Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1958
Indice degli avvenimenti importanti nel 1958
1 febbraio 1958 Totò è ospite di Mario Riva nella trasmissione televisiva "Il Musichiere". Quasi al termine del suo intervento, pronuncia la frase "Viva Lauro!", sindaco di Napoli ed esponente del partito monarchico. L'episodio lo terrà lontano dalla RAI fino al 1965.
20 luglio 1958 Al film "Gambe d'oro" viene assegnato l'Ulivo d'oro al Festival del Film Comico e Umoristico di Bordighera
Agosto 1958 Ad Antonio de Curtis viene proposto un progetto cinematografico che si dovrà realizzare in Russia.
Settembre 1958 Altra proposta per un film mai realizzato. Si tratta de Il Carro di Dionisio
9 settembre 1958 Totò viene premiato con la "Maschera d'oro"
Indice della rassegna stampa dei film per l'anno 1958
Totò e Marcellino - Distribuzione: 21 aprile 1958
Totò, Peppino e le fanatiche - Distribuzione: 13 giugno 1958
I soliti ignoti - Distribuzione: 18 luglio 1958
Gambe d'oro - Distribuzione: 18 luglio 1958
La legge è legge - Distribuzione: 30 agosto 1958
Totò a Parigi - Distribuzione: 19 settembre 1958
Totò nella luna - Distribuzione: 17 novembre 1958
Altri artisti e altri temi
Totò
Articoli d'epoca, anno 1958
Di notte ascolto il bollettino dei navigatori alla radio
Totò e la nobiltà: la casta è casta e va sì rispettata...
Marziano II Lavarello, Imperatore di Bisanzio?
Dox, il poliziotto del principe de Curtis
1958 - Il Musichiere
Lo strano ritorno del reduce di Natale
Gambe d'oro (1958)
Gli telegrafarono: "sei imperatore!"
I soliti ignoti (1958)
Scoprì la sua maschera nell'armadio del nonno
«La Domenica del Corriere», 10 febbraio 1958
Generoso gesto di Totò
Il principe Antonio De Curtis, che tutti conoscono meglio con il nome reso popolare dalla scena e dallo schermo «Totò», è intervenuto con un nobile gesto nella vita di un disoccupato sorpreso a rubare polli qualche notte fa. I giornali riportarono la dichiarazione di questi - Otello Pulcini- secondo la quale era stato spinto al furto dalla necessità: «Mi è morta una bambina e non ho i soldi per farle una tomba».
Ieri la Cadillac dell'attore si è fermata dinnanzi alla baracca abusiva della lontana periferia nella quale vive la famiglia del Pulcini: la moglie Carmela Specia e 5 figli, Anna di 18 mesi, ammalata di pleurite, Orlando di 4 anni, Marinella di 6, Elena di 15 e Antonio di 18 anche questo disoccupato: un'altra, Maria, è ricoverata in ospedale. Totò ha donato una somma di denaro alla povera donna e quindi non solo ha provveduto per ulteriori aiuti per le cure della bimba malata ma ha incaricato il suo legale di fiducia avvocato De Simone, di assumere da difesa del Pulcini, che è detenuto a Regina Coeli.
«La Stampa», 19 gennaio 1958
«Il Musichiere»
Un lettore scrive:
Ho assistito sabato sera alla teletrasmissione del «Musichiere» che presentava, come ospite d’onore, il comico Tote. A un certo punto, parlando di Napoli, il principe De Curtis, imperatore senza impero, ha gridato: «Viva il comandante Lauro». Il comico Totò, dunque, si è dato alla politica. Spera forse di riconquistare il trono con l'appoggio della Flotta Lauro? Mi auguro che la Rai-tv prenda le necessarie precauzioni affinchè non si ripetano incidenti come quello di sabato. Totò ha rivelato un pessimo gusto, offendendo i milioni di spettatori che non la pensano come lui e pagano l'abbonamento per ascoltare una trasmissione divertente e non per assistere agli sfoghi politici del comico napoletano.
Lettera firmata
«Gazzetta del Popolo», 6 febbraio 1958
Totò smentisce l'intenzione di presentarsi candidato alle elezioni
Roma 19 febbraio, notte.
