitare quello che puntualmente è accaduto: confusione di personaggi, sovrapposizioni. Lei mi aveva promesso che avrebbe fatto giornalismo e invece si è ritrovata a fare spettacolo, come me. L’ho comunque aiutata all’inizio della carriera: dovevo fare io l’inviata di “Portobello”. Non essendo libera presentai mia sorella, che fu scelta. Poi Gabriella ebbe una battuta d'arresto nel lavoro. L'aiutai ancora facendole presentare con me "Azzurro” nel 1985. Gabriella ora è cresciuta artisticamente, ma continuo a pensare che avrebbe potuto benissimo fare la giornalista: sa organizzarsi, è coinvolgente, capace di creare rapporti personali. A me tutto questo è difficile, perché sono timida, un po' introversa, pigra ed emotiva. Per quanto riguarda Anna, a lei piace stare dietro le quinte, come regista».

In questa stagione sei stata l’ambasciatrice della moda. Ti sei lasciata coinvolgere, presentando abiti da sogno? Hai speso follie?

«No. Io gli abiti di grande sfarzo li indosso sul lavoro. Nella vita ho quindi bisogno di semplicità, di essere scarna. Amo vestirmi con capi comodi: giacca e pantaloni».

Il tuo stilista preferito?

«Gai Mattioli, in prima fila, e poi Balestra, Versace e Krizia».

Non è venuta voglia anche a te di sfilare come top model?

«La voglia mi è passata! Dietro le quinte c’è l’inferno: una persona mette a posto i capelli, l’altra tira giù il vestito, un altro infila le scarpe. E le povere modelle nude davanti a tutti. È una faticaccia!».

Il 2 ottobre Milly Cariucci toma in Tv con la quarta edizione di «Scommettiamo che...?», il programma abbinato alla Lotteria Italia, che già lo scorso anno ha sostituito «Fantastico». Nello spettacolo del sabato sera fai salotto. Sei soddisfatta del tuo ruolo o preferiresti condurre il gioco?

«A me piace essere mediatrice tra il pubblico e gli ospiti. Il successo della formula è provato dal fatto che la Spagna ha comprato i diritti del nostro programma e non di quello originale tedesco, dove manca lo spazio del salotto».

Hai progetti per il dopo «Scommettiamo che...?»?

«No. È ancora tutto sospeso. La Rai sta cambiando; si deve rinnovare, come l’Italia. Spero ci sia un cambiamento positivo, con nuove sperimentazioni. Per il momento penso solo ad andare in vacanza con la mia famiglia, in America, dove sono nati i miei due figli. Visiteremo anche i Grandi Laghi: una zona meravigliosa, con boschi profumati e aria incontaminata. A settembre mi ri-tuffo nel lavoro per la promozione del mio 33 giri, “E la morale è”, scritto da Fausto Leali, mio produttore artistico, con il quale realizzerò il videoclip del brano "Che vuoi che sia”. La musica è una passione, continuerò a cantare anche nel futuro, per farmi conoscere meglio. Quando conduco programmi sono sempre sorridente, divertente: ma io piango, sono anche pensosa, malinconica, triste».

Il segreto del tuo successo?

«La gente mi ama perché mi impegno in quello che faccio; sono sincera e semplice; la stessa persona sullo schermo e nella vita».

Lucia Di Spirito, «Sorrisi e Canzoni TV», n.31, 1-7 agosto 1993


Il Piccolo
Lucia Di Spirito, «Sorrisi e Canzoni TV», n.31, 1-7 agosto 1993