Un'imperatrice per il trono di Bisanzio
Nel corso di un cocktail il principe de Curtis - in arte Totò - ha annunciato il prossimo matrimonio con la signorina Franca Faldini
L'avvenimento - almeno per i non intimi della Casa Imperiale di Totò — è giunto inaspettato. Nessuno, neppure gli amici di Franca Faldini, sapeva che nel giovane cuore della Miss « Tortino di formaggio » dei Marines americani si agitavano i sentimenti che di solito travagliano le sistole e le diastole delle ragazze chieste in matrimonio.
La cronaca di un quotidiano rivelò le relazioni sentimentali che intercorrevano tra il comico principe e la miss. Una telefonata a casa Faldini non approdò a nulla di sicuro; una telefonata, invece, a palazzo imperiale ebbe una risposta precisa e ufficiale: il fedele maggiordomo di S. A. confermò che il suo augusto padrone si era fidanzato con la signorina Franca Faldini; niente di più e niente di meno.
Così, pian piano, cominciarono a circolare, in poche ore, le notizie, i particolari, i dettagli: Franca era partita in questi giorni per Parigi; un contratto con la televisione inglese l'aspettava sulla Senna. Ma Totò l'aveva raggiunta all'insaputa di tutti. Erano rientrati ognuno per proprio conto e ancora intendevano mantenere il segreto sulla loro decisione se l'infedeltà di qualche dipendente di Totò non avesse fatto conoscere alla stampa il fausto avvenimento e la felice decisione.
Fuggiti i buoi Totò ha pensato bene di chiudere la stalla ed ha convocato a Palazzo imperiale la stampa per una conferenza all'odor di fior d'arancio. Franca Faldini vestita di un abito da cocktail nero...
...ma chi è Franca Faldini? Bisogna proprio cominciare da questo, perchè questa ragazza italiana, che pura ha fatto un film ad Hollywood, non è conosciuta né dal pubblico, nè dai cultori di cose cinematografiche. Che sia una bella ragazza prosperosa lo dicono le fotografie, che sia nata a Roma da padre livornese e madre mantovana ce l’ha dichiarato lei con un chiaro sorriso poco curante dei possibili accostamenti ornitologici; e molte altre cose ha voluto raccontarci di sè; tante cose che è meglio cominciare ad esporre per ordine: Franca Faldini abita in Via Lazio a Roma, il che è quanto dire in Via Veneto; e questa strada elegante e mondana l’ha vista fin da bambina muoversi e passeggiare, e poi passeggiare e prendere un gelato da Venchi, e poi ancora prendere un negroni da Rosati, e infine «fare un salto fino all’Excelsior» per il cocktail.
Fu all'Excelsior, quando non era più bambina, aveva superata l'età ingrata, ed era divenuta quella fiorente ragazza che è oggi, che incontrò — povera Cappuccetto Rosso - il lupo mannaro nelle vesti di'Orson Welles; ma stavolta il lupo non mangiò la bimba e preferì essere guidato da lei lungo i sentieri di quel meraviglioso bosco che è Roma: e Franca fu guida e interprete di'Orson che allora non conosceva ancora l'italiano. Per Errol Flynn la mandarono a chiamare: il temporalesco corsaro di Hollywood cercava una segretaria che gli facesse anche dà interprete e che, dopotutto, non fosse sgradevole a guardarsi. « Abbiamo quello che fa per voi » gli fu detto! E Franca Faldini
si presentò al rubacuori n. 1 dello schermo internazionale; anche stavolta i fatti che ne seguirono furono contrari alla tradizione ne e alla leggenda: invece di innamorarsi lei di lui, fu lui a... diciamo ad affezionarsi alla giovane segretaria. E la portò con sé ad Hollywood. Cosi, da Via Lazio, si trovò in California, e attrice in un film americano, sogno, questo, e speranza di milioni e milioni di ragazze i italiane. Il film si chiama «Beware sailors» (Attenzione ai marinai) e non è ancora arrivato in Italia. Durante il lancio pubblicitario di questo film Franca Faldini fu eletta dai Marines americani «Miss tortino di formaggio » che è quanto dire « bella da squagliarsi in bocca » e le sue gambe furono paragonate a quelle della Venere di Milo senza fare attenzione ad una questione molto importante: che le di quella statua sono poco visibili.