Il popolare attore Totò, al secolo principe Antonio De Curtis, ha smentito oggi di avere intenzione di presentarsi candidato alle prossime elezioni. A un redattore dell’agenzia «Italia» che gli chiedeva se fosse vero che un partito di destra gli aveva offerto una candidatura alla carica, ha dichiarato: «Io dovrei diventare un uomo politico? E chi l’ha detto? Sono un attore e basta. Non ho mai pensato alla politica, nè intendo pensarci. La mia politica è il lavoro; non mi interessano le carriere politiche. E poi, non conosco la politica e non la voglio conoscere; sono un cittadino come tutti gli altri, pago le tasse come tutti gli altri e lavoro per vivere. Quindi perchè dovrei darmi alla politica? Sapete che rispondo a chi mi domanda se ho un colore o preferisco un determinato partito? Sono come il medico: vado dove mi chiamano, al capezzale di tutti, indistintamente».
«Corriere della Sera», 20 febbraio 1958
TOTO' NON ANDRA' AL PARLAMENTO. — La notizia che il principe Antonio De Curtis, in arte Totò, non si presenterà candidato alle prossime elezioni, come era stato ritenuto da qualcuno, ha provocato un certo disappunto in un noto pittore specialista in «afliches». E' una magnifica occasione perduta — ha detto — nessun candidato farà sui manifesti lo spicco fisionomico che avrebbe fatto Totò».
«Corriere d'Informazione», 20 febbraio 1958
Totò rinuncia a fare politica
«Ha sentito che Totò ha ufficialmente negato di presentare la sua candidatura alle elezioni?». L. S.
Beh, io ricordo di averlo sentito gridare «Evviva Lauro», qualche tempo fa alla TV, durante il «Musichiere». Ma non mi sorprende questa sua smentita alla possibilità di un comico deputato. Immaginiamoci un po' se, col «grano» che regolarmente si becca, il principe De Curtis deve correre il rischio di essere bocciato, e tutto per tre o quattrocentomila lire al mese...
Tanto più che a Montecitorio, malgrado mentone e mossette, finirebbe per essere uno qualunque: c'è un mucchio di deputati che, quanto a comicità, lo lasciano indietro di un pezzo.
Dedo Amellone, «Il Biellese», 20 febbraio 1958
Totò protagonista di un atto di bontà - Ha soccorso l'uomo che rubò per procurare una tomba alla sua bambina
Roma, 4 marzo
Una piccola vicenda giudiziaria, che ha offerto a «Totò» l’occasione di compiere un simpatico gesto di generosità, avrà il suo epilogo dinanzi al pretore di Roma. Nella notte del 20 gennaio scorso, tale Otello Pulcini fu sorpreso nell'atto di rubare alcuni polli. Si trattava di un operaio disoccupato, che, tradotto in questura, a sua discolpa, raccontò una pietosa storia. Poco tempo prima gli era morta una bambina, che aveva dovuto seppellire nella fossa comune, non polendo acquistare un loculo al Venano. Si era deciso a rubare per procurarsi i mezzi che gli avrebbero consentito di realizzare il desiderio di dare una più degna sepoltura alla sua creatura.
Il fatto di cronaca, pubblicato dai giornali, cadde sotto gli occhi del principe Antonio De Curtis, che si commosse alla pietosa vicenda. A sue spese «Totò» provvide all’acquisto del loculo, facendone dono al Pulcini, che aiutò anche procurandogli medicinali e prodigandogli soccorsi di altro genere, e mettendo da ultimo a sua disposizione il proprio legale avv. Eugenio De Simone, per l’assistenza legale dinanzi alla giustizia, alla quale Otello Pulcini dovrà comunque render conto del furto commesso.
«Gazzetta del Popolo», 5 marzo 1958
Il genero di Totò
Il 1° gennaio dell'anno scorso, a mezzanotte, il quartiere Parioli fu messo in allarme da ripetute scariche di mitra. Agenti di PS del vicino Commissariato recatisi in viale Bruno Buozzi accertarono che i colpi erano stati sparati dal garage «Astoria». Nel locale, infatti, furono rinvenuti un mitra, una pistola calibro 9 e delle munizioni. Titolare dell’esercizio era il dott. Giovanni Buffardi, genero del principe Antonio De Curtis, in arte Totò. Furono rinviati a giudizio varie persone per rispondere di detenzione abusiva di armi, e alcune di esse furono assolte per insufficienza di prove e altri condannati con pene varianti da quattro a quindici giorni di reclusione. Tutti proposero appello.
Ieri la causa si è discussa dinanzi alla I sezione della corte d'appello (presidente Palermo, p.g. Fasani). Il p.g. ha chiesto la conferma della sentenza appellata. La Corte, accogliendo le tesi sostenute dagli avvocati Eugenio De Simone e Cesare Mancuso, ha assolto il genero di Totò e tale Vincenzo Terradura per non aver commesso il fatto.
«Il Messaggero», 18 marzo 1958
TOTO' E MARCELLINO
Distribuzione: 21 aprile 1958
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Il principe Antonio de Curtis, in arte Totò, ha votato ieri mattina verso le 10 nella sezione di Via Flaminia 118. Era accompagnato da Franca Faldini.
«Il Messaggero», 26 maggio 1958
TOTO', PEPPINO E LE FANATICHE
Distribuzione: 13 giugno 1958
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Forse in America Totò e Taranto
E’ tornato in questi giorni in Italia per scritturare nuovi artisti Erberto L. Landi, un dinamico uomo d’affari, d'origine milanese, che vive da vent’anni negli Stati Uniti. Gli artisti che di solito egli scrittura sono cantanti lirici e di musica leggera, attori; autori, direttori d’orchestra, complessi musicali caratteristici, chitarristi, ecc.: elementi, cioè, validi ad essere presentati ad un pubblico vastissimo ma particolare quale è quello degli italiani d’America. Trovandosi a capo della «Landi Advertising Company» una grande agenzia di pubblicità (che, fra l’altro, cura il lancio di prodotti italiani di successo sul mercato USA: dai vini speciali alle automobili Fiat, dagli alimentari tipici ai medicinali dell' Istituto Farmacoteuraplco Italiano) è suo specifico compito l’organizzazione di spettacoli televisivi e teatrali in cui principalmente figurino artisti italiani di moda in patria.
A tale scopo, dietro suo invito e della sua organizzazione, diversi di essi hanno già varcato l’Oceano (Giacomo Rondinella, Claudio Villa, Domenico Modugno, Renato Carosone, Luciano Virgili, Sergio Bruni, ecc.) per offrire agli occhi ammirati dei nostri connazionali esibizioni indimenticabili. [...] In America l'attende sua moglie, cantante lirica di ottime qualità, che spesso partecipa anche lei agli spettacoli della Compagnia. E' una italiana di Prato, Lina Piccioli Benelli (che abbiamo conosciuto ed apprezzato durante una sua « tournée » in Italia nello scorso anno) la quale, essendo vissuta fin da bambina in America, meglio di tanti altri conosce i gusti dei nostri connazionali. Tocca a lei spesse volte dare indicazioni e consigli a suo marito tanto che frequenti sono i telegrammi che i Landi si scambiano fra Roma e New York ; mentre i nomi che più frequentemente in questi giorni ricorrono fra loro sono quelli di Modugno, Carosone, Taranto, Togliani, Fierro, Totò: tutti nomi, insieme a tanti altri, che Erberto L. Landi vorrebbe portare con sé, per qualche settimana, certo di far contenta, tanta gente che non ha dimenticato quel che di buono e sano ha la nostra arte più genuina
Alberto Crucillà, «La Gazzetta di Mantova», 6 giugno 1958
I film umoristici a Bordighera
Bordighera, 23 luglio
È atteso da un momento all’altro l’arrivo a Bordighera di Totò. Il popolare comico partenopeo dovrebbe infatti presenziare alla « prima assoluta» dell’ultimo film da lui interpretato «Gambe di oro », che verrà presentato stasera nella quinta serata del Festival del cinema umoristico. C’è chi sostiene di aver già veduto Totò nei giorni scorsi aggirarsi in Riviera, tra Sanremo e Alassio.
A Totò — che in « Gambe d’oro » è stato diretto da Turi Vasile e ha avuto come compagni Memmo Carotenuto, Dolores Palumbo e Rossella Como (quest’ultima già da alcuni giorni a Bordighera) — verranno riservate cordialissime accoglienze. Suonerà in suo onore la banda caratteristica «Tiralogni» che giorni fa si è già recata alla stazione ferroviaria a ricevere, tra squilli di trombe e colpi di grancassa. Aldo Fabrizi. Il comico romano é stato finora il dominatore incontrastato del Festival di Bordighera. Il film da lui diretto recentemente in Spagna. « Il maestro », è stato presentato lunedì sera fuori concorso, in margine al Festival non trattandosi di una opera umoristica. Ha strappato anzi qualche lacrima alle spettatrici più sensibili.