Poi Franca è tornata in Italia e, in attesa di fare del cinema a Cinecittà si è messa in contatto con la televisione per una serie di trasmissioni che dovrebbero far seguito a quelle americane durante le quali divenne la favorita dell'Armata.
Il resto — l’amore fulmineo che ha incantato il cuore di Totò — è noto nel corso della conferenza stampa ove Franca si è presentata senza curarsi troppo del proprio abbigliamento: il suo vestito - quel vestito che stavamo descrivendo quando abbiamo pensato di presentarvi la sua indossatrice, e che è nero, scollatissimo, modellatissimo alla vita e completato da un bolerino di pizzo trasparente — il suo vestito, dicevamo, ella lo aveva già sfoggiato durante una trasmissione di «Punto interrogativo » negli auditori della Radio.
Il cocktail è stato uno dei soliti di casa De Curtis, munifico, abbondante, ricco; Totò ha fatto, insieme con la fidanzata, gli onori di casa e ha esposto alla stampa i progetti per l’avvenire, rivelando anche i precedenti del « colpo di fulmine»: egli vide una fotografia di Franca su un giornale e, in omaggio a quella bellezza che esplodeva quasi fuori dalla pagina, le inviò un fascio di fiori. Franca rispose con un biglietto compito e riservato. La solita amica comune, che — ci avete fatto caso? — si trova sempre, li presentò. Poco più tardi venne la domanda di matrimonio e questo fatidico « sì » preliminare.
Si sposeranno a giugno con rito civile in quanto Totò è divorziato e Franca è di religione israelita. Andranno ad abitare in una casa più grande di quella in cui Totò abita adesso («Vogliono mettersi a fare le corse in bicicletta nelle stanze?», si è domandato qualcuno osservando il lusso e l’ampiezza dell’attuale alloggio di S. A.) e il nuovo indirizzo del Principe e della Principessa sarà in Via Bruno Buozzj 98. Qui, tra queste mura tra le quali abbiamo bevuto negroni e martini alla salute dei fidanzati, potranno venire ad abitare i suoceri del Principe. Intanto cominciano i regali: Franca portava un paio di orecchini originali e preziosi; due perle, una per lato, una bianca e una nera; parecchi milioni che Totò ormai dovrà contentarsi di guardare tra i neri capelli di Franca o sulla fotografia che si è fatta fare appositamente per ricordo di quel gioiello che egli dice essere « di famiglia », tramandato di generazione in generazione, da un Prìncipe all’altro.
E questo è tutta la cronaca della grande giornata e del grande avvenimento. Frattanto che diranno le signorine Barzizza e Pampanini? E specialmente quest’ultima? Non ci spiacerebbe saperlo: siamo maligni. Ma non tanto da non augurare un felice fidanzamento a Totò e a Franca. Però ci faceva ridere Franca quando chiamava « Totò » il fidanzato! Va bene, si chiama proprio così; migliaia di Antonio a Napoli vengono chiamati Totò; ma noi facevamo sforzi per non farci una bella risata. Ci perdonino sia lui, che d’altra parte è maestro nel portare l’allegria, sia lei che dopotutto come doveva chiamarlo? Altezza?
E con ancora un augurio e un inchino da cerimoniale ci allontaniamo dalla augusta abitazione dei due imperiali fidanzati.
O.A., «Hollywood», anno VIII, n.339, 15 marzo 1952
O.A., «Hollywood», anno VIII, n.339, 15 marzo 1952 |