Da giorni, comunque, Fabrizi fa il bagno nel mare di Bordighera. Dal giorno dell’arrivo dell’attore romano il mare è piuttosto agitato : molti — con spirito un po’ facile — ne attribuiscono la colpa proprio alla mole di Fabrizi... Ieri sera, nel quarto spettacolo del Festival, sono entrati in lizza gli Stati Uniti che hanno presentato « Come svaligiare una banca»: regìa di Henn Levin, inter. prelazione di Tom Ewyl e Michkei Rooney nei panni di due « inesperti rapinatori ».
«Corriere d'Informazione», 24 giugno 1958
Vi è anche una farsa sovietica di vecchia scuola - L'esordio questa sera Vittorio Gassman accanto a Totò in un film di Monicelli: I soliti ignoti.
Bordighera, sabato sera.
Si inaugura stanerà a Bordighera, la IV Rassegna internazionale del film umoristico. I film in gara saranno, a cominciare da stasera, i seguenti: La verità... quasi nuda di Mario Zampi; L'ultima notte dell'anno, di Eldar Riazamov; Gambe d'oro, di Turi Vaslle; Historias de Madrid, di R. Beleta; I prepotenti, di Mario Amendola; La bomba comica, di R.A. Bradford; I soliti ignoti, di Mario Monicelli; Gigi, di Vincente Mlnnelli. Diamo qui alcuni cenni sui varii film, ai quali verrà assegnato l'«Ulivo d'oro» nel corso della serata di gala che domenica 21 chiuderà la manifestazione. [...]
Gambe d'oro, di Turi Vaslie, è il primo dei tre fllm italiani in cartellone. Le auree gambe di cui al titolo non sono quelle, ben modellate, di un plotone di girli, bensì altre, magari più preziose, appartenenti al campioni di una squadra di calcio. Alle prese con costoro sarà Totò, mecenate del team, che, pur giocando in serie C, supera i confini della notorietà provinciale e interessa gli esperti delle maggiori formazioni specie nel periodo della campagna acquisti. I prepotenti, di Mario Amendola, il cui titolo rispecchia il contenuto (beghe a ripetizione tra gagliardi e rissosi campioni di quella diffusa categoria di persone che a tutti i costì, e sempre, vogliono aver ragione), allinea tre assi del nostro cinema vernacolo: Aldo Fabrizi, Mario Riva, Nino Taranto, assecondati da Ave Ninchi, Giuseppe Porelli, Wandisa Guida, Anche qui, uno sfondo calcistico.[...]
I soliti ignoti è il nuovo definitivo titolo del film di Mario Monicelli, dapprima annunciato come Le madame, ossia i carabinieri nel pittoresco gergo dei ladri. I soliti ignoti è invece una locuzione abituale nella cronaca nera («Stanotte, verso le due, i .soliti ignoti, sono riusciti, secondo un piano prestabilito, ad entrare... »): quella cronaca nera, cioè, che, molto scherzosamente, ha fornito ai soggetisti, Age e Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico e Mario Monicelli, lo spunto per descrivere le imprese di una banda di ladri di cui il film mostrerà i volti non « ignoti », ma anzi popolari, perché sono quelli di Totò e di Gassman, di Mastroianni, di Renato Salvatori, di Memmo Carotenuto vecchia scuola. [...]
«Stampa Sera», 20 luglio 1958
Nel nuovo film di Mastrocinque
Totò, parigino suo malgrado
Parigi, martedì sera.
Totò è arrivato giorni or sono a Parigi per prendere parte alla lavorazione del nuovo film «Parigino suo malgrado» diretto dal regista Camillo Mastrocinque, e già iniziato a Roma. Il popolare attore è sceso alla stazione di Lione: vestiva un elegante completo « principe di Galles », e la mobilità del suo volto lasciava appena intuire i sentimenti che in quel momento lo animavano. A riceverlo, sotto la pensilina, c'era, fra gli altri, Fernand Gravey, suo « partner » nel film, e, qualche ora dopo il suo arrivo, Totò aveva già mutata la sua personalità, diventando il personaggio di un vivace marchese francese.
Mastroclnque era deciso a non perdere un attimo e non tardò a condurre Totò e tutti gli altri interpreti del film a Notre Dame, ai Champ Elysées, sulle rive della Senna e in altri punti nevralgici della capitale. Più lieta di tutti era Sylva Koscina, vedetta femminile del film: la parte affidatale fa di lei un'autentica parigina, appartenente a una temibile « gang ». Sylva è (cinematograficamente) fidanzata con Paul Greers ed è contemporaneamente la quasi nuora di Fernand Gravey.
La « stella » italiana ha un solo cruccio: quello di non poter prolungare la sua permanenza a Parigi, poiché in Italia è attesa per uno « sketch » di « Donne al sole » che si sta girando a Portofino con Michèle Morgan, Annie Glrardot, Marcello Mastrolanni e Alberto Sordi. Immediatamente dopo, essa girerà in « Donne pericolose » Ma torniamo a Totò. Prima di partire da Roma, il principe di Bisanzio si è disfatto del suo ultimo personaggio, poiché in «Parisien malgré lui», prima d'esser un marchese francese, è uno straccione. Ma è meglio non dir troppo sulle avventure che lo attendono a Parigi.
«Stampa Sera», 23 luglio 1958
OSPITI. — Il principe Antonio De Curtis, Totò, e Franca Faldini sono arrivati dal Tigullio a bordo del panfilo « Alcor », che batte bandiera americana. Aldo Fabrizi, reduce dal congresso degli umoristi di Bordighera, Rossella Como e il prof. Leonardo Siliato, presidente della Lazio.
«Corriere d'Informazione», 26 luglio 1958
Fernandel contro Totò
I due più popolari comici di Francia e d’Italia lavorano per la prima volta insieme nel film «La loi c’est la loi». Totò, contrabbandiere dalla maschera patetica ed amara prima che comica, incontra nel film Fernandel, doganiere dallo smisurato sorriso.
«Noi Donne», 27 luglio 1958
IL VIAGGIO DI TOTO'. Sul motoscafo da crociera "Alcor" battente bandiera statunitense, sostano a Santa Margherita Ligure Totò e la moglie Franca Faldini, lieti -come appare dalle espressioni dei loro volti - di trascorrere un lungo periodo di vacanza. Santa Margherita, tuttavia, è soltanto una tappa essendo la vera meta una località, per adesso ancora ignota, della Costa Azzurra. Una piacevole parentesi di mare per i coniugi De Curtis.
«Tempo», 29 luglio 1958
Totò vagabondo del mare
SANREMO, 1. — Il principe De Curtis, non ha scelto una località fissa per trascorrere le vacanze. Con Franca Faldini, Totò naviga, a bordo di un panfilo di un amico americano. Ogni tanto il panfilo getta l’ancora in uno del molti porti della Riviera italo-francese e Totò scende a terra per rapidissime escursioni sulle spiagge alla moda. Ha sostato anche a Sanremo, ma per poco. Subito dopo è ripartito. «La vita vagabonda del mare — ha detto il popolare comico ad alcuni amici — mi diverte moltissimo. Mi sento marinaio».
«Corriere d'Informazione», 2 agosto 1958
Continua la collaborazione cinematografìca fra Totò e Peppino De Filippo e la pubblicità più efficace sembra quella di avvertire Il pubblico della loro presenza collocandone i nomi nel titolo stesso del film. In "Totò, Peppino e le fanatiche", di Mattoli, li troviamo rinchiusi in manicomio. Che cosa ha indotto gli sceneggiatori a far lare loro quella fine? Forse la considerazione che al pazzi tutto è permesso e che non occorrono giustificazioni di sorta per lo loro stranezze. [...] Una serie di « gags ». perciò, che rinuncia ad un vero e proprio filo conduttore e che viene legata da alcune canzonette, affidate a Johnny Dorelli ed al complesso di Renato Carosone. In uno sketch passabile con Peppino s’incontra, fra gli altri. Mario Riva. Ogni tanto una risata echeggia, ma é merito esclusivo del ben collaudato repertorio mimico dei comici menzionati.
«Corriere della Sera», 23 agosto 1958
Totò e Peppino sono collaudatissimi, tanto che li mettono di richiamo persino nel titoli. Non importa, poi, se quello che c’è sotto l’etichetta è materiale di scarto o avariato, l'importante è che il prodotto sia contrabbandato col nome della ditta Totò-Peppino. La gente — pensano i produttori — non si rifiuta di farsi quattro risate con i due comici napoletani e — purtroppo — le loro previsioni spesso sono esatte. [...] Nel resto sono compresi l’insipienza del soggetto, la pochezza della sceneggiatura, la scarsa fantasia del regista, la nullità degli altri Interpreti. [...] Negli Intervalli cantano Johnny Dorelll (col naso rifatto) e Renato Carosone
«Corriere dell'Informazione», 24 agosto 1958
C'è un pizzico di satira al costume, bonaria e ridanciana, nello spunto che dà il via alla nuova edizione delle disavventure di Totò e Peppino De Filippo, ormai indivisibili compari nel campo della risata. Si tratta di dimostrare come egualmente le manie delle mogli che prendono esagerati atteggiamenti moderni portano le medesime al fanatismo e i mariti... al manicomio. [...] Le sequenze dei «gags» illustrano, appunto, le due situazioni paradossali, comiche, affidate alla mimica dei due protagonisti e alle canzoni di Johnny Dorelli. [...] Ha diretto Mario Mattoli col solito buon mestiere.
«Il Tempo», 29 agosto 1958
Abbiamo trovato Totò e Peppino De Filippo, una delle coppie comiche del cinema italiano più indovinate, dietro le sbarre in un manicomio [...] Una serie di sketches compongono questa garbata satira dei nostri tempi che permette a Totò e De Filippo di porre ancora una volta in luce le loro innumerevoli risorse comiche. [...] Ha diretto con il consueto mestiere Mario Mattoli.
«Il Messaggero», 29 agosto 1958
«Filmografia virtuale»
Le vicende di un Italiano in Russia interpretate dal comico Totò
Il principe De Curtis dovrebbe impersonare uno scienziato, capitato in Siberia con una compagnia eterogenea - La commedia, a tesi, ripropone il principio della coesistenza pacifica
l. cos. «Gazzetta del Popolo», 28 agosto 1958
«Sua Altezza» Totò andrà in Siberia?
E' stato invitato dal regista Alexandrov per interpretare un film satirico - Secondo il progetto del cineasta sovietico gli attori di primo piano sarebbero Elizabeth Taylor e Gérard Philipe
«Tempo», 2 settembre 1958
Totò andrà in Russia?
Sarebbe stato invitato a partecipare a un film sovietico
ROMA, 25. — Il principe Antonio Comneno De Curtis, erede della corona di Bisanzio, si accingerebbe a compiere un viaggio fino a Mosca...
«Corriere d'Informazione», 26 agosto 1958
Totò non andrà in Siberia
Farà lo scienziato negli «studios» di Mosca
Roma, settembre. Dunque, a quel che sembra, volevano mandare il nostro simpatico Totò in Siberia. Ma il comico si è opposto
Aldo Magnano, «Piccolo Sera», 3 settembre 1958
LA LEGGE E' LEGGE
Distribuzione: 30 agosto 1958
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
TOTO' A PARIGI
Distribuzione: 19 settembre 1958
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
«Filmografia virtuale»
Totò greco - Il principe Antonio De Curtis, Comneno Lascaris di Bisanzio, più conosciuto come Totò, si accinge a partire per la Sicilia, dove lavorerà in un film nelle vesti di Fliace, una specie di « Pulcinella » dell'antica Grecia. Si tratta di un film intitolato: «Il carro di Dionisio»
«Corriere della Sera», 30 settembre 1958
Totò e Marisa Del Frate divisi da una cambiale
Milano, 30 settembre
Marisa Del Frate, la cantante-soubrette che in questi giorni si esibisce con Macario a Milano, ha avuto ieri sera la sgradita sorpresa di vedersi comparire in camerino anziché uno dei soliti «fans» in cerca di autografi, un rappresentante della legge, il quale le ha notificato il decreto di ingiunzione di pagamento di una cambiale. Ben certa di avere già provveduto al pagamento, la Del Frate dava immediatamente incarico al proprio legale di presentare opposizione al decreto. La Del Frate aveva acquistato tempo fa dal principe De Curtis (Totò) un’auto di grossa cilindrata e aveva dato la cambiale in pagamento.
«Il Messaggero», 1 ottobre 1958
TOTO' NELLA LUNA
Distribuzione: 17 novembre 1958
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Altri artisti ed altri temi